Erosione costiera, Lo Schiavo: "Basta buttare soldi, si istituisca una task force"

«Non si può perdere altro tempo nell’affrontare, con interventi concreti e risolutivi, il fenomeno dell’erosione costiera in Calabria. A seguito della mia interrogazione sul tema, il Dipartimento Lavori pubblici ha chiarito come vi siano a disposizione ben 108 milioni di euro per contrastare la minaccia delle mareggiate, più ulteriori 140 milioni di euro per interventi di sistemazione fluviale. Dunque c’è da chiedersi perché le azioni messe in atto finora si siano rivelate precarie e insufficienti e c’è da chiedersi soprattutto come trovare al più presto adeguate soluzioni per non continuare a buttare, letteralmente, soldi a mare. Non fa ben sperare, infatti, il fatto che molti degli interventi attesi siano ancora in fase di progettazione o di acquisizione di pareri e altri siano stati solo parzialmente eseguiti, mentre le nostre spiagge arretrano di decine di metri e in diverse località rischiano addirittura di scomparire nel giro di pochi mesi».

È quanto afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo sul tema dell’erosione costiera a seguito della risposta del competente assessore regionale Mauro Dolce ad una precedente interrogazione presentata proprio dall’esponente del gruppo “de Magistris presidente”.

«Il tempo per le nostre coste è tiranno - prosegue lo Schiavo - e lo sanno bene i residenti dei centri urbani rivieraschi e soprattutto gli operatori turistici e gli imprenditori della balneazione che vedono i litorali ridursi considerevolmente ad ogni mareggiata. Nei giorni scorsi ho raccolto le preoccupazioni degli operatori turistici vibonesi riuniti nell’associazione “Mare e spiagge Costa degli Dei”, che rappresentano l’ossatura imprenditoriale del principale distretto turistico della regione per numero di posti letto e che, supportati da professionisti e tecnici competenti, da tempo si sono uniti per dare il loro contributo con osservazioni documentate e con proposte mirate. Il presidente Occhiuto li riceva al più presto e raccolga dalla loro viva voce la gravità di un problema che rischia di mandare a gambe all’aria buona parte dell’offerta turistica e dunque uno dei principali asset dell’economia regionale».

Lo Schiavo avanza quindi le sue proposte: «Bisogna sbloccare subito le opere cantierabili e quelle che, già in corso di esecuzione, hanno subito un'impasse per ragioni burocratiche. Al contempo è necessario adeguare l’ormai datato Masterplan del 2014 alla nuova conformazione orografica delle coste per avere uno strumento più coerente rispetto allo stato dell’arte. È ormai evidente, poi, che i Dipartimenti competenti in materia debbano essere dotati di adeguate risorse umane. Si istituisca, pertanto, una Task force dedicata che possa superare anche le sovrapposizioni tra il Dipartimento Lavori pubblici e quello Ambiente, unificando le procedure. Va ripensato, a mio avviso, anche il ruolo del Tavolo tecnico istituito lo scorso anno e fare in modo che l’organismo entri realmente a regime, aprendolo anche alla partecipazione delle associazioni di categoria come “Mare e spiagge Costa degli Dei”, ai portatori d’interessi, agli ordini professionali. Sarebbe un segnale di serietà e di rinnovata volontà politica di affrontare una questione che, se ulteriormente dilazionata nel tempo, vanificherà sforzi e finanziamenti assestando un colpo mortale ad una parte importante della nostra economia perché - conclude Lo Schiavo -, semplicemente, non ci saranno più spiagge e litorali da difendere». 

Rincari energetici, Lo Schiavo: "Economia calabrese a rischio default, intervenire prima che sia troppo tardi"

«Introdurre al più presto provvedimenti in grado di calmierare i prezzi e offrire sollievo ad aziende e famiglie che in questi giorni hanno visto aumentare esponenzialmente i prezzi di beni di consumo e utenze energetiche nonché il prezzo dei carburanti il cui rincaro appare inarrestabile. Proseguendo di questo passo per imprese e cittadini si aprirà una crisi mai vista prima: se non si pone un freno agli aumenti le conseguenze per le famiglie, già fortemente provate dalla pandemia, saranno drammatiche. Per non parlare di tante piccole e medie realtà produttive che si vedranno costrette a chiudere i battenti per i costi di produzione divenuti insostenibili. Le conseguenze della crisi appaiono ancor più devastanti in Calabria dove, un’economia già fortemente asfittica, rischia di soccombere definitivamente e di non rialzarsi più. Di fronte a tale scenario la politica regionale ha il dovere morale di adoperarsi per tentare di lenire gli effetti dell’attuale congiuntura economica, attuando tutto ciò che è nelle proprie possibilità per non abbandonare a loro stesse imprese e famiglie. Occorre pertanto studiare interventi che possano offrire un conforto di fronte all’aumento del costo della vita e introdurre più consistenti forme di sostegno alle aziende. Al contempo serve fare pressione sul Governo nazionale affinché introduca provvedimenti per calmierare i prezzi dei beni essenziali, tagliare le accise sui carburanti, alleggerire le bollette energetiche oggi esorbitanti. Una situazione di straordinaria gravità come quella attuale richiede misure straordinarie e ogni articolazione dello Stato è chiamata a fare la propria parte prima che la crisi divenga irreversibile».

È quanto dichiara il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo in un comunicato stampa.

 

 

Sanità nel Vibonese, Lo Schiavo: "Situazione grave, servono risposte straordinarie"

«Una sanità come quella vibonese, che versa in condizioni di straordinaria criticità, ha necessità di risposte straordinarie e di una rinnovata attenzione che possa colmare il grave deficit accumulato nel corso degli anni, anche a causa di scelte politiche sbagliate. Oggi come non mai, la sanità vibonese può essere oggetto di grandi attenzioni. Intanto il presidente Occhiuto, in qualità di commissario straordinario, è chiamato ad offrire risposte adeguate alla richiesta di buona sanità che proviene dai cittadini. Poi, il presidente della commissione Sanità, Michele Comito, collega consigliere vibonese, allo stesso modo è chiamato a garantire ulteriori attenzioni ad un territorio la cui fame di sanità egli conosce bene».

Lo ha detto il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo nel corso dell’ultima seduta della Terza Commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative del Consiglio regionale della Calabria che ha ospitato le audizioni dei vertici delle Asp di Crotone e Vibo Valentia.

«Il sistema sanitario vibonese - ha aggiunto Lo Schiavo - appare deficitario sotto più punti di vista: dallo stato fatiscente del principale ospedale della provincia (lo Jazzolino di Vibo) alle carenze che si registrano in altre strutture del territorio, come quella di Serra San Bruno, il diritto alla cura appare sempre più compromesso. Esistono poi ulteriori strutture che potrebbero essere utilizzate per potenziare l’offerta sanitaria, come i presidi di Soriano e Nicotera, rispetto alle quali bisogna fare in modo che gli interventi annunciati trovino un’effettiva realizzazione. Vi è, ancora, la grande questione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, il cui annoso iter è ancora rallentato da questioni di natura tecnica che non hanno reso possibile neppure l’espletamento delle opere preliminari. Qui è necessario imprimere una netta accelerazione affinché i cittadini possano recuperare fiducia nelle istituzioni e abbiano la possibilità di veder finalmente realizzata l’opera. È chiaro che, ancor prima delle infrastrutture, occorre intervenire sulla cronica carenza di personale che caratterizza la sanità vibonese, arginando la fuga di medici che disertano concorsi e selezioni perché ritengono evidentemente poco allentanti le prospettive offerte. Non ultimo, si intervenga nel potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e delle lungodegenze che rappresentano per molte famiglie situazioni estremamente dolorose e di non facile soluzione. Su tutto ciò - ha detto Lo Schiavo concludendo il suo intervento - incalzerò il presidente Occhiuto affinché la sfida che afferma di voler condurre sulla sanità possa partire proprio da dove maggiori sono le sofferenze».

 

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Depuratore di Pizzo, Lo Schiavo incontra il commissario Reppucci: "Al fianco dei cittadini nella battaglia per il mare pulito"

«Ho voluto esprimere personalmente il mio apprezzamento al prefetto Antonio Reppucci, commissario straordinario del Comune di Pizzo, per l’azione che da tempo sta portando avanti per ottenere il finanziamento necessario alla rifunzionalizzazione del depuratore comunale. In questa battaglia io sarò al suo fianco e sarò al fianco dei napitini tutti affinché questa annosa problematica venga risolta e la città - tra le più belle località turistiche calabresi - veda finalmente soddisfatto un suo sacrosanto diritto».

Lo afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo a margine di un incontro istituzionale avvenuto al Comune di Pizzo con il commissario Antonio Reppucci e incentrato sul tema della depurazione e del mancato finanziamento per il suo pieno ripristino.

«Nelle scorse settimane - aggiunge Lo Schiavo - mi sono fatto promotore di un’interrogazione a risposta scritta rivolta al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto per conoscere lo stato della depurazione lungo la Costa degli Dei e, in particolare, lo stato dell’iter del finanziamento di 500mila euro destinato alla rifunzionalizzazione del depuratore di Pizzo. La risposta che il presidente ha ritenuto di dare attraverso gli uffici non ci ha però del tutto convinto: il finanziamento sarebbe infatti subordinato ad una delibera del Cipe che tarda ad essere approvata. Non vorremmo che dietro questa formula burocratica si nascondessero però altre motivazioni e che il finanziamento stesso possa diventare una chimera. Per questo continuerò a chiedere risposte e chiarezza rispetto ad una problematica che tiene in grande apprensione gli operatori turistici, le categorie produttive e commerciali e tutti i cittadini di Pizzo, che auspicano un intervento prima dell’avvio della stagione estiva nella speranza di non dover registrare i disagi patiti negli anni precedenti. Se Occhiuto vuol mantenere fede agli impegni presi pubblicamente, anche nel corso di un convegno che si è tenuto nel dicembre scorso proprio a Pizzo, sul tema dell’ambiente e del mare pulito è necessario che faccia in modo di segnare una netta discontinuità rispetto al passato. Come mi ha ricordato il commissario Reppucci, proprio nel corso di quel convegno vennero rappresentate al presidente della Regione le criticità che occorre aggredire al più presto per garantire una piena fruibilità delle acque di balneazione. E, in particolare, la ricognizione dei depuratori comunali spesso inadeguati, malfunzionanti e sottodimensionati; la verifica dei depuratori dei comuni montani e la loro realizzazione laddove non esistenti; la regolare e periodica pulizia di canali, fossi e torrenti che portano a mare acque non pulite; il controllo più capillare degli scarichi a mare di barche e natanti; la repressione e sanzione degli scarichi abusivi. Su questi fondamentali aspetti - afferma in conclusione Antonio Lo Schiavo - il presidente Occhiuto e la Regione non possono più tergiversare: si sblocchi al più presto l’iter del finanziamento per la sistemazione del depuratore di Pizzo e si mettano in atto senza indugi tutti quegli interventi richiesti a gran voce dagli amministratori locali, per garantire un mare davvero pulito e assicurare una stagione estiva che sia all’altezza delle aspettative dei turisti che sceglieranno le nostre località costiere per le loro vacanze».

 

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Interrogazione sulla depurazione a Pizzo e nel Vibonese, Lo Schiavo: "Bene la risposta della Regione ma bisogna fare di più"

«Prendo atto della risposta degli uffici regionali preposti ma, sulla base della stessa, ritengo con ancor maggiore convinzione che la Regione Calabria debba fare di più e meglio in materia di depurazione e non lasciare che processi burocratici abnormi limitino l’azione d’intervento rispetto alle emergenze del territorio».

Lo afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, commentando la risposta all’interrogazione, rivolta al presidente Roberto Occhiuto, in ordine al depuratore della città di Pizzo e allo stato della depurazione delle acque nel comprensorio vibonese, presentata nelle scorse settimane dallo stesso esponente dell'assemblea regionale.

«Intanto, nella relazione che accompagna il riscontro - aggiunge Lo Schiavo -, alcuni dei quesiti posti nella mia interrogazione restano apertamente disattesi, specie in ordine al monitoraggio degli interventi e allo snellimento delle procedure. Poi, si spiega che l’attesa per l'intervento di ri-efficientamento del sistema depurativo-fognario della città di Pizzo, per un importo di 500mila euro, è dovuta ad una deliberazione Cipe ancora mancante. Si argomenta, ancora, che l'intervento denominato “Disinquinamento fascia costiera vibonese”, che interessa i comuni dell’Angitolano e che ha come capofila il Comune di Pizzo, per un importo di 6,3 milioni di euro, è ancora in corso di progettazione definitiva e di acquisizione dei pareri e che, ancora, il project financing che riguarda 12 comuni della Costa degli Dei, per un importo di 15,5 milioni di euro, si è sostanzialmente arenato con gli Enti interessati che hanno chiesto la ripartizione della parte pubblica del finanziamento per procedere a singoli interventi. Infine, altri otto finanziamenti, per circa 7 milioni di euro, derivanti da fondi strutturali europei, non possono essere erogati, anche qui, per la mancanza della relativa deliberazione da parte del Cipe».

Commenta ancora il consigliere regionale: «Tutto sembra inevitabilmente fermo, rallentato da una burocrazia che non vede al di là delle proprie farraginose procedure e che non riesce ad intercettare le urgenze dei territori né a garantire il diritto ad una migliore qualità della vita delle comunità interessate, tantomeno ad ottemperare al dovere morale e politico della tutela dell’ambiente. In questo modo, però, si perde di vista anche un altro non secondario aspetto: quello legato all'economia turistica che ogni anno si trova a dover fronteggiare il problema del mare sporco con tutte le conseguenze del caso. Alcuni dei progetti sopraelencati sono attesi da anni, e le delibere di stanziamento dei fondi, in certi casi, risalgono al 2012: esattamente 10 anni fa. È intollerabile che su un problema così urgente non si riescano a mettere in atto per tempo le necessarie contromisure nonostante i finanziamenti destinati. È su questo che la Regione Calabria deve intervenire, facendo sentire la sua voce con gli enti sovraordinati e snellendo i processi di propria competenza. Ogni mese che passa senza un intervento tangibile - conclude Lo Schiavo - rappresenta un ulteriore colpo all'economia e all'ambiente e va ad aggravare una situazione già molto compromessa». 

 

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Erosione costiera, Lo Schiavo annuncia interrogazione: "La Regione sblocchi l’impasse"

«Salvaguardare le spiagge calabresi, difesa primaria dall'azione delle mareggiate oltre che indicatore di qualità ambientale del territorio e motore per l'economia turistica, deve essere una priorità nell'azione politico-amministrativa della Regione Calabria, che ha il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti a sua disposizione per contrastare il fenomeno dell'erosione costiera».

È quanto sostiene, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo annunciando un'interrogazione indirizzata al presidente della Regione Mario Occhiuto per chiedere quali interventi siano previsti a salvaguardia delle coste calabresi.

«Mentre cresce la preoccupazione da parte di amministratori locali e imprenditori balneari, che vedono sempre più a rischio i loro investimenti economici minacciati dall’avanzare dell’erosione e dalla riduzione delle spiagge - aggiunge Lo Schiavo -, si assiste ad una preoccupante impasse da parte degli enti preposti, la cui azione si disperde in un dedalo di competenze e pareri spesso inconcludenti. In tale frangente il fenomeno subisce un costante aggravamento dovuto alla forte riduzione dei sedimenti che provengono dai corsi d'acqua, ai fenomeni d’innalzamento del livello del mare, ai cambiamenti climatici che comportano ripetute mareggiate, alla cementificazione selvaggia, a tutte quelle opere portuali realizzate senza alcun supporto tecnico meteo-marino. In tutto ciò la strategia messa in campo dalla Regione Calabria si rivela del tutto inadeguata e insufficiente per non dire inesistente. Non esiste, infatti, un vero Piano di gestione integrata delle zone costiere e si fa riferimento unicamente al Masterplan del 2014 ormai superato dai continui cambiamenti orografici del territorio. Neanche il Tavolo tecnico istituito allo scopo, nel quale erano riposte molte speranze, ha sortito i risultati sperati né risultano avviati interventi risolutivi nonostante gli ingenti investimenti destinati al ripascimento delle coste anche da parte dell'Unione europea».

Aggiunge Lo Schiavo: «Su questo tema non si più tergiversare. L'erosione fa sentire i suoi effetti dannosi lungo tutte le coste calabresi e litorali particolarmente esposti come quello tirrenico, dove insistono alcune tra le principali località turistiche della regione, sono in grande sofferenza. In particolare, lungo la Costa degli Dei, da Pizzo a Nicotera passando per Tropea, non mancano gli appelli di associazioni di categoria e singoli operatori turistici che vivono nell'incertezza l'approssimarsi della stagione estiva e guardano con apprensione ogni singola mareggiata che potrebbe mettere a repentaglio anni di sacrifici economici».

Quindi il consigliere regionale annuncia: «Facendomi interprete di queste preoccupazioni, presenterò nei prossimi giorni un'interrogazione al presidente della Giunta regionale per sapere quali sono le determinazioni assunte in sede di Tavolo tecnico; se si è pensato di aprire il suddetto organismo anche alle professioni tecniche; qual è lo stato d’impiego dei finanziamenti previsti dall’Accordo di programma quadro 2016, nonché di quelli dell’Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione».

 

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Emergenza idrica, Lo Schiavo al Consiglio comunale di Vibo: "La Regione deve dare risposte"

«La questione dell'emergenza idrica nella città di Vibo Valentia affonda nel tempo le sue radici ed è particolarmente sentita dall'opinione pubblica. Oggi la discussione, peraltro, si ripropone esattamente nei termini di una mozione che presentai qualche anno fa quando ero consigliere comunale. Il punto, come allora, è capire in che modo ottenere una forma di autonomia quando si verificano le gravi emergenze che ciclicamente riguardano la nostra comunità e non solo».

Lo ha affermato il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo in videoconferenza nel corso del Consiglio comunale di Vibo Valentia, convocato nella giornata di ieri, in seduta straordinaria, a seguito della crisi idrica che ha interessato la città capoluogo di provincia e diversi comuni dell'hinterland nei primi giorni dell'anno. Crisi dovuta alla rottura della condotta adduttrice dell'acquedotto Alaco gestito da Sorical.

«Quella idrica - ha detto Lo Schiavo - è un'emergenza che tocca uno dei diritti essenziali della comunità e sul tema dell'acqua non può essere consentita alcuna forma di speculazione privata, come sancito anche da un referendum popolare. Ho presentato un'interrogazione al presidente della Regione per chiedere che s’intervenga sulla ristrutturazione e sul potenziamento dello schema acquedottistico dell’Alaco, perché ritengo che non sia più rinviabile una riflessione sull’adeguatezza di infrastrutture evidentemente desuete e senza manutenzione. Inoltre ritengo sia oggi indispensabile capire se una società come Sorical, attualmente in liquidazione, sia ancora nelle condizioni di gestire in maniera efficiente ed efficace il sistema. Continuerò a chiedere al presidente Occhiuto cosa pensa di fare riguardo alla gestione delle risorse idriche calabresi; come pensa di mandare avanti il sistema delle acque intese come bene pubblico e collettivo affinché ai cittadini calabresi venga garantita la possibilità di fruire di un servizio essenziale, di qualità adeguata e senza più disagi e difficoltà a carico dei cittadini».

 

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Emergenza processionaria, il consigliere Antonio Lo Schiavo presenta un’interrogazione al presidente Occhiuto e all’assessore Gallo

«C’è una grave minaccia che incombe sul patrimonio boschivo calabrese: la processionaria. Si tratta di un insetto infestante che, oltre a mettere a rischio i nostri boschi, costituisce anche un pericolo per la salute di persone ed animali. Tale problematica sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza con i boschi della Sila, ma anche quelli delle Serre e di altre aree della regione, letteralmente invasi con centinaia di piante defogliate e con i nidi particolarmente diffusi. Su questo tema ho presentato, in occasione dell’ultimo Consiglio regionale, un’interrogazione a risposta immediata rivolta al presidente della Regione Roberto Occhiuto e all’assessore alla Forestazione Gianluca Gallo».

Lo rende noto, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo.

«Sulla questione - ha aggiunto - ho voluto richiamare l’obbligatorietà degli interventi di profilassi, sancita dal D. M. del 30.10.2007, nonché il Piano attuativo della Forestazione 2021 che prevede interventi mirati a tutela del patrimonio boschivo calabrese. Considerando che è stato istituito in Regione un comitato tecnico-scientifico per la predisposizione di una relazione sul fenomeno e che, nel marzo scorso, l’assessore regionale al ramo ha dichiarato di voler procedere celermente ad un piano operativo per il monitoraggio e l’eliminazione della processionaria, ho chiesto di conoscere lo stato di attuazione degli interventi al fine di evitare la compromissione di questo inestimabile patrimonio naturalistico comune che sono i boschi calabresi e della Sila in particolare. Mi auguro che la Giunta regionale sia sensibile al problema e proceda al più presto nel dare attuazione al Piano». 

 

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