Siria: gli aerei russi hanno distrutto mille autocisterne dell'Isis

Negli ultimi cinque giorni i raid aerei russi hanno distrutto oltre 1.000 autocisterne usate per trasportare il petrolio alle raffinerie dell'Isis in Siria. A dare la notizia e` stato il ministero della Difesa russo che ha evidenziato come negli ultimi due giorni, i bombardieri di Mosca abbiano colpito, inoltre, un grande deposito di greggio situato a 15 km a sudovest di Raqqa. Nelle vicinanze della capitale siriana dello Stato islamico e` stata pesantemente danneggia, anche, una raffineria controllata dai terroristi.

Siria: le truppe di Assad avanzato ad est di Homs

 Continua a conquistare terreno l'esercito siriano che, in coordinamento con le Forze di Difesa Nazionale di Sadad, con Liwaa Suqour Al Sahra (brigata Falchi del deserto), con i miliziani della Forza di protezione Gozarto (Sootooro), ha riconquistato la città di Maheen. Nel corso dei combattimenti i soldati lealisti hanno eliminato le ultime postazioni tenute, nella zona, dai terroristi dell'Isis. I miliziani del Partito Sociale Nazionalista siriano (SSNP) hanno, invece, assicurato la difesa della città cristiana di Sadad. Prossimo obiettivo è la liberazione della grande città cristiana di Quraytayn, catturata ad agosto dall'Isis. Grazie agli ultimi progressi compiuti, i soldati fedeli al presidente Assad stanno ripulendo i centri situati ad est della città di Homs.

Siria, l'esercito di Assad avanza in direzione di Aleppo

Continua l'avanzata delle forze armate siriane che, stando a quanto annunciato dal Fronte europeo per la Siria, avrebbero posto sotto il proprio controllo "un'altra importante porzione di territorio ad est di Aleppo". Protagonisti della battaglia che avrebbe scacciato i terroristi dell'Isis dalle posizioni occupate, gli uomini delle forze speciali "Tigre" ed i soldati della "2a divisione dell'Esercito siriano". Si tratterebbe di un ulteriore successo della massiccia offensiva che dopo la liberazione, avvenuta nei giorni scorsi, della base di Kuweires, ha portato alla conquista di altre località situate nella parte settentrionale del Paese. I miliziani del Califfato avrebbero, inoltre, abbandonato le posizioni sul lago di Jabboul, mentre le forze armate siriane sarebbero a soli 8 km da Deir Hafer, la roccaforte dell'Isis nella zona.

Siria: bombardieri russi colpiscono l'Isis

Mentre l'Europa cincischia, la Russia bombarda. Secondo quanto comunicato dallo Stato maggiore russo, nella giornata odierna, sarebbe stato portato a compimento un massiccio bombardamento aereo contro le posizioni dello Stato Islamico in Siria. L'attacco, sarebbe stato condotto con tre diverse squadre aeree che avrebbero colpito obiettivi situati in diverse localita`. Una prima formazione, composta da dodici bombardieri Tu-22 avrebbe bersagliato Raqqah, capitale siriana del califfato. Nel primo pomeriggio, una seconda formazione, composta da bombardieri strategici Tu-160 e Tu- 95MS, avrebbe lanciato 34 missili da crociera contro obiettivi dislocati nelle province di Aleppo ed Idlib. Infine, un terzo attacco sarebbe stato compiuto da bombardieri a lungo raggio Tupolev-22M3, nella provincia di Deir ez-Zor, nella parte orientale del Paese. 

L'Italia non mandera` i soldati in Siria

L'Italia non partecipera` a missioni militari in Siria. Ad annunciarlo e` stato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti che, tuttavia ha dichiarato di non escludere "il rafforzamento dell'intervento in Iraq, nel senso che lo stiamo rafforzando. Mentre i numeri previsti per la nostra missione dal decreto precedente erano attorno alle 500 persone, il decreto che in questo momento è in discussione al Parlamento ne prevede 750. L'Italia ha assicurato alla Francia la massima disponibilità rispetto alla collaborazione del nostro Paese".

Terrorismo islamico, operazione del Ros: 17 arresti

I carabinieri del Ros, in collaborazione con forze di polizia di altri 6 Paesi europei, hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla procura di Roma. Le persone destinatarie dei provvedimenti sono 16 curdi ed un kosovaro. L’accusa è di associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla trans-nazionalità del reato. Non tutti gli indagati sono reperibili, alcuni, infatti, sarebbero morti in combattimento in Siria ed Iraq. Dalle indagini sarebbe emerso che il centro dell’organizzazione si trovava in Norvegia, dove operava Mullah Krekar, al secolo Faraj Ahmad Najmuddin, fondatore, nel 2001, del gruppo terroristico Ansar Al-Islam. L’uomo, ritenuto il capo dell’organizzazione, pur essendo recluso riusciva a guidare e coordinare i suoi adepti sparsi in giro per l’Europa. Alle indagini, svolte in Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Germania e Svizzera, ha partecipato Eurojust, l’organismo, creato nel 2002, per coordinare le autorità nazionali nella lotta alla criminalità che opera nell'Unione europea.

Siria: le Tigri di Assad liberano la base aerea di Kuweires

Grazie alla copertura aerea dell’aviazione russa ed al sostegno dei combattenti iraniani e di Hezbollah, l’avanzata dell’esercito governativo siriano continua a fare progressi. Nel pomeriggio di oggi, dopo tre anni di duri combattimenti, è stato spezzato l’assedio alla base aerea di Kuweires  nella zona di Aleppo. Le forze speciali della “Ghepard” sono riuscite ad entrare nel perimetro della base ed a liberare i 350 soldati che hanno resistito per trentasei mesi ai continui attacchi condotti dai terroristi dell’Isis. Gli uomini della Ghepard fanno parte dell’unità scelta Tigre comandata dal colonnello Suail Al Hassan. Secondo una fonte militare dall'esercito siriano, nel corso dei combattimenti le forze fedeli al presidente Assad avrebbero perso 57 uomini, 200 i feriti. Non si conosce, ancora, l’entità delle perdite subite dai terroristi, tuttavia, pare che i morti siano alcune centinaia.

Siria, l'esercito di Assad entra a Palmira

Secondo fonti vicine al Governo di Damasco, l'esercito siriano sarebbe impegnato, alle porte di Palmira, in durissimi combattimenti con i terroristi dell'Isis. I soldati lealisti starebbero contrastando i ribelli anche nel distretto cittadino di Dora. Le stesse fonti dichiarano che nonostante si siano "ritirati precipitosamente", i "terroristi" avrebbero subito pesantissime perdite. La conquista di Palmira per gli uomini di Assad, ha un grande valore sia sotto il profilo simbolico, per via dei siti archeologici che custodisce, sia sotto il profilo strategico. La città rappresenta, infatti, un importante crocevia lungo la direttrice che collega Homs a Deir Ezzour. Le truppe del presidente Assad sarebbero riuscite a neutralizzare anche due grandi convogli di rifornimento destinate ai "terroristi" e composti da uomini e materiali. In particolare, il primo convoglio sarebbe stato distrutto lungo la strada che da Palmira conduce a Al Bayarat, il secondo, invece, sarebbe stato annientato sulla Ein Hassein road.

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