Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 992

Incendiate due auto nel Vibonese

La notte scorsa, ignoti hanno incendiato due autovetture in provincia di Vibo Valentia. Nel primo caso, è stata data alle fiamme, a Mileto, una Bmw 530. Il fuoco ha pesantemente danneggiato il motore. Il secondo episodio si è, invece, registrato, a Briatico. Le indagini sono affidate ai Carabinieri delle Stazioni dei due centri interessati. 

 

Bombola di gas davanti Municipio calabrese: indagano i Carabinieri

Mentre si accingeva a raggiungere il Municipio, uno dei dipendenti comunali ha scoperto, proprio davanti al Palazzo, la presenza di una una bombola di gas da cucina piena. L'episodio, sul quale i Carabinieri hanno avviato le indagini del caso, è accaduto ad Oriolo. Secondo gli amministratori comunali del centro in provincia di Cosenza si è trattato di un atto di natura intimidatoria. 

Commercianti vittime di intimidazioni: Carabinieri arrestano nella notte 4 persone

Sarebbero responsabili di numerose intimidazioni subite da diversi commercianti ed imprenditori i quattro soggetti finiti in manette all'alba di oggi. Ad arrestarli sono stati i Carabinieri della Compagnia di Catanzaro. Le azioni criminali contestate agli indagati sono state commesse nell'area della periferia meridionale del capoluogo. Il movente sarebbe legato al racket delle estorsioni gestito dalla criminalità organizzata. I particolari del blitz odierno saranno illustrati nel dettaglio durante un incontro con i giornalisti convocato alle 11 nella sede del Comando provinciale dell'Arma. 

  • Published in Cronaca

Intimidazioni in Calabria: incendiati ingressi di una gelateria e di una casa

I Carabinieri stanno indagando su un'azione criminale compiuta la notte scorsa. Persone al momento sconosciute hanno dato alle fiamme la vetrata posta all'ingresso di una gelateria, ed il portone da cui si accede ad una casa. All'interno di un ristorante, invece, malviventi hanno provocato ingenti danni. Episodi tutti verificatisi a Mammola, in provincia di Reggio Calabria. In altre circostanze i proprietari dell'appartamento erano stati destinatari di atti intimidatori: due le loro autovetture bruciate dal fuoco e, in un altro episodio erano stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco contro le finestre. Gli inquirenti stanno battendo tutte le piste per individuare i responsabili e le ragioni all'origine della razzia notturna.    

  • Published in Cronaca

Intimidazioni in Calabria: colpi di arma da fuoco contro un bar ed un'auto

I Carabinieri hanno avviato le indagini su un atto intimidatorio compiuto da sconosciuti che hanno sparato diversi colpi di pistola infrantisi sulla vetrina di un bar ubicato in via Fiume, a Catanzaro Lido. I militari dell'Arma, giunti sul posto, hanno eseguito i primi accertamenti considerando, peraltro, che il locale è oggetto di altre inchieste. Nello stesso quartiere, è stata di presa di mira un'autovettura appartenente ad un uomo che non ha mai avuto problemi con la giustizia. Il veicolo era in sosta lungo via Sardegna.  Anche in questa circostanza sono stati esplosi colpi di arma da fuoco. L'attività investigativa sull'episodio è affidata ai poliziotti delle Volanti intervenuti sul luogo. Non è escluso che le due intimidazioni siano collegate. 

 

  • Published in Cronaca

Intimidazioni, convocato un Consiglio comunale straordinario a Gioiosa Ionica

La presidente del Consiglio comunale di Gioiosa Ionica Laura Crimeni ha convocato per giovedì 7 gennaio, alle ore 18.30, una seduta straordinaria del civico consesso, alla quale sono stati invitati anche i consiglieri regionali, per discutere e deliberare su un unico punto all’ordine del giorno: “Incendio doloso autocompattatori Rsu – Discussione e determinazioni”. Quello delle intimidazioni è infatti uno dei temi urgenti che devono essere affrontati nei Comuni calabresi: l’obiettivo è quello di adottare efficaci misure per contrastare la criminalità.

Intimidazioni Sporting Locri, Santelli (FI): "Mortificata l'intera Calabria"

"Esprimo la massima solidarietà all'Asd Sporting Locri per il vile atto intimidatorio ai danni del presidente della società, l'ultimo di una serie, che hanno portato la dirigenza a ritirare la squadra dal campionato." È quanto dichiara la deputata calabrese di Forza Italia Jole Santelli. "Un gesto che mortifica l'intera Calabria e chi attraverso lo sport si impegna da tempo per il riscatto di un territorio troppo spesso criminalizzato a causa di comportamenti che non rappresentano assolutamente la comunità locrese e su cui è importante fare chiarezza. Alle giocatrici, ai dirigenti e a tutti i sostenitori va la nostra vicinanza e l'invito ad andare avanti perché i sogni di ognuno di noi valgono molto più di vili intimidazioni". 

 

 

La 'ndrangheta spaventa anche lo sport e i Palazzi si nascondono dietro la "solidarietà"

Se non ci fosse da piangere per la drammaticità dei fatti, potremmo solo ridere, anche in questo caso fino alle lacrime, davanti alle esilaranti reazioni provenienti dal mondo dello sport e delle istituzioni che, in modo compatto, hanno ritenuto di dover solidarizzare con l'Asd Sporting Locri. La vicenda è nota: il presidente del club che milita del campionato di Serie A di calcio a 5, Ferdinando Armeni, ha deciso di fare un passo indietro di fronte allo stillicidio di intimidazioni e minacce indirizzate a lui stesso, alla sua famiglia e ad altri dirigenti del sodalizio ionico. La sua fermezza nel mantenere inalterata la scelta, clamorosa quanto umanamente necessaria, è ancor più significativa di fronte al profluvio di retorica che in queste ore ha circondato il caso. Ha parlato il numero dello sport italiano, Giovanni Malagò, lo ha fatto anche il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, esponenti politici vari, a partire dal presidente della Regione Mario Oliverio. E' davvero imbarazzante immaginare che, di fronte al terrore prodotto dalla feccia chiamata 'ndrangheta, spadroneggiante senza rivali nella Locride, ci sia qualcuno disposto ancora a credere alla bontà salvifica di una metaforica pacca sulle spalle. Il responsabile dello Sporting Locri, esauriti i debiti ringraziamenti, con lo spiccio pragmatismo di cui da quelle parti bisogna armarsi per sopravvivere, non solo non recede dalla sua intenzione, ma conferma di volersi liberare gratuitamente della gestione di quello che ormai è diventato un peso difficile da sopportare. "Locri deve giocare. Il 10 gennaio - ha detto con un a pari all'ingenua incoscienza Malagò - voglio vedere le ragazze in campo. Lo sport italiano è al fianco della società e delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti". "Porteremo a Locri - gli ha fatto eco l'ineffabile Tavecchio - le azzurre del calcio a cinque per testimoniare la nostra solidarietà. Il calcio italiano è unito contro la violenza e contro la vergogna di chi attraverso la minaccia non vuole si faccia sport. Esprimo massima solidarietà allo Sporting Locri, la Figc è al loro fianco. Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimoniare tutto il nostro sostegno affinché nel meridione d’Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa". "Solidarietà", una parola ripetuta più volte, quasi avesse una debolezza intrinseca che per essere nascosta deve essere reiterata. E' questo l'aspetto che rende tutto surreale: da una parte la carne viva della paura bruciata nel fuoco sempre acceso della bestialità criminale, dall'altra gli alieni sbarcati dal pianeta delle banalità, pericolosissime perché rappresentano l'istantanea della mancanza di comprensione del fenomeno e della lontananza siderale, culturale prima di tutto, nei confronti di questa ampia porzione del territorio. Vivono un mondo che non capiscono, un mondo che non vogliono capire perché la realtà è tremenda ed allora è di gran lunga più comodo immergersi nell'acqua sacra dell'ovvio. Senza vergogna, senza arrossire, un paio di parole di circostanza obbligate vista l'occasione, ma nulla che lasci intuire un'impercettibile cambiamento di prospettiva nell'interpretazione degli eventi. "Andate avanti con coraggio, non siete soli. Le intimidazioni non possono bloccare la crescita ed il vivere civile", è, per esempio, quello che sono riusciti a mettere in bocca ad Oliverio: meglio, molto meglio, sarebbe stato tacere. Si sarebbe evitato di sfondare la porta del ridicolo. Proseguire imperterriti, fingendo che un giorno la 'ndrangheta scomparirà per mano divina, dovrebbe essere considerato un reato, anche fra i più gravi. Ne è consapevole Claudio Sammartino, Prefetto di Reggio Calabria, che ha ordinato "adeguate misure di protezione" per i dirigenti e la convocazione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica: interverranno anche  i protagonisti, loro malgrado, della vicenda- Lo si capisca una volta per tutte: è una guerra, vera, di quelle che si combattono con le armi, con gli eserciti. Negarlo, o celarlo sotto l'ombrello protettivo e fasullo della "solidarietà", è una colpa storica da cui tessuto sociale e classe dirigente  insieme hanno l'obbligo di liberarsi, pena la capitolazione definitiva.

  • Published in Diorama
Subscribe to this RSS feed