Smaltimento illecito di rifiuti zootecnici, denunciato titolare di un allevamento del vibonese

I carabinieri forestali delle Stazioni di Spilinga e Vibo Valentia hanno denunciato una persona, accusata di aver smaltito illecitamente rifiuti zootecnici, quali liquami e deiezioni di bovini.

Il controllo ha presso le mosse in seguito ad una serie di segnalazioni con le quali è stato denunciato l’inquinamento subito dai terreni località Polarizzi - Poro di Spilinga, contigui al luogo  in cui sorge l’allevamento.

All’interno dell’azienda zootecnica, i militari avrebbero accertato che le deiezioni ed i liquami prodotti, stoccati su un’apposita platea impermeabile, collegata ad un pozzo di raccolta dei reflui per la successiva fertirrigazione, tracimavano.

Una parte dei rifiuti ristagnava nei terreni limitrofi, mentre un’altra parte finiva, attraverso un fosso naturale, nella fiumara Ruffa, per poi sfociare nel mar Tirreno. I carabinieri forestali hanno, pertanto, sequestrato la platea ed il pozzo ad essa collegato e, contestualmente, hanno segnalato all’ Autorità giudiziaria il proprietario dell’allevamento per aver smaltito sul suolo, e nel sottosuolo, illecitamente rifiuti speciali non pericolosi costituiti da reflui zootecnici.

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Smaltimento illecito di rifiuti edili, denunciate sei persone

Oltre 600 metri cubi di macerie posti sotto sequestro e sei persone denunciate per reati contro la fede pubblica e per smaltimento illecito rifiuti.

Questo il bilancio di un controllo eseguito dai carabinieri forestale della Stazione di Cosenza.

L’attività, svolta nell’area urbana del capoluogo bruzio ha permesso di accertare che sei persone, cinque di Cosenza e uno di Marano Marchesato, al fine di non consentire la tracciabilità di rifiuti provenienti da attività di demolizione, con dichiarazioni mendaci, avrebbero dichiarato quantitativi palesemente falsi, di molto inferiori a reali quantitativi prodotti.

Dopo aver acquisito i titoli abilitativi presentati presso i competenti uffici comunali, i carabinieri forestale hanno proceduto alla verifica in un cantiere.

Effettuati i dovuti riscontri, i militari hanno contestato i reati di falso ed illecita attività di gestione di rifiuti a carico del committente dei lavori, della ditta esecutrice, dei progettisti e direttori dei lavori. È stato, pertanto, posto sotto sequestro il materiale rinvenuto proveniente dall’attività di demolizione di alcuni vecchi fabbricati e di alcuni muri perimetrali dell’area in cui sorgevano gli edifici demoliti.

I sei sono stati, quindi, deferiti alla Procura della Repubblica di Cosenza per reati contro la fede pubblica e per reati ambientali.

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