Nessuno tranne le formiche, il nuovo romanzo di Carla Gigliotti

“Il succedersi dei giorni e delle stagioni è un evento regolato da moti e rotazioni, tuttavia il tempo che trascorre sugli orologi e le meridiane ha una connotazione umana e proprio per tale motivo non è esente da errore. Accade così che un anno non si concluda al trecentosessantacinquesimo giorno, ma duri qualcosa in più, per l’esattezza 365,2225. Per recuperare questo scarto, che si accumulerebbe nei secoli confondendo le abitudini, ecco che periodicamente ci si inventa un giorno eccezionale: il 29 Febbraio”. Si apre con queste parole “Nessuno tranne le formiche”, l’ultimo romanzo della scrittrice vibonese Carla Gigliotti. Un incipit che segna la differenza tra il valore assoluto del tempo naturale e quello relativo misurato dagli uomini con gli orologi e prima ancora con le clessidre e le meridiane. Sul trono del protagonista, più che Michele Currao, siede infatti il tempo degli uomini che tutto travolge, rovina, deturpa e disillude e quello della natura che procede discretamente, in sordina, fino a riportare tutto al suo posto, fino a rimettere tutto in ordine. Un ordine cui gli uomini non possono sfuggire, esattamente come quelle formiche che, quando arriva il “loro” tempo, richiamate dalla misteriosa voce della natura raggiungono i ruderi della chiesa dove vanno a morire. La storia si dipana nella provincia calabrese, dove una madre caparbia, sfida tutto e tutti e dopo una lunga sequela di figli nati morti, riesce finalmente a metterne al mondo uno vivo. Michele Currao, nasce il 29 febbraio e fino all’adolescenza vive, senza amici, nel cono d’ombra della madre attaccata a lui da un amore morboso. Ma quando arriva il tempo delle scoperte, Michele rompe l’incantesimo della solitudine ed intreccia un rapporto di fraterna amicizia con Tonio Mazzini. Un rapporto che, gli eventi e le circostanze, spezzano all’improvviso, con Tonio che, in contrasto con il padre padrone, sparisce senza più dare notizie di sé. Passano gli anni, il protagonista trova un lavoro, mette su famiglia ed ha tutto ciò che un uomo del suo ambiente potrebbe desiderare. Ma la sua vita è sempre solcata da un “male oscuro” che lo induce a pensare a quell’amico svanito misteriosamente nel nulla. Un’amicizia intesa, anche, come metafora degli ideali e delle passioni giovanili che alcuni non hanno mai avuto, altri è come se non li avessero mai avuti, altri ancora, invece, li custodiscono per tutta la vita. Così, “alcune persone non si rassegnano, sperano nonostante abbiano tutto contro, nonostante gli sforzi sembrino vani. Non rinunciano ai propri sogni, non permettono che gli eventi snaturino i loro ideali, allora si sarebbe veramente la fine. Questo è il vero miracolo”. Un miracolo che Michele Currao conserva fino alla fine, fino a quando, improvvisamente, il mistero del tempo non gli permette di ricongiungersi con Tonio all’ombra dei resti di quella chiesa diroccata dove vanno a morire le formiche.

Editore Iride

Collana Il Mecenate

Anno 2014

pagine 118

Prezzo 10 euro

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