In un terreno agricolo del Vibonese scovati armi, droga e oggetti rubati: un arresto

Sembrava essere una campagna dedicata al pascolo degli animali e alla coltivazione dell’ulivo, in realtà, secondo gli investigatori, era una vera e propria "centrale dell’illegalità". È quanto hanno accertato ieri i Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia con il supporto di militari dello Squadrone Cacciatori e unità cinofile del Gruppo Operativo "Calabria" nel corso di una perquisizione eseguita in un terreno agricolo sito nella frazione San Marco di Cessaniti di proprietà di Pino Fusca, di 40 anni. I Carabinieri hanno bussato alla porta dell’abitazione dell’uomo di buon ora e con lo stesso si sono recati nel terreno agricolo presso cui lo stesso possiede alcuni animali da pascolo. Le operazioni di perquisizione sono andati avanti per ore anche in considerazione della mole di armi, munizioni, droga e refurtiva che gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto. Infatti, occultati tra anfratti, buche, cavità di alberi e stalle i Carabinieri hanno trovato di tutto: un fucile doppietta, calibro 12, marca Pietro Beretta; un fucile da caccia calibro12 marca Poli (entrambi oggetto di furto in appartamento perpetrato la scorsa estate a Briatico);  un fucile automatico, calibro 12, marca Lu-mar, con matricola abrasa; un fucile doppietta a canne mozze, calibro 16, con matricola abrasa; un caricatore per pistola calibro 22; 256 proiettili calibro 22; 51 proiettili calibro 7.65 millimetri para, marca P.S; 9 proiettili calibro 9 millimetri Luger, marca G.F.l.; 31 cartucce calibro 12 caricate a pallettoni; 236 cartucce calibro 12 caricate a pallini; 28 cartucce calibro 12 a palla unica; 78 cartucce calibro 16; 700 grammi di cocaina; 60 grammi di sostanza da taglio; due bilancini di precisione; due passamontagna; uno scanner utilizzato per la captazione delle frequenze radio. Inoltre è stata rinvenuta merce asportata in numerosi furti perpetrati all’interno di aziende, negozi, appartamenti di privati cittadini. Gli uomini dell’Arma stanno ancora catalogando tutto il materiale rinvenuto, ma solo nella serata di ieri due imprenditori e due famiglie sono state convocate e previo riconoscimento hanno potuto ricevere nuovamente i loro beni.  Le armi, occultate all’interno di un grosso fusto di plastica a sua volta nascosto tra gli arbusti, si presentavano perfettamente oleate e pronte a fare fuoco. La droga, cocaina purissima, era conservata in una busta sottovuoto: la sua immissione sul mercato, una volta tagliata, avrebbe fruttato migliaia di euro di guadagno.

 

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