Catanazaro: Ferdinando Imposimato alla presentazione del libro "Il nuovo terrorimo islamico"

Un noto quotidiano, nell’estate del 2014, scrisse di due foreign fighters britannici, figli di emigrati, che al loro rientro dalla Siria, erano stati condannati a 13 anni per terrorismo. Un avvenimento abbastanza ricorrente negli ultimi anni, ma il titolo dell’articolo era particolare: “cosa ordinano su Amazon i Jihadisti prima di andare in Siria?”. Si riferiva al fatto che era stato accertato che, prima di partire per la loro “guerra santa”, i due avevano acquistato sulla libreria on-line due manuali, “Islam for dummies” e “Corano for dummies”, qualcosa cioè che desse loro le basi per apprendere la loro stessa religione.

“For dummies” è infatti un genere editoriale dedicato a chi non è competente su un determinato tema. Questa circostanza suggerì al vicequestore Roberto Coppola di dare un contributo al contrasto del terrorismo islamico, scrivendo una sorta di manuale “for dummies”, dedicato a chi, non addetto ai lavori, volesse capirne di più.

Il volume, dal titolo “Il nuovo terrorismo islamico: dall’11 settembre all’ISIS” (Ursini edizioni, Catanzaro 2016), sarà presentato martedì 15 novembre, alle ore 15, nella Sala Consiliare dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro. A promuovere l’evento, il presidente del Centro studi forensi della Calabria, Antonello Talerico che si è avvalso del la collaborazione della stessa casa editrice e dell’Accademia dei Bronzi.

Con Talerico e Coppola, all’incontro parteciperanno il Ferdinando Imposimato (esperto di terrorismo internazionale che ha curato anche la prefazione al volume), gli avvocati penalisti Salvatore Staiano e Francesco Iacopino e mons. Pino Silvestre (Docente di Teologia presso l’Istituto teologico Calabro e cultore di diritto canonico ed ecclesiastico presso l’Università Magna Graecia). Porterà il saluto istituzionale il senatore Nicola Morra, segretario della 1ª Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Il terrorismo islamico sarà, quindi, analizzato sotto ogni profilo: storico, religioso, e legale attraverso una attenta analisi della legislazione italiana ed europea in materia. Nel volume, l’autore analizza il contesto in cui il fenomeno è nato e si è sviluppato, dedicando una particolare attenzione a quelli che sono i concetti basilari dell’Islam.

L’autore passa in rassegna i principali gruppi terroristici ed analizza quelli considerati più pericolosi, come Al Qaeda, ISIS e Boko Haram, valutandone il modus operandi ed esaminando le conseguenze dei loro principali attentati ed i modi con cui si finanziano, approfittando della permeabilità delle legislazioni occidentali.

“L'autore - scrive Imposimato nell’introduzione - riconosce una verità drammatica carica di conseguenze negative nella lotta al terrorismo: le leggi approvate dalla comunità internazionale mostrano come sia stata abbandonata «l'idea di procedere alla formulazione di una norma generale ed astratta del terrorismo per le differenze ideologiche tra gli Stati, preferendosi ripiegare su un approccio settoriale diretto a risolvere i problemi di volta in volta posti dalla diverse forme di terrorismo. È un libro che affronta  un tema non facile nel rispetto assoluto dei fatti”.

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"Sono un marinaio", la difesa del siriano arrestato in Calabria con l'accusa di terrorismo

"Sono un marinaio e non ho alcun rapporto con le organizzazioni terroristiche". Questa la difesa di Abo Robeih Tarif, il 23enne siriano, fermato sabato scorso dalla Guardia di finanza con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale.

L'indagato è comparso ieri davanti al gip del Tribunale di Castrovillari, per l'udienza di convalida del fermo.

Il giovane ha respinto tutte le accuse mosse dalla Dda di Catanzaro e dalla Guardia di finanza.

Nel corso dell'udienza, il cittadino siriano avrebbe raccontato di aver iniziato la sua carriera da marinaio imbarcandosi su diverse navi mercantili, ragion per cui sarebbero presenti nel suo cellulare contatti in Europa e Sud America.

In Libano, avrebbe, frequentato l'accademia nautica per diventare capitano di lungo corso e da qui sarebbe rientrato in Siria per partecipare ai funerali del nonno. Proprio in questo arco temporale avrebbe scattato le fotografie che lo ritraggono con le armi.

A suo dire, le pose belliche sarebbero state dettate da emulazione e dal desiderio di vantarsi, con i suoi amici, di aver preso parte alla guerra civile nel suo paese.

Abo Robeih Tarif ha, quindi, dichiarato la sua estraneità sia all'attività politica che all'estremismo religioso.

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Siria: l'esercito di Damasco avanza ad Aleppo e conquista il quartiere di Handarat

Continua l'offensiva dell'esercito siriano ad Aleppo. I soldati di Damasco, nel pomeriggio di oggi, sono entrati nel quartiere di Handarat. L'area, ex campo profughi palestinese, da giorni è teatro di violenti combattimenti. Lunedí scorso, i militari erano riusciti ad entrare nel quartiere, che martedì è caduto nuovamente nelle mani dei terroristi al termine di una feroce controffensiva. La conquista del quartiere, situato alla periferia nord orientale della città, è stata confermata da diverse fonti presenti sul campo.

Siria: inziata l'offensiva per la conquista di Aleppo, l'esercito entra nella città vecchia

Le truppe siriane e gli alleati di Hezbollah sono ormai pronte a sferrare l'assalto decisivo alla città di Aleppo. Si tratta di una delle operazioni più importanti dall'inizio del conflitto. Nella giornata odierna, i soldati di Damasco sono riusciti ad entrare nel quartiere di Salahuddin dove hanno distrutto una sala di controllo del gruppo di Fatah Halab. Prima di lanciare l'offensiva, l'esercito ha inviato i civili a stare lontani dalla posizioni fortificate che i terroristi hanno predisposto nella parte orientale della città. Altri progressi sono stati segnalati nel quartiere Farafira, situato nella città vecchia di Aleppo, dove le forze regolari sono entrate dopo una breve battaglia con i jihadisti di Fatah Halab. Infine, le forze armate e Hezbollah sono riusciti a penetrare nel quartiere di Bab al Nayrab, dove infuriano i combattimenti. La battaglia si preannuncia piuttosto cruenta. Da una parte le forze lealiste, decise a chiudere la partita nella seconda città più importante del Paese, dall'altra i combattenti islamici, consapevoli che una sconfitta ad Aleppo corrisponderebbe al de profundis di ogni loro velleità di rovesciare il presidente Assad

Siria: missili russi fanno strage di ufficiali dei servizi segreti americani e israeliani

La reazione di Mosca al bombardamento aereo americano che ha causato circa 100 morti tra le fila dei soldati siriani in lotta contro l'Isis nella citta siriana di Deir el Zor, non si è fatta attendere. Alcune navi da guerra russe che incrociano nel Mediterraneo hanno lanciato una salva di missili Klibr che ha colpito e distrutto un centro operativo degli insorti nel quale si trovavano una trentina di componenti dei servizi segreti israeliani ed occidentali. La notizia è stata riportata dall'agenzia Sputnik che ha citato fonti militari di Aleppo. Il centro operativo distrutto dai missili di Mosca si trovava all'interno di vecchie cave situate sul monte Saman, nella parte occidentale della provincia di Aleppo. Tra le vittime ci sarebbero anche ufficiali dell'intelligence di Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e Regno Unito. I militari dei paesi che, in teoria, starebbero combattendo contro il terrorismo si trovavano nel centro operativo per dirigere gli attacchi condotti dai terroristi su Aleppo e Idlib. L'attacco, compito lunedì scorso dalle forze navali russe, ha quindi annientato il centro di comando della coalizione diretta da USA ed Arabia Saudita che dirigeva le operazioni dei gruppi terorristi affiliati al “Jabhat Fatah Al-Sham” (ex Fronte al-Nusra) ed al fantomatico ELS. I diversi miliziani che operano in Siria sono armati ed addestrati dagli USA e dal Regno Unito e in alcuni situazioni ricevono ordini dall’Arabia Saudita. In ogni caso, tutti i gruppi  sono coordinati dallo stesso centro di comando inter-alleato che i russi avevano scoperto intercettandone le comunicazioni. Il centro di comando e la sua localizzazione era stato individuato da tempo e si sapeva che al suo interno vi erano ufficiali delle forze speciali USA, Saudite e Turche con la presenza sicura di alcuni ufficiali israeliani. Prima di entrare in azione i russi hanno aspettato. La circostanza induce, quindi, a pensare che l’azione abbia rappresentato la risposta all’attacco, contro le truppe siriane, compiuto lo scorso 17 agosto dall'aviazione guidata dagli USA a Deir el Zor.

L'Unione europea verserà 348 milioni di euro ai siriani rifugiati in Turchia

L'Unione europea erogherà ai siriani rifugiati in Turchia 348 milioni di euro. Secondo il commissario europeo, Christos Stylianides, il programma si basa su un "sistema altamente innovativo", che consentirà ai profughi scappati dalla Siria di ricevere il denaro, ogni mese, direttamente su carte elettroniche. L'iniziativa rientra nell'ambito dei tre miliardi di euro che la Ue verserà alla Turchia per la gestione dell'emergenza immigrazione.

La Turchia chiede "perdono" per l'abbattimento del jet russo

Alla fine la Turchia non ha potuto fare altro che piegarsi al cospetto della fermezza del presidente  russo Vladimir Putin. Recep Erdogan ha fatto recapitare a Mosca una lettera nella quale ha chiesto "perdono" per il pilota russo morto in seguito all'abbattimento, ad opera di un F 16 di Ankara, di un cacciabombardiere Su-24. L'episodio, verificatosi lo scorso novembre nei cieli al confine tra Siria e Turchia, ha alimentato un clima di profonda tensione tra i due paesi. La reazione russa non si fece attendere, soprattutto con una serie di atti ritorsivi che hanno pesantemente danneggiato l'interscambio commerciale tra Russia e Turchia.  Alla luce delle conseguenza economiche negative subite prevalentemente da Ankara, Erdogan ha deciso evidentemente di cospargersi il capo di cenere  affermando, tra l'altro, la propria disponibilità ad intraprendere "qualsiasi iniziativa" per alleviare il danno arrecato e per ripristinare "amichevoli" rapporti fra Russia e Turchia. Nella sua missiva, il presidente turco ha, inoltre, sottolineato che è in corso un'indagine giudiziaria contro un cittadino turco implicato nella "morte del pilota russo".

   

L'Isis pronto a colpire in Europa, rischia anche l'Italia

Nonostante stia perdendo terreno in Siria, Iraq e Libia, L'Isis starebbe continuando ad addestrare terroristi da far entrare in azione in Europa. L'allarme è contenuto in una relazione che il direttore della Cia, John Brennan ha preparato per il Congresso statunitense. Per il capo dell'agenzia di spionaggio per l'estero statunitense, lo Stato islamico punterebbe, inoltre, ad attuare tattiche di guerriglia con le quali compensare le perdite territoriali subite di recente. L'Isis starebbe lavorando, quindi, alla predisposizione di una complessa ed articolata struttura terroristica in grado di compiere ed ispirare attentati come quelli che hanno colpito Parigi e Bruxelles. Secondo le informazioni in possesso della Cia, sarebbero numerosi i terroristi pronti ad entrare in azione. Brennan ha, infine, confermato la nuova strategia messa in campo dall'Isis che starebbe esortando i propri seguaci a compiere attentati in stile lupi solitari nei paesi in cui vivono. Per quanto riguarda l'Italia, secondo il procuratore nazionale antiterrorismo, Franco Roberti, "l'Italia rischia, ma non più di prima". Allo stato, infatti, non ci sarebbero ulteriori "motivi nuovi di preoccupazione"

 

 

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