Redazione

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Wanda Ferro sul "caos" provincie: "necessario rafforzamento del ruolo e delle competenze"

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consigliere Regionale, Wanda Ferro (Gruppo Misto), sull'abolizione delle provincie prevista dalla legge Delrio 

"I dati riportati dalla stampa nazionale in questi giorni dimostrano come la riforma delle province introdotta dalla legge Delrio - afferma la Ferro - si sia trasformata in un boomerang." 

"Si è verificato esattamente quello che avevamo previsto e denunciato anche come Upi Calabria: le province non hanno i soldi per garantire i servizi essenziali in particolare su viabilità ed edilizia scolastica, mentre continuano a proliferare una miriade di organismi intermedi, consorzi e autorità varie. Insomma, la spending review voluta dal governo di centrosinistra si è tradotta in un aumento della spesa e in un peggioramento dei servizi offerti ai cittadini, privati persino del diritto ad eleggere i loro rappresentanti.

Le province sono state sacrificate nel nome dell’anti-politica, svuotate di ruolo e risorse, ma in realtà la riforma si è rivelata un disastro, perché  anziché perseguire la semplificazione ha complicato il quadro istituzionale, con gli organismi intermedi che dai 90 previsti dalla norma passano a 500 - tra province, città metropolitane, ambiti territoriali e autorità che si occupano di rifiuti, acque e bonifiche - con costi di milioni di euro tra spese di funzionamento e stipendi per revisori contabili e dipendenti, per non parlare dei circa 3 mila enti tra consorzi e partecipate che con i loro consigli di amministrazione costano 7 miliardi di euro all’anno.

Nel caos che si è determinato le Regioni a statuto speciale seguono percorsi autonomi, alcune tornando al passato, altre dando vita a decine di unioni dei comuni, mentre le Regioni a statuto ordinario chiedono sostegno finanziario perché non riescono a garantire i servizi essenziali, tenuto conto che nelle Finanziarie del 2015 e del 2016 le province hanno subito un taglio di risorse pari a due miliardi. In Calabria, poi, si aggiunge la mancata applicazione della legge che prevede il trasferimento di deleghe e funzioni, e relative risorse, agli enti intermedi.

Resto convinta che l’unica strada da percorrere è quella della razionalizzazione del sistema, con il rafforzamento del ruolo e delle competenze delle province, tagliando la spesa intervenendo sul numero degli eletti e sulle indennità, ma senza pregiudicare i servizi offerti ai cittadini. Ciò a cui non si può rinunciare è l’elezione diretta da parte dei cittadini dei propri rappresentanti all’interno degli enti intermedi: l’attuale sistema indiretto ha creato una grande distanza tra i cittadini e le amministrazioni provinciali, che sono percepite come istituzioni autoreferenziali, espressione dei giochi di partito anziché della volontà popolare. Consentire ai cittadini di tornare al voto per eleggere i propri rappresentanti consentirebbe di riparare, almeno in parte, alla dissennata e rovinosa campagna di denigrazione delle Province sfociata nella riforma Delrio, ma soprattutto di ricucire una grave ferita che il centrosinistra ha inferto alla democrazia del nostro Paese."

Guida in stato d'ebbrezza, ritirate quattro patenti

Controlli a tappeto da parte della polizia stradale di Reggio Calabria, che ha proceduto al controllo di 51 veicoli e 55 persone.

Nel corso dei servizi, gli agenti della Polstrada hanno denunciato quattro persone.

In particolare, tre automobilisti sono stati sorpresi al volante in stato di ebbrezza, mentre un'altro stava guidando sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

I poliziotti, inoltre, hanno: sottoposto a sequestro un veicolo; rilevato 13 infrazioni al Codice della Strada; ritirate 4 patenti di guida ed 1 carta di circolazione; decurtati 55 punti dalle patenti.

I servizi di controllo si sono svolti in presenza di personale dell’Ufficio sanitario della Polizia di Stato e con l'impiego congiunto di più equipaggi della Polizia Stradale che hanno effettuato, mediante l'utilizzo delle apparecchiature in dotazione, numerosi test di screening sui conducenti per la verifica dell'assunzione di bevande alcoliche e di sostanze stupefacenti o psicotrope.

 

 

Emergenza incendi in Calabria, la Cgil elogia l'operato dei lavoratori forestali

Riceviamo e pubblichiamo"

"Particolarmente nelle ultime due settimane, l’intero territorio italiano è stato drammaticamente segnato dagli incendi. Ettari di terreno, con grave danno per il nostro patrimonio ambientale, faunistico e vegetale, sono andati in fumo. Ed in molti casi, le fiamme hanno messo in pericolo le abitazioni civili e la stessa vita degli uomini. Un fenomeno, quello degli incendi, che non ha risparmiato nessuna regione d’Italia, soprattutto quelle meridionali, che più a caro prezzo hanno dovuto fronteggiarlo. Come ad esempio in Calabria, dove migliaia sono stati gli incendi registrati. Ad ogni modo, sempre pronti e tempestivi sono stati gli interventi dei Vigili del Fuoco, i quali, instancabilmente, hanno operato per garantire la massima sicurezza. Eppure, come Flai-Cgil, riteniamo giusto e doveroso offrire il nostro riconoscimento ed il nostro sostegno ad un'altra categoria di lavoratori che si trovano ad operare in queste condizioni di emergenza. Stiamo parlando dei lavoratori idraulici e forestali calabresi, lavoratori dell’antincendio che, pur tra mille difficoltà anche a livello organizzativo, durante le emergenze di questi giorni, si sono impegnati per contribuire allo spegnimento degli incendi. Questi operai forestali, spesso bistrattati,  impiegati dall’azienda Calabria Verde, dai Consorzi di Bonifica e dal Parco Regionale della Serre, col loro senso di responsabilità, da anni svolgono con professionalità la lotta attiva agli incendi. La loro è un opera costante e quotidiana di prevenzione e di contrasto agli incendi, e di salvaguardia della biodiversità e del territorio e dei cittadini. Tanto che ci sentiamo di affermare che, senza il loro lavoro,  gli incendi divampati in questi giorni sarebbero stati molto più devastanti. Eppure, al di là di ogni polemica, questi lavoratori intervengono senza mezzi adeguati e spesso con attrezzature non idonee di fronte alle fiamme: per loro c’è solo lo spirito di sacrificio, il senso del dovere e l’abnegazione con cui compiono il proprio lavoro. Per queste ragioni, come sindacato di categoria, auspichiamo che si organizzi meglio il lavoro sui cantieri e negli uffici in modo da coordinare efficacemente il servizio Antincendio boschivo, avviando un confronto tra sindacati ed enti competenti sulle questioni legate al lavoro forestale. Soprattutto, attraverso una reale programmazione delle attività di prevenzione e di interventi che possano essere realmente utili alla difesa del territorio. Siamo convinti che un servizio di così fondamentale importanza per la salvaguardia del territorio, meriti maggiore attenzione e soprattutto una grande sinergia tra le istituzioni coinvolte". 

Bruno Costa - Segretario regionale Flai-Cgil Calabria

 

Battista Platì - Segretario provinciale Flai-Cgil Vibo Valentia

 

"Note di Rivolta", una festa che ha ricordato i Moti di Reggio Calabria

I Moti di Reggio quest’anno sono diventati una festa! Questo 14 luglio, circa un centinaio di ragazzi e meno giovani hanno gremito piazza Martiri della Rivolta, sita nel quartiere di Sbarre, a Reggio Calabria, per partecipare allo spettacolo “Note di Rivolta”, organizzato dalle associazioni Nfp e Stanza101, per celebrare il 47esimo anniversario di quella Rivolta popolare che scosse tutta la città di Reggio Calabria. 

Voce della serata l’artista locrese Francesco Bono, il quale, fra una canzone e l’altra, è stato intermezzato da alcune letture tratte dal libro “Buio a Reggio” e che hanno raccontato alcuni momenti salienti delle radiose giornate reggine, mentre a fare da cornice alla piazza è stata allestita una mostra sui fatti di Reggio dall’archivio fotografico di Benito Di Pietro.

La cronaca del 14 luglio, l’arrivo dei blindati in città, la Repubblica di Sbarre, il primo Consiglio regionale a Reggio, le provocazioni, gli scontri, le barricate, i feriti, gli arresti, storie che insieme alla musica hanno animato una piazza mai così tanto gremita forse dal giorno della sua inaugurazione. Insomma, una festa che ha unito diverse generazioni nella speranza che la memoria di quei giorni possa finalmente trovare spazio anche nella storiografia ufficiale e soprattutto possa finalmente diventare coscienza condivisa del popolo reggino. I Moti di Reggio, infatti, furono un’appassionata rivendicazione identitaria di tutta la città dello Stretto, senza distinzioni di sorta. Uno scatto d’orgoglio che ha unito i reggini nella più grande rivolta popolare in Italia dal dopo guerra ad oggi.

A quasi 50 anni da quelle giornate infuocate sarebbe bello ed utile cominciare a riconoscere e valorizzare la memoria della Rivolta di Reggio, e forse una festa come quella di quest’anno può essere il primo passo per un nuovo approccio partecipato, ampio, pacifico e pacificante.

A fine serata, piazza Martiri della Rivolta è stata perfettamente ripulita dagli organizzatori.

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