Serra San Bruno, la città delle occasioni mancate

Nei giorni scorsi, in quel di Santa Severina si è tenuto, non il solito trito e ritrito, un convegno nazionale su “Il turismo dei Borghi più belli d’Italia in Calabria. Valorizzazione, promozione, social media.” Tra gli aderenti all’Associazione dei Borghi più belli d’Italia, figurano ben 10 comuni calabresi: oltre al borgo dell’antica Siberene ne fanno parte Morano, Altomonte, Civita, Aieta, Fiumefreddo Bruzio, Stilo, Gerace, Bova e Scilla. Il borgo della Certosa no! A sentir Fiorello Primi, presidente nazionale del sodalizio, dei 700 borghi italiani visitati solo 264 hanno dimostrato di possedere i requisiti giusti per farne parte. Vuoi veder che Serra non ha i requisiti giusti?! Ma valli a capire! O forse gli amministratori non hanno saputo o voluto vendere il prodotto?! Comunque ripercorrendo a ritroso la storia della nostra cittadina, ti imbatti in tante occasioni, iniziative, attività che non sono state realizzate.  Mancate, insomma. Perché?  Nel non lontano 1999 la Provincia di Vibo, allora non ancora in dissesto finanziario, ha acquistato il piano terra di uno dei tanti palazzi più antichi di Serra: il palazzo Bifezzi, sito nel centro storico, a Terravecchia, che i più anziani ricordiamo come la vecchia caserma dei Carabinieri. L’obiettivo:   incrementare lo sviluppo turistico e culturale del territorio delle Serre. L’assessore provinciale Lidio Vallone dichiarava che “Serra San Bruno merita l’attenzione della Provincia per le sue indiscusse potenzialità turistiche che non possono più essere sacrificate e ignorate senza penalizzare ulteriormente questo territorio…” Molti hanno accolto con soddisfazione l’iniziativa, soprattutto tra gli intellettuali e gli artisti. Già si pregustava la possibilità di  utilizzare il palazzo Bifezzi come centro di studi bruniani con annesso un museo di storia certosina. Stiamo aspettando! Ma no, non ci sono più risorse!  Ed ancora. Sempre gli anziani, come chi scrive, ricordano i tanti bei momenti culturali e di intrattenimento vissuti nell’attraente edificio denominato Kursaal sorto, negli anni ’60, per volontà dell’allora Ente Provinciale per il Turismo di Catanzaro, nel bel centro della cittadina. Dopo tanti anni di lustro è caduto nell’oblio e nell’abbandono più assoluto. Orbene, nel 2010, l’Amministrazione comunale aveva chiesto alla Regione Calabria, proprietaria dello stabile, la cessione dell’immobile dove poter insediare un teatro comunale. Avete letto bene: un teatro! Anche questo nel dimenticatoio. Solo pochi anni orsono, ancora l’Amministrazione comunale di Serra aveva ideato l’iniziativa denominata “Rionando”. In pratica la cittadina veniva suddivisa in cinque rioni storici: San Gerolamo, Scorciatina, Palumbo, Pagliarola e Calvario. Obiettivo: stimolare “una sana competizione tra i diversi rioni prendendo spunto dalle festività, dalle realtà e tradizioni locali e promuovendo giochi, gare, confronti ed eventi formativi.” Non se ne fece niente. Insomma un “Palio di San Bruno” mancato! O forse è meglio dire che ancora una volta ha vinto la Storia: bastano e avanzano Spinetto e Terravecchia! E mi fermo qui!

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