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Coronavirus, salgono a tre i morti in Calabria

Il coronavirus fa un’altra vittima in Calabria.

Si tratta di un 65enne di Crotone deceduto oggi nell’ospedale pitagorico San Giovanni di Dio, dove era arrivato nella giornata di ieri.

Sale quindi a tre il bilancio delle persone  morte a causa del Covid-19 in Calabria.

Questa mattina, infatti, era arrivata la notizia del decesso di un informatore scientifico ricoverato nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza (per leggere la notizia clicca qui).

Nei giorni scorsi, invece, era morto un impiegato comunale di Montebello Jonico, nel Reggino (per leggere la notizia clicca qui).

Risolto il giallo del cadavere rinvenuto in Calabria

 È stato risolto il giallo della morte di Pasquale Schirripa, il sessantunenne, il cui cadavere è stato trovato il 17 marzo scorso nelle campagne di contrada Furro, a Gioiosa Jonica (Rc) (Per leggere la notizia clicca qui).

Ad uccidere l'uomo sarebbe stato, per errore, S.R., sessantaquattrenne, di Marina di Gioiosa Jonica che, dopo aver nascosto a tutti la pesante verità, ha deciso di presentarsi in caserma insieme al suo difensore, per raccontare la dinamica dell'accaduto..

Alle prime luci dell’alba del 17 marzo, S.R. avrebbe raggiunto il cugino Pasquale in contrada Furro di Gioiosa Jonica per uccidere un cinghiale che durante la notte era entrato in una porcilaia di proprietà della vittima.

Mentre Schirripa avrebbe cercato di attirare il cinghiale verso la rete metallica al di là della quale si sarebbe trovato S.R., sarebbero partiti due colpi di fucile calibro 12 che avrebbero causato il ferimento dell’animale e l’uccisione di Schirripa.

I militari della Sezione operativa di Roccella Jonica e dei Cacciatori di Calabria, sulla base delle indicazioni fornite dal reo confesso, hanno rinvenuto, occultata tra la fitta vegetazione, una doppietta calibro 12 con matricola abrasa.

S. R. è stato pertanto deferito in stato di libertà per omicidio colposo e porto illegale di arma clandestina.

Coronavirus, un altro morto in Calabria

Salgono a due le vittime del coronavirus in Calabria.

Questa mattina, infatti, nel reparto di rianimazione dell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza, è morto l'informatore scientifico di Rende, ricoverato il 7 marzo scorso.

La vittima, che aveva 60 anni, presentava un quadro clinico già compromesso.

Nei giorni scorsi, a Montebello Jonico (Rc), era morto un 65enne risultato positivo al coronavirus (Per leggere la notizia clicca qui).

Il comune del reggino per decisione della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, è stato messo in quarantena. (Per leggere la notizia clicca qui)
   

Coronavirus: a Bergamo non si riesce a seppellire i morti, l'esercito porta via le bare

Si aggrava di giorno in giorno il bilancio delle vittime del coronavirus.
 
I 475 morti di ieri hanno regalato all'Italia il poco invidiabile primato di Paese con il maggior numero di decessi da Covid-19 in un solo giorno.
 
Finora il triste record era detenuto dalla Cina che aveva registrato il picco di 368 decessi.
 
Una situazione drammatica, soprattutto in Lombardia, dove l'epidemia continua a colpire inesorabilmente.
 
A dare l'idea delle proporzioni della tragedia, sono le notizie che arrivano da Bergamo, dove non si riesce neppure a seppellire i morti.
 
Nella serata di ieri, infatti, sono rimbalzate le immagini del lugubre corteo di mezzi dell'Esercito impegnati a trasferire, dal cimitero bergasco ai forni crematori di alcune regioni del Nord Italia, le bare di circa 60 persone morte a causa del coronavirus.
 
 Una volta eseguita la cremazione, le ceneri saranno riportate a Bergamo e destinate ai luoghi di provenienze dei defunti.
 
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