Uova pericolose in Calabria, individuato lotto contaminato da Fipronil

" A seguito di un controllo effettuato dai componenti del servizio veterinario Area C dell’Asp di Catanzaro, diretto dal dottore Giuseppe Caparello, con sede a Lamezia Terme, è stata riscontrata la presenza di uova contaminate da Fipronil. Il prodotto contaminato - si legge in una nota dell'Asp di Catanzaro - ha il seguente nome commerciale: Uova fresche Cat. A; il marchio del prodotto: Uova rosse Azienda Agricola Tomaino Rosina di Serrastretta; Lotto di produzione: 3IT129CZ079".

Le uova sono state ritirate dal mercato per "rischio grave per la salute dei consumatori per pericolo di tossicità acuta da Fipronil".

Sono 15 i Paesi europei che hanno ricevuto partite di uova contaminate con il Fipronil provenienti dal Belgio e dall'Olanda, un insetticida che l'Oms ha classificato come "moderatamente tossico" per l'uomo e il cui utilizzo è vietato in tutta l'Unione Europea sugli animali destinati all'alimentazione.

Il Fipronil è un insetticida che agisce contro pulci, zecche e parassiti spesso presenti nel pollame creando problemi al sistema nervoso dell'insetto che deve colpire. Ha un effetto ritardato: l'insetto, cioè, non muore subito ma resta in vita e va a contaminare la colonia di insetti da cui proviene, è una delle ragioni per cui il Fipronil è efficace. L'Unione Europea ne vieta l'utilizzo su tutti gli animali destinati all'alimentazione.

Ad oggi non ci sono stati né morti né persone ricoverate in ospedale per il consumo di uova al Fipronil. Se si mangia un uovo contaminato non succede nulla. Quello che può provocare effetti più gravi è il consumo continuativo di uova e prodotti derivati (come dolci, creme, pasta all'uovo, mayonese o carbonara) per circa una settimana o dieci giorni. Negli uomini non c'è rischio di morte ma i sintomi, come ad esempio sonnolenza e reattività ridotta, non compaiono subito, possono passare alcune ore ma anche giorni, dipende dalle quantità ingerite e dal soggetto che le ingerisce. Chi rischia di più sono i bambini, gli anziani e tutti quei soggetti che hanno già patologie ai reni o alla tiroide.

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