Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Forestali e Lsu/Lpu. Censore: "Dal Governo Renzi attenzione per la Calabria mai vista prima"

«Tra le tante cose, quello che emerge è un dato politico rilevante. Così tangibile che nessuno può confutare. E mi riferisco alle politiche e alle misure adottate dal Governo Renzi che continuano a rivelare un'attenzione per il Mezzogiorno e per la Calabria in particolare e una capacità di visione che non tutti gli esecutivi nazionali avevano mostrato in passato».  E’ quanto afferma il Deputato del Partito Democratico Bruno Censore, commentando alcune delle misure contenute nella Legge di Stabilità approvata dal Consiglio dei ministri e che contemplano, tra le altre cose, uno stanziamento di 130 milioni per il comparto dei forestali e di 50 milioni di euro per i lavoratori ex lsu-lpu. «Appena pochi giorni addietro – prosegue il parlamentare del PD – in attesa del perfezionamento del decreto interdipartimentale di concerto con la Ragioneria generale dello Stato ed il Ministero per gli affari regionali e le autonomie, il Ministero dell’Interno ha reso noto il riparto a favore delle Province previsto dall’art. 7-bis, comma 2, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, introdotto dalla legge di conversione 7 agosto 2016, n. 160. Di cosa si tratta? Grazie ad un emendamento da me presentato al dl Enti locali, riformulato e recepito dal relatore – continua Censore – il Governo ha accordato un contributo, per l’anno 2016, per l'attività di manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale, una misura che, nei fatti, si è tramutata in oltre 3 milioni di euro destinati a favore della Provincia di Cosenza, un milione e settecentomila per quella di Catanzaro, oltre novecentomila euro per quella di Vibo Valentia e ottocentotrentacinque per Crotone. E’ evidente, insomma, che solo con la forza dei fatti si possono risolvere i problemi che attanagliano la nostra terra e l’incessante azione congiunta che vede impegnati Governo, presidente della Regione e deputazione del PD calabrese ha consentito, attraverso la Legge di Stabilità predisposta e approvata dal Consiglio dei Ministri,  di fornire risposte immediate ed ineluttabili per attutire il disagio sociale e per ridare dignità e prospettive a migliaia di lavoratori calabresi. Dunque – conclude Bruno Censore – cogliamo l’obiettivo che ci eravamo prefissati, che da oggi non è più solo una aspettativa ma una concreta realtà: mi riferisco alla manifesta attenzione del Governo verso la Calabria che a mio avviso, su materie delicate come viabilità, lavoro e precariato, rappresenta un tassello essenziale su cui basare il definitivo superamento di una condizione difficile sul piano economico, occupazionale ed infrastrutturale». 

 

  • Published in Politica

I Gal e il “cappello” sullo sviluppo: la guerra fra Censore e Callipo

In un territorio arretrato come il Vibonese, che spesso deve fare i conti con la zavorra del clientelismo e gli effetti nefasti del passato, “fare sinergia” diventa terribilmente difficile. Le aspettative sono direttamente proporzionali alla rivalità, lo sviluppo viene inteso come “un gioco a somma zero”. Fra i singoli si manifesta talvolta una malcelata invidia sociale che si traduce nel tentativo di screditare l’avversario. Lo scontro si sposta fra aree, territoriali o politiche che siano. Riprova della tendenza alla “diversificazione” sono le modalità di elaborazione di strategie per la crescita economica, che a queste latitudini si trasformano in “progetto politico”. E la politica porta alla divisione, in casi estremi alla concretizzazione della teoria “mors tua vita mea”. La nascita di un nuovo Gal su ispirazione della componente censoriana del PD, che di fatto rappresenta un elemento di rottura rispetto agli attori del Cogal Monte Poro – Serre Vibonesi, è l’esempio lampante della differenza di “programmi” fra quelli che paiono “sistemi” concorrenti. Sistemi di gestione di risorse (e dunque di potere) che, a seconda dell’indirizzo vincente, spostano gli equilibri dello sviluppo territoriale. Per comprendere il livello di tensione è sufficiente rileggere la parte finale di una nota vergata da Gianluca Callipo: “In queste ultime settimane ha preso forma il progetto di alcune forze politiche di costituire un altro Gal, in antitesi a quello Monte Poro – Serre Vibonesi, attivo dal 1994. Si tratta del chiaro tentativo di dare una connotazione di parte alla promozione dello sviluppo territoriale, cercando contestualmente di dirottare i finanziamenti europei verso una precisa fazione politica. L’adesione di Pizzo al Gal storico della provincia vibonese, quindi, rafforza la sua azione e contribuisce a riportare l’attenzione sui contenuti progettuali piuttosto che sulla mera appartenenza politica come, invece, altri preferirebbero fare”. Parole pesanti come macigni, che non hanno bisogno di interpretazioni, che vanno confrontate con quelle della controparte, che testimoniano una guerra politica senza quartiere. Che va avanti anche quando in ballo c’è il futuro del territorio, al di là di quello che viene proclamato dai palchi. E, d’altronde, se i paesi del Vibonese perdono, anno dopo anno, i loro giovani migliori che fuggono verso opportunità non condizionate, un motivo dovrà pur esserci.

La Trasversale delle Serre e i suoi veri “padroni”: i cittadini tornino protagonisti

Con decenni di ritardo ed un cammino di crescita culturale, sociale ed economica compromesso, si sta materializzando, passo dopo passo, quell’opera indicata come strumento decisivo per “spezzare l’isolamento” delle aree montane e collegare l’area jonica con quella tirrenica. L’accelerazione degli ultimi mesi, oltre a risvegliare la speranza e l’entusiasmo dei cittadini, ha generato accese polemiche fra il Comitato appositamente costituito e la classe politica, con particolare riferimento al deputato del PD Bruno Censore. Dall’esterno, è stata percepita quasi la sensazione di un’autoattribuzione dei meriti, da ambo le parti, che non ha stimolato simpatia. Di chi è la Trasversale delle Serre? Di tutti e di nessuno in particolare; dei calabresi che la percorreranno nei prossimi anni e anche dei turisti che la utilizzeranno quest’estate. Di sicuro, la Trasversale non è “solo” di qualcuno. Non è solo dei politici e non è solo del Comitato. Intendiamoci: forse entrambe le parti in causa avranno contribuito a velocizzare gli ultimi movimenti, ma nessuno può affermare in maniera perentoria che questa arteria è frutto unicamente della propria azione. E nessuno può “allontanare” gli altri dalla Trasversale, invitando magari a non avvicinarsi in occasione di specifici eventi. I cittadini non hanno bisogno di essere indirizzati: sapranno valutare, senza essere tirati – di qua o di là – per la giacca, il comportamento di ognuno. Va poi detto che qualcosa nella tempistica di Anas è cambiato: probabilmente il periodo storico ha influito e, d’altronde, non può essere ignorato ciò che è stato fatto sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Ora c’è l’ennesima chance per i calabresi: dopo gli errori del passato – già, perché anche i cittadini, con il loro approccio alla comunità ed al futuro della stessa, hanno le loro responsabilità – sprecarla equivarrebbe a scavare un solco, ancor più profondo, fra una terra ferita e le realtà che viaggiano spedite verso nuovi orizzonti.

Guerra in casa PD. Minoranza contro censoriani: “Vogliono perpetuazione di vecchie posizioni di potere”

“Il congresso provinciale del PD, nei termini e nei modi in cui è stato celebrato, conferma in maniera plastica la spaccatura che da tempo caratterizza il partito nel Vibonese e certifica il fallimento di una politica muscolare, tutta concentrata sul consolidamento e sulla perpetuazione di vecchie posizioni di potere, che nulla hanno a che fare con il rinnovamento e con il cambiamento che il PD dovrebbe riuscire a esprimere”. Sparano a palle incatenate gli esponenti del minoranza dem Francesco De Nisi, Gianluca Callipo, Antonio Lo Schiavo e Stefano Soriano che non hanno preso parte al significativo evento politico che ha visto la designazione di Enzo Insardà. “I nostri appelli all'inclusione – sostengono - sono rimasti inascoltati e, alla fine, è accaduto quanto speravamo non succedesse: il PD vibonese ha certificato la sua debolezza politica e organizzativa, restituendo all'opinione pubblica l'immagine di un partito dimezzato, diviso e con un segretario non legittimato. L'assenza ieri di rappresentanti della segreteria nazionale e regionale appare come la più cocente smentita di chi ha voluto a tutti i costi questo congresso, confermando ancora una volta lo stesso modus operandi e cioè la volontà di continuare a dividere, non preoccupandosi invece che da queste continue forzature deriva il progressivo disimpegno e disinnamoramento dei nostri iscritti, che assistono all'assenza di un vero dibattito politico ma solo alla solita discussione autoreferenziale che non interessa più nessuno. La decisione di aver rimandato di una settimana la definizione degli organismi statutari e la nomina dei componenti della segreteria – precisano i quattro esponenti politici - non è un segno di distensione e di una mano tesa alla minoranza, ma in realtà nasconde l'estremo e goffo tentativo di recuperare una legittimazione che manca a questo PD vibonese. Per quanto ci riguarda ribadiamo con piena convinzione i motivi che ci hanno indotto a non partecipare, e cioè la mancanza e la conseguente violazione di regole certe e condivise, che consentano a ognuno di misurarsi nella vita democratica del partito. Ecco perché non parteciperemo ad alcun organismo, ma continueremo la nostra battaglia per cambiare questo stato di cose e consentire finalmente al PD vibonese di evolversi in un'organizzazione politica moderna, inclusiva e aperta alle migliori energie della società vibonese. Dovrà rassegnarsi, quindi - concludono De Nisi, Callipo, Lo Schiavo e Soriano - chi pensa di poter facilmente mettere da parte chi da sempre, con ruoli regionali e nazionali, lavora per la costruzione di una vera forza progressista e riformista”.

Censore: “Con l’impegno del PD si apre un nuovo percorso nei rapporti Stato-Enti Locali”

“Il voto favorevole della Camera sulla conversione in legge del dl Enti locali segna un importante cambio di passo strutturale delle politiche governative sulle autonomie locali. Il lavoro della maggioranza conferma così quanto già previsto in prima istanza nell’ultima legge finanziaria: cioè il superamento del Patto di Stabilità e una maggiore autonomia degli enti territoriali”. È quanto afferma il deputato Bruno Censore che spiega: “con questo provvedimento si prevedono un insieme di interventi finalizzati ad instaurare un nuovo rapporto tra Stato, Regioni, Province e Comuni con misure importanti per l’attività amministrativa. Ne sono un esempio i finanziamenti per la viabilità e i trasporti locali, la sospensione della tassazione aeroportuale, la stabilizzazione dei docenti delle scuole dell’infanzia e degli asili nido, lo sblocco del turn-over per i comuni virtuosi, ecc. Non posso che esprimere soddisfazione per il lavoro svolto dal gruppo dei Deputati del Partito Democratico, in particolare per la valorizzazione del mio impegno sulle Province con una serie di emendamenti presentati che estendendo quanto già previsto per i comuni sulle normative legate al dissesto finanziario e al patto di stabilità, dando agli amministratori locali più agibilità nella gestione degli enti, con l’istituzione di un fondo ad hoc per l’estinzione delle sanzioni relative al mancato rispetto dei vincoli di bilancio, confermando di fatto la volontà di superare il Patto di Stabilità interno. Un importante risultato – aggiunge l’esponente democrat - è stato raggiunto, inoltre, con un altro emendamento da me presentato, riformulato e recepito dal relatore sull’assegnazione di 100 milioni di euro direttamente a tutte le Province per la viabilità, determinando così una semplificazione nelle procedure e negli interventi degli enti sulla manutenzione delle infrastrutture di loro competenza. A chi, come la collega Dalila Nesci - conclude il parlamentare di origini serresi - parla di chiusura, di tagli e di 'pezze' rispondiamo con l’impegno concreto portato avanti e con i fatti".

Interrogazione dei Deputati PD: “Si riporti la legalità alla Provincia di Cosenza”

I deputati del Partito Democratico Ernesto Magorno, Ferdinando Aiello, Demetrio Battaglia, Enza Bruno Bossio, Bruno Censore, Stefania Covello, Nicodemo Oliverio, Nico Stumpo e Giuseppe Fioroni hanno presentato una interrogazione ai Ministri dell’Interno e degli Affari Regionali per conoscere “quali iniziative il Governo nell’ambito delle proprie prerogative intenda assumere affinché presso la Provincia di Cosenza venga ripristinato il principio di legalità e il corretto funzionamento dell’ente garantendone regolarità e correttezza nonché del legittimo decoro dell’immagine di suddetta istituzione diventata ostaggio di atteggiamenti palesemente illegali”. Nell’interrogazione viene richiamata “tutta la vicenda amministrativa e giudiziaria con i diversi pronunciamenti del Tar e del Consiglio di Stato che hanno inteso affermare senza ombra di dubbio la decadenza del sindaco Mario Occhiuto dalla carica di Presidente della Provincia per effetto dello scioglimento del Consiglio comunale di Cosenza del febbraio scorso e la necessità di pervenire a nuove elezioni. Nelle more – spiegano gli esponenti democratici - l’ente deve essere retto dal consigliere anziano, nella fattispecie il consigliere Graziano Di Natale. Ciò è quanto stabiliscono la legge e le diverse sentenze dei tribunali amministrativi. Nonostante ciò – continuano - Mario Occhiuto continua illegittimamente ad occupare la carica di presidente della Provincia di Cosenza sulla base di un articolo dello Statuto dell’Ente che, com’è richiamato nella interrogazione ‘nell’ambito della gerarchia delle fonti normative, come fonte subprimaria’ è ‘incapace di derogare o di modificare una legge’. Nell’interrogazione – specificano i rappresentanti del partito di Renzi - si fa inoltre riferimento ‘al gravissimo corto circuito istituzionale che si è venuto a creare con atteggiamenti irresponsabili considerata la permanenza in servizio, ancorché illegittima, del direttore generale, dei dirigenti e dei collaboratori chiamati dal presidente decaduto, così come i comportamenti di costoro che si sottraggono all’obbligo giuridico di conformarsi alle decisioni assunte dai giudici amministrativi’”. L’interrogazione dei parlamentari democratici giunge al culmine di “una paradossale diatriba istituzionale ed amministrativa che sta interessando da mesi l’Ente e dopo la notifica di ieri al segretario generale dell’Ente della nota del sottosegretario agli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri che impone l’indizione di nuove elezioni alla Provincia di Cosenza”.

Censore e le cronache della Trasversale

 Brunello Censore, nato nel 1958, poté avere notizia, a dieci anni di età, del convegno di Soverato di cui conservo documenti, che prometteva imminente la Ionio – Serra – Tirreno. Era uomo fatto quando, nel 1995, iniziarono timidi lavori; è oggi un deputato di un partito che, grosso modo, è l’erede del PCI e della DC di sinistra. Censore aveva solo quattro anni, quando iniziò il centrosinistra, che si trascinò fino al crollo della cosiddetta Prima repubblica, nel 1994. Tutti gli innumerevoli governi, comunque chiamati e comunque sostenuti da DC, PSI etc, e, dal 1978, concordati con il PCI, non facevano nulla per la Trasversale. Se i governi di tutte le salse dal 1968 avessero tracciato ciascuno un chilometro (uno, 01, metri 1000!), la strada arriverebbe da Satriano – Davoli non solo a Vibo, ma almeno a Lamezia da una parte e a Palmi dall’altra. Senza ricordare i governicchi del passato, dal 1994 si sono alternati governi di Berlusconi e governi di centrosinistra o roba simile; alla data del 2016, se tutto va bene uno può entrare a Gagliato e uscire a Spadola o arrivare a Serra. Ridicolo! Si dovrebbero vergognare tutti quanti e tutti i partiti e politicanti: DC, PCI, PSI, PSDI, PRI, PLI, DS, PDS, PD, Forza Italia, e, dal 1995, i voltagabbana di Alleanza Nazionale, eccetera. E tutti i seguenti signori, che hanno fatto i presidenti della Calabria: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, G. Nisticò, B. Caligiuri, L. Meduri, G. Chiaravalloti, A. Loiero, G. Scopelliti e Stasi, e ora M. Oliverio. E tutti i deputati e senatori e roba del genere. E tutti i sindaci di tutti i comuni. E tutti i più o meno intellettuali… E non possiamo scordare che nell’estate del 2015, un anno fa, Mario Oliverio visitò Gagliato, e dichiarò che mancavano solo i guard rail; e, alla faccia dei guard rail, trascorse un intero anno prima che potessimo festeggiare con vino e panini.  Ora tutti, a cominciare da me, possono rivendicare di aver fatto e aver detto e aver scritto e aver protestato… Ed esibire carte e fotografie… La verità è che, di questo passo, per entrare a Satriano – Davoli e uscire a Pizzo – Vibo ci vorranno altri decenni. Tranne che non si continui a combattere, e non con parole e dichiarazioni, ma con serie manifestazioni e adesioni e mettendoci la faccia. Ed evitando nervosismo preelettorale e linguaggio poco parlamentare.

  • Published in Diorama

Ad Argusto conferenza sul tema "Il contributo del PD per la Trasversale delle Serre"

Il titolo è oltremodo emblematico: “Il contributo del PD per le infrastrutture in Calabria e per la Trasversale delle Serre”.  Sarà questo il tema di una partecipata conferenza stampa che sarà presieduta, venerdì 15 luglio, con inizio alle ore 11:30 presso il Palazzo Municipale di Argusto, dal deputato Bruno Censore e promossa in un contesto storico in cui cominciano ad affievolirsi sensibilmente i non pochi scetticismi giustificati e, contestualmente, inizia a prendere corpo la sensazione che l'opera sarà finalmente completata. "D’altronde, il recentissimo completamento del tratto tra gli svincoli di Gagliato e di Argusto, l’imminente apertura al traffico del Tronco IV, quello ricadente nel tratto tra il Bivio Montecucco e Chiaravalle Centrale, e il consistente avanzamento dei lavori sul tratto ricadente in provincia di Vibo, se da un lato - è scritto in una nota - hanno dato grande impulso al lavoro avviato con scrupolo e responsabilità diversi anni addietro dal centrosinistra dall’altro hanno rinvigorito il sogno sul quale per molti anni le popolazioni delle aree interne della Calabria hanno poggiato la loro ambizione di svincolarsi da un atavico isolamento". All’incontro con i giornalisti, oltre al parlamentare del Partito Democratico, saranno presenti il consigliere regionale Michele Mirabello, il sindaco di Serra San Bruno Luigi Tassone, il sindaco di Spadola Giuseppe Barbara, il sindaco di Torre Ruggiero Mario Barbieri, il sindaco di Argusto Walter Matozzo, il sindaco di Satriano Michele Drosi, il vicesindaco di Gagliato Domenico Aspro, l’assessore comunale di Cardinale Umberto Marra ed il capogruppo del PD al Comune di Chiaravalle Pino Maida. 

 

Subscribe to this RSS feed