Ospedale di Serra, Tassone: “Stasera riapre il Pronto soccorso, domani mattina il Pre-Triage”

“Il Pronto soccorso dell’ospedale di Serra San Bruno riapre da stasera, mentre da domani mattina sarà operativo il Pre-Triage”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone riferisce i risultati dell’interlocuzione con i vertici dell’Asp di Vibo Valentia e con il responsabile della gestione dell’emergenza e, in particolare, specifica quanto è stato disposto a seguito della missiva inviata anche al prefetto.

“Nelle ore diurne – spiega Tassone – la valutazione epidemiologica avverrà nell’apposita tenda. Nel caso in cui non vengano riscontrati sintomi da infezione da Covid-19, il medico in servizio in Pronto Soccorso farà accedere il paziente in Pronto Soccorso, dove un secondo infermiere eseguirà su disposizione dello stesso medico gli esami laboratoristici e strumentali idonei per il caso clinico con le consulenze pertinenti. Nelle ore notturne il paziente che farà ricorso alla struttura ospedaliera verrà sottoposto al Pre-Triage all'ingresso con misurazione della temperatura e indagine anamnestica epidemiologica con rilievo dei sintomi. In caso di paziente con sospetti criteri di infezione da Covid-19 verrà continuato il percorso diagnostico terapeutico in tenda”. Dopo aver fornito queste specifiche tecniche, Tassone conferma l’intenzione di “rimanere sempre vigile” e di “lottare affinché ogni cittadino calabrese possa usufruire di livelli di assistenza sanitaria di pari qualità”. “In questo momento difficile – conclude – dobbiamo continuare a resistere ed a rispettare puntualmente le misure fissate per arginare la diffusione del Coronavirus”.

Ospedale di Serra, Tassone chiede “l’immediata attivazione del Pre-Triage”

Il consigliere regionale ed ex sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, ha inviato una missiva al commissario dell’Asp di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano, al direttore sanitario Matteo Galletta ed al prefetto di Vibo Valentia Francesco Zito per chiedere che, alla luce di quanto “avvenuto nelle ultime ore presso il presidio ospedaliero di Serra San Bruno con la verifica di un caso di paziente affetto da Covid-19 e pur nella consapevolezza che il Pronto Soccorso si trova momentaneamente chiuso”, venga “immediatamente attivato il Pre-Triage presso l’apposita struttura montata nel piazzale antistante l’ospedale, al fine di impedire l’accesso a qualsiasi paziente o soggetto non autorizzato”.

Coronavirus a Serra: chiusi pronto soccorso, astanteria e area dialisi

Sono stati precauzionalmente chiusi, in attesa che venga effettuata la sanificazione, il pronto soccorso, l’astanteria e l’area dialisi dell’ospedale di Serra San Bruno.

La notizia, lanciata dal consigliere regionale Luigi Tassone, giunge in seguito al primo caso di coronavirus riscontrato nella cittadina delle Serre (Per leggere la notizia clicca qui).

Serra, Luigi Tassone dona 2.500 euro all'ospedale 'San Bruno'

“Da diverse interlocuzioni con i medici dell’ospedale di Serra San Bruno, è emerso che, a causa della mancanza di materiale essenziale come mascherine e guanti, in questo momento di eccezionale delicatezza non si può operare in condizioni di totale sicurezza. Per questo ho deciso di effettuare nei confronti dell’ospedale ‘San Bruno’ una donazione di 2.500 euro”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone comunica le sue intenzioni e spiega che “si tratta di un atto d’amore verso la mia città e verso un ospedale periferico, di trincea, che nel corso degli anni è stato sottoposto ad un progressivo depauperamento, mentre la popolazione, che già vive troppi disagi, avrebbe avuto bisogno di una risposta sanitaria completa”. 

Conscio delle “difficoltà che si sono moltiplicate in questo momento di emergenza”, Tassone ha voluto “dare un aiuto concreto per cercare di superare almeno le criticità di base”.

“La situazione – conclude Tassone – è preoccupante ed invito tutti a non uscire di casa ed a rispettare rigorosamente le prescrizioni governative. Bisogna essere responsabili nell’interesse proprio e dell’intera comunità”

Pronto soccorso ospedale di Serra: la dottoressa Schiavello ringrazia i cittadini 

Riceviamo e pubblichiamo
 
”L’attestazione di solidarietà e vicinanza della popolazione serrese ci riempie di gioia e commozione. La professione medica, da sempre esercitata con dedizione e sacrificio, trova nel contesto storico che stiamo vivendo la sua vera essenza, quella di stare in prima linea nella difesa del genere umano da ogni forma di malattia, poiché come diceva Ippocrate: 'Senza l’amore per l’uomo non vi può essere l’amore per l’arte'. In questi giorni, caratterizzati dalla circolazione del virus Covid-19, molte sono state gli attestati di riconoscenza nei confronti del servizio che il pronto soccorso dell’ospedale San Bruno sta garantendo nel migliore dei modi e compatibilmente con l’enorme carico di lavoro. Proprio per questo è doveroso ringraziare la popolazione tutta di Serra San Bruno e del suo comprensorio che si dimostra cosciente e rispettosa di regole e necessità. Un grazie a chi, come Simone Galati e Giulia Rosano’, si sono preoccupati, insieme ad un ex amministratore comunale, di farci avere, dispositivi di protezione necessari allo svolgimento della nostro servizio, per la garanzia nostra e dell’utenza. Un grazie  dal  primario Dott Vincenzo Natale  e dal personale del pronto soccorso di  serra San Bruno. Continuate così, aiutateci e: #restateacasa“.
 
Domenica Schiavello - Medico pronto soccorso ospedale di Serra San Bruno 

Coronavirus: a Serra cinque posti di terapia subintensiva

C'è anche l'ospedale di Serra San Bruno, seppur in posizione marginale, nella mappa disegnata dall'Asp di Vibo Valentia per far fronte ad un'eventuale emergenza da coronavirus. 

Nel nosocomio della cittadina bruniana è infatti prevista l'attivazione di 5 posti letto destinati alla terapia sub intensiva.

Dieci posti, invece, sono destinati agli ospedali di Vibo Valentia e Tropea. 

Intanto cinque posti letto per la terapia sub-intensiva sono già stati attivati allo "Jazzolino".

Se la situazione dovesse precipitare, in prima linea ci sarà l'ospedale di Tropea, dove l'Asp ha previsto l'attivazione di 40 posti letto da destinare ai contagiati.

 Nel frattempo, mentre si continua a lavorare per reclutare altro personale sanitario, sono stati assunti dieci nuovi anestesisti che vanno ad aggiungersi agli specializzandi e al personale medico ed infermieristico già al lavoro per fronteggiare una possibile emergenza".

 

Carenza di dispositivi di protezione all'ospedale di Serra, Arena (NurSid) scrive al commissario dell'Asp

"Diverse unità operative del Presidio di Serra San Bruno" non avrebbero ricevuto un numero “sufficiente di dispositivi di protezione individuale idonei  in caso di sospetto o paziente positivo al Covid-19".

 E’ quanto si legge in una comunicazione inviata al commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, dal segretario del NurSid vibonese, Maurizio Arena.

 “Siamo coscienti – scrive Arena - degli sforzi attuati, parimenti però, non può essere plausibile l'assenza di 2/3 kit di protezione per ogni Unità Operativa in pronto uso nei casi specifici. Inoltre il presidio ospedaliero di Serra San Bruno, ad oggi, non è stato fornito di dispenser igienizzanti per le mani, così come previsto per l'osservanza delle misure profilattiche di protezione personale per i sanitari e per gli utenti. Per tali motivi – aggiunge Arena - si richiede alla S.V. di provvedere con ulteriore sforzo a garantire una dotazione di pronto uso di Dpi in tutte le Unità Operative del Presidio Ospedaliero di Serra San Bruno, in particolare ai servizi di emergenza e a chi è più esposto con l'utenza (Suem 118, Pronto Soccorso, Servizio Infermieristico Domiciliare, etc.)".

Esclusione ospedale di Serra dal Piano di emergenza, Carnovale (Codacons): "Decisione incauta e discriminatoria"

"In un momento così difficile e delicato, come quello che sta attraversando l’intero Paese, avremmo voluto dedicarci ad altro, avremmo voluto un clima scevro da polemiche, invece il tenore degli ultimi comunicati stampa apparsi sui mezzi di informazione locali ci fanno sobbalzare dalla sedia".

E' quanto scrive in una nota il responsabile del Codacons di Serra San Bruno, Antonio Carnovale.

"Da quanto si è potuto apprendere da indiscrezioni di stampa - prosegue il comunicato - Serra San Bruno sarebbe, ancora una volta, la vittima di discriminazioni illogiche ed insensate.

Ci riferiamo, ovviamente, a quanto paventato circa l’esclusione del presidio “San Bruno” dal piano “COVID 19” e, cioè, la mancata previsione di posti letto attrezzati per la terapia intensiva a servizio del territorio servito dall’Ospedale cittadino.

È intollerabile, in un momento di emergenza, ed anche antipatico dover assistere a tali indebolimenti di un già provato Sistema Sanitario locale, privo di tanti servizi, di uomini e di mezzi che, nel corso degli anni, per incomprensibili logiche e scellerate determinazioni, sono stati sottratti ad un Ospedale, una volta centro nevralgico del territorio, la cui efficienza ed importanza ormai, appaiono un lontano ricordo.

Le ultime scelte di esclusione del Nosocomio cittadino dal predetto piano, in clima di “pandemia” mondiale, se fossero confermate, apparirebbero quantomeno “incaute”, soprattutto tenendo conto della viabilità provinciale, notoriamente caratterizzata da mulattiere che conducono al “capoluogo” di provincia, dove si trova un Ospedale già atavicamente in affanno.

Non possiamo non metterci nei panni di cittadini che dovessero avere, malauguratamente, bisogno di essere valutati e ricoverati per ricevere le dovute cure in caso di contrazione del virus.

Per tali motivi, le domande sono tante, ed in primis, ci si chiede se sia il caso di attrezzare le sale operatorie del “San Bruno” per offrire cure intensive in caso di necessità, ci si chiede se sia il caso di rendere operativa una seconda ambulanza, in aggiunta all’unica, allo stato, disponibile, magari con attrezzature di bio contenimento, ci si chiede, inoltre, se a fronte del montaggio della tenda di pre-triage, sia stato anche individuato il personale da destinare a tale incombente.

A dare risposta a tali interrogativi non dobbiamo essere noi, ma dovrà farlo chi è stato investito del relativo ruolo e lo deve in virtù anche di un obbligo morale nei confronti degli operatori sanitari, medici, infermieri, OSS, che sono chiamati ad un delicatissimo lavoro ed impegno.

Ma, siccome i mali non vengono mai da soli, sarebbe anche imminente un depotenziamento del già debole Distretto Sanitario serrese, mediante il dirottamento di personale, si badi bene, amministrativo, presso le strutture di Vibo Valentia per tre mesi.

I dubbi e gli interrogativi, qui, si fanno ancora più forti, giacchè non si capisce l’utilità dello spostamento di personale amministrativo in questi termini che, peraltro, travalica le tempistiche emergenziali individuate dal Governo.

A tal proposito ci si chiede anche se tali spostamenti potrebbero in qualche modo incidere negativamente sui Servizi territoriali attivi nel circondario, ad esempio l’assistenza domiciliare di pazienti non autosufficienti.

A noi il compito di unirci e tenere alta l’attenzione, affinchè l’emergenza non si riveli lo spunto per la solita logica di emarginazione del Territorio serrese mediante, solite, illogiche scelte.

Non vorremmo assistere, ancora una volta, all’opera di ineffabili “complicatori” di cose semplici, mediante l’utilizzo di cose completamente incomprensibili.

Non esiteremo - conclude Carnovale -  ad alzare la voce e ad interessare il Ministro della Salute affinchè possa valutare, in caso di emergenza, l’attivazione dei propri poteri sostitutivi in modo che determinate scelte possano, a quel punto, essere imposte da Governo".

 

 

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