Droga: in corso operazione della Finanza, fermate 54 persone

Dalle prime luci dell’alba di oggi, la Guardia di finanza sta conducendo, su tutto il territorio nazionale, un’operazione finalizzata all’esecuzione di 54 fermi di persone coinvolte in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Nel corso dell’attività, le Fiamme Gialle stanno procedendo, inoltre, al sequestro di beni per un valore di circa otto milioni di euro.

I dettagli dell’importante operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma per le 11 di oggi presso la caserma “Soveria Mannelli”, sede del Comando provinciale di Catanzaro.

All’incontro con la stampa prenderanno parte il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri e il Procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri

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Operazione Stop Drugs: annullata la custodia cautelare per Gennaro Scura

Lo scorso 26 ottobre, i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Catanzaro ed i finanzieri del nucleo di polizia tributaria – Gico di Catanzaro hanno dato esecuzione a 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip su richiesta della Dda di Catanzaro, nell’ambito di due operazioni antidroga denominate “Stop Drugs” e “Piccoli passi” condotte rispettivamente dai carabinieri e dalla guardia di finanza.

L’attività di indagine coordinata dal procuratore distrettuale di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto procuratore Saverio Vertuccio, che trae origine da un’altra operazione antimafia avviata nel 2009 dal Ros (operazione “Stop”) si è concentrata sulle attività della cosca Acri-Morfò nel settore degli stupefacenti.

Nel dettaglio, le due operazioni, condotte in sinergia dai due organi di polizia, hanno consentito agli inquirenti di individuare i canali di approvvigionamento della droga e definire le modalità di “smistamento” sul territorio.

A distanza di poco più di due settimane, il Tribunale della libertà di Catanzaro ha accolto le istanze di riesame avanzate dall’avvocato Francesco Nicoletti, difensore di Piero Vallonearanci, e dagli avvocati Francesco Nicoletti e Luca Acciardi, difensori di Gennaro Scura.

Il Tribunale ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Gennaro Scura e modificato la misura cautelare nei confronti di Piero Vallonearanci, entrambi trentunenni rossanesi coinvolti nell’operazione denominata “Stop Drugs”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e portata a termine lo scorso 26 ottobre dai carabinieri.

Gennaro Scura torna quindi in libertà, seppur con l’obbligo di presentarsi all’autorità giudiziaria al quale è sottoposto nell’ambito di un diverso procedimento. Per quel che riguarda, invece, Piero Vallonearanci, il Tribunale della libertà ha disposto la modifica della misura di custodia cautelare in carcere con l’obbligo di dimora e di presentazione all’autorità giudiziaria.

'Ndrangheta: azzerata la cosca dei "Rango-Zingari", eseguite 18 ordinanze di custoria cautelare

Dalle prime luci dell’alba è in corso una vasta operazione antimafia dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza che, con il supporto di velivoli dell’ottavo nucleo elicotteri di Vibo Valentia, stanno eseguendo 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della potente cosca di ‘ndrangheta consentina dei “Rango-Zingari”.

I provvedimenti sono stati emessi su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro dall’ufficio del Giudice per le indagini preliminari del capoluogo catanzarese.

Le indagini sono state condotte dai militari del Reparto operativo del Comando provinciale carabinieri di Cosenza e coordinate dal procuratore capo Nicola Gratteri, dai procuratori aggiunti Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni.

Tra le persone raggiunte dall’ordinanza, anche, il capo della cosca Maurizio Rango, 40 anni, già detenuto in regime di 41 bis.

Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan, hanno consentito agli investigatori dell’Arma di ricostruire 3 anni di egemonia della cosca sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Una multinazionale del crimine che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish, le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del consentino, arrivando persino ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi assegnatari.

La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attività apparentemente lecite, gestendo delle società di sicurezza che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso.

Documentata anche l’espansione del clan verso la cittadina di Paola (CS), subentrando alla locale cosca dei “Serpa”, disarticolata nel 2012 da un’operazione antimafia portata a termine dall’Arma dei carabinieri e coordinata dalla Dda. di Catanzaro.

Gratteri, "la Procura di Catanzaro diventerà una portaerei"

"La Procura della Repubblica di Catanzaro, che già oggi é molto efficiente, nel 2017 diventerà una 'portaerei', grazie anche all'arrivo di nuovi magistrati ed all'impegno di tutto l'ufficio".

E' quanto ha affermato, al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia durante la presentazione del libro "Padrini e padroni" scritto insieme al giornalista Antonio Nicaso, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri.

"L'elemento che più mi ha colpito, quando mi sono insediato a Catanzaro nel maggio scorso - ha aggiunto Gratteri - é stato il livello qualitativo dei colleghi, insieme al loro impegno ed al loro senso di sacrificio. Oltre a questo, un dato molto positivo che ho colto é rappresentato dall'apporto degli investigatori di polizia, carabinieri e guardia di finanza che supportano l'attività della Procura. Sono tutti molto 'eccitati' ed hanno una gran voglia di fare. E questo non può che farmi piacere".

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'Ndrangheta: la Regione Calabria vara "Educa agenda - Pillole di legalità"

“Costruire sul territorio calabrese percorsi che entrino nelle scuole, coinvolgendo soprattutto i giovani, rappresenta la via maestra per rompere l’omertà da sempre terreno fertile per il proliferare della criminalità organizzata e per vincere tante resistenze”. 

E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Domenico Battaglia che aggiunge: “In questa direzione, si è sviluppato un proficuo confronto nel corso dell’ultima seduta della Commissione regionale anti 'ndrangheta nella quale il presidente Bova ha riferito dell’iniziativa  Educa agenda - pillole di legalità’ destinata ai ragazzi della scuola media superiore ed alla cui realizzazione sta proficuamente lavorando il giovane reggino, insegnante di discipline artistiche e dipendente del Consiglio regionale, Antonio Federico".

"Attraverso illustrazioni, vignette, fotografie e una grafica fresca e moderna, questo diario-progetto, corredato da pagine che saranno dedicate agli uomini che ogni giorno lottano per combatterla, come Don Luigi Ciotti, i procuratori Gratteri, Cafiero De Rao e molti altri, si caratterizza per il valore aggiunto di parlare ai ragazzi in modo diretto ed efficace, sensibilizzandoli contro la cultura mafiosa e al rispetto della legalità e delle regole che quanto più apprese sui banchi di scuola tanto più riusciranno a fare parte della coscienza comune”.  

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La denuncia di Gratteri, le colpe della politica e l’ignavia della Giustizia

 Hanno suscitato un incomprensibile scalpore le dichiarazioni del Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. Non che le parole pronunciate dal magistrato non meritassero attenzione, ma tutto sommato non hanno fatto luce su nessun arcano mistero che già non si conoscesse. “Prima ancora della politica e della ’ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione” ha affermato Gratteri, che ha puntato l’indice contro “ direttori generali  che da vent’anni sono nello stesso posto”. Nei gangli dell’amministrazione regionale, secondo Gratteri, si sarebbe sviluppato un “centro di potere che è lì da sempre”.  Verità incontrovertibili che in Calabria conoscono tutti e che in tanti fanno finta di non vedere. Alla denuncia del Procuratore hanno fatto seguito la dichiarazione del Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, per il quale quello della burocrazia è un problema “di democrazia”. “Si avverte – ha proseguito Oliverio -  una pressione, una presenza che definirei un macigno, uno schema sempre uguale di burocrazia dominante”. Parole che sembrano essere state pronunciate più come alibi per giustificare l’immobilismo della politica regionale che per fustigare il malcostume. Tanto più, che se ci sono sacche di “burocrazia dominante” o “direttori generali che da vent’anni sono nello stesso posto”, la responsabilità è anche e soprattutto della politica. Se la casta dei colletti bianchi è nata nel passato, con tutta evidenza, nel presente ha continuato a proliferare indisturbata. I “direttori generali” di cui parla Gratteri, non sono, infatti, dei marziani arrivati da Marte, bensì una diretta emanazione della politica che li ha nominati. Quindi, chi governa la Regione eviti l’indignazione di facciata, tiri fuori gli attributi e compia le azioni necessarie a riportare la Calabria alla normalità. Lo stesso dicasi per i magistrati che, evidentemente in taluni casi, non hanno impedito “ai quadri della pubblica amministrazione” calabrese di gestire da “incensurati” la “cosa pubblica con metodo mafioso”.

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I mafiosi scarcerati ed il silenzio degli indecenti

C’erano due mafiosi in gattabuia: benissimo. Ora i due mafiosi sono a spasso. Hanno segato le sbarre? Hanno trovato un cunicolo come il futuro conte di Montecristo? Ma no, sono usciti dalla porta principale con tante scuse, perché il magistrato ha lasciato scadere i termini e non ha depositato la sentenza. Quali le cause? Beh, spero che gli ispettori le appurino e le rendano pubbliche. Certo che a me viene da ridere amaramente. Qui voglio però elencare coloro i quali, solitamente loquaci come un congresso mondiale di pappagalli, gazze e merli, sono stati colti da improvvisa afonia, e non hanno espresso il benché minimo commento:

-          Bindi Rosi, la commissione antimafia e i suoi consulenti, così facondi di parole sui gatti di Platì;

-          I deputati, senatori e consiglieri regionali e i sindaci, eccetera;

-          Bova Arturo e la commissione anti ‘ndrangheta;

-          Musella Adriana;

-          La sua università antimafia di Limbadi;

-          L’università di Cosenza, quella vera;

-          Il suo misterioso corso di laurea della resistenza;

-          Don Ciotti, don Mazzi eccetera;

-          I professori dei progettoni antimafia;

-          Gli scrittori antimafia, con particolare riferimento a Gangemi;

-          La magistratura: nobile eccezione, Nicola Gratteri che è andato giù pesante.

-          L’avvocatura;

-          Eccetera.

 Perché ho dimenticato la Giunta di Alto Profilo? Perché il suo unico pensiero è nominare primari nella sanità. Intanto i mafiosi, mentre passeggiano, esprimono sentimenti di sincera gratitudine.

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Fabrizia. Legalità: il 7 giugno la scuola primaria ospiterà Nicola Gratteri

Il 7 giugno, alle 15, presso l'Aula Magna della Scuola Primaria di Fabrizia, nell'ambito del progetto "Io vivo...senza confini", è in programma l'incontro formativo della Scuola della Cultura della Legalità. Dopo i saluti della dottoressa Clelia Bruzzì, dirigente scolastico, del sindaco di Fabrizia, del Primo Cittadino di Mongiana e dei Commissari Straordinari del Comune di Nardodipace, interverranno  il dottor Giuseppe Mirarchi, dirigente vicario dell'Ufficio Scolastico Regionale, il professor Vito Teti, docente di Antropologia Culturale presso l'Università della Calabria e Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro. Referente del progetto è la docente Carmen Aloi.  

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