Biagio Pisani, l'arcivescovo serrese condannato dalla cecità
Durante il lunghissimo pontificato (1878 - 1903) di Leone XIII, furono due i serresi chiamati a governare altrettante diocesi. Il primo è monsignor Giuseppe Barillari (ce ne siamo occupati qui) il secondo è, invece, monsignor Biagio Pisani. Nato a Serra il 21 gennaio 1850, consacrò la sua vocazione a Napoli, dove venne ordinato sacerdote il 30 maggio 1874. Nella città partenopea ebbe modo di farsi apprezzare, soprattutto da Alfonso Capecelatro, destinato a guidare la diocesi di Capua, in provincia di Caserta. L’ascesa di Pisani coincise con l’assunzione al nuovo incarico da parte di Capecelatro che, nel 1880, chiamò il sacerdote serrese a svolgere la delicata funzione di segretario particolare. Sulle rive del Volturno ebbe modo di distinguersi coltivando, insieme a quella religiosa, la vocazione per la filosofa e le lettere. Da studioso e ricercatore infaticabile tradusse e pubblicò diverse opere, una delle quali, particolarmente apprezzata, sulla “Cappella del Sacramento nel duomo di Capua”. Diventato cardinale, nel 1886, Capecelatro non dimenticò il suo pupillo e nel 1889 gli conferì la laurea in teologia. Si tratta di un momento significativo di una carriera destinata a culminare, negli anni successivi nell’assunzione di prestigiosi incarichi. Nel 1895, infatti, Biagio Pisani venne eletto vescovo ausiliare di Capua e titolare di Famagosta. L’evento, come riportato nella Platea, la cronistoria redatta dai cappellani della chiesa Matrice di Serra San Bruno, venne salutato dalla cittadina della Certosa con “un festevole suono di campane”; lo stesso riservato, venti giorni prima, alla nomina a vescovo di Cariati, di monsignor Giuseppe Barillari. La consacrazione fu celebrata, dal cardinale Capocelatro, nella cattedrale di Capua l’8 dicembre 1895. In assenza del titolare, assorbito dagli impegni cardinalizi, la gran parte delle funzioni erano svolte proprio da Pisani, il quale si distinse specialmente per le numerose visite pastorali nel corso delle quali osservava “tutto minutamente e con massima cura”. Le capacità dimostrate a Capua gli valsero, il 23 aprile 1897, la nomina a vescovo titolare di Cesarea della Mauritania. Una tappa intermedia sulla strada che, il 25 giugno 1901, lo porterà ad assumere il ruolo di arcivescovo della chiesa metropolitana di Lepanto. Monsignor Pisani svolse la sua funzione con straordinario zelo, fino a quando il fato avverso non lo sottrasse al suo ufficio. Nel 1904, infatti, una malattia agli occhi, obbligò l’arcivescovo serrese a lasciare la sede affidata al suo governo. Sperando in un giovamento dello stato di salute, si trasferì nel paese che gli aveva dato i natali, ma le cure e le attenzioni non lo sottrassero alla cecità. Un destino beffardo, per un uomo amante delle letture e dei libri di cui sarà costretto a privarsi fino alla fine dei suoi giorni. Trascorrerà gli ultimi 15 anni di vita a Serra dove si spegnerà, il 29 gennaio 1919.
- Published in Cultura