Reddito di cittadinanza, "E' un delitto morale non introdurlo in Calabria"

"Un segnale dalla Puglia ci indica che stiamo percorrendo la strada giusta. Michele Emiliano, presidente della Regione, ha varato ieri il reddito di dignità (Red). Il governatore - afferma il capogruppo de La Sinistra Giovanni Nucera -  ha firmato la delibera contenente la misura per le famiglie pugliesi che andrà presto in Giunta, dopo aver già ricevuto l’ok della Ragioneria per la copertura. Il provvedimento prevede l’istituzione di un assegno rivolto a circa 60mila cittadini pugliesi in difficoltà, con un limite massimo di 600 euro per famiglia e un reinserimento nel mondo del lavoro attraverso formazione e prestazioni sociali che ciascun sottoposto al programma dovrà rendere. In Calabria la medesima proposta di legge sul reddito di esistenza, dall’inizio di questa legislatura attende solo il via della Commissione Bilancio. È vero - aggiunge Nucera -  che il governo non ha un progetto di reddito minimo in tal senso e non sembra voler cambiare idea, ma qualcosa sta cambiando a livello nazionale – visto anche il progetto dell’Inps di Boeri che è sul tavolo –  ma anche a livello regionale dove da ieri sera in riunione di Consiglio sembra si sia aperto un dibattito tecnico e politico sulla realizzabilità del progetto. Dopo mesi di battaglia con le associazioni – sia cattoliche che laiche – sostenuti da mozioni a favore approvate da più di 200 comuni, non da ultimo quello della città metropolitana di Reggio Calabria – accogliamo con soddisfazione le parole del Segretario Questore Giuseppe Neri, il quale afferma (in una nota diffusa ieri sera dall’ufficio stampa del Consiglio regionale)  che il reddito minimo è "Una misura concreta e seria che si rivolge alle persone maggiormente bisognose, le quali sono quotidianamente vessate dai problemi legati ad uno stato di sofferenza economica". Non è assistenzialismo, ma una forma di accompagnamento proattiva collegata al necessario reinserimento lavorativo da realizzare con urgenza per molti cittadini che si trovano in condizioni di grave povertà. Come asserisce il Presidente della Puglia, il reddito minimo “è peraltro un modo di essere di sinistra in modo moderno, considerando la difficoltà delle famiglie, ma senza evidentemente mantenere in piedi situazioni di privilegio”. È «una speranza, un segno di lotta contro la povertà, perché va nel segno di ciò che Papa Francesco ha chiesto alla politica, di occuparsi della dignità delle persone”. Conclude Nucera: "Nel ringraziare il Segretario Questore, i consiglieri Bova e Giudiceandrea e il gruppo dei Democratici progressisti per la sensibilità dimostrata nell’impegnarsi ad 'attivare nel nostro territorio interventi volti a garantire un aiuto tangibile che contrasti la povertà’, ricordo che la proposta di legge sul sostegno al reddito in Consiglio regionale c’è già. E’ stata votata all’unanimità in Commissione Sociale e aspetta solo di essere valutata e approvata in Bilancio. Sarebbe un delitto morale nei confronti di tanti nostri concittadini tergiversare ancora. Noi del gruppo La Sinistra abbiamo lanciato una sfida contro la povertà che siamo certi avrà sempre più sodali, non importa la paternità, conta che l’obiettivo venga raggiunto, con il contributo di tutti e il più presto possibile".

 

Cnr in Calabria: "La Regione sta per perdere milioni di euro per la ricerca"

"Il protocollo d’intesa firmato nel 2010 tra la Regione Calabria e il rappresentate legale del Cnr - informa il capogruppo de "La Sinistra" in Consiglio regionale Giovanni Nucera - prevedeva la costruzione di tre strutture stabili del Consiglio nazionale delle ricerche nelle città di Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro. L’accordo siglato prevedeva inoltre 30 ricercatori da distribuire sul nostro territorio con contratto a tempo indeterminato. I fondi individuati per la costruzione delle tre opere sono quelli provenienti dal Por Fesr 2017-2013 che ancora non risultano spesi. Diciotto milioni di euro di finanziamento da spendere entro il 31 dicembre - denuncia Nucera - rischiano di sfumare e con loro le speranze di 30 giovani ricercatori". "Chiediamo che la Regione Calabria proceda immediatamente all’indizione dell’appalto per la costruzione delle tre strutture stabili del Cnr sul territorio calabrese e un solerte intervento di Francesco Rossi, assessore regionale alla pianificazione territoriale. Non è possibile correre il rischio che il finanziamento venga revocato; sarebbe non solo un grave danno per la regione Calabria e per il nostro tessuto produttivo - evidenzia Nucera - ma rappresenterebbe anche plasticamente l’ennesima incapacità di utilizzare i Fondi per strutture necessarie e che porterebbero ad incrementare i posti di lavoro". "I terreni sono già stati messi a disposizione dalle università di Cosenza e Catanzaro e, a Reggio Calabria, dall’Azienda Bianchi-Melacrino-Morelli; i progetti preliminari sono stati ultimati e non si comprendono le ragioni per cui si tergiversi nell’indizione dell’appalto delle opere. Per la nostra regione non ci sono costi, ma solo benefici". "Secondo il presidente del gruppo "La Sinistra": "Perdere questo treno sarebbe un atto intollerabile e incomprensibile perpetrato ai danni di una regione già con il più alto tasso di disoccupazione, di povertà ed in cui il precariato, non solo negli enti di ricerca, riguarda una fetta consistente dei nostri laureati. Si parla tanto e giustamente di combattere il fenomeno della 'fuga dei cervelli' e di valorizzare le nostre risorse umane. Ebbene, portare il Cnr in Calabria, al di là dei panegirici - conclude Giovanni Nucera - potrebbe essere l’unica occasione che la nostra regione ha di ospitare ricerca ad alti livelli. Se sfumasse questo finanziamento sarebbe impossibile parlare di sviluppo e allo stesso tempo essere credibili".

 

"La Regione introduca il reddito di cittadinanza senza aspettare il Governo"

"Il 3 ottobre 2008, in piena crisi economica, la Commissione Europea ha approvato una raccomandazione in cui chiedeva  di 'riconoscere il diritto fondamentale della persona a risorse e prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana, nel quadro di un dispositivo globale e coerente di lotta contro l’esclusione sociale', realizzando politiche attive per garantire un reddito minimo vitale a tutti i suoi cittadini. Nel luglio del 2010, nella relazione sul reddito minimo nella lotta contro la povertà, l’Europa lo individua come uno dei modi più efficaci per contrastare l'indigenza, garantire una qualità di vita adeguata e promuovere l'integrazione sociale". A richiamarlo è il presidente del gruppo "La Sinistra" in Consiglo regionale Giovanni Nucera che sottolinea come: "Tutti gli Stati  – anche quelli in maggiore sofferenza economica – si siano adeguati, tranne l’Italia e la Grecia. Il nostro Paese, quindi, così solerte a seguire le raccomandazioni dell’Europa quando la stessa chiede sacrifici ai cittadini italiani - vedi  la riforma delle pensioni (legge Fornero), l’austerity con i tagli alla sanità e la chiusura dei piccoli ospedali (in particolar modo al Sud Italia, dove si corre il rischio di perdere eccellenze in campo oncologico e della ricerca, il Jobs Act ecc.) - non ha dimostrato la stessa solerzia quando l’Europa ci ha chiesto  di aumentare e salvaguardare i diritti per i cittadini". "E mentre, sulla pelle dei cittadini si tergiversa, l’introduzione del reddito minimo viene chiesto dalla Caritas nazionale, che lo scorso settembre ha bacchettato Renzi per non aver ancora assunto una posizione pubblica precisa sulla lotta alla povertà, 'un problema contro il quale è necessario adottare interventi strutturali: la costruzione di un sistema di welfare e l’introduzione del reddito minimo di inclusione sociale' – rivolto a chiunque sia in povertà assoluta, come quello previsto dal Reddito d’inclusione sociale (Reis) proposto dall’Alleanza contro la povertà in Italia. Il cardinale Bagnasco, Presidente della CEI, lo scorso maggio ha sostenuto, arricchendo il dibattito che 'in altri Paesi dove la forma è presente, mi sembra si siano registrati risultati positivi: non favorisce una mentalità assistenziale ma è piuttosto un accompagnamento e sostegno'. E solo pochi giorni fa Tito Boeri, Presidente dell’Inps, nel  formulare un piano contro la povertà - evidenzia Nucera - ha inserito un reddito minimo di 500 euro per gli over 55 grazie a prelievi da 250 mila pensioni d’oro e da 4 mila vitalizi per cariche elettive. L’istituto ha messo online una proposta normativa in 16 articoli, che tocca a 360 gradi il sistema previdenziale ed assistenziale, dal sostegno di inclusione attiva per gli over 55 al riordino delle prestazioni collegate al reddito, passando per il ricalcolo dei vitalizi, inclusi gli interventi sull'uscita flessibile e le pensioni dei sindacalisti. Ci spieghi il Premier Renzi - continua Nucera - per quali ragioni si ostini a rifiutare una misura urgente contro la povertà chiesta addirittura dalla Caritas e dalla Chiesa, e invece continui a riproporre un’opera mastodontica e inutile come il ponte sullo Stretto, i cui costi ambientali, sociali ed economici sono maggiori rispetto ai benefici che apporterebbe". "In Calabria non possiamo attendere che il Governo nazionale si svegli perché le Regioni hanno la possibilità di legiferare autonomamente in materia. Da moltissimi mesi è stata presentata una legge a favore dell’istituzione di misure a sostegno al reddito – approvata all’unanimità dalla Commissione Sociale e che attende  ora di essere valutata in Commissione Bilancio. Una proposta che ho presentato - ricorda il consigliere de 'La Sinistra' Giovanni Nucera - e che raccoglie il consenso delle Associazioni Laiche e cattoliche  ( Libera, Caritas, Terzo Settore, associazioni e sindacati). "Chiediamo con forza di far approvare questa legge" - rilancia l'esponente politico.  "Su questa battaglia come gruppo della Sinistra non intendiamo indietreggiare nemmeno di un centimetro. Sappiamo benissimo - afferma Giovanni Nucera - che il reddito minimo garantito, benché sentito come urgente, non piace a molti perché sospettato di aggirare sfere di competenza, perché ritenuto un affronto alle politiche di austerità, avversato per lo spauracchio dell’assistenzialismo, ricacciato indietro spesso solo perché, per come strutturato, non consente i soliti gettoni per gli enti di formazione, allontanato dalle coscienze perché ridurrebbe la possibilità creditizia delle banche". "Intorno ai diritti dei cittadini, troppi sono i giochi di potere, troppi i ricatti, troppi i compromessi. Personalmente - prosegue Nucera - ho portato nelle sedi preposte un progetto ragionato, dove sono state individuate anche le possibili fonti di finanziamento per garantire un reddito d’inclusione sociale come misura proattiva collegata al lavoro e che nulla ha di assistenziale ma che guida – come in uno Stato maturo dovrebbe avvenire naturalmente – chi ha perso il lavoro ed è fuori da qualsiasi forma di ammortizzatore sociale, chi si trova nel limbo, in attesa di un reinserimento lavorativo. Una proposta che, giorno dopo giorno, registra consensi da parte di singoli cittadini, associazioni e ben oltre 200 Comuni in tutta la provincia e regione, compresi Consiglio Comunale e Provinciale di Reggio Calabria che  hanno già espresso il loro appoggio. Facciamo nostra la riflessione di papa Francesco: 'Non possiamo più aspettare a risolvere le cause strutturali della povertà, per guarire le nostre società da una malattia che può solo portare verso nuove crisi'. Adesso è il tempo di scegliere di operare per un politica della responsabilità e di decidere non a favore degli interessi dei poteri forti, ma a favore di coloro che costituiscono il tessuto economico e sociale del nostro territorio, i quali  vivono ogni giorno con grande sacrificio e che - conclude Giovanni Nucera -  hanno sempre dimostrato pazientemente indulgenza verso una classe politica non sempre all’altezza del valore morale e civile del proprio ruolo".

 

Reddito di autonomia, Nucera: "Lombardia operativa, la Calabria cosa aspetta?"

“La Lombardia approva il reddito di autonomia per i più poveri, ma la Calabria prende tempo, perché?” E’ l’incipit di una riflessione del capogruppo de ‘La Sinistra’ in Consiglio regionale Giovanni Nucera, che spiega: “La giunta regionale lombarda ha approvato la sperimentazione per il reddito di autonomia, che di fatto inizia oggi con 50 milioni di euro disponibili fino alla fine dell’anno e altri 200 milioni nel 2016. Si tratta di un insieme di ‘azioni mirate’ per le fasce di cittadini più deboli. E’ previsto un assegno di autonomia dal primo dicembre per anziani e disabili non autosufficienti e a rischio di esclusione sociale e per famiglie con reddito Isee fino a 10 mila euro. La Regione Lombardia stima di dare a 1000 famiglie un voucher di 400 euro al mese per 12 mesi. Inoltre, ci sarà un bonus bebè, a partire dall’8 ottobre, di 800 euro una tantum per i secondi nati e di 1000 euro dal terzo figlio in poi, per chi ha un reddito Isee fino a 30 mila euro annui. Altro contributo per famiglie in condizione di fragilità socio-economica sarà finalizzato a al pagamento dell’affitto; anche in questo caso si tratta di un assegno una tantum di 800 euro per chi ha un reddito Isee tra 7 mila e 9 mila euro e vive in uno dei 155 comuni della regione ad alta tensione abitativa (la stima è di 6 mila famiglie all’anno)”. Aggiunge Nucera: “Per i disoccupati da oltre 3 anni, invece, la misura prevista è il ‘progetto di inserimento lavorativo’ per cui dal 15 ottobre, chi non lavora da più di 36 mesi e ha un reddito Isee fino a 18 mila euro, riceverà per sei mesi 300 euro al mese per favorire il reinserimento lavorativo, attraverso corsi di formazione e orientamento. Si calcola che oltre 5 mila persone usufruiranno di questo contributo. Per la maggior parte delle misure stabilite dalla giunta lombarda - bonus bebè, bonus affitti e assegni di autonomia per anziani disabili - vale il requisito della residenza minima in Lombardia da 5 anni. Un limite che non vale per l’assegno di reinserimento lavorativo, poiché in questo caso le risorse arrivano dal Fondo sociale europeo. Nessuna restrizione, invece, sul fronte della cittadinanza: potranno quindi accedervi sia cittadini italiani sia stranieri”. Dinanzi a questo provvedimento, il capogruppo de “La Sinistra” afferma: “Se una regione ricca come la Lombardia vara questo pacchetto di misure per favorire l’inclusione sociale, non capiamo perché la Calabria, la regione più povera d’Italia, non voglia e in fretta sperimentare misure simili, come noi chiediamo fin dall’inizio della legislatura. A chi continua a dirci che il reddito minimo è impossibile in Calabria, rispondiamo che, al contrario, è possibile e anche urgente. Se la Lombardia attiva il Fondo sociale europeo, perché la Calabria non utilizza i fondi per loro natura destinati all’inclusione sociale? In Lombardia si occupano della povertà con provvedimenti mirati alle categorie più in difficoltà. Noi, in Calabria, con il progetto di legge sul reddito minimo, già approvato all’unanimità in III Commissione, prevediamo un sostegno mirato alle famiglie più povere, circa 25mila. Perciò - conclude Nucera - cosa si aspetta per procedere? Citando il grande Primo Levi, mi rivolgo alla Giunta regionale e chiedo: se non ora, quando?”.

"In Calabria le basi per un reddito minimo sono solide"

"L’approvazione da parte del Consiglio provinciale di Reggio Calabria della mozione sul reddito minimo è un ottimo segnale. Significa che è in atto - afferma il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera - dopo l’approvazione in Terza Commissione della nostra proposta di legge, un lavoro congiunto di Comuni, Province e dell’Area metropolitana a favore del reddito minimo. Se tutti operiamo per lo stesso obiettivo ce la possiamo fare! È una spinta dal basso - spiega Nucera -  che vede partecipi enti, cittadini e associazioni. Abbiamo infatti apprezzato l’interesse manifestato di recente nel corso dell’incontro che si è svolto  nella sede regionale della Cisl, a Lamezia Terme, tra i componenti di ‘Alleanza Calabria contro la Povertà’ (Acli, Cgil, Cisl, Uil, Forum Terzo Settore, Confcooperative, Arci, Unitalsi, Caritas) per discutere del pacchetto di interventi contenuti nella proposta di legge nazionale a favore delle famiglie in povertà assoluta. Tutti i partecipanti hanno concordato sull’importanza di una norma capace di coniugare misure di natura economica, a carattere universalistico (ovvero il reddito di inclusione sociale), azioni di ampliamento dei servizi socio-assistenziali e politiche attive del lavoro efficaci. L’Alleanza per la Povertà si impegnerà nella richiesta di un urgente incontro con il presidente Mario Oliverio e con l’assessore al Lavoro, Formazione, Politiche Sociali e della Famiglia, Federica Roccisano. L'intento è quello di chiedere alla Regione di sostenere a livello nazionale l’approvazione della legge sul reddito di inclusione sociale ma anche, in attesa della sua approvazione in Parlamento, che si possa attivare, qui in Calabria, un progetto pilota, della durata di un anno, per il sostegno alle famiglie in povertà assoluta, attraverso l’utilizzo di fondi comunitari e/o di risorse ordinarie. Noi non possiamo che  approvare ed appoggiare l’iniziativa, ricordando che in Calabria le basi per un reddito di inclusione sociale ci sono e sono solide. Restiamo a vedere cosa succede a livello nazionale, se verrà approvata una proposta a favore dei più poveri, ma allo stesso tempo rimaniamo uniti in questa battaglia e lottiamo affinché la nostra proposta di legge prosegua nel suo cammino, già avviato, verso l’approvazione definitiva. Già da qui, in Calabria, può partire il cambiamento".

 

Reddito minimo ai disoccupati: Nucera sprona il Pd calabrese

“Approviamo subito in Consiglio regionale la proposta di legge per il sostegno al reddito in favore di disoccupati. E’ la risposta forte che una regione del Mezzogiorno può e deve dare con immediatezza”. Lo afferma il capogruppo de La Sinistra a Palazzo Campanella Giovanni Nucera: “Si esca dalle incertezze, insomma, e si decida - aggiunge -  da che parte stare!”. Oggi a Cetraro nel corso di una manifestazione organizzata dai Giovani Democratici, si terrà il dibattito “Reddito minimo. Ce lo chiede l’Europa”, a cui interverranno il capogruppo regionale del Pd, Romeo, e l’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali, Roccisano. “I Giovani Democratici di Cetraro - spiega Nucera -  vogliono affermare l’importanza e la necessità di introdurre un reddito minimo per lo sviluppo del Paese. La Sinistra, che sul reddito minimo ha già da tempo ingaggiato una battaglia all’interno delle istituzioni regionali, non può che lodare questa iniziativa che ribadisce un concetto da noi più volte affermato e cioè che il reddito minimo è già presente in tutta Europa e in alcune regioni ricche del Nord Italia. Ma con la stessa forza chiediamo al Pd e ai partecipanti alla riunione di Cetraro di non perdere tempo. Soprattutto considerando i gravi dati di povertà recentemente pubblicati da Svimez e dall’Istat che pongono la Calabria agli ultimi posti per ricchezza in Italia e in Europa. Che i deputati nazionali facciano la loro battaglia in Parlamento. Intanto i calabresi non possono aspettare”. Ancora Nucera: “C’è già una proposta di legge regionale che ha passato il vaglio della Commissione competente  con voto unanime e che in tempi brevi potrebbe attuare il reddito minimo nella nostra regione. Approviamola e diamo subito risposte. Le Regioni possono già intervenire in materia, come è già avvenuto in Friuli e Basilicata, e secondo noi hanno il dovere di farlo. Nell’attesa che il Parlamento e il Governo nazionale approvino un sostegno reddituale nazionale, le sofferenze della gente calabrese si aggravano e noi abbiamo il dovere di intervenire al più presto, prima che non sia più possibile mettere un argine. Per questo chiediamo al Pd di confrontarci con il concretissimo progetto che già entro pochi mesi potrà, se approvato, alleviare il carico che grava sui meno abbienti o sui privi di reddito. Il progetto di legge del sottoscritto a  breve deve  passare al vaglio della Commissione Bilancio del Consiglio regionale della Calabria. Sarebbe il caso di non perdere questa occasione storica per la nostra Regione, altrimenti continueremo a sentir parlare di reddito minimo solo nei dibattiti estivi in riva al mare”.

Aria di crisi alla Regione, Nucera: "Azzerare tutte le nomine"

“Nell’ottica della discontinuità con la precedente Giunta regionale”, il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera chiede “l’azzeramento non solo della nomina del Presidente del Consiglio, ma anche dell’Ufficio di Presidenza e di tutte quelle nomine di sottogoverno fatte dagli Assessori precedenti e dal Presidente del Consiglio”. Spiega: “Un importante obiettivo è stato raggiunto da La Sinistra in Commissione Bilancio nella riunione del 23 luglio, approvando, su proposta del sottoscritto, all’unanimità, la proposta di legge n.25/10^ avente per oggetto: disposizioni in materia di personale della Regione Calabria”. Secondo Nucera “La proposta fa riferimento alla  legge regionale n. 34/2010,valida per gli anni 2011-2013, dove  si era proposto un meccanismo di scivolo fino alla pensione consistente nell’accompagnare il dipendente regionale fino al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge con un’indennità supplementare pari a sette mensilità della retribuzione lorda risultante dalla media degli ultimi dodici mesi di servizio, per ciascuno degli anni necessari al raggiungimento dei limiti di età previsti dalla normativa. L’indennità veniva erogata in base alla richiesta diretta del lavoratore, comportando inoltre l’immediata risoluzione del rapporto di lavoro. L’approvazione della riforma delle pensioni della Fornero - afferma Nucera -  ha fatto sì che i dipendenti pronti a utilizzare lo scivolo nel 2012, abbiano perso l’opportunità di tale finestra di uscita. Con questa nuova legge  sarà possibile a tutti i dipendenti avente i titoli, di godere del medesimo diritto  arginando fattori discriminativi generati dalla miopia dell’ultima Riforma, rimodulando  i criteri di accompagnamento, fino al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge, così da permettere finalmente l’uscita dall’amministrazione di chi, di fatto, aveva toccato con mano tale possibilità e se l’era vista sfuggire con l’ approvazione della riforma Fornero. Non solo  ma sarà possibile, attraverso questa nuova legge, garantire la stessa opportunità per il triennio 2015-2017 a chi ne avesse i requisiti. Tante persone andranno in pensione e tanti saranno i giovani che potranno ambire ad un posto di lavoro”. Ancor Nucera: “Sempre in II Commissione, presieduta da Giuseppe Aieta e alla presenza del dottor De Marco, che ha relazionato sulla rimodulazione del Fondo Sociale Europeo e nello specifico sui finanziamenti alla ‘Fondazione calabresi nel mondo’, e del dottor Paolo Praticò, è stata affrontata la questione dei finanziamenti da destinare a tale fondazione. A tale riguardo, ho espresso il  disagio sulla scelta fatta da Oliverio di  riconfermare a presidente Giuseppe Galati nominato precedentemente da Giuseppe Scopelliti, una nomina nell’ottica di quella continuità con la vecchia politica che ha distrutto la Calabria. Ho anche  espresso la mia totale contrarietà a tale nomina anche in considerazione di come è stata gestita la Fondazione, una gestione che definire disinvolta è dire poco. Basti ricordare che lo scorso febbraio il deputato di Forza Italia Galati, noncurante dello scandalo “assunzioni pazze” di Calabria etica,  e dimentico delle già 111 assunzioni, tra dirigenti, segretari, esperti e assistenti,  fatte alla vigilia delle elezioni europee, ha dato il via, pochi mesi prima delle amministrative di maggio nel suo Comune, a una nuova infornata di assunzioni, con compensi top secret, nell’ente in house di cui è presidente e di cui non siamo nemmeno a conoscenze del bilancio per l’anno 2014”. Aggiunge Nucera: “Pertanto ho  ritenuto  eccessivo il finanziamento destinato alla Fondazione a cui sono già stati assegnati 4 milioni di euro  e sulla quale è puntato il microscopio ispettivo della Procura della Repubblica di Catanzaro, ed ho  chiesto di dirottare gli ulteriori due milioni di euro a un fondo per le famiglie povere, interrompendo così quella linea diretta che porta i finanziamenti sempre nelle solite tasche, lasciando le persone con disagio sprofondare sempre di più nella povertà e nella disperazione. Questa nomina, e il perdurare dei tentativi di questa Amministrazione regionale di compiere scelte in totale continuità con le vecchie logiche del passato, ci spinge a fare chiarezza su alcuni punti che riteniamo poco trasparenti. Pertanto chiediamo formalmente al dottor De Marco di sapere se ci sono state nuove assunzioni nell’Azienda Calabria Lavoro e nella Fondazione Field, di cui è il Commissario straordinario. Chiediamo, inoltre, nell’ottica della discontinuità con la precedente Giunta regionale, l’azzeramento non solo della nomina del Presidente del Consiglio ma anche dell’Ufficio di Presidenza e di tutte quelle nomine di sottogoverno fatte dagli assessori precedenti e dal Presidente del Consiglio. Gli avvenimenti accaduti in questo ultimo periodo – è la conclusione - ci autorizzano a fare queste richieste e a far capire al Presidente che il rinnovamento non si predica ma si pratica, attuando una vera e propria rivoluzione copernicana e non semplicemente cambiando i nomi degli assessori attraverso una successione ereditaria”.

Nucera sul PD: “Contiguità con un sistema di potere occulto”

"L’intervista a tutto campo del segretario regionale del PD,  del quale apprezziamo lo sforzo che traspare di dare un significato politico a quello che di politica, a nostro parere, ha poco, ci spinge ad una riflessione in merito a quanto accaduto, dall’elezione di questo Consiglio regionale  fino alla nomina della Giunta attuale". E' il commento del consigliere regionale e capogruppo La Sinistra, Giovanni Nucera. "Partiamo dalla necessità di discontinuità, rispetto alla vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra, che è stato il perno del programma politico elettorale di Oliverio e che, in ragione di ciò, ha portato all’esclusione dalle candidature di  alcuni esponenti politici". "Dopo un parto molto complicato, Oliverio in nome di quella discontinuità, ha nominato alcuni  assessori, con l’impegno di un completamento successivo della Giunta"  prosegue Nucera. "Già in quella fase, il Presidente ha  lavorato in  apparente isolamento, senza dar conto a nessuno e rivendicando il suo diritto di scegliere la squadra di governo. Nessuno - sottolinea il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale - ha parlato di giunta di transizione, anzi autorevoli rappresentanti istituzionali e di partito ne tessevano le lodi". "Successivamente - evidenzia - cause esterne alla politica, hanno messo in luce che il 'Re era nudo', e che nessuna discontinuità era stata fatta e lo stesso Oliverio si è affrettato a giustificare le sue precedenti scelte, definendole temporanee, mentre la discontinuità sarebbe stata realizzata in seguito con una nuova Giunta". "Una prima domanda sorge spontanea: perché non è stato possibile, per il Presidente e per i dirigenti del PD, attuare da subito la discontinuità e il cambiamento promesso in campagna elettorale? A quali esigenze trasversali quelle prime scelte erano sussumibili?" - si chiede Nucera. "Veniamo ora alla Giunta attuale. Viene definita, a gran  voce, dagli stessi che applaudivano la prima Giunta, come  discontinua. La nostra impressione è  che si tratti di una Giunta di 'successione ereditaria'. Nel periodo della 'continuità', inoltre, è bene ricordare, che sono stati distribuiti una miriade di nomine ed incarichi, che riletti alla luce dei nuovi avvenimenti, rendono evidente il loro carattere di  continuità e contiguità ad un sistema di potere occulto e trasversale che ha distrutto e continua a distruggere la Calabria". "Che il PD calabrese la smetta di raccontare, in malafede, narrazioni favolistiche della situazione calabrese" - stigmatizza l'esponente politico. "Il Presidente Oliverio ha operato un solo discrimine tra la prima e la seconda Giunta,  quello tra la logica della continuità e quella della successione. L’aver tenuto fuori in tutte le due le giunte, La Sinistra, ci fa onore perché - sottolinea Giovanni Nucera -  ci riconosce di non poter essere compresi né nella logica della continuità né in quella della nomina per successione ereditaria". "Bene farebbe, Oliverio - conclude il capogruppo de La Sinistra - a cominciare veramente a cambiare il modo di fare politica in Calabria a partire dal riconoscimento di tutte quelle realtà politiche che, in discontinuità, portano avanti i problemi reali della gente di Calabria".

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