Impresa del Soveratese evade per 4.600.000 euro: le azioni della Guardia di Finanza

A conclusione di una verifica fiscale eseguita nei confronti di un’impresa operante nell’area soveratese, le Fiamme Gialle di Catanzaro hanno scoperto un’evasione fiscale per oltre 4.600.000 euro. L’attività investigativa eseguita ha permesso di accertare che l’impresa verificata, per ben 4 anni, ha omesso la presentazione delle prescritte dichiarazioni fiscali, risultando pertanto evasore totale. La ricostruzione dell’effettivo giro d’affari riconducibile all’impresa è stata effettuata grazie ad una approfondita disamina della copiosa documentazione - contabile ed extracontabile - acquisita nel corso dell’attività ispettiva, nonché attraverso l’analisi dei flussi finanziari che hanno interessato i conti correnti riconducibili alla società stessa. Nel corso delle operazioni ispettive, le Fiamme Gialle hanno eseguito inoltre numerosi controlli incrociati nei confronti di soggetti economici che hanno intrattenuto rapporti commerciali con la verificata, individuati anche attraverso l’ausilio delle banche dati in uso al corpo. La lotta all’evasione fiscale rappresenta uno dei principali obiettivi strategici della Guardia di Finanza, volta a tutelare i contribuenti onesti e, nel contempo, a contrastare le distorsioni del mercato prodotte da una concorrenza del tutto sleale posta in essere proprio dalle imprese che evadono, le quali sopportando un minor carico fiscale, si pongono in una evidente e ingiusta situazione di vantaggio competitivo.

  • Published in Cronaca

Strutture turistiche evadono Imu per 2 milioni di euro: controlli della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza ha intensificato una serie di controlli di natura fiscale relativi al corretto assolvimento dell’Imposta Municipale Unica introdotta nell'ambito della legislazione attuativa del federalismo fiscale. Con un’attività di monitoraggio del territorio cosentino, le Fiamme Gialle si sono concentrate sulla categoria catastale “D”, comprensiva della enorme quantità di stabilimenti balneari, alberghi e strutture ricettive presenti nella fascia costiera cosentina. Dai primi controlli effettuati nei confronti di 10 attività imprenditoriali prevalentemente operanti nel settore turistico, è emerso il mancato versamento di Imu, dal 2012 al 2015, per circa 2.000.000 euro. All’imposta evasa andrà aggiunto anche il pagamento di una sanzione amministrativa del 30% dell’importo dovuto nei casi di ritardi nei pagamenti superiori a 90 giorni. Attraverso il recupero di tali somme sarà possibile accrescere forme di giustizia sociale, garantendo una riduzione della pressione fiscale sui quei proprietari di immobili che, rispettando le norme vigenti, ogni anno assolvono correttamente ed in modo puntuale al pagamento dell’Imu. Inoltre con il recupero delle risorse finanziarie precedentemente evase, si potrà garantire un miglioramento dei servizi, incrementando le risorse finanziarie di quei Comuni calabresi che basano sul turismo gran parte del loro sistema economico e occupazionale. L’attività della Guardia di Finanza continuerà nei prossimi mesi al fine di garantire ogni forma di equità e tutela per le persone oneste e le imprese che rispettano le regole.

Evasione fiscale da oltre 9 milioni di euro: segnalati 2 soggetti all’Autorità giudiziaria

Sempre più penetrante ed incisiva la lotta al fenomeno dell’evasione fiscale della Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle reggine hanno portato a termine un’accurata e complessa attività di Polizia economico-finanziaria, nei confronti di una società cooperativa, operante su tutto il territorio nazionale. Con l’evidente obiettivo di evadere le imposte, sono state omesse la presentazione di alcune dichiarazioni fiscali e occultati scritture e registri contabili obbligatori. Pertanto, le Fiamme Gialle hanno dovuto prendere in esame una copiosa documentazione bancaria relativa ai conti correnti intestati alla società, rilevando cospicue movimentazioni di denaro, prive di ogni giustificazione economico-contabile. L'attività ispettiva, svolta dalle Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Palmi, ha consentito di ricostruire l’effettivo volume d’affari conseguito, accertando un imponibile, nascosto al Fisco, di circa 9.300.000 euro. Inoltre, sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria 2 soggetti, in quanto rappresentanti legali della società, per violazioni al D. Lgs 74/2000, con riferimento alla mancata presentazione delle prescritte dichiarazioni ed occultamento/distruzione delle scritture contabili. Il risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela dei cittadini che operano nel pieno rispetto della legalità, contro chi , evadendo le imposte, inquina il mercato esercitando una sleale concorrenza. Il tutto a dimostrazione del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, soprattutto in un difficile contesto socio-economico qual è quello della Provincia di Reggio Calabria.

  • Published in Cronaca

Evasione fiscale, truffe e illegalità: tutte le operazioni della Guardia di Finanza nel Vibonese

Tutela dell’economia legale e delle imprese rispettose delle regole, garanzia del corretto impiego delle risorse comunitarie, statali, regionali e degli Enti locali destinate al benessere della collettività ed al sostenimento delle politiche di sviluppo economico e sociale. Sono queste le linee strategiche che hanno guidato l’azione operativa della Guardia di Finanza nel 2015 e che si articolano su tre direttrici principali:

• l’attività investigativa, con lo sviluppo di 219 deleghe d’indagine pervenute nell’anno dalla magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti, di cui circa 131 portate a conclusione;

• l’esecuzione di piani operativi mirati, per l’aggressione sistematica e organizzata ai più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria, attraverso l’esercizio degli autonomi poteri d’intervento attribuiti al Corpo dalla legge;

• l’azione di contrasto ai grandi traffici illeciti, via terra o per mare e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica nazionale.

Alla sede di Vibo Valentia è dislocato il Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, che ha competenza su tutta la Regione Calabria, attraverso le unità navali e gli elicotteri in dotazione, esercita una costante azione di sorveglianza sul mare territoriale e sulle acque internazionali, prospicenti le coste calabresi, finalizzata al contrasto dei traffici illeciti ed assume competenze operative esclusive, per l’esercizio delle funzioni di polizia economico-finanziaria in mare. Inoltre, il ROAN svolge anche sul territorio interventi in specifici settori di servizio, in stretto coordinamento con i competenti Comandi Provinciali. I mezzi navali ed aerei hanno compiuto complessivamente:

- n. 913 missioni navali per un totale di 5334 ore di moto;

- n. 241 missioni aree per un totale di ore di 391,5 ore di volo;

- n. 91 missioni navali per un totale di 807 ore di moto e n. 45 missioni aeree per un totale di circa 103 ore di volo, queste ultime svolte nel Canale di Sicilia, nell’ambito dell’Operazione congiunta denominata “TRITON 2015”.

 

CONTRASTO ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE ED ALLE FRODI FISCALI

Il contrasto all’evasione ed alle frodi fiscali, nelle loro diverse manifestazioni, rappresenta l’obiettivo prioritario della Guardia di Finanza. Nel 2015 è stato perseguito, attraverso l’esecuzione di 18 piani operativi basati su indagini di polizia giudiziaria su delega della magistratura ed interventi ispettivi eseguiti autonomamente dai Reparti, in virtù dei poteri amministrativi conferiti dalla legge. Sotto il primo profilo, la Guardia di Finanza svolge investigazioni estese a tutti i reati fiscali, economici e finanziari, procedendo ad interessare l’Autorità Giudiziaria con proposte di sequestro in misura equivalente alle imposte evase, finalizzate alla successiva confisca dei beni nella disponibilità dei responsabili dei più gravi reati tributari, allo scopo di assicurare un effettivo recupero delle risorse indebitamente sottratte all’erario. Sotto il secondo profilo, il Corpo esercita poteri di accesso, ispezione e verifica, previsti dalle disposizioni in tema di accertamento delle imposte sui redditi e dell’IVA, tra i quali sono comprese anche le indagini finanziarie che permettono di ricostruire l’entità dei flussi di denaro, titoli e strumenti finanziari ricollegabili all’attività economica effettivamente svolta. In particolare le Fiamme Gialle vibonesi hanno effettuato 336 tra verifiche e controlli ai fini delle Imposte Dirette, dell’I.V.A. ed altri tributi, nonché 1800 controlli sul rilascio di scontrini/ricevute fiscali, trasporto delle merci su strada e controlli su indici di capacità contributiva (rilevando circa il 47% di irregolarità nel rilascio dello scontrino/ricevuta fiscale). Nel corso dell’attività di verifica sono stati denunciati 25 responsabili di frodi e reati fiscali, scoperti 8 evasori totali e 2 paratotali e 61 lavoratori irregolari, di cui 49 completamente in nero (21 i datori di lavoro verbalizzati per utilizzo di manodopera irregolare ed in nero). In termini di concreta attività finalizzata all’effettivo recupero dei tributi evasi sono state avviate procedure di sequestro patrimoniale nei confronti dei responsabili di reati tributari per oltre 9 milioni di euro. Sono state proposte, altresì, misure cautelari amministrative per circa 7,5 milioni di euro. Attività svolta dalla componente aeronavale Controlli ai fini delle imposte dirette, dell’IVA e di altri tributi. Il Reparto Operativo Aeronavale realizza progetti, a carattere pluriennale, mediante l’osservazione privilegiata degli elicotteri in dotazione, con lo scopo di individuare immobili di lusso o di particolare pregio destinati ad uso abitativo, (Ville con piscine, campi da golf, maneggio ecc.) e, successivamente, riscontrare la congruità delle dichiarazioni dei redditi dei proprietari. In tale ambito sono state inoltrate 85 segnalazioni ai Reparti del Corpo territorialmente competenti, per il successivo sviluppo ai fini fiscali. In 35 casi, sono state contestate irregolarità, segnalate all’Agenzia delle Entrate.

 

Controlli sul Demanio Marittimo e sui tributi immobiliari locali.

I Reparti navali calabresi, dipendenti dal ROAN, hanno eseguito lungo la fascia demaniale costiera 156 controlli, che hanno fatto emergere numerose violazioni, complessivamente pari a:

(1) Tributi locali evasi ICI-IMU........................................ .€ 560.000 circa;

(2) Canoni demaniali evasi............................................ .€ 585.000 circa;

(3) Danni erariali.......................................................... € 2.000.000 circa.

Controlli sulla regolarità delle posizioni lavorative di operatori del settore marittimo.

In questo settore i reparti navali hanno svolto 47 controlli finalizzati al contrasto del lavoro irregolare nel settore marittimo rilevando diverse violazioni o l’esistenza di alcuni lavoratori che svolgevano irregolarmente attività lavorative percependo indennità non dovute.

 

CONTRASTO ALLE TRUFFE SUI FONDI PUBBLICI E ALL’ILLEGALITA’ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

Per competenze, professionalità e poteri specifici la Guardia di Finanza è destinataria di importanti responsabilità per il presidio dell’integrità dei bilanci dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti locali. In questa prospettiva, i 10 piani operativi realizzati nello specifico comparto operativo sono stati rivolti al controllo delle più significative voci di spesa pubblica: dai contributi alle imprese di origine nazionale ed europea ai finanziamenti del servizio sanitario nazionale, dalle risorse utilizzate per gli appalti pubblici a quelle relative al sistema previdenziale. La vigilanza sulla Spesa pubblica sul territorio vibonese, economicamente più fragile rispetto a quello di altre realtà territoriali del paese, dove l’utilizzo corretto dei finanziamenti pubblici, assume sempre più valenza strategica, si è concretizzata attraverso l’effettuazione di 85 attività ispettive nel comparto delle Frodi nella richiesta/percezione di risorse a carico del bilancio dell’Unione Europea, che hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 75 responsabili di indebita percezione di contributi, quantificati in oltre 2 milioni di euro. Nell’ambito di 12 attività ispettive condotte per contrastare le Frodi in materia di Incentivi Nazionali, invece, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria 32 responsabili di indebita percezione di contributi per quasi 6 milioni di euro, mentre oltre 25 milioni di euro di contributi sono stati bloccati prima di essere illegittimamente percepiti.Sono stati, altresì, effettuati 2 controlli in materia di Appalti Pubblici al termine dei quali sono stati deferiti all’A.G. 12 responsabili, in uno dei controlli effettuati, una delle imprese impegnata nell’esecuzione dei lavori è risultata essere, addirittura, destinataria di interdittiva antimafia. In materia di spesa previdenziale, spesa sanitaria e prestazioni sociali agevolate sono stati effettuati quasi 100 controlli, rilevando percentuali altissime di irregolarità: in uno dei casi attenzionati è emerso, in particolare, che un soggetto di nazionalità rumena riscuoteva la pensione della madre morta da oltre un anno.

Attività svolta dalla componente aeronavale

“Politica Agricola Comune e Politica Comune della Pesca”:

Nell’ambito delle erogazioni del “Fondo Europeo per la Pesca” sono stati effettuati 14 controlli in tutta la regione, su un ammontare di finanziamenti complessivamente pari ad oltre € 920.000,00. Dalle attività svolte sono emerse numerose irregolarità che hanno consentito, oltre al recupero del finanziamento, l’accertamento di gravi violazioni penali quali la turbativa d’asta, l’abuso d’ufficio perpetrato da funzionari di enti pubblici, con conseguente danno erariale.

 

CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA ED ALLA CRIMINALITA’ ECONOMICO FINANZIARIA.

L’ altra fondamentale direttrice su cui si è svolta, nel 2015, l’attività della Guardia di Finanza riguarda l’aggressione agli interessi economico ed imprenditoriali della Criminalità (organizzata e non) che si è concretizzata attraverso l’esecuzione di 12 piani operativi volti a prevenire e contrastare ogni forma di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico e nel sistema finanziario del Paese, mediante la ricerca delle ricchezze illecitamente accumulate e l’individuazione dei canali utilizzati per il riciclaggio ed il reimpiego dei proventi di reato. In questo delicato settore, oltre che dal Servizio Centrale e dai Gruppi Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O. e GG.I.C.O.), articolazioni specializzate nella lotta alla criminalità organizzata, le indagini vengono svolte, in sinergia con i Reparti specialistici o autonomamente, anche dai Reparti ordinari operanti nelle varie Provincie. L’obiettivo è colpire la delinquenza nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali, sequestrando le disponibilità riconducibili a soggetti indagati o indiziati di reati di mafia ovvero responsabili di reiterati delitti di natura economico-finanziaria, nonché ai loro prestanome. Questo non solo per privare le organizzazioni criminali delle proprie fonti finanziarie, ma anche per recuperare alla collettività la ricchezza ottenuta con gravi delitti. Lo strumento più efficace per conseguire tale risultato è rappresentato dalle indagini economiche, patrimoniali e finanziarie, spesso sviluppate contestualmente alle investigazioni di polizia giudiziaria. I Reparti del Comando provinciale di Vibo Valentia sono molto impegnati in questa azione di contrasto alla criminalità organizzata, in una provincia connotata dalla presenza di forti consorterie criminali con ramificazioni in altre regioni del Paese. In tale ambito, in applicazione della normativa antimafia, sono stati condotti 11 accertamenti che hanno interessato 66 soggetti (62 persone fisiche e 4 giuridiche) e consentito di proporre per il sequestro beni per 4 milioni di euro nonché di effettuare sequestri per oltre 700 mila euro. Particolarmente strategica, in provincia, l’attività svolta nel settore dei reati fallimentari, societari, finanziari/bancari a tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico ed imprenditoriale. In considerazione dell’entità e della gravità del fenomeno dei fallimenti in provincia, si è realizzato e consolidato un efficace “protocollo” operativo che vede i Reparti della Guardia di Finanza operanti nel territorio vibonese, impegnati, sotto le direttive della Procura, nel costante monitoraggio del fenomeno dei fallimenti e nell’esecuzione di numerose indagini nello specifico settore. In questo contesto, nel corso del 2015 sono stati concluse 7 complesse indagini, all’esito delle quali sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 10 persone per reati di bancarotta e proposti per il sequestro beni per diversi milioni di euro. In tale direttrice operativa si inserisce, poi, l’attività a tutela dei diritti di proprietà e dei consumatori, nel cui ambito i Reparti dipendenti hanno agito attraverso il controllo dei movimenti delle merci su strada e attività investigative, finalizzate alla ricostruzione ed al contrasto della “filiera del falso” nella quale vengono approfonditi tutti i profili di illecito connessi alla contraffazione, quali l’evasione fiscale e contributiva, l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento di manodopera, il riciclaggio ed il reimpiego di proventi illeciti, anche attraverso l’ausilio dei canali di cooperazione internazionale di polizia amministrativa e giudiziaria. Tale attività è supportata, altresì, dal Sistema Informativo Anti Contraffazione della Guardia di Finanza, previsto presso ogni Comando provinciale del Corpo, che ha lo scopo di rendere ancora più sistematica ed organizzata l’aggressione operativa a questo genere di illegalità, in stretto raccordo con le altre componenti istituzionali interessate. Sono migliaia i prodotti contraffatti ed oltre 60 mila quelli non sicuri sequestrati, mentre 10 persone sono state denunciate, di cui 1 in stato di arresto. 13 le persone segnalate all’Autorità amministrativa per abusivismo commerciale e quasi 2 mila i chilogrammi di prodotti agroalimentari sequestrati.

 

CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI E CONCORSO NELL’ATTIVITA’ DI PUBBLICA SICUREZZA

Le primarie funzioni della Guardia di Finanza a tutela della finanza pubblica e dell’economia, oltre che di contrasto ai traffici illeciti e di concorso alla pubblica sicurezza, trovano un’importante manifestazione nel “controllo economico del territorio”, reso possibile anche grazie all’ausilio del numero di pubblica utilità 117, verso cui la costante fiducia dei cittadini è testimoniata dalle centinaia di chiamate giunte. A livello centrale, per la sempre maggiore efficacia dello specifico dispositivo è stata potenziata la sezione dedicata al servizio “117”, presente sul sito internet www.gdf.gov.it, attraverso la quale è possibile compilare, stampare e presentare ai Reparti territoriali segnalazioni, denunce e richieste, di semplice compilazione. Le Fiamme Gialle vibonesi hanno altresì concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica, principalmente con l’impiego dei militari specializzati “Anti Terrorismo e Pronto Impiego” (ATPI) che per il loro particolare addestramento e la conoscenza delle migliori tecniche di polizia, si caratterizzano per un peculiare dinamismo operativo ed oltre a garantire i servizi di ordine pubblico e le misure di protezione personale nel quadro delle direttive delle locali Autorità di pubblica sicurezza, fanno parte integrante del dispositivo operativo del Corpo per il contrasto all’illegalità economico-finanziaria ed ai traffici illeciti, assicurando il loro fondamentale apporto soprattutto al controllo economico del territorio. Nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna ed esterna del Paese, il Corpo ha assicurato inoltre, in provincia, unitamente alle altre Forze di Polizia, un’ampia azione di contrasto ai traffici Illeciti, quali quelli nel settore degli stupefacenti, dei rifiuti, delle armi, concorrendo al dispositivo volto a contrastare l’immigrazione clandestina ed all’accoglienza umanitaria dei migranti, giunti numerosi presso il porto di Vibo Marina.

Attività svolta dalla componente aeronavale Contrasto all’immigrazione e soccorso in mare.

Mediante l’attività della componente aerea, in stretta sinergia con i Comandi Provinciali territorialmente competenti, è stato possibile scoprire, in terreni impervi e ricchi di vegetazione coprente, complessive n. 7 piantagioni di canapa indiana, nelle quali sono state sequestrate e sottratte alla vendita illegale circa 9000 piante, che avrebbero fruttato, una volta immesse sul mercato, oltre 15.000.000 di euro. I mezzi aerei e navali della regione Calabria sono impegnati anche nel contrasto dell’immigrazione clandestina via mare, attraverso l’attuazione del “Piano di coordinamento antimmigrazione clandestina per la Regione Calabria”, a cui partecipano le altre Forze di Polizia e Corpi dello Stato, approvato dalla Prefettura di Catanzaro e coordinato dalla Sala Operativa del Comando Provinciale/R.O.A.N. di Vibo Valentia. Sono n. 26.645 i migranti soccorsi e/o giunti in Calabria per un totale di 69 eventi migratori di cui:

• n. 25.071 migranti soccorsi davanti alle coste libiche, per un totale di 51 eventi migratori, giunti a bordo di navi provenienti dal Canale di Sicilia approdate nei porti calabresi e ivi destinate in base alle decisioni prese dal Ministero dell’Interno. Allo sbarco dei migranti nei porti designati, i militari dei dipendenti Reparti Navali hanno, congiuntamente ad altre forze di polizia, eseguito attività di polizia giudiziaria conclusesi complessivamente con l’individuazione di 42 scafisti;

• n. 1.574 migranti giunti in Calabria provenienti dalle aree Balcaniche, Anatoliche e dell’Africa Medio Orientale, per un totale di n. 18 eventi migratori di cui:

- n. 5 eseguiti esclusivamente dalla Guardia di Finanza che hanno portato all’individuazione di n. 10 scafisti e al sequestro di n. 5 imbarcazioni;

- n. 5 eseguiti congiuntamente con altre Forze di Polizia che hanno portato all’individuazione di n. 2 scafisti e al sequestro di n. 2 imbarcazioni;

- n. 8 eseguiti da altre Forze di Polizia che hanno portato all’individuazione di 7 scafisti e al sequestro di 3 imbarcazioni.

 

Attività in materia di tutela dell’ambiente

La componente aeronavale ha operato anche nell’attività di tutela del territorio e dell’ambiente, con il sequestro di 4 aree di terreno pari complessivamente a circa 81.500 metri quadrati e la denuncia di 8 responsabili per abbandono incontrollato di rifiuti, anche speciali pericolosi.

Protezione Civile

A seguito dei gravi eventi calamitosi che hanno colpito le zone di Rossano (CS) e la Locride (RC), anche gli elicotteri del ROAN sono stati impiegati per delicati interventi di Protezione Civile, che hanno consentito l’immediata descrizione dello stato dei luoghi colpiti e dei danni, per meglio orientare le operazioni delle squadre di soccorso sul territorio, nei confronti dei cittadini che versavano in stato di difficoltà.

  • Published in Cronaca

Soverato, sequestrati beni per un milione ad un imprenditore: indagini su evasione fiscale

Nell’ambito dell’attività di servizio volta alla tutela delle entrate ed al contrasto dell’evasione fiscale, le Fiamme gialle del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito nell’area soveratese un provvedimento di sequestro di beni fino a concorrenza di oltre un milione di euro, nei confronti di un imprenditore ritenuto responsabile dei reati tributari di omessa dichiarazione e occultamento di documenti contabili. Il sequestro, eseguito dai militari della Tenenza di Soverato, ha riguardato 4 automezzi, 1 immobile, nonché quote societarie, quote di fondi comuni d’investimento, polizze vita e saldi di conti correnti bancari. Tale provvedimento magistratuale scaturisce da una informativa di reato redatta dalle Fiamme gialle di Soverato a conclusione di una verifica fiscale nei confronti di una impresa che, negli anni dal 2008 al 2012, in cui è risultata evasore totale, aveva occultato al fisco ricavi per oltre 2.700.000 euro, con conseguente evasione dell’Iva e delle imposte sui redditi. Pertanto, considerato il superamento della soglia d’imposta evasa prevista dalla norma penale-tributaria, si è concretizzato il presupposto per l’adozione del sequestro preventivo per equivalente, misura cautelare posta a garanzia del credito erariale. L’attività di servizio posta in essere si inquadra in una più ampia azione di contrasto all’evasione fiscale che, in una prospettiva di maggiore concretezza ed effettività dell’azione della Guardia di Finanza, è finalizzata ad assicurare il reale recupero di risorse erariali illecitamente sottratte allo stato, ricorrendo, nei casi più gravi e con l’avallo della autorità giudiziaria, anche all’esecuzione di mirati sequestri penali di beni.

La Guardia di Finanza scopre un falso trasferimento di sede a Roma per evadere al fisco 9 milioni di euro

I finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno smantellato un sodalizio criminale che attraverso il falso trasferimento di sede a Roma realizzava frodi fiscali nel settore immobiliare con evasione di imposte per 9 milioni di euro. Le indagini sono state avviate in seguito ai risultati scaturiti da un’attività ispettiva eseguita nei confronti di una società cosentina. Dalle verifiche sarebbero emerse alcune anomalie nelle operazioni commerciali effettuate da una società immobiliare con sede dichiarata in Roma. In seguito agli accertamenti effettuati nella Capitale, le Fiamme Gialle avrebbero rilevato che “la sede romana era meramente cartolare e che quella effettiva era ubicata nella Provincia di Cosenza”. La verifica dei rapporti commerciali intercorsi tra le due società ha permesso di scoprire numerose “violazioni, tra cui l’inserimento in contabilità di fatture false per un importo pari a 500 mila euro, al fine di “gonfiare” fittiziamente i costi e ridurre gli utili dell’impresa. Falsi acquisti di edifici in costruzione ovvero compravendite fittizie di immobili già costruiti, attestavano operazioni e costi mai realmente sostenuti dalla società verificata”. In seguito alle risultanze dell’attività ispettiva, il legale rappresentante della società è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Cosenza “per l’emissione, l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e per dichiarazione infedele, reati sanzionati con la reclusione da uno a sei anni. Al fine di assicurare la restituzione delle imposte evase ed il pagamento delle relative sanzioni sono state attivate le procedure finalizzate al sequestro dei beni patrimoniali esistenti per valore equivalente a quello evaso”.

  • Published in Cronaca

Condannato per evasione fiscale: 38enne agli arresti domiciliari

I Carabinieri hanno arrestato un 38enne  in ottemperanza di un Ordine di Esecuzione Pena emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, per il reato di omessa dichiarazione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto. Bruno Iaria, di Reggio Calabria,  dovrà scontare un anno di reclusione ed è stato sottoposto al regime detentivo domiciliare presso la propria abitazione.

Evasione fiscale, sequestrati beni per oltre un milione di euro ad un imprenditore vibonese

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia hanno eseguito un sequestro preventivo per equivalente di beni, nei confronti di un imprenditore di Vibo Valentia, operante nel settore alimentare, indagato per reati tributari. L’attività trae origine da una verifica fiscale, a conclusione della quale, mediante investigazioni effettuate sulla documentazione acquisita, le Fiamme Gialle sono riuscite a ricostruire completamente il reale volume d’affari dell’imprenditore, accertando un’evasione fiscale di circa 1 milione e 200 mila euro e segnalandolo non solo all’Agenzia delle Entrate, ma anche all’Autorità giudiziaria, poiché gli importi delle imposte evase superavano le “soglie” previste per la punibilità dei fatti anche sotto il profilo penale, oltre che quello amministrativo. Il Gip del Tribunale di Vibo Valentia, pertanto, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro di beni dell’indagato a tutela delle ragioni dell’Erario. Il sequestro è infatti finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità dell’indagato per il recupero delle imposte dovute al fisco. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale consistono, più in dettaglio, in beni immobili, costituiti da un appartamento, autovetture e disponibilità liquide esistenti su Conti Correnti bancari. Lo strumento della confisca per equivalente per i reati in materia fiscale, infatti consente, nell’impossibilità di individuare e dunque confiscare i beni che sono il prezzo e/o profitto di tali reati, di aggredire somme di denaro, beni e/o altre utilità di valore corrispondente. Il ricorso allo strumento del sequestro cosiddetto “per equivalente” rientra in una più ampia strategia operativa posta in essere dalla Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, volta non soltanto a scoprire le violazioni fiscali, ma anche – in una prospettiva di maggiore concretezza ed effettività dell’azione del corpo – ad assicurare il reale recupero di risorse erariali illecitamente sottratte allo Stato. In quest’ottica, è possibile ricorrere, nei casi più gravi e con l’indispensabile avallo della magistratura, anche all’esecuzione di mirati sequestri penali di beni. Continua l‘azione della Guardia di Finanza contro la sleale concorrenza a tutela degli imprenditori onesti e rispettosi delle norme, che subiscono danni da comportamenti come quello in argomento che inquinano il regolare andamento dei mercati.

Subscribe to this RSS feed