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Terremoto. La proposta del sindaco di Simbario: “Chi invia 20 euro non paga l’acqua”

Per adesso è solo una proposta, ma una volta che sarà esaminata tecnicamente forse potrà diventare un’azione concreta. A lanciarla è il sindaco di Simbario Ovidio Romano: “gli utenti che invieranno 20 euro ai terremotati, non pagheranno l’acqua potabile per il 2015”. Sembra già un intervento forte, ma anche l’invito successivo non è da meno. “Vorrei suggerire al presidente Renzi – afferma Romano – di invitare formalmente tutti gli elettori che andranno a votare per il prossimo referendum a versare un euro a favore  delle zone colpite dalla calamità. Lo si fa per le primarie – si chiede il primo cittadino del piccolo paese delle Serre - perché non farlo per un motivo molto più nobile?”. L’argomento è delicato e il rischio di scatenare polemiche alto. Ma ora servono coraggio e fatti tangibili: ognuno può contribuire a restituire un pizzico di speranza a chi ha davanti a sè morte e distruzione.

Catastrofi e disorganizzazione

Se un sisma o altro di naturale succede in qualunque punto d’Italia, ecco pronto il copione: lamenti sinceri o retorici; immagini apocalittiche di devastazioni; scoperte che antichissime torri reggono e scuole del 2012 crollano… e i genuini miracoli all’italiana di volontari veri che salvano bambini; e, quasi mai detto ma evidente, il solito quadro dell’improvvisazione e della disorganizzazione ataviche. Se, quod Deus avertat, capitasse qualcosa a Soverato, a Chiaravalle, a Serra, nessuno avrebbe alcuna idea di cosa fare, dove trovare scampo, con quale ordine e sequenza di operazioni, e guidati da chi riconoscibile. Non esistono, nella realtà, piani di evacuazione, e tanto meno si sono mai tenute esercitazioni serie; qualcosa, per obbligo, nelle scuole, ma vi giuro di aver sentito, da un dirigente, che proporre una mattinata di tale attività era una scusa dei professori per non fare lezioni. Evitiamo equivoci. È ovvio che Prefetture, Questure, Comandi CC eccetera, Ospedali (c’è una Medicina delle catastrofi), e persino qualche Comune hanno i loro piani, e c’è la Protezione Civile: il punto è che la popolazione lo ignora, e non è in alcun modo preparata a fatti disastrosi o comunque eccezionali. E sarebbe ora di mettere mano a prevenire i danni alle persone, attraverso l’organizzazione delle vie di fuga e l’arrivo dei soccorsi. Non si può continuare a fare affidamento sull’inventiva e sul coraggio italici, che spesso rasentano la casualità, o sono davvero solo casuali. Abbiamo sentito un sindaco affermare che stanno arrivando troppi viveri, e che questi andranno a male; mentre mancano altre cose, e soprattutto soldi. Vuol dire che è in atto una gara di solidarietà, però sbagliata, improvvisata; mentre bisognerebbe sapere prima cosa serva e dove e come fare arrivare il necessario e non il superfluo. L’organizzazione evita anche quell’effetto collaterale delle catastrofi che è ben noto da sempre, e che il popolo calabrese chiama, con triste umorismo, “Terremotu cu sterzu”, cioè che danneggia qualcuno e arricchisce qualcun altro. Sciacallo non è solo chi ruba nelle case crollate, è anche il falso volontario o la ditta che si fa pagare merendine a tonnellate! È ora di fare sul serio, e, per dirla con una parola brutta ed efficace, ottimizzare: il minimo di sforzo per il massimo risultato, il che si ottiene solo con l’organizzazione. In questo momento, in Italia, siamo vicini a zero sotto questo aspetto; e figuratevi in Calabria.

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Terremoto: nuova scossa ad Amatrice, il numero dei morti sale a 267

Una forte scossa di magnitudo 4.8, registrata alle 6,28 di questa mattina ad Amatrice (Rieti), ha causato nuovi crolli nel centro del paese. Per fortuna non c'è stata nessuna conseguenza per i vigili del fuoco che scavano ancora in due punti di corso Roma alla ricerca di dispersi, all'Hotel Roma e in una casa privata. Intanto il bilancio della tragedia si è aggravato ulteriormente. Le vittime finora accertate sono salite a 267, 207 hanno perso la vita ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli. I feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche sono 387, ma si sta verificando quanti ancora siano ospedalizzati. 

 

Terremoto, sale a 247 il numero delle vittime

E' salito a 247 il numero dei morti accertati causati dal terremoto che nella notte di ieri ha colpito il centro Italia. Il tragico bilancio è stato diffuso dal Dipartimento della Protezione Civile. In particolare, le vittime sono 190 nel Reatino e 57 nell'Ascolano. Alle 5,17 di oggi è stata registrata una nuova scossa di magnitudo 4.5, chiaramente avvertita in Marche e Lazio.

 

Terremoto nel Centro Italia, le azioni della Protezione Civile della Calabria

La Protezione Civile regionale, ricevuta la segnalazione di preallerta del Dipartimento nazionale in relazione al forte terremoto che ha interessato questa notte l'Italia centrale, ha immediatamente dato corso alle fasi organizzative per garantire il supporto alle fasi di soccorso ed assistenza della popolazione colpita:

- é stata predisposta la colonna mobile regionale, nello specifico composta da due moduli assistenza (tende, lettini, coperte, gruppi elettrogeni, torri faro, cucine da campo - tutto l'occorrente per la presisposizione di un campo autonomo x 240 persone). Attualmente i mezzi sono pronti alla partenza immediata in attesa della autorizzazione da parte del coordinamento nazionale.

- è stata comunicata al Dipartimento nazionale la disponibilità di tre mezzi speciali (USAR), anch'essi pronti alla partenza immediata, dotati di tecnologia utile per la ricerca ed il soccorso di persone sepolte sotto le macerie.

- sono state allertate le associazioni di volontariato che hanno garantito ampia disponibilità con la partenza immediata di circa 60 operatori.

- è stata inoltre riscontrata la specifica esigenza del Dipartimento nazionale che richiedeva disponibilità immediata di unità cinofile per la ricerca di persone sepolte. 

Grazie all'associazione "Soccorso Alpino e Speleologico" si sono rese disponibili due unità (cani + conduttori). Al fine di garantire la tempestività dei soccorsi è stata chiesta la disponibilità a Calabria Verde per l'ulitilizzo del elicottero per il trasporto. Disponibilità prontamente riscontrata.

Violenta scossa di terremoto nel centro Italia, numerosi morti

Una violenta scossa terremoto si è abbattuta nella notte sul centro Italia. Il bilancio al momento è di 21 morti accertati, 11 nel Lazio di cui sei ad Accumuli e 5 ad Amatrice, in provincia di Rieti, e 10 nelle Marche a Pescara del Tronto (Ascoli Piceno). Il bilancio, molto probabilmente è destinato a salire poichè molte persone sarebbero ancora intrappolate sotto le macerie. Tre le scosse più forti. Una di magnitudo 6 è stata registrata alle 3:36. L'epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L'ipocentro è stato a soli 4 km di profondità.  Seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 km. Oltre 50 finora (alle 6:40) le repliche di magnitudo 

 

Scosse di terremoto al largo delle coste vibonesi: gli eventi registrati

Sono tre le scosse di terremoto che l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato nelle ultime ore nel mar Tirreno: in tarda mattinata si è verificato un evento sismico di magnitudo 2.7 (profondità 52.2 km), alle prime luci dell’alba il movimento tellurico è stato di magnitudo 1.4 (profondità 8.9 km, nelle vicinanze di Gioia Tauro) e dopo la mezzanotte il terremoto ha avuto una magnitudo di 2.3 (profondità 156.7 km).

Trema la terra nel Vibonese: 3 scosse di terremoto con epicentro Francica e Mileto

Continua a tremare la terra nel Vibonese. Sono tre le scosse che stamattina sono state registrate dagli strumenti di rilevazione dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il primo episodio, alle 6:34, di magnitudo 1.9, con epicentro Mileto, si è manifestato ad una profondità di 10,7 km. Alle 7:42 il movimento tellurico più significativo, di magnitudo 3.0, epicentro Francica, ad una profondità di 9.2 km. Pochi minuti più tardi, alle 7:48, un ulteriore sussulto, di magnitudo 1.7, verificatosi ad una profondità di 8.1 km, anche in questo caso con epicentro Mileto.

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