Vibo, il Comune celebra il Giorno del Ricordo

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Vibo Valentia, guidato da Daniela Rotino, il 10 Febbraio, ha previsto una serie di manifestazioni online per ricordare il dramma delle Foibe e dell’esodo istriano e dalmata.

In particolare, a partire dalle 10, sul sito e sui canali social del Comune e della biblioteca comunale, sarà visibile un contributo della Compagnia dei Guitti, con gli attori Giuseppe Ingoglia, Imma Piccolo e Francesca Gradia.

Seguirà, quindi, un estratto del lavoro teatrale di Simone Cristicchi “#Magazzino 18”.

Alle 11,30, nella sala consiliare del Comune, alla presenza tra gli altri del sindaco Maria Limardo e del presidente del Consiglio Rino Putrino, prenderà il via il concerto – trasmesso in diretta Facebook - del conservatorio “F. Torrefranca” con Veronica Romano (flauto) e Valerio Colaci (percussioni) diretti dal maestro Verio Sirignano.

Sarà poi la volta della performance di Irene Parisi, diretta dalla coreografa Daniela Ruggiero del Liceo Coreutico “V. Capialbi”.

Infine, Lucilla Crosilla, profuga istriana residente a Vibo Valentia, porterà una testimonianza sulla tragedia delle Foibe.

Gli eventi si chiuderanno con due documenti sulle Foibe e sulle vicende del confine orientale ed il mondo della scuola.

Giorno del Ricordo: la Fiamma tricolore reggina commemora i martiri delle Foibe

"Puntuale come ogni anno anche in questa occasione il Movimento Sociale Italiano – Fiamma Tricolore ricorderà i martiri delle Foibe nella giornata del Ricordo istituita dal parlamento italiano nel 2004 per ricordare i nostri connazionali massacrati dalle bande di partigiani titini e italiani ed infoibati spesso ancora in vita.

Una tragedia, quella del genocidio e il successivo esodo a cui furono costretti centinaia di migliaia di italiani del confine orientale, che ancora oggi una certa storiografia cerca di minimizzare: intere famiglie scomparse inghiottite nell’oscurità delle foibe; basti pensare che l’ultima è stata ritrovata in Slovenia ancora questa estate restituendo circa 250 corpi di giovanissimi.

La manifestazione si terrà pertanto mercoledì 10 febbraio alle ore 18 presso il monumento ai Caduti sito sul Corso Vittorio Emanuele a Reggio Calabria.

Durante il corso della commemorazione, che sarà eseguita tenendo conto delle distanze di sicurezza secondo la normativa anti-covid19, sarà deposto un mazzo di fiori a ricordo di tutti i Caduti.

A seguito degli interventi ricorderemo la figura della Patriota Maria Pasquinelli.

A conclusione, e se il meteo lo consentirà, ci sposteremo sulla via Marina bassa per far volare in cielo, in forma simbolica, delle lanterne luminose simboleggianti le anime dei tanti bambini infoibati in quei giorni ed anni di terrore".

E' quanto si legge in una nota della Federazione provinciale di Reggio Calabria del Movimento sociale - Fiamma tricolore

 

La Fiamma tricolore commemora i martiri delle foibe

Riceviamo pubblichiamo

"Come ormai ogni anno accade, ben prima del 2004 quando il parlamento italiano istituì il “Giorno del Ricordo”, i militanti del Movimento Sociale Fiamma Tricolore si ritroveranno a Villa San Giovanni lunedì 10 febbraio alle ore 18.00 per commemorare i martiri delle Foibe con una fiaccolata presso il monumento ai Caduti di tutte le guerre. Un gesto simbolico per ricordare quei nostri connazionali che vennero massacrati dalle orde slave titine, spesso con la fiera collaborazione dei partigiani comunisti italiani, e gettati nelle cavità del terreno tipiche delle regioni carsiche. Ancora oggi quello delle foibe, e più in generale, il genocidio e l’esodo a cui furono costretti centinaia di migliaia di italiani del confine orientale tenta di essere minimizzato da figli e nipoti dei loro aguzzini. Un massacro iniziato nel 1943 con i ritrovamenti dei primi “infoibati” e proseguito ben oltre la fine della guerra verso quei nostri connazionali che avevano come unica colpa quella di essere italiani. Storia di cui fino a qualche anno fa era vietato parlare in un paese in cui persino un presidente della repubblica si recò a baciare la bara di quel Tito l’aguzzino. Per decenni a molti di quegli assassini rimasti impuniti l’Inps pagò pure la pensione! Nel continuo e sempre più impetuoso tentativo di mistificazione della storia abbiamo addirittura assistito quest’anno al tentativo negazionista dell’Anpi con un convegno al Senato in cui si è cercato di minimizzare il massacro delle foibe ed imputarne ad altri la colpa come se potesse mai esistere una giustificazione ad un qualsiasi genocidio. Questi soggetti, ieri come oggi complici degli assassini titini, propalatori di odio e di menzogne, principali alimenti di cui nutrono le loro menti, altro non fanno che tentare di alimentare divisioni e fratture tra la popolazione ad oltre 70 anni da quegli avvenimenti. Noi continueremo invece ad operare affinche si possa giungere a una memoria condivisa da tutti gli italiani. Compresi quelli di Istria, Fiume e Dalmazia".

Giuseppe Minnella - Federazione Movimento sociale fiamma tricolore di Reggio Calabria

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Cosenza: Perri (Comitato 10 febbraio) e Arnoni (Idm) chiedono d'intitolare una via Norma Cossetto

«Sabato 5 ottobre 2019, in oltre 120 città italiane e straniere, all’interno delle iniziative previste dalla legge nazionale 20 marzo 2004, n.92, riguardante l’Istituzione del “Giorno del ricordo”, si è svolta la manifestazione patriottica denominata “Una Rosa per Norma Cossetto”, organizzata dal Comitato 10 Febbraio, con la quale è stato ricordato il sacrificio della giovane studentessa istriana, sequestrata, violentata e gettata in una foiba, all’età di 23 anni, dai partigiani comunisti slavi nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, dopo che catturata si rifiutò di passare tra le fila delle armate comandate dal Marescialo Tito. Meritoria iniziativa, questa, che si è tenuta anche nella nostra città, presso la Villa nuova davanti il monumento ai caduti, riscuotendo un certo risalto tra gli organi d’informazione e consenso della cittadinanza», è quanto dichiarano in una nota congiunta gli organizzatori della manifestazione Marco Perri, in rappresentanza del “Comitato 10 Febbraio sezione di Cosenza” e Michele Arnoni dirigente de “L’Italia del Meridione” Provincia di Cosenza.
 
«Nel febbraio del 2005 – proseguono Perri e Arnoni – Norma Cossetto è stata anche insignita dall’allora Presidente della Repubblica, Ciampi, della Medaglia d’Oro al Merito Civile, in quanto fu “luminosa testimonianza di coraggio e amor patrio”. Alla studentessa istriana, in diverse città  italiane, è stata intitolata, qualche Via, Piazza, giardino o scuola. Mentre non esiste un luogo intitolato alla memoria di questa giovane eroina nella nostra città. Pertanto, al termine della cerimonia, i cittadini presenti all’evento hanno chiesto di farci portavoce di un loro sentimento, chiedendo di intitolare un luogo della nostra città alla giovane martire. A tal proposito, occorre sottolineare come la orribile vicenda di Norma Cossetto si collochi nel più ampio fenomeno della violenza contro le donne. Norma, infatti, incarna il sacrificio di tantissime donne, che ancora oggi sono oggetto di violenza, discriminazione e sopraffazione. E non a caso, da alcuni gruppi parlamentari è stato di recente proposto di istituire il 5 ottobre, anniversario dell’uccisione di Norma Cossetto, come giornata in ricordo di tutte le donne vittime di violenze durante le guerre».
 
«Raccogliendo l’invito di tanti nostri concittadini presenti alla manifestazione del 5 ottobre scorso – concludono Perri e Arnoni – riteniamo che sia necessario e doveroso anche nella nostra città procedere alla intitolazione di una via, piazza, giardino o un’aula presso una scuola o ufficio pubblico alla Medaglia d’oro al Merito Civile, Norma Cossetto. Ci rivolgiamo dunque al Consiglio Comunale ed all’Amministrazione di Cosenza, fiduciosi che tale nostra richiesta possa essere accolta favorevolmente, mostrando la giusta sensibilità e la volontà di onorare il sacrificio e l’eroismo della studentessa istriana uccisa all’età di 23 anni. Una via a Norma Cossetto farebbe onore alla Città dei Bruzi e a tutte le donne vittime di violenza e sopraffazione».

 

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Reggio, Stanza 101 ricorda la tragedia delle foibe con la proiezione di Red Land

Riceviamo e pubblichiamo

"Il 10 febbraio in tutta Italia ricorre 'Il Giorno del Ricordo' dedicato alla memoria dei ventimila civili italiani assassinati nelle Foibe e dei trecentocinquantamila esuli in fuga dal terrore rosso dei comunisti slavi.

Anche a Reggio sono diverse le iniziative di associazioni civiche e metapolitiche di ispirazione identitaria, tra cui anche gli uomini e le donne di Stanza101, che celebreranno questa giornata nazionale.  

Domenica prossima, proprio il 10 febbraio, su iniziativa dell’associazione “Reggionamenti”, il nostro Cenacolo Culturale si recherà presso l’area archeologica Griso Laboccetta ove da circa quindici anni è posta la targa commemorativa di quella che è ormai diventata simbolo del martirio delle foibe: la studentessa istriana Norma Cossetto.

Questa ragazza venne sequestrata, torturata ed uccisa dai partigiani comunisti jugoslavi per poi essere barbaricamente gettata insieme ai suoi familiari in una di quelle fosse carsiche chiamate Foibe.

Quest’anno, forse anche in linea con l’atmosfera del rinnovato governo, la televisione pubblica, precisamente Rai3, manderà in onda oggi (venerdì 8) in prima serata il film “Red Land – Rosso Istria” che rappresenta la grande novità cinematografica di questo periodo avendo avuto apprezzamenti dalla critica per l’equilibrio con cui viene raccontata questa grande tragedia della patria Italia. Su queste considerazioni presso la sede del nostro Cenacolo Culturale, sita in via Damiano Chiesa civico 1, Stanza101 allestirà una pubblica visione del film aperta a tutti i cittadini che vorranno parteciparvi, qualunque sia la loro collocazione politica ed ideologica.

Dopo la visione del film si aprirà un dibattito comunitario aperto al confronto ed alla riflessione sull’uso strumentale di “certa” storiografia e sul valore della memoria quale patrimonio di identità nazionale per le giovani generazioni".

Stanza101

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Lamezia: Azione identitaria ricorda i martiri delle foibe

Riceviamo e pubblichiamo

"I militanti di Azione Identitaria hanno voluto rendere omaggio alle vittime delle foibe attraverso l’affissione di uno striscione, sul ponte San Rocco del torrente Cantagalli a Lamezia Terme, con su scritto: “Foibe: io non scordo”.

Non si può assolutamente dimenticare il dramma umano di oltre 20 mila persone trucidate e gettate in quelle cavità naturali  carsiche chiamate foibe, vittime della ferocia e dell’odio comunista delle truppe Jugoslave di Tito e di altri 350 mila esuli dalmati, fiumani ed istriani costretti ad abbandonare le loro case per fuggire dall’orrore.

Fu una vera e propria azione di pulizia etnica da parte delle truppe titine, l’unica colpa delle vittime era quella di essere italiane, un massacro dettato dall’odio politico tenuto nascosto per troppi e lunghi anni dalla storiografia ed in cui il Partito Comunista di Togliatti giocò un ruolo fondamentale contribuendo ad occultare in maniera sagace questa cruenta e vergognosa pagina di storia.

Ancora oggi la reticenza è tanta quando si parla di questa giornata del ricordo di nostri fratelli innocentemente trucidati, che va di pari passo con quella voglia, non tanto celata, di minimizzare questi macabri episodi in cui vi furono responsabilità e coperture politiche vergognosissime.

Pretendiamo inoltre che per il giorno del Ricordo delle vittime delle foibe, tutte le istituzioni politiche calabresi tengano dai loro Palazzi i tricolori a mezz’asta, in segno di rispetto e di ossequio di questa immane tragedia che ha riguardato nostri fratelli e sorelle italiane".

Azione identitaria Calabria

Reggio, foibe: il Comitato 10 febbraio celebra il Giorno del Ricordo

 Come di consuetudine, ci troviamo anche quest’anno a celebrare il Giorno del Ricordo in maniera sobria ma significativa. Oggi, più che mai, il momento di riflessione in ricordo delle vittime delle foibe e degli esuli istriani giuliani e dalmati acquisisce un significato particolare per i fatti che stanno interessando l’Italia intera.

Eravamo abituati al fenomeno del revisionismo storico, attraverso cui si è sempre cercato di nascondere o confondere una verità ormai nota a tutti.

Ma adesso sembra sempre più dilagante la moda di distruggere e denigrare i simboli che faticosamente sono stati costruiti nel corso degli ultimi 15 anni: sono solo di qualche giorno fa le notizie di dilapidazioni di targhe poste in ricordo di infoibati italiani; ancora, assistiamo a scene di diniego da parte di insegnanti e dirigenti scolastici ad affrontare il complesso argomento dell’eccidio del secondo dopoguerra e dell’esodo nord-orientale.

Alla luce di tutto ciò, e con sempre maggiore forza, il Comitato 10 febbraio, deporrà un fascio di fiori alla targa dedicata a Norma Cossetto, giovane studentessa italiana barbaramente violentata e gettata nelle gole carsiche.

Seguirà un momento di riflessione alla presenza dei nostri esuli reggini.

Per l’occasione si ringraziano le sigle di: NFP, FareVerde e Centro Studi Tradizione e Partecipazione.

L’appuntamento previsto è per le ore 16 di oggi presso la centralissima Area archeologica “Griso-Laboccetta” (sita di fronte la pizzeria 100 Gusti).

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Foibe: il Centro studi tradizione e partecipazione celebra la "Giorno del ricordo"

Anche quest'anno, il Centro studi tradizione partecipazione, unitamente ad altre associazioni, partiti e movimenti, renderà omaggio alle vittime delle foibe e alla tragedia relativa all'esodo giuliano-dalmata.

Lo rende noto il presidente Giuseppe Agliano, il quale annuncia che i soci del Centro studi parteciperanno alle iniziative previste a Reggio Calabria per il prossimo venerdì 10.

 Fino a qualche anno fa – ricorda Agliano - poco si sapeva sulla tragedia delle foibe, le cavità carsiche nelle quali furono gettati vivi dai partigiani del maresciallo Tito migliaia di Italiani legati uno con l'altro da un filo di ferro, e pochissimo si sapeva sull’esodo dei connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia, costretti a lasciare le loro case, i loro averi e a fuggire dalla pulizia etnica e dalla ferocia politica dei comunisti  jugoslavi. Negli anni 1943/1947, su tutto il territorio della Venezia-Giulia fu posto in atto un criminale disegno di genocidio, condotto senza distinzioni politiche, religiose, razziali e sociali o di sesso ed età.

Solo nel 2004, con la legge n° 92 del 30 marzo - continua il presidente del Centro studi - è stata sancita l'istituzione del “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, da celebrarsi il 10 febbraio di ogni anno per commemorare le oltre 15.000 vittime  e ricordare l’esodo di circa 350.000 Italiani costretti a fuggire dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.

Anche quest'anno - conclude Giuseppe Agliano – non ci sarà il Presidente della Repubblica, “per impegni internazionali” se ne va in Spagna (lo scorso anno invece in America) e diserta la rievocazione ufficiale a Basovizza. Presidente Mattarella, come sempre lo faremo noi per conto degli Italiani, noi ricorderemo i Martiri delle foibe, il dramma degli esuli e la sua vergognosa assenza.

Questo il programma della giornata:

  •      alle ore 16, nell'area Griso -Laboccetta di Via Torrione, cerimonia con deposizione floreale organizzata dal “Comitato 10 Febbraio” presso la targa che ricorda il sacrificio di Norma Cossetto, Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria, con la seguente motivazione: "Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio" - Villa Surani (Istria) – 5 ottobre 1943.
  •        alle 17.30, presso la sede di Azione Nazionale di Via Miraglia 5, presentazione del libro “Presente!”, di Fernando Massimo Adonia, che parteciperà all'iniziativa. L’autore è giornalista, dirige “Paese Etnei Oggi”, scrive su “LiveSicilia.it”, il periodico d’inchiesta “S”, il pensatoio “Barbadillo.it.”, è autore di diversi saggi.
  •        Questo suo ultimo lavoro, ricostruisce i giorni dell’avvento al potere del Fascismo ed in particolare, una morte sospetta, un caso irrisolto. Carlo Amato, diciassette anni di età, muore a Catania il 2 novembre 1922 durante la Marcia su Roma, ucciso da un colpo di rivoltella.  Mentre il Regime gli dedica strade, lapidi e scuole, le indagini per arrivare ai nomi dei suoi sicari finiscono in un binario morto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale prenderà piede, addirittura, l'ipotesi malevola del “fuoco amico”. Grazie al supporto di fonti inedite, l’autore riscrive il diario di quelle ore.

 

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