Raccolta funghi: diverse persone sanzionate dal Corpo Forestale dello Stato

Continua il controllo del personale del Corpo Forestale dello Stato in merito alla raccolta funghi. Sono diverse le sanzioni amministrative elevate sul territorio provinciale in violazione alla legge n. 30 del 26 novembre 2001, che regolamenta la raccolta dei funghi spontanei epigei freschi all’interno del territorio regionale. In particolare nella Presila Cosentina, nel territorio dei Comuni di Spezzano Piccolo, Celico e Spezzano della Sila in località particolarmente frequentate da cercatori di funghi, sono stati controllate in queste settimane centinaia di persone intende a cercare e raccogliere funghi. A seguito di tali controlli, diverse le persone risultate non regolari poiché, o utilizzavano mezzi non idonei, come buste e secchi in plastica e rastrelli, o perché sprovvisti di tesserino regionale. A seguito di tale attività sono stati elevati e contestati ai trasgressori sanzioni amministrative per circa cinquemila euro. La stessa attività è stata estesa sul territorio degli altri Comuni ricadenti nella giurisdizione di pertinenza del Comando quali Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace e Trenta dove insistono diversi luoghi frequentati da ricercatori di funghi.

Vendeva uova di fagiano sul web: denunciato per truffa dal Corpo Forestale dello Stato

Vendeva sul web uova di Fagiano che in realtà non sono state recapitate all’acquirente. Per tali motivi un uomo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, per il reato di truffa, dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Paola. L’attività investigativa è iniziata nei mesi scorsi su segnalazione di un uomo che aveva acquistato, tramite un annuncio su internet le uova. Il venditore, una volta ricevuto il pagamento, tramite ricarica della sua carta Postepay, non ha effettuato la spedizione di quanto venduto rendendosi in seguito irreperibile all’acquirente. L’acquirente, un uomo di origini paolane, ha quindi denunciato il tutto al personale Forestale che attraverso le indagini è risalita nei giorni scorsi al venditore, di Scalea, denunciandolo all’Autorità Giudiziaria.

Gestione illecita di rifiuti: Corpo Forestale dello Stato sequestra area e denuncia una persona

Gestione illecita di rifiuti e apertura di discarica abusiva. Sono i reati di cui dovrà rispondere un uomo che aveva messo su una vera e propria attività non autorizzata legata allo smaltimento di rifiuti. In particolare,in questi mesi gli uomini del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza, a seguito di appositi servizi di monitoraggio di una zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, avrebbero accertato tale illecita attività che costituiva nel trasporto in questa area attraverso dei mezzi di sua proprietà di ingenti quantitativi di rifiuti che venivano smaltiti illecitamente in un vallone sito in un terreno anch’esso di proprietà dell’indagato, residente a Cosenza. Attraverso l’attività investigativa si è appurato, secondo gli inquirenti, che l’uomo effettuava gestione prevalente di rifiuti provenienti da attività edile di demolizione, terre, rocce da scavo, rifiuti vegetali e rifiuti domestici. Tale attività è stata effettuata senza le necessarie e propedeutiche autorizzazioni in campo ambientale, necessarie, sia per la realizzazione della discarica, sia per l’attività di gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto e smaltimento). Durante le fasi  di indagine, per le quali si è usufruito di sistemi di videosorveglianza, si è anche accertato, sostengono gli investigatori, che, parte dei rifiuti, venivano smaltiti mediante combustione. La discarica era invece stata realizzata sul nudo suolo senza le minime misure di tutela atte ad impedire la contaminazione del suolo e le connesse ripercussioni sull'ambiente. All’interno della discarica sono stati rinvenuti  rifiuti di varia natura quali calcinacci, materiali isolanti, scarti di lavorazioni idrauliche ed elettriche, rifiuti ingombranti (frigoriferi, lavatrici, ecc...), terre e rocce da scavo, carcasse di caprini morti, rifiuti vegetali. A conclusione dell’ attività investigativa posta in essere, su richiesta del titolare dell’indagine, il sostituto procuratore della Repubblica Francesco Giuseppe Cozzolino, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo e del Procuratore Aggiunto Marisa Manzini,  il Giudice per le Indagini Preliminari Carpino ha emesso nei giorni scorsi il decreto di sequestro preventivo dell’area adibita a discarica e di un autocarro utilizzato per il trasporto dei rifiuti, sequestri effettuati dal personale del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza.  

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Uccide uccello appartenente a specie protetta: cacciatore denunciato dal Corpo Forestale dello Stato

E' scattata la denuncia nei confronti di un cacciatore 41enne sorpreso ad abbattere un piccione torraiolo (Columba livia), uccello che appartiene ad una specie protetta. Gli agenti del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Sant'Eufemia d'Aspromonte hanno colto sul fatto M.G all'interno di un uliveto, in località "Olivarelle" di Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria. A certificare l'appartenenza dell'esemplare ammazzato dall'indagato sono arrivati, peraltro, diversi verdetti emessi dalla Corte di Cassazione. Uccisione e detenzione di fauna protetta sono i reati contestati all'uomo, al quale il personale del Corpo Forestale dello Stato,peraltro, ha posto sotto sequestro il fucile da caccia e la cacciagione.

Vacche al pascolo uccise a colpi di fucile: indagini del Corpo Forestale dello Stato

Sono attualmente in corso le indagini da parte del personale del Corpo Forestale dello Stato sui colpi di fucile che hanno centrato dieci capi di bestiame. L'episodio è avvenuto in località "Valle Tacina" del Comune di Taverna, in provincia di Catanzaro, area questa ricadente nella "Zona 1" del Parco Nazionale della Sila. Gli agenti di Monaco e Zagarise, dipendenti dal CTA della Sila, sono intervenuti su segnalazione del proprietario degli animali. Giunti sul posto sono stati rinvenuti cinque bovini di razza podolica, abitualmente al pascolo in questa zona, morti a causa di colpi d’arma da fuoco le cui cartucce sono state rinvenute dopo una perlustrazione dal personale del Corpo Forestale nelle vicinanze delle carcasse. In seguito è stata riunita la mandria, constatando che altri cinque bovini erano stati feriti. Su disposizione del servizio veterinario intervenuto, a seguito delle lesioni riportate dagli animali, è stata disposta la macellazione d’urgenza degli altri cinque capi feriti. Si è anche provveduto, ai fini investigativi, a porre sotto sequestro i proiettili estratti dalle carcasse degli animali. Attualmente proseguono le indagini per cercare di risalire agli autori del possibile atto intimidatorio. 

 

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Il Corpo Forestale dello Stato ha denunciato 5 cacciatori

Cinque cacciatori denunciati e le armi in loro possesso poste sotto sequestro. E’ il risultato di una vasta attività di controllo effettuata nei giorni scorsi dagli uomini del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale della Sila. I cinque cacciatori,  precedentemente controllati mentre transitavano a bordo delle proprie autovetture, sono stati in seguito sorpresi in serata all’interno di un casolare in località “Cicchella” del Comune di Bocchigliero, area questa ricadente in “Zona 2” dell’area protetta.  I reparti di Lorica, Mezzocampo,  Spezzano Sila, CTA, Camigliatello e Cava di Melis hanno quindi provveduto al sequestro, di cinque fucili calibro 12 e al munizionamento in loro possesso, circa 150 cartucce. I cinque cacciatori, originari di Luzzi, nel Cosentino, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari  per violazione della Legge quadro sulle aree protette. L’introduzione di armi è infatti vietata all’interno del Parco.  

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Prelevava furtivamente materiale da un fiume: deferito imprenditore, sequestrati mezzi e materiale

Prelevava furtivamente materiale dal fiume Mucone. È quanto emerso dall’attività investigativa effettuata dal Nipaf, Nucleo investigativo di Polizia Ambientale del Corpo Forestale e dal  personale del Comando Stazione di Acri,  che hanno posto sotto sequestro circa 9000 metricubi di materiale e deferito all’autorità giudiziaria il proprietario di una ditta di materiale inerte a Bisignano. Durante il controllo effettuato all’interno del cantiere, a cui hanno collaborato i reparti di Cosenza, Cerzeto e Montalto, è stata accertata la presenza di cumuli di materiale litoide (sabbia, ghiaia, ecc.) di diversa granulometria e dei mezzi utilizzati per il trasporto e setaccio del materiale. Dal cantiere vi è una strada che giunge fino all’alveo del fiume Mucone dove sono state rinvenute cospicue e numerose tracce di prelievo del materiale effettuate con mezzo meccanico, oltre a diversi siti di scavo. Operazioni che hanno modificato l’area attraverso profondi sbancamenti limitrofi all’argine e che confermano il prelievo furtivo del materiale le cui tracce del trasporto sono ben visibili anche lungo la strada. Materiale che è perfettamente compatibile con il quello rinvenuto al’interno del cantiere. Per tali motivi, oltre al sequestro dei mezzi, un escavatore e un autocarro, e del materiale, si è proceduto al deferimento del proprietario della ditta per furto di materiale inerte, distruzione e deturpamento di bellezze naturali e per aver prelevato il materiale in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale.

Il Corpo forestale sequestra 30 kg di funghi

Il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato 30 chilogrammi di funghi nel comune di Sorbo San Basile. Il sequestro è stato effettuato nell'ambito di un controllo predisposto al fine di prevenire i gravi casi di intossicazione da funghi avvenuti in Calabria. Per tale ragione, i controlli sono stati intensificati, non solo all’interno delle aree boscate, ma anche lungo le principali vie di comunicazione.  Nel corso dei controlli, eseguiti in località "Granaro" del Comune di Sorbo San Basile, gli uomini del Corpo forestale hanno sottoposto a controllo alcune persone che stavano commercializzando funghi senza essere in possesso dell'autorizzazione comunale, del certificato micologico dell’ASP e della tessera professionale necessaria per poter procedere alla vendita. Ai venditori è stata, quindi, contestata la violazione sia della legge 353/93 che della legge regionale 9/09. I funghi, circa 30 chilogrammi, appartenenti alle specie "Boletus edulis" il cosiddetto porcino, "Cantharellus" cibarius il cosiddetto gallinaccio e "Lactarius deliciosus" il cosiddetto rosito sono stati sequestrati e consegnati al Comune di Sorbo San Basile, autorità amministrativa competente alla confisca obbligatoria dei funghi. 

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