Casa della Salute di Chiaravalle, si mobilitano tutti i sindaci delle Preserre

Il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato, ha convocato per martedì mattina (26 settembre) alle ore 9.00 presso la sala consiliare comunale di via Castello una riunione di tutti i sindaci delle Preserre e del Basso Jonio.

All'ordine del giorno della seduta, “lo stallo ormai inaccettabile del progetto relativo alla riconversione dell'ex ospedale San Biagio in Casa della Salute”. Hanno già risposto positivamente all'appello alla mobilitazione i primi cittadini di tutto il comprensorio. “Questo incontro si rende necessario - ha dichiarato Mimmo Donato - perché il credito nei confronti di Regione e Asp si è ormai esaurito. Nella popolazione si è insinuata la chiara sensazione che ci sia una manovra in atto per affondare subdolamente il progetto della Casa della Salute. Noi ci auguriamo che non sia così, ma, come sindaci, siamo chiamati a dare risposte ai nostri cittadini, soprattutto sui bisogni primari come il diritto alla salute. Pertanto, scenderemo in campo in prima persona, anche con manifestazioni eclatanti di protesta, per attirare l'attenzione di tutti i media su questa vicenda e per capire cosa sta accadendo. C'è davvero la volontà politica della Regione di realizzare la Casa della Salute a Chiaravalle? C'è, davvero da parte dell'Asp provinciale, l'impegno a portare avanti tutte le procedure in atto? Sono domande che, ad oggi, non trovano riscontro nei fatti. Ma di lungaggini, equivoci, e palleggi di responsabilità adesso siamo stanchi”.

Martedì, dunque, un primo squillo di protesta cui seguiranno ulteriori iniziative.

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Grande partecipazione alla festa degli emigrati chiaravallesi in Svizzera e Liechtestein

Straordinario successo, anche quest'anno, per la Festa della Madonna della Pietra in Svizzera e Liechtenstein.

La manifestazione, giunta alla sua quattordicesima edizione, si è svolta nella cittadina di Schaan e ha registrato la partecipazione numerosa dei tanti emigrati di Chiaravalle Centrale residenti in terra elvetica e nel Principato.

Migliaia le presenze registrate nel grande impianto allestito per ospitare sia il rito religioso che i momenti di incontro conviviale, in una atmosfera di entusiasmo e di fede. Sentimenti che caratterizzano, da sempre, questo eccezionale momento di identità, diventato, nel tempo, uno spazio tradizionale di incontro non solo per i Chiaravallesi ma, più in generale, per tutti i Calabresi e per gli Italiani che per motivi di lavoro, hanno dovuto lasciare il nostro Paese.

Una soddisfazione enorme per il Comitato “Madonna della Pietra in Svizzera e Liechtenstein”, presieduto dall'ottimo Giuseppe Gullì, e per tutti i volontari impegnati nella organizzazione dell'evento.

I complessi e meticolosi preparativi della vigilia sono stati, alla fine, premiati dal gran numero di partecipanti, sia durante la celebrazione della Santa Messa che, in serata, per l'appuntamento molto atteso con la gastronomia, la musica e il ballo. Per l'indisponibilità della chiesa locale, chiusa perché attualmente in fase di restauro, la funzione liturgica, presieduta dal missionario don Egidio Todeschini, si è svolta in una sala laterale appositamente predisposta e addobbata per l'occasione. La statua di Maria Santissima della Pietra è stata, successivamente, esibita alla vista dei fedeli con una breve processione all'interno della stessa struttura.

In una sala più ampia hanno trovato posto i tantissimi ospiti della serata, pronti a degustare con evidente diletto le buonissime specialità culinarie preparate da un nutrito staff di cuochi: trippa, pasta al sugo, pizza, salsicce e persino i fichi d'india, arrivati direttamente dalla Calabria. E non potevano, ovviamente, mancare il buon vino Cirò e la birra.

Il saluto istituzionale delle autorità locali è stato portato dal corrispondente consolare, Egidio Stigliano, il quale ha usato parole di forte plauso per il ruolo importante dei Chiaravallesi nel mondo del lavoro e all'interno del quadro sociale dei cantoni elvetici e del Principato.

Il sindaco di Chiaravalle, Domenico Donato, sia pure impossibilitato a partecipare in prima persona, per l'imprevista cancellazione del volo in programma da Lamezia Terme, ha comunque trasmesso un suo messaggio di “orgoglioso apprezzamento per le belle iniziative del Comitato e per l'esempio ammirevole quotidianamente espresso da tutti gli emigrati chiaravallesi all'estero”.

La musica live del complesso “Pensieri e nuvole” ha accompagnato il resto della serata, tra la gioia e l'allegria di grandi e piccoli.

Vecchie e nuove generazioni unite dal simbolo sacro della Madonna della Pietra, dalle comuni radici calabresi, dalla nostalgia per il paese natio ma anche dalla consapevolezza di aver saputo costruire un futuro solido e ricco di prospettive per le proprie famiglie.

Chiusura col botto, subito dopo la mezzanotte, con gli auguri collettivi al presidente Gullì per il suo compleanno e, poi, per l'estrazione dell'attesissima tombola che ha assegnato un primo premio di ben mille e 14 franchi: mille come montepremi e quattordici come le edizioni della Festa della Madonna della Pietra in Svizzera e Liechtenstein. 

Chiaravalle Centrale, il gruppo GiovaMenti: misure inefficaci contro la carenza idrica

“La grave carenza d’acqua che ci affligge, oramai, si è trasformata in una vera e propria emergenza che non può più essere affrontata con le solite, inefficaci, misure”.
 
Lo sostiene, in una nota, il movimento politico chiaravallese “GiovaMenti”.
 
“Ovviamente - prosegue il comunicato - nell’immediatezza e vista la mancanza di politiche virtuose a monte, l’unica via percorribile sembra essere quella della chiusura dell’erogazione ad orari prestabiliti. Non dimenticando però, di avvertire per tempo la popolazione. A tal proposito ricordiamo l’ordinanza n. 34 del 01.06.2017 con la quale la cittadinanza è stata informata che l’erogazione dell’acqua sarebbe stata interrotta dalle ore 24,00 alle ore 5,30. Invitiamo l’Amministrazione a verificare se questi orari vengano rispettati dal momento che i cittadini lamentano la chiusura ben prima delle ore 24,00. Nell’attesa che le forze politiche tutte, lavorino insieme per trovare una soluzione adeguata, il gruppo GiovaMenti auspica che la politica dell’emergenza non venga più affrontata esclusivamente con la formula della somma urgenza, metodo che le amministrazioni in generale, molto spesso, hanno usato per saldare tributi elettorali piuttosto che per affrontare seriamente i problemi. Sarebbe infatti, più appropriato prevenire le emergenze con la programmazione ordinaria che garantisce soluzioni meglio ponderate, più trasparenti e alla lunga più efficaci ed economicamente vantaggiose. Ad oggi, però nulla di tutto questo”. “Da sempre, infatti – ribadisce GiovaMenti - l’amministrazione di turno (e quella in carica non fa eccezione) si è limitata a sottolineare il pessimo stato della rete idrica comunale senza mai affrontare il problema in maniera organica ma, al più, si è accontentata di circoscritti interventi di manutenzione straordinaria, magari deliberati in somma urgenza. Dal momento che i cambiamenti climatici non sono più soltanto uno spauracchio e che l’emergenza siccità in estate (al pari di quella alluvionale che vi sarà nei mesi successivi) non cesserà, diventa essenziale se non vitale intervenire radicalmente sulla rete idrica per azzerare gli sprechi, sensibilizzando i cittadini ad un uso più razionale delle risorse idriche e punire gli utilizzi sconsiderati. In tempi non sospetti, noi del gruppo GiovaMenti, avevamo esposto le nostre perplessità sulla gestione emergenziale della rete idrica ed avevamo invitato chi di dovere ad un’attenta riflessione. Cogliamo anche l’occasione di ricordare all’amministrazione che il periodo delle alluvioni è alle porte e sarebbe auspicabile programmare interventi che tutelino l’incolumità pubblica e che evitino danni al territorio. Fa, infine, una certa rabbia pensare che la montagna di debiti che schiaccia il nostro Comune, non sia servita, quantomeno, a realizzare alcuna opera duratura che oggi ci sarebbe tornata veramente utile. Ma che serva soltanto a giustificare l’immobilismo nella programmazione e l’inefficacia delle scelte politiche”.
 

 

Problema idrico a Chiaravalle, la minoranza diffida il sindaco

Ritornano a far sentire la loro voce sul problema idrico, i consiglieri comunali di minoranza Emanuela Neri, Pino Maida, Gregorio Tino e Francesco Maltese.

In una missiva, gli esponenti dell'opposizione hanno "diffidato" il sindaco Mimmo Donato "ad assumere tempestivamente tutte le iniziative necessarie ed urgenti  per ripristinare la regolarità del servizio idrico e, in ogni caso, garantire la sicurezza e la salute dei cittadini".

Dopo aver rammentato "la gravissima condizione igienico sanitaria in cui versa, da oltre un mese, il territorio comunale, in particolare tutte le zone rurali e Pirivoglia a causa della completa disfunzione del servizio idrico", Neri, Maida, Tino e Maltese hanno "diffidato" il primo cittadino ad intervenire "senza ulteriori indugi con la verifica della qualità dell'acqua attualmente somministrata".

Infine, qualora "non fosse possibile" risolvere tempestivamente il problema, i consiglieri di minoranza chiedono "l'intervento della Protezione civile", al fine di "alleviare il grave disagio in cui versano moltissime famiglie chiaravallesi".

Chiaravalle Centrale, riqualificata l'area attrezzata di località “Foresta” 

È partito il restyling dell'area attrezzata di località “Foresta”. Nuove panchine, un nuovo parco giochi, una maggiore cura del verde per il tradizionale spazio di incontro che, in estate, diventa anche il luogo privilegiato per festicciole e pic-nic all'aperto.

Famiglie e bambini di Chiaravalle, e non solo, d'ora in poi avranno a disposizione servizi più moderni e confortevoli.

Era un impegno preso in campagna elettorale dall'attuale assessore comunale ai Lavori Pubblici, Claudio Foti.

“L'intervento - spiega lo stesso esponente della maggioranza - consiste nella rimozione delle panchine esistenti, in avanzato stato di degrado, che verranno sostituite da nuove sedute con struttura  in legno lamellare. Queste ultime presentano, peraltro, un aspetto estetico che meglio si armonizza con l'ambiente circostante. Inoltre, verranno  implementati e sostituiti alcuni giochi per bambini e verrà potenziato l'impianto di illuminazione notturna, senza trascurare la parte destinata al verde che verrà integrata con nuove essenze. Il tutto per dare un aspetto più decoroso all'area ed un aspetto diverso dall'attuale che si presentava da anni in condizioni di assoluto abbandono.

L'intervento di riqualificazione ha tenuto in debita considerazione anche l'aspetto della raccolta dei rifiuti. Infatti, su stimolo della consigliera delegata all'Ambiente, Stefania Fera, sarà predisposto un apposito angolo destinato alla raccolta differenziata,  eliminando gli attuali contenitori fatiscenti e utilizzando recipienti colorati e delimitati da una recinzione anch'essa colorata”. Insomma, l'area “Foresta” riacquista vivacità ed armonia, anche grazie all'impegno quotidiano degli operai assunti con il finanziamento regionale destinato ai percettori di mobilità in deroga.

“A breve - conclude l'assessore Foti - organizzerò un incontro pubblico per rendere edotta la cittadinanza sull'attività messa in atto ad un anno dalla delega assegnata dal sindaco Donato”.

Mobilitazione per la viabilità negata, Francesco Pungitore: è solo l'inizio

“Il successo della mobilitazione popolare di Serra San Bruno non è che l'inizio di una nuova stagione di impegno e partecipazione da parte dei cittadini, sempre in una logica di stimolo e di collaborazione costruttiva, non contrappositiva, con la politica e le istituzioni. Adesso, però, ci aspettiamo subito fatti e risposte concrete”. E' quanto ribadisce, in questa intervista, il presidente del Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato”, Francesco Pungitore.
 
Presidente, l'iniziativa del 17 giugno ha raggiunto l'obiettivo?
“Certamente sì, e lo testimonia non solo l'eco mediatica dell'evento ma anche  il livello di partecipazione, alto, diffuso e qualificato. Volevo, in questa occasione, salutare e ringraziare tutti. Straordinarie le associazioni che hanno animato quella stupenda giornata. Impeccabile lo staff di Radio Serra che ha fatto da collante tra le varie iniziative. Fantastiche tutte le sigle che hanno aderito. Una soddisfazione per tutte le persone con le quali abbiamo condiviso l'organizzazione di una eccezionale mobilitazione pacifica. Grazie anche l'amministrazione comunale che ha reso possibile tutto ciò, alle forze dell'ordine che ci sono state accanto per garantire la sicurezza della manifestazione, ai sindaci, ai cittadini, ai politici e ai tre parlamentari presenti: Dalila Nesci, Paolo Parentela e Bruno Censore”. 
 
Qual era lo scopo che vi eravate prefissi?
“Mostrare questo territorio come un fronte unico, compatto, per dire con una sola voce no all'isolamento. Un messaggio forte e chiaro, insomma: basta con l'emarginazione e l'abbandono delle aree interne. Abbiamo, quindi, promosso l'iniziativa con degli obiettivi molto precisi: accendere i riflettori su queste nostre zone, con le loro problematiche e le loro potenzialità. Noi non vogliamo piangerci addosso per cercare alibi per il nostro mancato sviluppo. Certo, siamo indignati, arrabbiati, delusi per le continue promesse mancate. Ma noi siamo anche qui per dire che i nostri paesi, le nostre comunità sono vive e vitali, sono ricche di arte, di storia, di cultura, di tradizioni, di voglia di fare impresa. Nonostante tutto. Nonostante la mancanza dei servizi di base, come le strade”. 
 
Quello delle strade, appunto, rimane il grande problema...
“Qui la situazione non è assolutamente normale. Qui si vive l'isolamento totale. Ha ragione il procuratore Gratteri quando dice che i calabresi sono un popolo molto paziente. Abbiamo davvero pazientato fin troppo. Siamo arrivati al punto che per arrivare da Vibo a Serra l'unico mezzo che ci è rimasto è l'elicottero, o il mulo. Ma quella pazienza non c'è più. Adesso è scattata la molla per scendere in piazza, con le forme dell'impegno civile e della partecipazione democratica, per dire con forza e determinazione che non se ne può più. All'Anas diciamo che è finita la stagione delle promesse. Che è inaccettabile tenere un cantiere aperto per 50 anni come quello della Trasversale delle Serre. E' una vergogna! E' uno scandalo! Dunque sì, siamo stanchi... ma non rassegnati. E lo diciamo tutti, al di là dei vincoli e delle appartenenze. E' proprio per questo motivo che ci siamo ritrovati tutti a Serra, tutti uniti. Per dire che è finito anche il tempo della rassegnazione e delle deleghe in bianco. I cittadini hanno dimostrato con la loro presenza che vogliono riprendersi in mano il loro destino”.
 
La data del 17 giugno resterà nella storia della vostra battaglia...
“Quella del 17 giugno non è stata una data qualsiasi. La manifestazione di sabato scorso segna un nuovo inizio per questo territorio, per le nostre comunità che, dallo Jonio al Tirreno, sono arrivate a Serra per parlare con una sola voce, come un'unica e sola identità. Le nostre richieste sono state, peraltro, semplici e chiare. Le avete lette in questi giorni: riattivare subito i cantieri della Trasversale delle Serre; mettere in sicurezza la ex 100; riaprire immediatamente la Vazzano-Vallelonga. Si tratta di questioni vitali per il futuro e la sopravvivenza dell'economia locale”. 
 
Qualche risultato è già arrivato: il sindaco di Serra San Bruno ha parlato di interventi immediati su tutto il territorio...
“E' sicuramente positivo, ma non ci accontentiamo. Diciamo ai politici, a tutti i politici: fate vostra questa battaglia. Da oggi stesso, andate a bussare alle porte dell'Anas, della Regione, del Governo. Fate capire a tutti loro che qui la popolazione ha perso la pazienza. Ai cittadini ribadisco che questo è davvero solo l'inizio. Porteremo l'immagine di quella piazza del 17 giugno ovunque, fino a quando non ci daranno le risposte che vogliamo. I fatti dimostrano che ce la possiamo fare, uniti e senza più accontentarci di pacche sulle spalle, sorrisi e promesse”. 

Il “caso” Trasversale delle Serre ieri in onda su Raiuno (VIDEO)

Raiuno è tornata ad occuparsi del “caso” Trasversale delle Serre. Della perenne incompiuta calabrese si è parlato nel corso del Tv7 andato in onda venerdì notte, nell'ambito di un più ampio servizio realizzato da Riccardo Giacoia sul turismo, le bandiere blu e le infrastrutture che mancano nella nostra regione.

Il giornalista Rai si è recato sui cantieri di Gagliato, in provincia di Catanzaro: capolinea forzato della costruenda superstrada Jonio-Tirreno. Un'opera teoricamente destinata a collegare direttamente e in pochi minuti il Soveratese con l'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Un sogno, irrealizzato da 50 anni. Oggi la Trasversale parte e si conclude nel tratto limitato che va da Gagliato a Serra San Bruno. Poi più nulla. Solo cantieri fermi, da Campo Petrizzi a Monte Cucco, da Vazzano allo svincolo autostradale.

Giacoia ha intervistato una rappresentanza del Comitato di cittadini che si batte per la realizzazione della strada, evidenziando costi, paradossi e contraddizioni di una vicenda a dir poco scandalosa. “Sono stati spesi dieci milioni di euro a chilometro e ancora ci troviamo di fronte a una incompiuta” ha sottolineato a Raiuno il presidente del Comitato, Francesco Pungitore. E alla domanda “che fine hanno fatto tutti questi soldi?” la risposta è stata: “Andrebbe valutato meglio in altre sedi”. Non è mancato un accenno alle condizioni di pesante emarginazione, di sviluppo negato delle aree interne, sempre più isolate e prive di collegamenti viari degni di questo nome. Situazioni che determinano un crollo dell'economia locale e uno spopolamento costante del territorio, con l'abbandono, purtroppo inesorabile e continuo, di interi paesi. E', quindi, emersa l'esigenza di una politica più attenta e di più ampio respiro per ridare la giusta dignità e importanza ad un vasto comprensorio che attende da fin troppo tempo risposte ai propri bisogni essenziali.

Chiaravalle Centrale: la biblioteca comunale non faccia la fine di quella dei Cappuccini

Ho avuto modo più volte di scrivere e ricordare che siamo spesso maldestramente portati a iniziare progetti culturali, ignorando o dimenticando che omologhe iniziative erano state progettate e poi ... riposte nel cassetto dell'oblio dai politici di turno.

L'istituzione della biblioteca comunale a Chiaravalle Centrale - la cittadina che sparse nel mondo tantissimi libri con la famosa casa Editrice "Frama Sud" - merita certamente attenzione e rispetto. 

Ma non si può, però, dimenticare che pochi anni fa - prima nel 2012 - ricorrendo il Centenario della ricostruzione e dedicazione della Chiesa del convento dei Cappuccini, venne  evidenziata la preziosa biblioteca monastica lì esistente fin dalle origini e che nel 1683 contava un migliaio di manoscritti, mentre i volumi di opere scientifiche e culturali raggiungevano la quota di 15 mila; e poi l'anno successivo celebrandosi il "Ritorno della memoria" , la Mostra con le riproduzioni di celebri manoscritti fu allocata proprio in quel sito, dove tutti auspicammo che potesse riprendere vita. 

Le promesse ovviamente non mancarono: si pensava almeno di restaurare manoscritti, incunaboli e cinquecentine, con il contributo promesso dall'assessore alla Cultura in carica, ma il cambio  - come sempre - fermò ogni aspettativa, secondo il rituale politichese.

Di certo oggi sarebbe pazzesco pensare solo a una biblioteca ricca di testi antichi e priva di tante opere moderne e contemporanee, indispensabili per le giovani generazioni e non solo.

C'è da augurarsi pertanto che le aspirazioni di "Cultura Giovani" e " Consulta della cultura" trovino adeguate risorse e corrano su ferrei binari con validi e saggi nocchieri, che conoscano oltre alle lingue classiche, almeno quattro lingue correnti, dato che il sapere e i saperi non conoscono confini. 

Senza dimenticare possibilmente la storica e preziosa biblioteca conventuale, indubbiamente utile per la rinascita del centro storico.

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