Scoperta banda che commercializzava false riviste della guardia di finanza

Le fiamme gialle di Palmi, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno scoperto un raggiro telefonico consumato attraverso la vendita di un abbonamento annuale ad una finta rivista edita dalla guardia di finanza.

Le persone coinvolte avrebbero contattato quotidianamente ignari cittadini, prevalentemente gestori di pubblici esercizi o comunque titolari di partita iva, ubicati in varie province del territorio italiano e, spacciandosi per finanzieri, avrebbero invitato gli interlocutori a sottoscrivere un abbonamento annuale ad una fantomatica rivista il cui pagamento doveva avvenire in contrassegno, precisando, al fine di invogliare i malcapitati utenti, che gli introiti sarebbero stati successivamente devoluti in beneficenza per aiutare le famiglie bisognose o colpite da catastrofi naturali.

In alcuni casi, inoltre, al fine di persuadere gli interlocutori avrebbero addirittura ventilato minacce di controlli tributari o comunque di conseguenze negative in caso di mancata adesione alla proposta contrattuale.

Gli accertamenti effettuati dal personale della Compagnia di Palmi, hanno permesso di individuare tutti i soggetti coinvolti e di ricostruire il modus operandi posto in essere, nonché i diversi ruoli e compiti ricoperti da ciascun individuo.

In particolare, il sodalizio criminoso sarebbe stato promosso, diretto ed organizzata da un uomo residente nella piana di Gioia Tauro, il quale con la partecipazione di un fidato collaboratore avrebbe proposto telefonicamente le adesione alla rivista. Altre due persone avrebbero avuto il compito, l’uno di provvedere al ritiro ed alla consegna della corrispondenza e l’altro, titolare di una tipografia, di stampare le false riviste.

Alla luce dei risultati dell’indagine, il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Palmi, Massimo Minniti, ha emesso un’ ordinanza di custodia cautela personale nei confronti dei  quattro presunti responsabili. Per una delle persone coinvolte è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, per un' altra quella dell’obbligo di dimora ed infine, per le altre due l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.

I finanzieri hanno, inoltre, disposto il sequestro preventivo di una società e di un immobile utilizzato come sede del call center.

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.