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Le pagelle della tribolata stagione della Tonno Callipo

Un’estate tormentata, quella che ha anticipato la stagione 2014-15. Diverse voci in seguito a difficoltà economiche dovute anche al particolare momento generale. Alcune voci, dicevano di una chiusura definitiva della squadra, che sarebbe ripartita dalle squadre giovanili, altre parlavano della possibile iscrizione al campionato nazionale di serie B1. Alla fine, Patron Callipo sorprende tutti: decide di vendere il titolo alla Revivre Milano e di iscriversi alla serie A2 spendendo meno dell’anno precedente ma ponendosi comunque come obiettivo la promozione. Il mercato fa gioire i tifosi giallorossi, che vedono arrivare a Vibo nomi importanti. Molti sono i giocatori presi dalla serie maggiore: oltre ai confermati Gavotto, Forni, Presta e Sardanelli arrivano infatti in terra calabra: Zanuto, Sintini, Cesarini e Marchiani. Inoltre vengono ingaggiati Paoli e Vedovotto, freschi della vittoria di campionato e Coppa Italia con Padova. La squadra viene affidata alle mani esperte di Fefè De Giorgi, che però non resterà a lungo sulla panchina vibonese. Alla vigilia dell’inizio del campionato gli avversari parlano della Tonno Callipo Vibo come “ammazza campionato” o “corazzata”. Col senno di poi sappiamo che non è stato così. Analizziamo però nel dettaglio la stagione ponendo attenzione sui singoli e dando i voti.

Sintini 4,5: gli vengono affidate le chiavi di una squadra con grandissimi attaccanti, ma il suo compito si rivela più difficile del previsto. È costretto più volte a correre da una parte all’altra del campo cercando di aggiustare palloni che arrivano dalla sempre carente ricezione. Spesso però commette errori che non si addicono ad un campione del suo calibro. Deludente.

Gavotto 6,5: il miglior realizzatore della squadra, sempre l’ultimo a mollare, è spesso il principale punto di riferimento di Sintini. Viene criticato per la sua età e la sua forma fisica non eccellente, ma è un esempio di sportività e professionalità. Veterano.

Vedovotto 4: fresco di promozione con Padova, è chiamato alla prova di maturità. Percentuali bassissime in ricezione e prestazioni altalenanti anche in attacco. Ha grandi potenzialità, sfruttate malissimo. Bocciato.

Zanuto 5: un guerriero, in campo è un leone, ha un atteggiamento esemplare nei confronti dei compagni e degli avversari. Purtroppo alle sue grandi doti umane spesso non corrispondono prestazioni altrettanto lusinghiere complici alcuni problemi fisici. Lottatore.

Presta 7,5: è la sorpresa più bella che De Giorgi prima e Monti poi potessero trovare. Una scommessa vinta, prima di tutto dalla società, che gli ha dato fiducia e ha spinto perché lui giocasse. Ripaga la fiducia di quest’ultima, dell’allenatore e di Sintini con prestazioni più che dignitose. Se poi pensiamo che è un ragazzo classe ’95 alla sua prima esperienza da titolare in serie A; all’orizzonte può solo esserci qualcosa di buono. Promessa.

Forni 5,5: le statistiche parlano a suo favore. Quando scende in campo sfodera prestazioni molto positive. Molti problemi fisici però lo obbligano a giocare 20 set in meno del totale e spesso a non esprimersi al top. È il direttore di un’orchestra disarmonica e poco compatta e spesso si unisce agli altri. Capitano a metà.

Cesarini 5: conclude la stagione (già poco positiva) con un grave infortunio. Molto impreciso in ricezione e troppo statico in difesa, non è il libero di cui una squadra con poche qualità di seconda linea ha bisogno. Viene dalla stagione a Molfetta - in A1 -  ed è chiamato a prendere il posto di un mostro sacro del volley come Farina: la differenza si nota, eccome. Poco incisivo.

De Giorgi 4: bocciato dai suoi giocatori e dalla società, non riesce a quadrare la squadra e segue un ruolino di marcia a dir poco imbarazzante. Poco autoritario.

Monti 7,5: chiamato dalla società dopo l’esonero di De Giorgi prende per mano la squadra e la trascina verso la conquista della Coppa Italia. Autore di un girone di ritorno entusiasmante. Riesce a dare alla squadra un minimo d’ordine e regolarità. Purtroppo non ha la bacchetta magica e nella serie contro Potenza Picena solo quella poteva salvare le sorti giallorosse. Trascinatore.

Presidente Callipo 6,5: impegno e passione sono le stesse che lo contraddistinguono da anni. Ambizioso come sempre, fa notare la sua serietà ma non le manda a dire ai giocatori dopo una stagione fallimentare come questa. La sua amareggiata analisi di fine stagione è il bilancio più eloquente che si potesse desiderare. Qualcosa è andato storto nella costruzione della squadra, magari qualche svista su alcuni giocatori. La città, comunque, ha solo da ringraziare. Appassionato. 

Il bilancio non è assolutamente positivo, per una squadra costruita male sotto alcuni punti di vista, ma che ha illuso gli appassionati ad inizio stagione facendoli sognare. Purtroppo il campo emette il verdetto finale e questo, non può essere che obiettivo. Magari però, si può imparare dai propri errori. Errare è umano, perseverare…

 

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