Scovato un agente immobiliare sconosciuto al Fisco: non dichiarati 2 milioni di euro

Gli investimenti che molti cittadini russi stanno effettuando sulle coste dell’alto Tirreno non sono passati inosservati alle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Cosenza, che, nell’ambito delle proprie attività istituzionali di lotta all’evasione fiscale, hanno scoperto un evasore totale operante nel settore della intermediazione immobiliare. Si tratta di una persona di nazionalità russa - ma residente in Italia da diversi anni - che, approfittando di contatti diretti con i propri connazionali alimentati anche da pubblicità su siti internet e social network, era riuscita a portare a termine numerose operazioni di compravendita tra venditori italiani e cittadini extracomunitari in cerca di appartamenti, in alcuni casi anche di notevole pregio, in cui trascorrere le vacanze estive. L’analisi minuziosa delle movimentazioni bancarie, coadiuvata dallo studio della posizione reddituale e patrimoniale del soggetto, ha permesso ai Finanzieri di portare alla luce redditi non dichiarati che ammontano a quasi 2 milioni di euro e una posizione debitoria in termini di I.V.A. e di I.R.A.P. che supera, complessivamente, 500.000 euro di imposte non pagate. A ciò si aggiunge il riscontro delle violazioni sanzionate dall’art. 8 della legge n. 39 del 1989, normativa specifica nel settore della mediazione, con conseguente denuncia alla Procura della Repubblica per il reato di esercizio abusivo della professione previsto dall’art. 348 del Codice Penale, irregolarità per le quali la persona deferita all’Autorità Giudiziaria rischia una forte sanzione e la reclusione fino a sei mesi. Continua l ‘azione delle Fiamme Gialle a tutela delle regole del mercato, contro la sleale concorrenza di chi non rispetta le normative previste, a tutto danno di chi diligentemente invece le osserva e subisce così gravi danni da comportamenti illeciti come quello in rassegna. 

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Pagati due euro all'ora: scoperti 14 lavoratori irregolari in un grande negozio del Vibonese

Quattordici lavoratori irregolari scoperti dalla Guardia di Finanza in un esercizio commerciale gestito da un imprenditore di nazionalità estera. Due euro all'ora la paga.  E’ quanto emerso all’esito di un controllo a contrasto del fenomeno del lavoro nero o irregolare svolto dai finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia nei confronti di un esercizio commerciale, di notevoli dimensioni, sito in un’area industriale del vibonese, gestito da un imprenditore di nazionalità estera. Gli approfondimenti investigativi svolti dalle Fiamme Gialle vibonesi, infatti, hanno permesso di rilevare che presso l'attività commerciale venivano impiegati undici lavoratori dipendenti (sia italiani che extracomunitari) completamente a nero, sprovvisti, quindi, di qualsivoglia copertura assicurativa, previdenziale ed assistenziale, e tre lavoratori irregolari, impiegati per un orario settimanale diverso da quello pattuito. Ai citati lavoratori, impiegati in media tra le cinquanta e le sessanta ore settimanali, veniva corrisposta una retribuzione pari a circa due euro l’ora. Nel corso del controllo i finanzieri hanno incontrato più di una difficoltà, in quanto alcuni dei dipendenti, probabilmente per dissimulare il loro status vestivano e si comportavano come normali clienti, al punto che per individuarli si è resa necessaria una attenta attività di osservazione da parte dei militari. Nei confronti del datore di lavoro in questione, sono state elevate sanzioni amministrative per circa cinquantamila euro. Il servizio si inquadra nella costante azione di contrasto al fenomeno del lavoro nero svolta dalla Guardia di Finanza, finalizzata, da un lato, a garantire il recupero delle imposte e dei contributi evasi, e, dall’altro, a tutelare la manodopera regolare e la leale concorrenza tra imprese.

Smascherata truffa all'INPS per 300000 euro: 76 persone denunciate

I Finanzieri hanno scoperto, al termine di una complessa attività di indagine, l’ennesima truffa perpetrata ai danni dell’INPS ad opera di una società cooperativa del Rossanese, operante nel settore agricolo. La società in questione ha, in base alle indagini svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, illegittimamente percepito consistenti contributi dall’INPS non avendone i requisiti e utilizzando documentazione falsa. I Finanzieri ritengono di aver accertato che la Cooperativa aveva presentato all’ente previdenziale una serie di documentazioni false e attestazioni non veritiere a partire dall’anno 2008, ottenendo la liquidazione dall’INPS di somme relative a indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari per un importo che sfiora i trecentomila euro. Gli uomini delle Fiamme Gialle sostengono che il modus operandi sia stato, di per sé, molto simile a quello già largamente impiegato in altre truffe analoghe. In pratica, la società ha presentato tutti i documenti necessari per ottenere i contributi dall’Ente previdenziale, compresa anche la Denuncia Aziendale per ottenere il codice CIDA, ma, tuttavia, ha denunciato all’INPS un numero di giornate lavorative maturate, stando alle dichiarazioni, su fondi di cui non aveva alcuna disponibilità. Le indagini hanno altresì appurato, a parere degli inquirenti, che la società, oltre a dichiarare di lavorare su fondi di cui mai aveva la materiale disponibilità, ha sempre richiesto contributi per un numero sproporzionato di lavoratori in rapporto alle esigenze di raccolta, qualora fossero state reali.  I Finanzieri hanno calcolato che, per le annualità relative al 2008 e al 2010, il 100% delle giornate dichiarate sono frutto di documentazione fittizia e, quindi, inesistenti, per un totale di 8867 false giornate. La Guardia di Finanza ha complessivamente calcolato in 300.000 euro circa il danno subìto dall’INPS e ha valutato la posizione di 76 soggetti denunciandoli all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa ai danni dello Stato e di falso in atto pubblico. Alla società è stato, inoltre, contestato l’omesso versamento di ritenute previdenziali per circa 30.000 euro. Anche questa operazione di servizio conferma la fondamentale importanza del ruolo istituzionale di Polizia Economico Finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, considerato che un corretto e appropriato uso delle risorse economiche disponibili consente di destinare maggiori risorse alle politiche di sostegno verso imprese e famiglie effettivamente bisognose, a scapito di chi illecitamente richiede quanto non gli spetta.

 

La Finanza sequestra 45000 prodotti insicuri: anche oggetti per la "Notte di Halloween"

Continua l’azione della Guardia di Finanza a contrasto della commercializzazione di prodotti illegali, potenzialmente pericolosi soprattutto per la salute e l’incolumità fisica dei consumatori finali. L’attività investigativa svolta dai finanzieri di Lamezia Terme ha permesso, questa volta, di individuare e sottoporre a controllo un negozio gestito da un imprenditore di nazionalità cinese, esercente il commercio, anche "all’ingrosso", di articoli di vario genere, provenienti, nella massima parte, dall’Oriente asiatico. I "baschi verdi", durante l’ispezione dell’esercizio commerciale, hanno subito individuato moltissimi prodotti che non rispettavano le prescrizioni previste dalle leggi italiane e dell’Unione Europea. Il controllo è stato esteso a tutti i locali della ditta, permettendo il rinvenimento e l’immediato sequestro amministrativo di oltre 45.000 articoli, per varie violazioni concernenti la mancanza di istruzioni in lingua italiana, delle indicazioni di provenienza e dei dati del soggetto importatore, di fondamentale importanza ai fini della effettiva tutela degli acquirenti. Tutti gli oggetti erano già posti in vendita ovvero pronti ad essere immessi in commercio. Tra i beni sequestrati erano presenti vari prodotti, destinati ai consumatori in occasione della imminente festa della notte di “Halloween” (tra gli altri lanterne, zucche, maschere, scheletri e costumi, tutti insicuri e potenzialmente pericolosi per la salute). L’imprenditore è stato sanzionato e segnalato alle autorità competenti . Se immessi sul mercato, il valore degli oggetti sequestrati si sarebbe attestato attorno ai 40.000 euro. “Non si può fare a meno di segnalare ai consumatori – riferisce la Guardia di Finanza - che l’acquisto e l’uso di prodotti contraffatti e/o non conformi, a fronte di un iniziale risparmio economico, può avere conseguenze anche molto gravi per la loro stessa salute. Basta infatti considerare, in proposito, che le sostanze di cui sono composti i prodotti contraffatti o non conformi sono sconosciute e prive di ogni controllo e test preventivo e successivo alla produzione. Detti prodotti illeciti potrebbero , quindi, non solo risultare qualitativamente molto inferiori rispetto alla soglia di regolarità prevista, ma addirittura fortemente nocivi per l’integrità e la sanità fisica di chi li adopera, specie se a contatto diretto della propria persona e soprattutto se non ancora completamente sviluppata, come per i ragazzi. L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di contrasto alla commercializzazione di prodotti illegali predisposto e coordinato dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, che già da tempo sta dando positivi riscontri".

 

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Evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato: sequestrati beni a 4 imprenditori

La Guardia di Finanza ha eseguito sequestri preventivi di beni "per equivalente", disposti dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale, nei confronti di 4 imprenditori, tutti già indagati per reati tributari, segnatamente per aver evaso le imposte sui redditi e sull’Iva e, in un caso, per aver anche perpetrato una truffa aggravata ai danni dello Stato. Il sequestro, ad opera dei militari del Gruppo di Lamezia Terme, ha riguardato società operanti in vari settori, dalla ristorazione ai trasporti, i cui rappresentanti legali hanno omesso di presentare le dichiarazioni fiscali o versare le imposte dovute. Sono stati sequestrati valori per equivalente di quanto evaso o frodato e in particolare fondi economici, attività finanziarie, terreni, autoveicoli e quote sociali. L’attività istituzionale sopra descritta rientra in un più ampio disegno strategico/operativo della Guardia di Finanza, volto non soltanto a scoprire le violazioni fiscali, ma anche - in una prospettiva di maggiore concretezza ed effettività dell’azione delle Fiamme Gialle - ad assicurare il reale recupero di risorse erariali illecitamente sottratte allo Stato. In detta ottica, è possibile ricorrere, nei casi più gravi e con l’indispensabile avallo della magistratura, anche all’esecuzione di mirati sequestri penali di beni. Detti sequestri, peraltro, possono essere eseguiti non soltanto sui beni ottenuti mediante le condotte illecite penalmente rilevanti sotto l’aspetto tributario, ma anche - come nei casi sopra indicati - nella forma "per equivalente", ovvero cautelando beni di cui l’imprenditore abbia comunque la disponibilità - anche "di fatto" -, indipendentemente dall’essere i beni medesimi “frutti” diretti delle condotte illegali. I servizi della Guardia di Finanza catanzarese proseguono con costanza per evitare distorsioni del mercato e sleali concorrenze da parte di chi non rispetta le norme fiscali, potendo, non pagando le imposte, spuntare un prezzo più basso sul mercato dei propri prodotti, a tutto svantaggio di chi invece correttamente osserva le regole.

'Ndrangheta: sequestrati villetta e due garage ad un imprenditore edile

Il Tribunale ha disposto il sequestro di due garage ed una villetta appartenenti ad un 43enne nato a Cutro, in provincia di Crotone, trasferitosi in provincia di Reggio Emilia e finito nelle maglie dell'operazione Aemilia. Il patrimonio vale complessivamente 360 mila euro. Il provvedimento, notificato al proprietario di una ditta attiva nel comparto dell'edilizia, è stato eseguito dai militari della Guardia di Finanza di Reggio Emilia,alla luce delle incongruenze da essi notate tra il reddito dichiarato negli anni e le spese sostenute per il pagamento di un mutuo e di leasing contratti per l'utilizzo di potenti e prestigiose autovetture.  

Blitz interforze in un campo rom: trovati 300 chili di rame

Un blitz condotto congiuntamente da Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Polizia Municipale ha permesso di di sequestrare trecento chilogrammi di rame scovati dalle forze dell'ordine all'interno dell'accampamento nomadi in contrada Scordovillo, a Lamezia Terme. Nel corso dell'operazione, caratterizzatasi anche per l'esecuzione di quaranta  perquisizioni, sono stati rinvenuti, inoltre, parecchie parti di automobili oggetto di furti e circa cento ruote di veicoli. Numerosi i soggetti nei cui confronti è stata formalizzata la denuncia per furto e ricettazione.

Richiesta di finanziamenti pubblici: scoperta truffa di un'azienda calabrese

Le Fiamme Gialle hanno individuato una dichiarazione mendace di un’azienda, riportante il valore del fatturato medio negli anni antecedenti la percezione dei contributi, sovrastimato rispetto a quello indicato nei bilanci depositati. In questo modo è stato bypassato uno dei principi cardine per accedere ai finanziamenti. Il contributo indebitamente percepito ammonta a oltre 300 mila euro per gli anni 2011, 2012 e 2013. La Guardia di Finanza di Crotone ha proceduto, altresì, a contestare irregolarità fiscali commesse dalla Società per gli anni d’imposta 2010 e 2011. Le somme sottratte a tassazione ammontano a circa 350 mila euro. Continua l’attività delle Fiamme Gialle pitagoriche tese al rispetto delle normative di legge per l’ottenimento di contribuzioni pubbliche, al fine di tutelare chi rispetta le regole e si venga a trovare nelle condizioni di non poterne usufruire a causa di comportamenti illeciti.

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