Tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso ai danni di imprenditori, due arresti

Sono accusati di tentata estorsione ai danni delle ditte impegnate nei lavori nel quartiere San Giorgio Extra di Reggio Calabria.

Per questo motivo, due persone, G.Z e C.P.M., di 54 e 49 anni, sono state sottoposte a fermo dai poliziotti della Squadra Mobile reggina.

In particolare, gli indagati sono finiti in carcere perché ritenuti responsabili di due tentate estorsioni commesse, tra luglio e febbraio scorsi.

Le indagini sono partite dalle denunce delle presunte vittime, che nelle scorse settimane avrebbero ricevuto, a più riprese, visite sul cantiere da parte C.P.M., per sollecitarle a mettersi in regola con la cosca locale, pena il blocco dei lavori. In occasione della prima visita ad uno dei cantieri, a recarsi sul posto sarebbe stato Z.G., che avrebbe invitato uno degli operai a riferire al titolare, che prima di entrare a casa delle persone si bussa. 

All’identificazione dei sospettati, gli investigatori della Squadra mobile sono giunti attraverso una minuziosa analisi di diversi sistemi di videosorveglianza, che hanno permesso di fornire i primi riscontri a quanto denunciato dalle vittime.

Le indagini sono poi proseguite con l’ausilio di servizi di intercettazioni che, nonostante le particolari cautele adottate dagli indagati, hanno permesso di acquisire ulteriori importanti elementi di prova sia in ordine ai due presunti tentativi estorsivi, che sulla volontà di Z.G. di compiere ulteriori estorsioni ai danni di altri imprenditori, approfittando del vuoto determinato dagli arresti eseguiti con le operazioni a carico del gruppo criminale storicamente operante nel quartiere di San Giorgio (Borghetto-Caridi-Zindato, operante nell’ambito della più ampia cosca Libri).

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