Reggio Calabria, in quarantena due poliziotti provenienti dal Nord

“Con riferimento alla notizia pubblicata su alcuni organi di stampa secondo la quale al XII Reparto Mobile della Polizia di Stato di Reggio Calabria si sarebbero verificati i primi casi di poliziotti costretti alla quarantena volontaria, giova chiarire che soltanto due operatori sono stati posti in regime di quarantena, come previsto ai sensi dell’ordinanza n. 3 del 8 marzo 2020 della Regione Calabria. I suddetti, provenienti da zone a rischio epidemiologico ove si trovavano per motivi non inerenti al servizio, asintomatici e non infetti, sono stati accompagnati nei luoghi domiciliari ove deve svolgersi il previsto periodo di quarantena, con un mezzo di trasporto per ciascuno. Detti automezzi sono stati immediatamente sanificati dopo l’uso.

Da parte del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria sono state recepite ed attuate tutte le misure generali previste dal Ministero della Salute e dagli altri enti competenti. Ogni iniziativa cautelare è stata inoltre adottata di concerto con l’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura e con i sanitari del XII Reparto Mobile. Tutto quanto rappresentato non ha influito sulla operatività del Reparto che continua, in totale sicurezza, a garantire l'ordine e la sicurezza pubblica sul territorio a disposizione dell'Autorità provinciale di pubblica sicurezza”

E’ quanto si legge in una nota del XII Reparto Mobile della Polizia di Stato di Reggio Calabria.

Ryanair cancella i voli da e per l’Italia

Ryanair ha annunciato la sospensione dell’intero programma di voli da / per e all’interno dell’Italia, a seguito della decisione del governo italiano di bloccare l’intero Paese per contenere la diffusione del virus Covid-19.

Le restrizioni saranno valide, dalle 24 dell’11 marzo fino alle 24 dell’8 aprile, per i collegamenti interni e dalle 24 di venerdì 13 marzo fino alle 24 di mercoledì 8 aprile, per tutti i voli internazionali sugli scali in Italia.

I passeggeri coinvolti nelle cancellazioni, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", potranno modificare gratuitamente le loro prenotazioni sui voli confermati o richiederne rimborso secondo le modalità indicate sul sito ryanair.com.

Coronavirus, Calabria: i contagiati sono 13. Dalle aree a rischio sono arrivate 3450 persone

Sono 13 le persone risultate positive al coronavirus in Calabria.

Dal bollettino diffuso dalla Regione si apprende che i casi positivi sono così distribuiti: 

- Catanzaro: 3 in reparto 

- Cosenza: 3 in reparto; 2 in rianimazione; 1 guarito

- Reggio Calabria: 2 in reparto; 1 guarito

- Vibo Valentia: 1 in isolamento domiciliare

I soggetti in isolamento domiciliare sono invece 908, così distribuiti:

- Cosenza: 300 (asintomatici)

- Crotone: 45 (asintomatici)

- Catanzaro: 257 asintomatici e 4 sintomatici

- Vibo Valentia: 140 asintomatici e 12 sintomatici

- Reggio Calabria: 140 asintomatici e 10 sintomatici

Le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 3450.

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Coronavirus, Italia: 8514 malati, 631 morti e 1.004 guariti

Sembra rallentare il contagio da coronavirus in Italia.

Secondo i dati forniti dal commissario Angelo Borrelli, durante la conferenza stampa alla Protezione civile, gli italiani infetti sono 8.514, con un incremento di 529 unità (ieri era stato di 1.598).

Aggiungendo al computo le persone guarite e decedute, i casi totali sono dunque 10.149.

I 168 morti registrati nelle ultime ventiquattr’ore, hanno portato, invece, a quota 631 il bilancio dei deceduti.

Borrelli ha spiegato che non si tratta di "decessi da coronavirus, ma si tratta di persone morte che tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus".

Il numero delle persone guarite sale a 1.004, con un incremento di 280 unità rispetto a ieri.

Cresce anche il numero dei malati ricoverati in terapia intensiva (877), 144 in più rispetto a ieri.

Coronavirus, è 81 anni l'età media dei pazienti deceduti in Italia

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a Covid-2019 è 81 anni, sono in maggioranza uomini e in più di due terzi dei casi hanno tre o più patologie preesistenti.

Lo afferma un'analisi sui dati di 105 pazienti italiani deceduti al 4 marzo, condotta dall’Istituto superiore di sanità, che sottolinea come ci siano 20 anni di differenza tra l’età media dei deceduti e quella dei pazienti positivi al virus.

Il Report riguarda 73 pazienti deceduti in Lombardia, 21 in Emilia Romagna, 7 in Veneto e 3 nelle Marche, ed è basato sui dati ottenuti tramite la compilazione di un questionario sviluppato ad hoc ai fini della rilevazione dei casi di morte.

L’età media dei pazienti presi in esame è 81 anni, circa 20 anni superiore a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione, e le donne sono 28 (26.7 per cento).

La maggior parte dei decessi 42.2 per cento si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, mentre 32.4 per cento erano tra 70 e 79, 8.4 per cento tra 60 e 69, 2.8 per cento tra 50 e 59 e 14.1 per cento sopra i 90 anni.

Le donne decedute dopo aver contratto infezione da Covid-2019 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediana donne 83.4 – età mediana uomini 79.9). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3.4 (mediana 3, Deviazione Standard 2.1). Complessivamente, l’15.5 percento del campione presentavano 0 o 1 patologie, il 18.3 per cento presentavano 2 patologie e 67.2 per cento presentavano 3 o più patologie.

La comorbidità più rappresentata è l’ipertensione (presente nel 74,6 per cento del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4 per cento) e dal diabete mellito (33,8 per cento).

Il tempo mediano dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale è stato di 5 giorni e la mediana del tempo intercorso tra il ricovero e il decesso è stato di 4 giorni.

“Anche se preliminari, questi dati confermano le osservazioni fatte fino a questo momento nel resto del mondo sulle caratteristiche principali dei pazienti – commenta il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro -, in particolare sul fatto che gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile”.

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Serra, Liberamente chiede di potenziare l'ospedale "in previsione di una possibile emergenza"

"Numeri che si susseguono come bollettini di guerra, notizie condivise a più non posso, la certezza che non c’è più un “altrove” bensì persone e territori da proteggere.

Serra ai tempi del coronavirus, inizia a sviluppare una coscienza collettiva che deve assolutamente guardare alla prevenzione per evitare situazioni di emergenza che riecheggiano dalle zone del nord.

Ma di certo non può bastare il senso civico della comunità a rallentare un’epidemia che riguarda tutti, senza alcuna distinzione di sorta.

Ed è proprio per senso civico che lo sguardo va posto già più in là di queste ore trascorse a rincorrere notizie.

Se prevenire è un obbligo, avere garanzie su un presidio sanitario in grado di affrontare una prima emergenza è altrettanto importante ed è un diritto che la classe dirigente regionale deve tutelare, dopo anni di tagli alla spesa sanitaria locale.

Purtroppo la situazione dell’ospedale San Bruno, infrastruttura nevralgica per l’intera zona montana, al momento difficilmente potrebbe far fronte all’impatto di una tale emergenza epidemica.

Pare addirittura manchino mascherine e guanti e poco conta l’avere montato una struttura di triage se poi si ha a disposizione un’unica ambulanza dotata di personale di servizio.

Ed è proprio in questo momento in cui si presentano i danni di una Sanità regionale “sfregiata” da anni di tagli e pressapochismo, che bisogna pretendere che la Regione dia risposte esaustive sul come intende garantire la salute dei propri cittadini e si impegni a rafforzare i presidi ospedalieri esistenti e, in particolare, il San Bruno in previsione di una possibile emergenza, garantendo da subito l’incremento di forze e materiale adatto a fronteggiare qualsiasi scenario.

Il diritto alla salute è stato calpestato troppe volte nel corso degli ultimi anni, ora bisogna assolutamente invertire la rotta.

Nel ribadire all’intera cittadinanza di seguire tutte le indicazioni fornite dalle Istituzioni, aspettiamo con fiducia che le autorità regionali intervengano in modo tempestivo dimostrando di aver colto in tempo le richieste di aiuto di un territorio da anni abbandonato".

E' quanto si legge in una nota del Movimento civico "Liberamente"

Coronavirus: l'Austria chiude la frontiera con l'Italia, la Spagna vieta i voli

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha annunciato lo stop totale degli ingressi dall'Italia. La chiusura del confine tra Italia e Austria al Brennero era già stata annunciata stamane dal governatore tirolese Guenther Platter.

«Gli austriaci che si trovano in Italia verranno riportati in Austria, ma dovranno restare per due settimane in autoisolamento» ha detto Kurz, secondo il quotidiano Der Standard.

Mentre in un primo momento il provvedimento pareva essere stato concordato con l'Italia, secondo fonti d'agenzia la chiusura delle frontiere sarebbe stata notificata all'ambasciatore italiano a Vienna a decisione già presa.

«Con l'estensione della zona protetta su tutta l'Italia, possiamo dire che saranno chiusi i confini al Brennero, ad eccezione del traffico di rientro» aveva invece confermato il governatore tirolese stamane, definendo la situazione in italia 'drammatica'».

I controlli riguarderanno anche passo Resia e Prato alla Drava.

La Spagna, inoltre, vieta tutti i voli diretti in provenienza dall'Italia fino almeno al 25 di marzo.

Seguendo quanto già deciso in precedenza dall’Austria, anche la Spagna ha vietato tutti i voli in arrivo dall’Italia a causa dell’emergenza coronavirus che, da oggi, interessa tutto il Paese.

«Questa misura è in linea con l’obiettivo stabilito dal Comitato di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità d'interrompere la propagazione del virus», si legge nel provvedimento pubblicato sul Bollettino ufficiale e riportato da El País.

La misura interessa «tutti i voli diretti dalla Repubblica Italiana al Regno di Spagna».

Coronavirus: la piscina di Serra chiusa fino al 3 aprile

"Facendo seguito al Dpcm del 08/03/2020 e al Dpcm del 09/03/2020 che impongono la chiusura degli impianti sportivi (incluse le piscine) su tutto il territorio nazionale, si dispone la chiusura dell’impianto sportivo di via San Brunone da Colonia da oggi 10 marzo 2020 e fino al 3 aprile 2020. Eventuali modifiche a questi termini verranno comunicate successivamente attraverso i nostri canali ufficiali - pagina facebook Sporting Club Calabria e sito ufficiale: www.sportingclubcalabria.it. Nell’occasione si ricorda di attenersi scrupolosamente a tutte le disposizioni previste dall’autorità sanitaria, e noi sportivi siamo tenuti a fare quello che ci riesce meglio: il gioco di squadra".

E' quanto si legge in una nota dello Sporting club Calabria.

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