Olio d’oliva, Ferrara (M5S): “Ci batteremo per i nostri produttori”

"L’olio d’oliva del Sud Italia continua ad essere in serio pericolo".

Lo fanno sapere gli eurodeputati del M5s che hanno inviato interrogazione urgente alla Commissione europea in seguito all’arrivo a Palermo di una nave contenente circa 800 tonnellate di olio extravergine d’oliva biologico proveniente dalla Tunisia a dazio zero, acquistate da un’azienda siciliana.

"Non resteremo a guardare mentre le politiche comunitarie tentano di inginocchiare la nostra economia – così commenta l’europarlamentare Laura Ferrara cofirmataria dell’interrogazione – le nostre aziende olearie devono essere tutelate e la notizia secondo la quale la Commissione europea sarebbe intenzionata a concedere, per il biennio 2019-2020, l’importazione di un contingente senza dazio di 30.000 tonnellate di olio tunisino non può che destare preoccupazione anche per tutti i produttori di olio calabresi. Per il 2018 risultava esaurito il contingente di importazioni senza dazio da parte della Tunisia, per questo motivo abbiamo richiesto chiarimenti alla Commissione su questi ulteriori arrivi. Come MoVimento 5 Stelle Europa non lasceremo sole le aziende del nostro territorio – conclude la Ferrara – sono troppe le difficoltà che hanno già affrontato, dall’allarme Xylella prima e la normativa restrittiva sui valori di acido eptadecenoico, per fortuna rivista, poi. Rimarremo con loro in trincea a pretendere una politica commerciale che tuteli il made in Italy con una maggiore trasparenza anche in etichetta. I consumatori hanno il diritto di sapere se l’olio che acquistano arriva dall’Italia o meno".

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Laura Ferrara (M5s) contesta i tributi imposti dai Consorzi di bonifica calabresi

«Da anni un sistema consortile regionale fallimentare e malato colpisce migliaia di calabresi, destinatari di cartelle di pagamento e fermi amministrativi, solo perché i loro terreni ricadono nei comprensori dei consorzi anche se non ricevono benefici diretti e specifici da opere ed attività di bonifica».

Questo le parole dell'europarlamentare del M5s, Laura Ferrara che da tempo contesta i tributi imposti dai Consorzi di bonifica calabresi.

«Chi decide di resistere a questa ingiustizia - aggiunge Ferrara - si ritrova a presentare ricorsi la cui trattazione avviene dopo anni. Le sentenze sono nella stragrande maggioranza a favore dei contribuenti, come una delle più recenti, la n. 799/2018 emessa dalla sez. 4 della Commissione tributaria regionale della Calabria, che condanna la gestione commissariale del Sibari-Crati, un consorzio soppresso perché fallito con un debito mostruoso che ancora rimane insoluto: si parla di circa 200 milioni di euro.
Con la sentenza summenzionata il Consorzio, già condannato in primo grado, viene condannato anche in secondo grado a pagare le spese di giudizio. Ma la problematica dei tributi ingiusti riguarda anche gli esistenti consorzi della Calabria».


L’eurodeputata aveva già bollato come «una presa in giro la modifica della L. R N 11/2003, voluta dall’assessore Mauro D’Acri, e la contestuale approvazione dei piani di classifica redatti nel 2014, con cui si è tradita la volontà popolare per consentire ai Consorzi di continuare a mettere le mani in tasca ai cittadini. Alla situazione regionale disastrosa si unisce il quadro giuridico nazionale – continua la Ferrara - secondo il quale, dal 2009 (in base al D. Lgs n179/2009) non risulta più in vigore l'art. 21, R. D. 215/1933, da cui discende il potere dei consorzi di riscuotere i propri tributi a mezzo ruoli, cartelle di pagamento e concessionari. Ad essere cadute nel vuoto sono anche le reiterate richieste che da giugno 2017 sono state rivolte ad Oliverio, D'acri e ai soggetti coinvolti nella gestione dei Consorzi, di istituire un tavolo tecnico per discutere le proposte di soluzione sottoscritte dai comitati dei cittadini sparsi nella regione e che da anni si battono per ristabilire un sistema di imposizione equo e rispettoso dei principi di legge in materia. Non sosterremo mai un sistema impositivo che continua a battere cassa su tutti i cittadini consorziati – conclude la rappresentante a Bruxelles del M5s - in assenza di servizi e reali e concreti benefici».

Sede calabrese a Bruxelles, Ferrara (M5s): uno spreco nonostante le promesse di Oliverio

«I miei appelli sul funzionamento della sede di rappresentanza della Regione Calabria a Bruxelles sono caduti nel vuoto».

Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 dtelle, ritorna sullo spazio in uso dalla Regione.

«I calabresi pagano circa 50mila euro l'anno per una sede inutilizzata – continua Ferrara-. Dopo l'inaugurazione, in grande stile con brindisi e aperitivi, il sipario è calato sulla sede e su quelle che dovevano essere le sue potenzialità».

«Ho monitorato questa situazione sin dal mio insediamento, denunciando il grave spreco del passato e sperando che con il “trasloco” in uno spazio meno costoso e più adeguato alle tasche dei cittadini calabresi, questo punto fisico diventasse un'opportunità di promozione, informazione e formazione per i giovani calabresi interessati a conoscere le istituzioni europee più da vicino. Il mio interesse non si è chiaramente fermato agli appelli sui mezzi di informazione, chiesi al Dipartimento Programmazione con una mail le funzioni svolte di chi avrebbe operato all'interno della sede e di indicarci quali sarebbero state le attività all'interno della stessa. A quella mail seguì una risposta molto dettagliata. La segreteria del Dipartimento Programmazione della Regione Calabria così scriveva: “Una lista parziale delle attività e funzioni, alcune già avviate altre in corso di preparazione, comprende: Informazione sulle politiche europee, networking e cooperazione internazionale, avvio e supporto a progetti di cooperazione, valorizzazione e promozione del territorio regionale in Europa, supporto alla partecipazione della regione Calabria e degli enti pubblici regionali agli Open Days e ad altri eventi di promozione e studio annualmente previsti a Bruxelles, realizzazione di eventi promozionali ed iniziative culturali a Bruxelles finalizzati a qualificare l’immagine e sviluppare la presenza della Calabria in ambito comunitario, raccordo con gli uffici della Commissione Europea, supporto agli stakeholder territoriali nella ricerca di partner per la partecipazione e l'inserimento in consorzi e reti per la costituzione di progetti/iniziative a carattere transnazionali”.

Una delle attività più interessanti sarebbe stata, se solo fosse stata reale, “l'attivazione di percorsi Training ed Internship, in collaborazione con le Università Calabresi”. Insomma una serie di ottimi propositi mai realizzati. Nel frattempo era stato pubblicato un bando, un anno fa, per individuare le figure professionali da inserire nell'organico della sede. I criteri per questa selezione lasciavano dei dubbi in quanto molto restringenti, rispecchiavano appieno le caratteristiche richieste le stesse persone che vi avevano collaborato in un precedente programma. In realtà anche questo bando cadde nel vuoto perché sospeso poco dopo e mai più riaperto. Quindi ad oggi gli uffici siti in Rd-Pt. Schuman 14 3^étage a Bruxelles, anche se ad un costo più congruo rispetto al passato, sono l'ennesimo spreco della Regione più povera d'Italia- conclude l'europarlamentare -. Uno spreco che rimane ingiustificato e del quale abbiamo chiesto più volte conto a questo governo regionale latitante sulle questioni spinose». 

 

 

Vono (M5s): "E' necessario potenziare le dotazioni di forze dell'ordine e Vigili del fuoco"

“Di fronte alle emergenze, lo Stato deve intervenire in tutte le sue articolazioni, garantendo efficacia ed efficienza di soluzioni. Ecco perché, accanto al lavoro economiabile dei tanti volontari di protezione civile, ritengo sia necessario un potenziamento numerico e strumentale delle nostre forze dell’ordine e soprattutto del corpo dei Vigili del fuoco che negli anni appena trascorsi sono stati interessati da una copiosa emorragia economica, umana e tecnologica che un Paese civile e socialmente evoluto non può e non deve assolutamente consentire”.

Lo ha dichiarato in aula, a Palazzo Madama, la senatrice calabrese del MoVimento 5 stelle Gelsomina Silvia Vono, intervenendo nel corso della seduta dedicata al decreto legge 55/2018, rivolto alle famiglie e alle imprese dei territori colpiti dagli eventi sismici del centro Italia del 2016.

“Allo stesso modo - ha aggiunto la parlamentare pentastellata - dobbiamo rivedere la questione degli enti locali: assume una particolare evidenza il disastro causato da chi, infatti, ha pensato di riformare le amministrazioni locali, snaturandone il ruolo, tagliando i fondi e lasciandone però immutate le competenze. Mi riferisco, in particolare, alla riforma Delrio, ovvero alla scellerata scelta di una riforma monca che ci ha consegnato le Province, impossibilitate, di fatto, ad adempiere alle loro originarie funzioni, come una struttura mastodontica che continua a gravare pesantemente sull’economia del Paese. Il tutto senza contare che ci è stato sottratto il diritto di scelta politica amministrativa che noi cittadini esprimevamo attraverso il voto democratico”. Secondo la senatrice Vono “interesse, solidarietà, preoccupazione e impegno andavano e vanno rivolti verso i nostri connazionali vittime di eventi sismici”.

Cittadini nei cui confronti il precedente Governo “nulla ha fatto” e che “ormai da anni vivono in condizioni di precarietà subendo, peraltro, una condizione di subalternità rispetto alle esigenze del sistema di business che si è creato sull’immigrazione cosiddetta economica”. 

Sequestro depuratore di Brancaleone, Laura Ferrara (M5s) interroga la Commissione europea

«Nei giorni scorsi il depuratore di Brancaleone è stato posto sotto sequestro, l'ennesimo caso in cui all'erogazione di finanziamenti pubblici per lavori di adeguamento del sistema di depurazione segue un'inchiesta della Procura della Repubblica anziché la messa a regime dell'impianto stesso».

L'eurodeputata Laura Ferrara, appresa la notizia al sequestro preventivo del depuratore comunale in località Pantano e delle stazioni di sollevamento poste a servizio dell’impianto fognario, interroga la Commissione europea.

«I militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria in seguito ad un attività di accertamento e controllo del sistema delle reti fognarie e dei sollevamenti delle acque reflue ne accertavano lo stato di totale abbandono – scrive la Ferrara -. L'impianto di depurazione di Brancaleone ha beneficiato, a partire dagli anni 2000, di diversi finanziamenti europei nonché di un finanziamento di circa 700.000 euro a valere sul POR Calabria 2007/2013 (Programma POI 2011) per la messa in esercizio del depuratore, realizzazione e messa in funzione impianti di sollevamento ed ottimizzazione di tutto il sistema fognario. Opere evidentemente mai realizzate. Chiedo alla Commissione europea di fare chiarezza sull'uso dei vari finanziamenti destinati alle opere su questo impianto. Inoltre visti i significativi sversamenti di liquami fognari non depurati in più aree dell’abitato di Brancaleone, e sul relativo arenile, con evidente deturpamento delle spiagge e delle coste marine così come accertato dalle indagini, chiedo se e come la Commissione intende garantire in tale area l'elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente ai sensi dell'articolo 191 del TFUE».

Chiaravalle Centrale, Vono e Giarrusso (M5s) chiedono misure più dure contro le mafie

Il voto di scambio politico-mafioso “è il reato più grave commesso in democrazia” perché segna “la morte della sovranità popolare”.

Un fenomeno peraltro “fin troppo diffuso” che va contrastato duramente. E' quanto hanno sottolineato a Chiaravalle Centrale (Cz) i senatori del MoVimento 5 Stelle Silvia Vono e Mario Michele Giarrusso, nel corso di un partecipato incontro pubblico presso la sala convegni di Palazzo Staglianò.

L'iniziativa, aperta dal saluto del sindaco, Mimmo Donato, è stata introdotta dalla senatrice Vono che ha analizzato in maniera approfondita l’art. 416-ter del nostro codice penale.

“Alta deve essere l'attenzione del legislatore contro le nuove forme di mafia” ha sottolineato la parlamentare pentastellata, ricordando che “nessun criminale va più in giro a minacciare con coppola e lupara”.

Una riforma del 416-ter sullo scambio di voti politico-mafioso “in termini di maggiore  efficacia” appare dunque “necessaria” dopo le modifiche del 2014 approvate durante il Governo Renzi, con il voto favorevole di Forza Italia, ma tra le proteste in aula del M5S.

Le critiche erano in gran parte rivolte all'abbassamento, in fase di approvazione parlamentare, della pena edittale, ma soprattutto alla imprescindibile presenza di atti intimidatori tipici del metodo mafioso alla base del “do ut des” tra politico ed esponente della criminalità organizzata. “La riduzione della pena minima - ha spiegato Giarrusso - evita l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per chi esercita il voto di scambio,  non si va più in galera e la prescrizione scende pure in maniera proporzionale”.

Il MoVimento 5 Stelle, oggi forza di Governo, “contrasterà la mafia con azioni coerenti e concrete, ripristinando immediatamente regole ferree che passano dal potenziamento dei mezzi di indagine a favore delle Procure, dalla riforma del 416 ter sullo scambio di voto politico elettorale e dall'aggiornamento anche del 416 bis attraverso l'introduzione dell'aggravante della corruzione nell'associazione a delinquere di stampo mafioso”.

La senatrice Vono, componente della Commissione affari costituzionali, ha preannunciato anche “una revisione” della legge che regola lo scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa.

Voto di scambio politico-mafioso, a Chiaravalle centrale il convegno con i senatori Vono (M5s) e Giarrusso (M5s)

Il libro dal titolo “Il voto di scambio politico-mafioso”, di Mario Michele Giarrusso e Andrea Leccese (Armando Editore) verrà presentato venerdì 15 giugno alle ore 18.30 a Chiaravalle Centrale (Catanzaro), presso la sala convegni di Palazzo Staglianò.

Dopo il saluto introduttivo del sindaco, Domenico Donato, aprirà i lavori la senatrice del Movimento 5 stelle Silvia Vono, avvocato e componente della Commissione affari costituzionali a Palazzo Madama.

Interverrà l'autore, Mario Michele Giarrusso, avvocato e senatore del Movimento, al suo secondo mandato. 

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Olio tunisino, Ferrara (M5s): “Non permetteremo un altro scippo al Sud Italia”

 «A distanza di due anni siamo di nuovo in trincea a difendere il made in Italy, l’olio d’oliva potrebbe essere nuovamente sotto attacco da parte dell’Europa e il Movimento 5 stelle non starà a guardare».

È quanto afferma l’eurodeputata Laura Ferrara, in merito alla richiesta da parte della Tunisia di estendere per ulteriori due anni la concessione del contingente aggiuntivo di olio di oliva in esenzione da dazio. 

«Dopo le incredibili polemiche e nonostante le nostre azioni al Parlamento europeo, con il regolamento 2016/605 veniva assegnato alla Tunisia, con motivazioni di eccezionalità per la difficile situazione socioeconomica, un contingente che doveva essere temporaneo, a dazio zero, di 35.000 tonnellate di olio di oliva per le esportazioni verso l'Unione Europea negli anni 2016/2017. Si trattò di uno scippo vero e proprio ai piccoli e medi produttori del Sud Italia, firmato Pd fra gli altri – afferma l’eurodeputata Laura Ferrara – se dovesse essere ulteriormente prorogata la concessione, saranno regioni come la Sicilia, la Calabria e la Puglia, a pagare il prezzo di questo aiuto umanitario. L’allarme Xylella prima e la normativa restrittiva sui valori di acido eptadecenoico, che il M5S ha poi fatto correggere, hanno letteralmente inginocchiato il settore olivicolo delle regioni del Sud Italia. Il Movimento 5 Stelle Europa ha già inviato una interrogazione parlamentare sulla questione, vogliamo fare chiarezza sui piani della Commissione europea – conclude l’europarlamentare – e capire se ci sia la volontà di perseverare nello stesso errore di due anni fa». 

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