Serra: la processione del Mercoledì Santo e la barba di san Giovanni

I riti della Settimana Santa serrese avrebbero dovuto avere inizio, come da tradizione, nella sera del Mercoledì Santo.

Ogni anno, è l’accompagnamento dei “Santi” dalla chiesa Addolorata alla chiesa Matrice a segnare l’inizio del Triduo pasquale.

Il suono a festa della campana per tre volte consecutive annuncia che il giorno seguente le campane verranno “legate” e non suoneranno più fino alla notte di Gloria del Sabato Santo. Suonate dunque le tre “Ave Maria”, i fedeli accompagnano in silenzio i simulacri della Vergine Addolorata, di san Giovanni Evangelista e di Maria Maddalena.

L’ordine con cui le statue vengono portate fuori non è casuale: apre la strada Maria Maddalena, seguita da san Giovanni; la statua dell’Addolorata viene poi fatta sostare un po' sul sagrato della chiesa, come a voler invitare i fedeli a iniziare insieme a Lei qui giorni di dolore e passione. Tutte le statue hanno in mano un fazzoletto, che rimanda al pianto.

La Madonna Addolorata, inoltre, è priva di quegli ornamenti che in occasione della festa celebrata in settembre la rendono meravigliosa: il manto nero che indossa è logoro, privo di decorazioni dorate; le spade che sono confitte nel suo petto sono in ferro, e per nulla lavorate; soprattutto, il capo della Vergine non è cinto del magnifico stellario che nei giorni di festa lo rende più luminoso e incantevole.

Oggi però mi vorrei concentrare sulla particolare vicenda della statua che riproduce l’Evangelista, quella rivestita di un manto rosso.

Occorre puntualizzare che i simulacri dell’Evangelista e dell’Adultera convertita non sono delle vere e proprie statue, ma dei fantocci rivestiti e che mostrano in legno e cartapesta solo le mani, i piedi e appunto la testa. Si tratta quindi di parti removibili che, dopo i riti della Settimana Santa, vengono riposti in un armadio. Lo stesso valeva per le antiche teste dei due santi dotate di parrucche, che però si scoprì un anno essere fonte di pidocchi. Fu quella la ragione per cui, nel 1961, si decise di adottare delle nuove teste, prive di parrucche, che vennero commissionate nella capitale italiana della statuaria in cartapesta, Lecce, dalla quale provengono altre statue venerate a Serra: San Girolamo e i Santi Medici.

Quando, però, le teste giunsero a Serra e la sera del Mercoledì Santo si stava per uscire con la processione, il San Giovanni barbuto destò un forte chiasso tra i fedeli e i confratelli tradizionalisti: troppo simile al Cristo in quella immagine, e soprattutto dai vangeli descritto troppo giovane Giovanni per avere una barba così folta. I Santi allora vennero come di consueto collocati nel cancello del Crocefisso nella  chiesa Matrice. Quella cappella divenne per tutta la giornata successiva il laboratorio nel quale il compianto Giuseppe Maria Pisani, durante la notte e armato di sgorbia, procedette a rimuovere la barba al San Giovanni. La sollevazione dei fedeli fu dunque placata dal grande artista serrese.

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Serra, da giovedì sarà possibile riscuotere la pensione (Il calendario)

Poste Italiane ha reso noto che i pagamenti delle pensioni per il mese di aprile saranno erogati a partire da giovedì 26 marzo.

La nuova organizzazione si è resa necessaria per evitare gli assembramenti e contrastare, in tal modo, la diffusione del Coronavirus.

Pertanto, i titolari di un conto Banco Posta, di un libretto di risparmio o di una Postepay Evolution riceveranno l’accredito giovedì  prossimo.

Tutti gli altri utenti, invece, potranno ritirare la pensione presso l’ufficio postale, prestando attenzione al calendario dei turni, ripartito per cognomi.

 In particolare, nel comune di Serra San Bruno il calendario sarà il seguente:

 

  • 26 marzo dalla A alla B
  • 27 marzo dalla C alla D
  • 28 marzo dalla E alla K
  • 30 marzo dalla L alla O
  • 31 marzo dalla P alla R
  • 1 aprile dalla S alla Z

Poste invita i percettori di pensione ad attenersi alle prescrizioni fornite ed a rispettare le regole sulla distanza interpersonale e ad adottare ogni cautela necessaria alle contingenze del momento.

 

Esclusione ospedale di Serra dal Piano di emergenza, Carnovale (Codacons): "Decisione incauta e discriminatoria"

"In un momento così difficile e delicato, come quello che sta attraversando l’intero Paese, avremmo voluto dedicarci ad altro, avremmo voluto un clima scevro da polemiche, invece il tenore degli ultimi comunicati stampa apparsi sui mezzi di informazione locali ci fanno sobbalzare dalla sedia".

E' quanto scrive in una nota il responsabile del Codacons di Serra San Bruno, Antonio Carnovale.

"Da quanto si è potuto apprendere da indiscrezioni di stampa - prosegue il comunicato - Serra San Bruno sarebbe, ancora una volta, la vittima di discriminazioni illogiche ed insensate.

Ci riferiamo, ovviamente, a quanto paventato circa l’esclusione del presidio “San Bruno” dal piano “COVID 19” e, cioè, la mancata previsione di posti letto attrezzati per la terapia intensiva a servizio del territorio servito dall’Ospedale cittadino.

È intollerabile, in un momento di emergenza, ed anche antipatico dover assistere a tali indebolimenti di un già provato Sistema Sanitario locale, privo di tanti servizi, di uomini e di mezzi che, nel corso degli anni, per incomprensibili logiche e scellerate determinazioni, sono stati sottratti ad un Ospedale, una volta centro nevralgico del territorio, la cui efficienza ed importanza ormai, appaiono un lontano ricordo.

Le ultime scelte di esclusione del Nosocomio cittadino dal predetto piano, in clima di “pandemia” mondiale, se fossero confermate, apparirebbero quantomeno “incaute”, soprattutto tenendo conto della viabilità provinciale, notoriamente caratterizzata da mulattiere che conducono al “capoluogo” di provincia, dove si trova un Ospedale già atavicamente in affanno.

Non possiamo non metterci nei panni di cittadini che dovessero avere, malauguratamente, bisogno di essere valutati e ricoverati per ricevere le dovute cure in caso di contrazione del virus.

Per tali motivi, le domande sono tante, ed in primis, ci si chiede se sia il caso di attrezzare le sale operatorie del “San Bruno” per offrire cure intensive in caso di necessità, ci si chiede se sia il caso di rendere operativa una seconda ambulanza, in aggiunta all’unica, allo stato, disponibile, magari con attrezzature di bio contenimento, ci si chiede, inoltre, se a fronte del montaggio della tenda di pre-triage, sia stato anche individuato il personale da destinare a tale incombente.

A dare risposta a tali interrogativi non dobbiamo essere noi, ma dovrà farlo chi è stato investito del relativo ruolo e lo deve in virtù anche di un obbligo morale nei confronti degli operatori sanitari, medici, infermieri, OSS, che sono chiamati ad un delicatissimo lavoro ed impegno.

Ma, siccome i mali non vengono mai da soli, sarebbe anche imminente un depotenziamento del già debole Distretto Sanitario serrese, mediante il dirottamento di personale, si badi bene, amministrativo, presso le strutture di Vibo Valentia per tre mesi.

I dubbi e gli interrogativi, qui, si fanno ancora più forti, giacchè non si capisce l’utilità dello spostamento di personale amministrativo in questi termini che, peraltro, travalica le tempistiche emergenziali individuate dal Governo.

A tal proposito ci si chiede anche se tali spostamenti potrebbero in qualche modo incidere negativamente sui Servizi territoriali attivi nel circondario, ad esempio l’assistenza domiciliare di pazienti non autosufficienti.

A noi il compito di unirci e tenere alta l’attenzione, affinchè l’emergenza non si riveli lo spunto per la solita logica di emarginazione del Territorio serrese mediante, solite, illogiche scelte.

Non vorremmo assistere, ancora una volta, all’opera di ineffabili “complicatori” di cose semplici, mediante l’utilizzo di cose completamente incomprensibili.

Non esiteremo - conclude Carnovale -  ad alzare la voce e ad interessare il Ministro della Salute affinchè possa valutare, in caso di emergenza, l’attivazione dei propri poteri sostitutivi in modo che determinate scelte possano, a quel punto, essere imposte da Governo".

 

 

Recuperata l’area pic-nic di Santa Maria, Gallè: “Lavoriamo per rendere la città più accogliente”

“Con il recupero dell’area pic-nic nei pressi di Santa Maria del Bosco abbiamo voluto offrire ulteriori possibilità di svago e relax a turisti e residenti che, in questa stagione, desiderano trascorrere qualche ora in serenità e a stretto contatto con la natura. Questo intervento, l’ultimo di una lunga serie, contribuisce a rendere la nostra città più vivibile ed appetibile e ribadisce la nostra attenzione per il territorio”.
 
A manifestare soddisfazione è l’assessore alla Manutenzione Antonio Gallè che ringrazia gli operai,  il commissario regionale di Calabria Verde Aloisio Mariggiò, la responsabile del distretto di Serra Lucrezia Zurzolo, il commissario del Parco delle Serre Giuseppe Pellegrino ed il direttore Francesco Pititto.
 
“Oltre al recupero dei vecchi tavoli – precisa Gallè – sono stati installati 10 nuovi tavoli ed è stata ripristinata una fontanella all’interno della stessa area, che adesso è maggiormente accogliente. L’Amministrazione comunale continuerà a lavorare per rendere Serra San Bruno sempre più desiderabile e per stimolare quelle forme di turismo che vanno nella direzione della valorizzazione dei luoghi d’eccellenza e dello sviluppo sostenibile”.

 

Serra, la Pro loco attacca il sindaco "censore"

Riceviamo e pubblichiamo 

"Considerato il prolungato silenzio in merito alla promessa fatta dallo stesso sindaco circa l’individuazione di una nuova sede dovuta lasciare in fretta e in furia come se fossimo un'associazione abusiva, avevo scritto una lettera aperta al primo cittadino, stampata su manifesti e affissa in luoghi dediti alla pubblica affissione della nostra cittadina. Ma questa mattina ho appreso che i manifestini sono stati tolti da parte dell'amministrazione comunale.  Consapevole anche del fatto che non avevamo fatto opportuna richiesta per attaccare i manifesti e della possibilità di ricevere sanzioni ho preferito procedere lo stesso al riguardo, per denunciare la situazione che la nostra associazione sta subendo. Certo, non può passare inosservata l'affissione di numerosi manifesti affissi senza alcun timbro d'autorizzazione, ma si sa, determinati argomenti, quando parlano la lingua della verità, evidentemente sono indigesti ai nostri amministratori talmente indigesti da considerarli abusivi. Ritengo che cercare di mettere un bavaglio alla democrazia e alla libertà di manifestare il proprio pensiero è un atto che nulla si addice a chi prospetta tali valori come fondamentali nella propria azione amministrativa e politica. Da vero sindaco Censore".

Francesco Giancotti - Presidente Pro loco Serra San Bruno

Serre, i carabinieri trovano un fucile e diverse munizioni in un casolare abbandonato

Nel corso di un imponente rastrellamento effettuato a partire dalle prime luci dell’alba di oggi nelle campagne della frazione “Marolacco” del Comune di Gerocarne, i militari della Stazione di Arena, dei Cacciatori Carabinieri “Calabria”, delle Unità cinofile di Vibo Valentia, della Sezione operativa e radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno e delle Stazioni di Vazzano, San Nicola da Crissa, Fabrizia, Dinami e Nardodipace, hanno rinvenuto in un vecchio camino e in un sottoscala di un casolare abbandonato, una doppietta calibro 12 con matricola abrasa e 100 cartucce di varie marche, a palla e pallettoni, per fucile.

Altre 50 munizioni per fucile e 70 per pistola, sono state rinvenute, inoltre, in un'edicola votiva.

L’arma e le munizioni, tutte in ottimo stato di conservazione, sono state poste sotto sequestro.

Sanità nelle Serre, la denuncia del sindaco d'Arena: " Siamo ad un passo da una vera e propria emergenza sociale"

“Sono bastati pochi centimetri di neve, diventata ghiaccio in queste gelide nottate, per trasformare il parcheggio e l'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale di Serra San Bruno in una lastra di ghiaccio, che costringe i pazienti e i loro familiari ad effettuare veri slalom tra i cumuli di neve sparsi nelle aree destinate al parcheggio, ad oggi ancora presenti”.

È quanto denuncia con una nota il sindaco d'Arena, Antonino Schinella. 

“Una situazione - prosegue il comunicato - diventata ancora più critica anche in considerazione dello stato di manutenzione delle aree verdi circostanti diventate da qualche mese una vera e propria selva dove gli alberi, soprattutto quelli ad alto fusto, necessitano di una urgente potatura, prima che possano mettere a rischio l'incolumità dei cittadini che si portano presso il nosocomio serrese per ottenere le ormai minime prestazioni garantite. Chiedo e mi chiedo se la direzione sanitaria della struttura abbia richiesto gli interventi necessari per risolvere i problemi esistenti, compresa la mancata manutenzione e pulizia delle vetrate esterne che sembrerebbe ancora non eseguita. Ma le criticità che oggi gli stessi cittadini del comprensorio delle Serre riscontrano nell'erogazione dei servizi sanitari non si fermano a questo. Il servizio di prelievi che veniva effettuato nelle sedi comunali non viene più garantito. Infatti, dopo il pensionamento dell'unico infermiere che si occupava di tale prestazione, consentendo a tutti di poterne usufruire, non si è provveduto alla nomina del suo sostituto. Inoltre, in alcuni centri il servizio di medico di base viene garantito a singhiozzo, con restrizioni sugli orari di apertura degli ambulatori che in alcuni casi sembrerebbero ridotti al lumicino. Il tutto - aggiunge Schinella - a esclusivo danno dei pazienti che attendono, anche per diversi giorni, come il caso più volte segnalato alla responsabile del servizio del distretto di Serra San Bruno riguardante la postazione del Comune di Nardodipace. La situazione andrà ulteriormente ad aggravarsi in considerazione di alcuni imminenti pensionamenti di medici di base. Ad oggi non è dato sapere se l'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia abbia avviato le procedure e le attività volte sia al superamento delle criticità esistenti che di quelle che nelle prossime settimane andranno a presentarsi. In una situazione così delicata, ad un passo da una vera e propria emergenza sociale, è necessario che le autorità competenti adottino tutti i provvedimenti ritenuti idonei, senza ulteriori rinvii perché i cittadini, soprattutto le fasce più deboli come gli anziani,non possono più sopportare il fardello che un sistema male organizzato scarica esclusivamente su di loro. È necessario convocare con la massima urgenza la Conferenza dei sindaci per superare le criticità esistenti e per consentire alle popolazioni del comprensorio di poter usufruire dei servizi sanitari, seppur minimi, indispensabili per la tutela della loro salute. Il tempo dei rinvii - conclude Schinella - è finito e non si può accettare l’inerzia soprattutto se proviene da quegli stessi organi di garanzia posti al controllo dei servizi. I cittadini vogliono risposte chiare e immediate”.

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Aggregazione civica "Combatto": "L'apertura dello svincolo di Vazzano è solo un punto di partenza"

Riceviamo e pubblichiamo 

"Oggi non è il giorno di arrivo, ma un punto di partenza. La nostra terra vive una situazione di embargo indotto. L'apertura del tratto della Trasversale delle Serre è sopratutto uno specchietto per le allodole. Vogliamo che la Sp 53 Vallelonga - Vazzano passi come l'ex S.S. 110, sotto la gestione diretta di Anas. Non si può pensare che rattoppare quattro buche e tagliare qualche ramoscello accontenti il nostro territorio se poi si percorrono strade da terzo mondo. I lavori presso località Monte Cucco devono riprendere veramente non parcheggiando mezzi per sola facciata. Serra San Bruno, Spadola, Simbario, Fabrizia, Nardodipace, Mongiana, Vallelonga, Vazzano, San Nicola da Crissa, Pizzoni, Monterosso, Capistrano, Filogaso, Maierato vivono un isolamento senza precedenti.
La nostra vigilanza si addentrerà nei paesi dove vive la speranza, ma anche la disperazione attraverso una mirata attività diretta a far emergere le dure realtà territoriali fatte di disoccupazione, crisi economiche, partenze, addii, blocco economico e finanziario, ma anche storie di speranze imprenditoriali in difficoltà, di giovani con le valigie in mano".

Aggregazione civica "Combatto"

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