GUERRA IN FORZA ITALIA / Nicolò, Salerno, Graziano e Morrone chiedono l’espulsione di Tallini

“Le dichiarazioni del consigliere Mimmo Tallini a chiosa della nomina del collega Ennio Morrone a presidente della Commissione di Vigilanza, sono inaccettabili, volgari ed offensive della dignità del lavoro svolto finora dai gruppi consiliari di minoranza e, in particolare, dal gruppo di Forza Italia”. È guerra aperta nel partito azzurro: dopo le polemiche che hanno interessato diversi protagonisti di palazzo Campanella e la coordinatrice regionale Jole Santelli, nell’occhio del ciclone finisce il vulcanico coordinatore della provincia di Catanzaro. A chiedere provvedimenti punitivi sono Alessandro Nicolò, Nazzareno Salerno, Giuseppe Graziano ed Giuseppe Ennio Morrone, i quali non hanno affatto digerito le affermazioni della controparte dopo la designazione di Morrone alla presidenza della Commissione Vigilanza. “Chi si mette contro la linea di pensiero del proprio partito – dichiarano i 4 esponenti azzurri - volta a portare avanti un’opposizione concreta e cosciente all’attuale azione di governo regionale, si pone automaticamente fuori dallo stesso. Ed è per questo che proponiamo al presidente Silvio Berlusconi, al responsabile degli Enti locali Marcello Fiori e al coordinatore regionale Jole Santelli di espellere da Forza Italia Mimmo Tallini, che tra l’altro è coordinatore provinciale del partito a Catanzaro. La posizione espressa contro la nomina di Morrone – spiegano - è l’ennesimo e l’ultimo dei tanti atti di sfiducia che il collega consigliere ha posto, anche e soprattutto contro se stesso, sin dall’inizio della legislatura. Non si può, e non lo permetteremo a nessuno, men che meno a Tallini, sospettare che il gruppo di Forza Italia abbia non si sa quale rapporto di connivenza con l’attuale Governo Oliverio, insinuando chissà quale inciucio, ma senza alcun riscontro reale. L’istituto della Commissione di Vigilanza è stato da sempre presieduto da un componente delle minoranze. Solo l’ex presidente Scopelliti sovvertì a questa regola non scritta ma di buon senso del Consiglio regionale, nuovamente istituita nell’attuale consiliatura. Riteniamo giusto che sia proprio la minoranza a sorvegliare sul corretto andamento dei lavori istituzionali della Regione. Solo Tallini non ha capito ciò. E ci dispiace perché evidentemente le sue sortite polemiche hanno tutt’altra ragione di sorta, che va al di là della mera ragione politica. Ci dispiace – concludono Nicolò, Salerno, Graziano e Morrone - ne prendiamo atto e auspichiamo che lo stesso facciano i vertici del partito, determinandosi di conseguenza”. 

 

 

 

1 comment

  • Giuseppe
    Giuseppe Giovedì, 12 Novembre 2015 06:24 Comment Link Report

    Bisogna finirla di litigare in famiglia questo modo di fare politica rafforza una sinistra che in questa Regione galleggia non per meriti ma per opportunismo.Fedelissimi di perifereia come il sottoscritto sono coloro che pagano grosse conseguenze perché da sempre abbandonati all'ira vendicativa di una sinistra senza scrupoli.

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