Quentin Tarantino e la Chartreuse dei certosini: “Così buono che ha creato un colore”

Se c’è un liquore che parla francese, italiano e serrese è sicuramente lo Chartreuse. Ma parla anche americano soprattutto da quando il famoso regista Quentin Tarantino ne è diventato un suo estimatore. Siamo parlando dello Chartreuse, un distillato di particolare pregio che proietta le gole più resistenti verso un gusto ineguagliabile. A parte l’Elisir vi sono due tipi di liquore: lo Chartreuse Verde, il cui colore unico è dovuto alle 130 erbe che la compongono e raggiunge un grado alcolico di 55°, e lo Chartreuse Gialla, prodotto con le stesse piante della verde, ma in proporzioni differenti, con un grado alcolico di 40°. Ma proprio lo Chartreuse verde ha ispirato Quentin Tarantino che ne fa una dissertazione nel film "A prova di morte" , quando il proprietario del bar Warren ( Quentin Tarantino ) serve un liquore verde. Dopo che gli avventori gli chiedono cosa avesse servito, il "barista" Tarantino lo definisce come "talmente buono che ha dato il nome anche ad un colore...”.  E’ un manoscritto di un alchimista donato ai monaci certosini di Vauvert per la loro nota e specifica conoscenza  dell’arte galenica la fonte dalla quale si ricava la ricetta nel 1605 della Chartreuse che sarebbe stata alla base della realizzazione di un “Elisir di lunga vita".  Questo elisir è tutt'oggi commercializzato sotto il nome di "Elisir vegetale della Grande-Chartreuse", mentre lo Chartreuse Verde venne elaborata nel 1764. La ricetta originale è tuttora conservata presso la Grande Chartreuse di Grenoble ed è conosciuta al massimo da due o tre monaci. Lo Chartreuse, un tempo, era anche utilizzata come "merce" di scambio con gli operai che facevano dei lavori nelle certose. A Serra San Bruno, ad esempio, c’è chi ricorda di quando, molti anni addietro, i certosini, in tempi di freddo intenso, oltre a pagare gli operai per il lavoro prestato, erano soliti donare anche un po’ di liquore verde per ritemprare il corpo e l’anima dal gelo.

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