Arrestati due fratelli per furto aggravato in un bar. Si cerca un terzo complice

Nella primissima mattinata del 27 agosto 2017, a Cinquefrondi (RC), in Contrada Marini, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, poiché ritenuti responsabili del reato di furto aggravato, due fratelli A. V, cl. 1995, con precedenti per furto e guida senza patente e A. G., cl.1999, con precedenti per guida senza patente, entrambi del luogo e residenti a Oppido Mamertina (RC). 

I due sono stati colti in un terreno privato mentre erano intenti a forzare una cassa e una macchinetta cambia monete, il tutto risultato rubato nella notte all’interno di un bar ubicato a Cinquefrondi (Rc). Sono tuttora in corso indagini finalizzate all’identificazione di un terzo complice, fuggito a piedi nelle campagne limitrofe durante l’arrivo dei Carabinieri.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Palmi (RC), a disposizione della competente autorità Giudiziaria.

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Tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia, in manette 80enne

I carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina (Rc), hanno tratto in arresto Domenico Lanzo, 80enne del luogo.

L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato in ottemperanza di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Milano – Ufficio esecuzioni penali, poichè deve espiare una pena a quattro anni di reclusione per i reati di tentato omicidio e maltrattamenti contro familiari o conviventi, commessi a Corsico (Mi), nel periodo compreso tra il 2007 ed il 2014.

Al termine delle formalità di rito, il pensionato è stato tradotto presso la casa circondariale di Palmi (Rc).

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Detenzione abusiva di armi, in manette 57enne

I carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina (RC) hanno tratto in arresto in flagranza dei reati di detenzione abusiva di armi e detenzione di arma clandestina, Pietro Domenico Laganà, 57enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine.

L’arresto è scaturito in seguito ad un servizio di controllo del territorio in aree rurali nel corso del quale i militari hanno trovato una pistola calibro 7,65, marca “Unique”, con matricola abrasa ed in buono stato d’efficienza.

L’arma, completa di caricatore privo di munizioni, era occultata sotto una catasta di legname dislocata in un fondo agricolo di Oppido Mamertina, di proprietà dell’arrestato.

Al termine delle formalità rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Palmi, Laganà è stato sottoposto ai domiciliari.

La pistola, invece, è stata sequestrata e sarà inviata ai laboratori del Ris dei carabinieri di Messina, dove sarà sottoposta agli accertamenti tecnico – balistici del caso.

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Detenzione abusiva di armi ed esplosivi, in manette 82enne

I carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina (RC) hanno tratto in arresto in flagranza dei reati di fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, detenzione abusiva di armi, detenzione di esplosivi, G. D. L. di anni 82, del luogo, già noto alle forze dell’ordine.

I militari, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio in area rurale, predisposto dalla Compagnia Carabinieri di Palmi diretta dal capitano Antonino Spinnato, nel corso di una perquisizione effettuata presso un casolare in disuso ubicato nel Comune di Oppido Mamertina, risultato nella disponibilità dell’uomo, hanno rinvenuto, occultati al di sotto di vari materiali di risulta, un involucro in cellophane contenente 55 cartucce calibro 12 e materiale esplodente, verosimilmente polvere da sparo, confezionato con pallini in metallo e miccia esterna.

L’esplosivo è stato posto in sicurezza dagli artificieri del Comando provinciale Carabinieri di Reggio Calabria.

La parte restante del materiale rinvenuto è stata, invece, sottoposta a sequestro.

L’82enne, dopo essere stato dichiarato in arresto, è stato tradotto presso la propria abitazione dove permarrà ai domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.

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Evade dai domiciliari, arrestato

I carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina (Rc) hanno tratto in arresto, in flagranza del reato di evasione, il 25enne Andrea Bruzzese.

Sottoposto al regime di detenzione domiciliare, il giovane è stato sorpreso dai militari mentre si allontanava, senza preventiva autorizzazione, dalla propria abitazione.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso il proprio domicilio dove dovrà attendere il giudizio direttissimo.

Taglio abusivo di alberi secolari in area protetta, deferite 6 persone

I carabinieri forestali della Stazione di Oppido Mamertina (RC) hanno deferito all’Autorità giudiziaria sei persone accusate di deturpamento di bellezze naturali e violazione della normativa relativa alle aree protette.

Nel corso di un controllo, i militari hanno trovato, in località “Piani di Zomaro” del comune di Cittanova, cinque persone intente a tagliare alberi di faggio.

Da una prima verifica effettuata sulle piante abbattute, i carabinieri forestali hanno notato  che alcune ceppaie non erano state contrassegnate con martello forestale né numerate, mentre altre risultavano contrassegnate con un martello forestale di un tecnico privato e numerate con vernice di colore rosso. Constatate le evidenti anomalie sul modo di condurre la lavorazione, i militari hanno intimato al titolare che stava eseguendo i lavori di sospendere le attività e di esibire  la documentazione progettuale relativa al taglio. I controlli, hanno fatto emergere l’assenza di qualunque autorizzazione.

Al termine di un'accurata attività ispettiva, i militari hanno constatato l’abbattimento abusivo di 689 piante di alto fusto, di cui 646 di faggio, 16 di pino e  27 di abete rosso, piante secolari di particolare pregio.

Oltre al titolare della ditta committente del taglio abusivo, sono stati deferiti, l’agronomo forestale (titolare del martello forestale rilevato sulla specchiatura di alcune piante di alto fusto di faggio già abbattute) e quattro operai alle dipendenze della ditta. Per tutti l’accusa è deturpamento di bellezze naturali e violazione della normativa relativa alle aree protette.

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Sorpresi a tagliare canne in un torrente, tre persone in manette

I carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati commessi in aree boschive, hanno tratto in arresto in flagranza del reato di furto aggravato in concorso, tre persone di età compresa tra i 32 ed i 52 anni.

Gli arrestati, già noti alle forze dell’ordine, sono stati sorpresi dai militari in un’area demaniale dove erano intenti ad asportare, mediante l’utilizzo di una motosega, fasci di canne lungo l’argine di un torrente.

Gli uomini dell’Arma hanno, quindi, sottoposto a sequestro la motosega e dichiarato in stato d’arresto i responsabili.

 Al termine delle formalità di rito, i tre sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni dove rimarranno agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.

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Antonio Marziale sulle violenze nella scuola di Oppido Mamertina

"I bambini sono il bene più prezioso e più fragile dell'umanità e chi ha a che fare con loro quotidianamente non può permettersi il lusso di scaricare le proprie frustrazioni maltrattandoli. Chi lo fa deve cambiare mestiere, anzi bisogna farglielo cambiare". E’ quanto afferma il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, nell'apprendere dell'ennesimo episodio di violenze a scuola, stavolta a Oppido Mamertina (RC), dove due maestre sono state filmate dai Carabinieri intente “ad apostrofare, strattonare e malmenare bambini”.

"Finalmente la mia decennale proposta di sottoporre i docenti a visite psicologiche periodiche ha trovato la giusta attenzione nei giorni scorsi al Ministero dell'Istruzione - continua Marziale - ed entro domani mattina provvederò  ad inviare le linee guida dettagliate, perché è tempo di porre fine ad un fenomeno raggelante e consolidato, conosciuto in minima parte perché, purtroppo, la maggioranza delle volte non denunciato. Ma, quanto appreso dalle cronache basta e avanza per farci parlare di emergenza".

"I docenti svolgono un ruolo usurante, che mette a dura prova le emozioni - evidenzia Il Garante - ma ciò non giustifica l'accanimento su creature deboli. Stanare coloro i quali hanno problemi di tenuta emotiva significa prevenire e mettere in sicurezza i bambini. Al diavolo chi intravede nella proposta l'intento di criminalizzare una categoria, anche perché  i docenti con i quali mi trovo ad agire nel quotidiano si dicono all'unisono d'accordo".

Per Marziale: "Ogni genitore ha il diritto di sapere che gli adulti ai quali affida i propri figli siano rispettosi di essi. A nessuno è dato di compromettere lo sviluppo emotivo dei piccolini, che negli adulti di riferimento devono trovare guide non aguzzini".

"Domani renderò note le linee che ho inviato al ministro Fedeli - termina il Garante - e comunico che l'idea delle telecamere sta trovando opposizione in quasi tutte le sedi istituzionali da me esplorate. Ma sulle visite periodiche psicologiche non cedo".

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