Scoperta evasione di Ici/Imu per un milione di euro di villaggi turistici calabresi

Evasione fiscale per oltre un milione di euro contestata ad alberghi, villaggi turistici e stabilimenti balneari; questo è il dato che emerge dai controlli effettuati dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia lungo le coste calabre. L’attività s’inserisce in un più ampio progetto avviato dal Comando regionale Calabria della Guardia di Finanza, che, attraverso una specifica e sistematica opera di analisi, è finalizzata a rilevare i diffusi fenomeni evasivi, connessi alla titolarità di concessioni demaniali marittime insistenti sulla fascia costiera della Regione, mediante approfonditi controlli sui tributi locali Ici/Imu, senza trascurare i settori impositivi a questi strettamente connessi, da individuarsi nelle concessioni governative e nel corretto pagamento dei canoni demaniali. Le Fiamme  Gialle calabre del reparto aeronavale hanno concentrato la loro attenzione sulle più rilevanti attività economiche operanti nel settore turistico lungo la costa regionale. Delle oltre 130 attività commerciali esercitate e sottoposte a controllo nella fascia doganale marittima, solo una netta minoranza aveva provveduto al previsto accatastamento degli immobili ed al pagamento delle connesse imposte. Il contrasto all’evasione fiscale svolto dalla Guardia di Finanza consente agli Enti Locali, grazie al gettito rilevante che viene recuperato, di migliorare l’erogazione di beni e servizi pubblici per la collettività, così garantendo un fisco più equo e proporzionale all’effettiva capacità contributiva di ognuno. Inoltre, i molti operatori corretti subiscono una concorrenza sleale da queste forme di frode fiscale, poiché consentono agli evasori di avvalersi di costi minori (cioè senza imposte), mantenendo una maggiore competitività rispetto agli operatori onesti e rispettosi delle normative, inquinando così il mercato in modo scorretto. I controlli continueranno sino al completo e totale ripristino della legalità nel settore specifico (e ne daremo periodicamente atto all’opinione pubblica), in modo che chi emergerà sul mercato sarà solo in funzione delle proprie capacità: solo così si migliorerà l’offerta turistica in un contesto di libero mercato, fondato e retto solo dalla sana competitività.

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Amministratore di condomini sconosciuto al fisco scoperto dalla Guardia di Finanza di Vibo

Nell’ambito di una minuziosa attività info-investigativa tesa all’individuazione dei fenomeni evasivi connotati da maggiore indice di pericolosità, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza, hanno avviato una verifica fiscale nei confronti di un soggetto che, da diversi anni, amministrava numerosi condomini senza, tuttavia, essersi mai qualificato ai fini fiscali. Completamente sconosciuto al fisco, in quanto sprovvisto di partita IVA, il medesimo gestiva, di fatto, con carattere abituale e continuativo, una vera e propria attività professionale, amministrando oltre 40 condomini dislocati principalmente sul litorale costiero. L’attività di ricostruzione operata dai finanzieri, basata principalmente sulla disamina della copiosa documentazione extracontabile acquisita all’atto dell’avvio delle operazioni ispettive, data la mancata istituzione, tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie, e su mirati riscontri effettuati nei confronti di individuati “clienti”, ha permesso di addivenire ad una corretta quanto puntuale qualificazione della posizione fiscale, nonché della reale capacità contributiva, del soggetto in rassegna il quale, negli ultimi anni, ha omesso di dichiarare al Fisco ricavi per oltre 110.000 euro.

 

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Medico di base nasconde al fisco oltre 420.000 euro: segnalato all’Agenzia delle Entrate

La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’attività istituzionale volta alla tutela delle entrate pubbliche, ha recentemente ultimato una verifica fiscale nei confronti di un professionista operante nel settore della medicina di base. I contribuenti connotati dai più elevati profili di rischio di evasione vengono individuati sulla base di una mirata attività di intelligence, di controllo economico del territorio nonché di una specifica analisi del rischio. In questo modo si è giunti all’individuazione del professionista che esercitava prevalentemente l’attività di medico di base. Questi, oltre a non aver istituito e tenuto alcun impianto contabile, ha omesso la presentazione delle dichiarazioni annuali per gli anni dal 2010 al 2014. La meticolosa attività ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle crotonesi, attraverso la puntuale ricostruzione del reddito complessivo conseguito dal professionista, ha permesso di constatare una rilevante evasione fiscale, di elementi positivi di reddito per oltre 420.000 euro, a fronte dei quali si è determinato un mancato versamento di imposte dirette per oltre 125.000 euro e indirette (Iva) per oltre 6.500 euro. L’esito dell’attività è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate unitamente all’ adozione delle misure cautelari reali a garanzia del credito erariale. Prosegue incessantemente l’attività della Guardia di Finanza a tutela dei professionisti ed imprenditori onesti e rispettosi della legalità, contrastando con tutti gli strumenti a disposizione la sleale concorrenza di coloro che continuano ad operare nel sommerso.

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Scoperta evasione per 4,5 milioni di euro: denunciati rappresentanti legali e amministratore di fatto

Nell’ambito dell’attività istituzionale in materia di contrasto alla criminalità economico-finanziaria, le Fiamme Gialle hanno scoperto, al termine di una complessa attività di indagine, una maxi evasione fiscale perpetrata da una società operante nel settore del commercio all’ingrosso di mobili. L’attività ispettiva, supportata da numerosi riscontri esperiti nei confronti di clienti e fornitori operanti sull’intero territorio nazionale e dall’incrocio dei dati presenti nelle banche dati in uso al Corpo, ha consentito di rilevare cospicue movimentazioni di denaro per un giro d’affari, nascosto al Fisco, di oltre 4,5 milioni di euro. Particolarmente difficoltosa è stata la ricostruzione investigativa operata dalle Fiamme Gialle, attesa la mancata istituzione delle scritture e dei registri contabili obbligatori posta in essere, nel tempo, dai responsabili dell’azienda. È stata individuata, altresì, la figura di un amministratore di fatto, gravato da precedenti penali in materia tributaria, il quale ha fittiziamente rivestito il ruolo di dipendente della società gestendo tutte le dinamiche societarie con l’obiettivo di far ricadere eventuali responsabilità amministrative e/o penali ad ignari e terzi soggetti. I finanzieri hanno proceduto, pertanto, a deferire all’Autorità giudiziaria i rappresentanti legali della società e l’amministratore di fatto per la violazione alla normativa penale-tributaria contemplata dal art. 5 del D.Lgs. 74/2000, cioè l’ omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali. ll risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela dei cittadini che operano nel pieno rispetto della legalità, contro chi, evadendo le imposte, inquina il mercato esercitando una sleale concorrenza. Il tutto a dimostrazione del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria.

Società intestata a “persona inesistente”: evasione per 2.500.000 di euro. Le azioni della Finanza

Non basta l’intestazione di una società ad una “persona inesistente” per impedire alle Fiamme Gialle di individuare una frode fiscale, nel settore del commercio di prodotti tecnologici, con evasione di imposte per oltre 2.500.000 di euro. Ad insospettire i finanzieri sono stati i prezzi di vendita dei prodotti, praticati dalla società, molto più bassi rispetto a quelli applicati dalle imprese concorrenti operanti nel medesimo settore commerciale. La verifica fiscale svolta nei confronti della società ha permesso di accertare l’emissione di documenti falsi (c.d. dichiarazioni d’intento) per acquistare beni tecnologici senza l’applicazione dell’I.V.A.. Proprio questo stratagemma ha consentito  all’azienda di rivendere i beni a prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli praticati sul mercato, con conseguenti effetti distorsivi sulla concorrenza ed indebito risparmio d’imposta. La società è risultata formalmente gestita da un legale rappresentante “inesistente”, ovvero da un soggetto che sfruttava documenti identificativi falsi, mentre era effettivamente amministrata da un imprenditore cosentino - operante anche in altri settori di mercato - denunciato per dichiarazione fraudolenta ed emissione di altri documenti per operazioni inesistenti; violazioni sanzionate con la reclusione da uno a sei anni. Al fine di assicurare la restituzione delle imposte evase ed il pagamento delle relative sanzioni sono state attivate le procedure finalizzate al sequestro dei beni patrominiali esistenti per valore equivalente a quello evaso. Prosegue l’attività della Guardia di Finanza di contrasto all’evasione fiscale che produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza fra imprese, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.

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Occultati al fisco 26 milioni di euro nel Vibonese: coinvolta impresa del settore energetico

L’individuazione dei contribuenti connotati dai più elevati profili di rischio di evasione è una delle principali missioni della Guardia di Finanza ed avviene sulla base di una mirata attività di intelligence, di controllo economico del territorio e da specifica analisi di rischio effettuata, anche a livello centrale, allo scopo di perseguire i fenomeni evasivi maggiormente pericolosi. Ed è in base a questa linea di azione che i Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, a conclusione di una vasta e complessa verifica fiscale, hanno scoperto che i titolari di un’impresa vibonese, facente parte di un gruppo societario attivo nel settore energetico, erano riusciti ad occultare al fisco oltre 26 milioni di euro di base imponibile. L’attività ispettiva ha preso l’avvio da un precedente controllo in materia di fiscalità internazionale svolto nei confronti di un soggetto economico non residente, facente parte del medesimo gruppo, che aveva già portato alla scoperta di un’evasione di oltre 19 milioni di euro. Le molteplici irregolarità constatate, pertanto, hanno indotto le Fiamme Gialle vibonesi a porre l’attenzione nei confronti della sopra citata impresa del gruppo, operante nel vibonese. L’attività di verifica successivamente intrapresa ha permesso di confermare i primi sospetti dei militari operanti che sono riusciti a disvelare un articolato sistema fraudolento, radicato su tutto il territorio nazionale e all’estero, dotato di un meccanismo ben collaudato, posto in essere con l’unico scopo di evadere, secondo gli inquirenti, in modo sistematico, le imposte. In particolare, gli accertamenti all’uopo esperiti hanno portato alla luce un intricato sistema di evasione fiscale, basato, tra l’altro, su sospette prestazioni tra società appartenenti allo stesso gruppo, su omesse rilevazioni contabili e su atti ed operazioni simulate. All’esito dell’articolata attività i Finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno deferito alla locale Procura della Repubblica due soggetti, amministratori della società, per il reato previsto e punito dall’art. art. 4 (Dichiarazione Infedele) del D. Lgs. n. 74/2000, richiedendo, in relazione all’imposta evasa, provvedimenti patrimoniali a tutela delle garanzie per l’Erario.

 

Scoperta un'evasione fiscale di oltre 14 milioni di euro

Continua in maniera sempre più efficace e incisiva la lotta al fenomeno dell’evasione fiscale da parte della Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle hanno, infatti, portato a termine una complessa e articolata attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di una società, con sede nella provincia di Reggio Calabria, operante nel settore del commercio all’ingrosso. La selezione del target è stata resa possibile grazie a un’analisi di rischio basata sulle risultanze del controllo economico del territorio nonché sull’incrocio e sull’elaborazione dei dati contenuti nei diversi applicativi informatici del Corpo di ultima generazione. La società, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, pur presentando la prescritta dichiarazione ai fini delle II.DD. e dell’I.V.A. per l’anno 2014, non aveva indicato i ricavi conseguiti. Pertanto, le Fiamme Gialle hanno preso in esame, per ricostruire il volume d’affari, la copiosa documentazione contabile ed extracontabile acquisita all’atto dell’accesso presso la sede della società. L’attività ispettiva svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria ha consentito di constatare, a parere degli stessi inquirenti, un imponibile, nascosto al Fisco, di circa 14 milioni di euro e di segnalare alla competente Autorità Giudiziaria il rappresentante legale della società per l’ipotesi di reato di dichiarazione infedele, prevista e punita dall’art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000. 

Scoperta maxi evasione fiscale di un pranoterapeuta: accertamenti della Guardia di Finanza

Prosegue l’azione di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, finalizzata, fra l’altro, alla repressione degli illeciti in materia fiscale. L’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata, questa volta, su un soggetto operante nel settore della pranoterapia, titolare pure di una società attiva nell’ambito dei mass media. Più in dettaglio, i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme hanno dapprima concentrato l’attenzione su una società che, seppur operante sul territorio regionale, a far data dall’anno 2009, non ha mai provveduto a presentare alcuna dichiarazione fiscale, così evadendo completamente le imposte dovute e risultando pertanto “evasore totale”. L’attività ispettiva fiscale, esperita anche mediante lo sviluppo delle indagini finanziarie, ha permesso di constatare ricavi occultati al fisco per quasi un milione di euro. Inoltre, a seguito della predetta attività, i finanzieri hanno meglio focalizzato l’attenzione sul titolare della società in parola, il quale, nel periodo dal 2010 al 2016, ha contestualmente esercitato l’attività di pranoterapeuta, senza adempiere, anche in tal caso, a nessuno dei previsti obblighi fiscali e di versamento delle imposte dovute. La verifica fiscale eseguita anche nei confronti del professionista ha consentito di constatare compensi occultati al fisco per oltre 700.000 euro complessivi ed un’iva evasa per circa 150.000 euro. Di conseguenza, le responsabilità di carattere penale-tributario emerse in capo all’amministratore della società, nonchè titolare dell’attività professionale, sono state oggetto di apposita segnalazione alla competente Procura della Repubblica di Lamezia Terme. L’attività di servizio posta in essere si inquadra in una più ampia azione di contrasto all’evasione fiscale che rappresenta uno dei principali obiettivi delle Fiamme Gialle calabre a tutela dei contribuenti corretti, del regolare funzionamento dei mercati e della libera e leale concorrenza fra imprenditori e professionisti.

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