Scalzo: "Inserire nello Statuto della Regione il ripudio di tutte le mafie"

Introdurre tra i principi fondamentali dello Statuto della Regione Calabria il ripudio della ‘ndrangheta e di tutte le mafie. Lo ha proposto il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, nel corso dell’odierna seduta della Conferenza dei capigruppo che si è riunita a palazzo Campanella per programmare i lavori dell’Assemblea per le prossime settimane. “E’ un atto di alto valore, non solo simbolico – ha affermato il Presidente – con cui intendiamo lanciare un segnale forte e risoluto su un tema che non può mai, in nessun caso, essere oggetto di sottovalutazione. La ‘ndrangheta è il più grave dei mali della Calabria e noi abbiamo il dovere di codificare il rifiuto dei disvalori mafiosi fin dalla legge fondamentale del nostro ordinamento regionale”. La proposta del presidente Scalzo è stata avanzata nell’ambito del dibattito sulla possibile riorganizzazione delle commissioni permanenti, di cui si è occupata la Capigruppo, che ha lavorato assistita dal neosegretario generale facente funzione Maurizio Priolo. In particolare, si è valutata la possibilità di razionalizzare delle materie di competenza degli organismi consiliari. Tra le ipotesi di cui hanno discusso i capigruppo vi è quella di istituire una quinta commissione permanente, nel rigoroso rispetto dei vincoli finanziari e nell’ambito del piano di riqualificazione della spesa di funzionamento del Consiglio regionale, attualmente all’esame dell’Ufficio di presidenza: piano che porterà a una riduzione complessiva dei costi. Gli uffici del Consiglio stanno inoltre procedendo allo studio delle funzioni da attribuire all’organismo: le riforme istituzionali, le attività produttive o la programmazione comunitaria. In questo quadro, anche la commissione speciale contro la ‘ndrangheta in Calabria potrebbe cambiare denominazione, assumendo quella di “Commissione per la cultura e la legalità”. La Conferenza ha proceduto a fissare l’agenda delle prossime tre sedute, che si svolgeranno il 19 maggio, il 16 e il 22 giugno. Nel rispetto di una prassi istituzionale consolidata, in questa fase di campagna elettorale che precede le elezioni amministrative in diversi Comuni della nostra regione, il Consiglio non si occuperà di temi sensibili sul piano politico che possano, anche indirettamente, influenzare il voto; i lavori del 19 maggio saranno pertanto destinati ad alcuni adempimenti di natura squisitamente istituzionale.

 

 

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