La Rai in Calabria oggi, ieri e forse domani
- Written by Pietro De Leo
- Published in Cultura
- 0 comments
Per i tipi dell' Editore Pellegrini di Cosenza è stato di recente pubblicato il saggio "La mia Rai" di Santi Trimboli, che analizza 25 anni di esperienza diretta dal 1985 al 2010, scandita da quella inqualificabile traiettoria che si è snodata dalla "lottizzazione" - frutto dello storico compromesso - manuale Cencelli - alla "occupazione ", dalla Prima (sino al 1994) alla Seconda Repubblica, ormai sfinita .
Un intreccio di cammini paralleli e di rami genealogici che hanno descritto e interpretato gli eventi regionali e non solo, sotto il controllo del capo direttore di turno, oggi inesistente, come rimarca il presunto/ fantastico "candidato" Ulderico Nisticò.
Vorrei , però, ricordare che quando fu avviata la sede regionale a Cosenza, la sezione programmatica diretta da Antonio Minasi produsse straordinari documentari, che illustrano con immagini meravigliose i beni culturali, raggiunse notevoli risultati anche a livello internazionale, come ebbe a sottolineare Indro Montanelli. Erano strumenti didattici di nuova generazione, ora purtroppo sepolti nelle Teche, o in alcune biblioteche, e che - credo - andrebbero rispolverati e diffusi, anche come testimonianze dell'evolversi del territorio e della conservazione dei beni culturali e ambientali.
Sottoscriviamo tutti una petizione alla Rai, purtroppo in dissesto, di non trascurare la Calabria, e di servirsi di personalità autorevoli come Ulderico, per spronare sopratutto tantissimi giovani a conoscere la propria terra, prima di dover.... purtroppo .... emigrare.
Related items
- Da Amaroni a Risch e ritorno, scambio di culture e prodotti
- Calabria in fiamme: un morto e 140 roghi in 24 ore
- Scuola, gli istituti agrari calabresi: “Il ministro Valditara mantiene le promesse”
- "Sterpaglie e rifiuti lungo le strade del turismo", Lo Schiavo: "Ecco la Calabria che nessuno dovrebbe vedere"
- Turismo, Sgrò accusa: “Calabria fanalino di coda italiano, siamo ordinariamente ultimi”