Con “Giseppa e il fantasma pasticcione” Serra riscopre il suo Halloween

Sarà presentato domani lunedì 30 ottobre, alle ore 10, presso l’Istituto comprensivo “Azaria Tedeschi” di Serra San Bruno la favola di Halloween tutta calabrese, edita da La Rondine per la collana Sorrisi e ispirata alle tradizioni e ai luoghi del paese.

“Giseppa e il fantasma pasticcione” è il titolo del libro per ragazzi che sarà illustrato dagli autori Leonardo Ruffo e Nini Mazzei dedicato alle tradizioni popolari sul giorno dei morti tramandate nel nostro territorio.

Siamo a Serra San Bruno, nei primi del Novecento. La piccola Giseppa, la notte del 31 ottobre, è molto triste: il giorno seguente, infatti, lascerà per sempre la sua terra per andare con la famiglia in America. Prima di partire si prepara a festeggiare il rito de “lu coccalu”. In quella notte, però, incontra un personaggio veramente speciale che cambierà per sempre la sua vita e segnerà nascita di una magica amicizia...

Il mondo dell’aldilà rivive con leggerezza e allegria in una storia sospesa tra realtà e fantasia che rappresenta il frutto di una ricerca antropologica sulla festa di Halloween che si è rivelata particolarmente affascinante.

“Mossi dalla curiosità – commentano Ruffo e Mazzei - di risalire alle origini di una festa divenuta nel tempo sempre più “commerciale”, abbiamo scoperto che il culto ha in realtà radici assai familiari e fortemente legate alla Calabria. Il giorno dei defunti a Serra San Bruno veniva, infatti, celebrato con un vero e proprio rito, intagliando zucche a mo’ di teschio (coccalu), bussando alle porte e chiedendo un offerta per l’anima dei morti. La festa, celebrata in tutto il Meridione, sembrerebbe essere legata al rito della rinascita, il seme che dalla terra fa sorgere nuova vita”. Continuando a indagare su queste notizie a Serra San Bruno, tra una visita alle chiese, all’antica Certosa e qualche fotografia scoperta nel cimitero, Ruffo e Mazzei hanno anche avuto modo di colloquiare con l’insegnante Franco Gambino che ha raccontato loro le vecchie storie del paese che parlavano di una fornaia, di processioni e di una notte in cui avvenne una strana magia. Il libro offre, dunque, ai più piccoli l’opportunità di scoprire la nascita di una magica amicizia, e al tempo stesso, al pubblico adulto di riappropriarsi delle proprie radici identitarie legate al culto dei morti in Calabria.  

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