Siria: l'esercito di Damasco avanza ad Aleppo e conquista il quartiere di Handarat

Continua l'offensiva dell'esercito siriano ad Aleppo. I soldati di Damasco, nel pomeriggio di oggi, sono entrati nel quartiere di Handarat. L'area, ex campo profughi palestinese, da giorni è teatro di violenti combattimenti. Lunedí scorso, i militari erano riusciti ad entrare nel quartiere, che martedì è caduto nuovamente nelle mani dei terroristi al termine di una feroce controffensiva. La conquista del quartiere, situato alla periferia nord orientale della città, è stata confermata da diverse fonti presenti sul campo.

Bombe a New York, almeno 29 feriti

Una bomba esplosa ieri sera a Manhattan, tra la 23ma strada e la 7ma avenue nel quartiere di Chelsea, ha provocato il ferimento di almeno 29 persone, una delle quali verserebbe in gravi condizioni. L'ordigno deflagrato è stato collocato in un cassonetto della spazzatura, mentre un altro congegno esplosivo, costruito con una pentola a pressione, è stato disinnescato dagli artificieri. Il luogo in cui è stato compituto l'attentato è stato delimitato da polizia, vigili del fuoco, Fbi e antiterrorismo. Per il sindaco della città Bill De Blasio: “È stato un episodio molto grave e sicuramente intenzionale, ma per il momento non ci sono prove credibili di legami con il terrorismo, né emergono minacce specifiche per la nostra città”.

Parigi: la polizia ferma un 15enne pronto a compiere un attentato

Un 15enne, sospettato di voler compiere un attentato terroristico, è stato fermato questa mattina a Parigi. La notizia è stata divulgata dai media francesi, per i quali il ragazzo sarebbe stato posto in stato di fermo dagli 007 transalpini. L'adolescente, sarebbe stato in contatto con il jihadista francese Rachid Kassim, presunto mandante ed ispiratore dalla Siria di diversi progetti d'attentato in Francia. Il potenziale terrorista si sarebbe "proposto per un'azione". Sabato scorso, un altro adolescente di 15 anni, legato a Rachid Kassim, sospettato di voler "passare all'azione" era stato fermato a Parigi. Nato il 9 settembre 2001, il quindicenne fermato quest'oggi non era noto ai servizi di polizia e da quanto è trapelato, aveva cercato di procurarsi un'arma, ma si ignora l'obiettivo. Sono una trentina i minorenni fermati in Francia nel quadro di vicende legate al terrorismo. Sempre a Parigi, nel corso della notte erano stati arrestati cinque cittadini siriani armati e sospettati di voler acquistare dei kalashnikov. I cinque sono stati individuati in un ristorante del quartiere latino, dove progettavano l'acquisto di quattro fucili mitragliatori

 

Parigi: auto carica d'esplosivo scoperta a Notre Dame

Un'auto con a bordo almeno sei bombole di gas è stata scoperta nella notte a cavallo tra sabato e domenica a Parigi, nelle vicinanze della cattedrale di Notre Dame. A divulgare la notizia è stato l'Antiterrorismo francese che ha fatto sapere che le bombole sono state rinvenute su una Peugeot 607 priva di targhe.  Da quanto si è appreso, nell'auto non era presente alcun detonatore. Nel corso delle indagini, avviate per cercare di fare luce sul fatto, sono state fermate almeno 5 persone.

Turchia: strage alla festa di matrimonio, 50 morti e 94 feriti

Strage  in Turchia dove durante un ricevimento di matrimonio  un'esplosione ha provocato 50 morti e 94 feriti. L'attentato, attribuito a kamikaze dell'Isis, è stato compiuto nella città di Gaziantep, non lontana dalla Siria. Le vittime, molte delle quali sono donne e bambini, appartengono quasi tutte alla minoranza curda. Secondo le prime ricostruzioni, uno o più attentatori suicidi si sarebbero uniti ai festeggiamenti che, come da tradizione, si stavano svolgendo in strada. La deflagrazione ha devastato ogni cosa nel raggio di alcune decine di metri.

Due italiani feriti in attentanti in Thailandia

Almeno quattro persone sono morte e una quarantina sono rimaste ferite - tra cui due italiani - in Thailandia in una decina di esplosioni che tra ieri e stamattina hanno colpito cinque località costiere nel sud del Paese, tra cui le mete turistiche di Hua Hin e Phuket. Gli attacchi, che non sono stati rivendicati, appaiono chiaramente coordinati. Mentre continuano le indagini, le autorità di Bangkok - notoriamente timorose degli effetti sul turismo - hanno escluso l'ipotesi terroristica e in particolare il terrorismo islamico, preferendo parlare di "sabotaggio locale". L'attacco più grave è avvenuto ieri sera a Hua Hin, 200 chilometri a sud di Bangkok. In una via adiacente a un popolare mercatino turistico, due ordigni sono esplosi a venti minuti di distanza, causando un morto e oltre 20 feriti tra cui due italiani. Uno di essi è stato dimesso dopo le prime cure, mentre il secondo - il 51enne Andrea Tazzioli, di Genova - è stato operato alla spalla per rimuovere una scheggia. Ma è questa mattina che la strategia coordinata degli attacchi è diventata evidente. Di nuovo a Hua Hin, altri due ordigni vicino alla torre dell'orologio hanno causato un morto. Un'altra vittima thailandese si è registrata a Surat Thani, più a sud, dopo una cerimonia per il compleanno della regina thailandese Sirikit. E poi a Phuket, nella turistica zona di Patong, un ordigno minore è esploso causando un ferito, e altre bombe minori sono state identificate e disinnescate dalla polizia. Alla luce di questa serie di attacchi, va contata tra gli attentati anche l'esplosione di ieri pomeriggio in un mercato a Trang, nell'estremo sud, che ha causato un altro morto. Sia a Hua Hin sia a Phuket, le autorità hanno invitato i turisti a evitare le zone affollate. Ancora da chiarire la matrice degli attacchi. Un movimento separatista islamico è presente da oltre un decennio nell'estremo sud ed è responsabile di una guerriglia costata oltre 6 mila morti ma finora ha sempre colpito nelle quattro province dove è attivo e non ha mai mostrato nessun legame con il terrorismo islamico globale o con l'Isis. E' possibile anche un movente politico, dopo l'approvazione della nuova Costituzione nel controverso referendum di domenica scorsa. Lo stesso premier Prayuth Chan-ocha ha indirettamente puntato il dito contro l'opposizione. Il fatto che oggi sia l'84esimo compleanno della regina, e che i militari ora al potere siano i più strenui difensori della monarchia, rafforza l'ipotesi di attacchi simbolici per lanciare messaggi. Nell'attesa di fare chiarezza, la Thailandia è oggi in stato di allerta. (ANSA)

 

Londra: uomo si scaglia con un coltello contro i passanti, una donna morta e 5 feriti

Sangue e paura a Londra dove, ieri sera, un 19enne armato di coltello si è scagliato sui passanti. L'aggressione è costata la vita ad una donna americana di 60 anni, mentre altre cinque persone sono rimaste ferite. Il responsabile, un somalo con passaporto norvegese, è stato arrestato dalla polizia che ha usato una pistola elettrica per immobilizzarlo. Allo stato non si sa ancora se il gesto sia stato determinato da motivazioni terroristiche. Le autorità tendono a minimizzare, il vice capo della polizia londinese, Mark Rowley ha dichiarato: "Le prime indicazioni suggeriscono che la salute mentale (dell'aggressore) sia un fattore significativo in questo caso ed è questa una delle linee maggiori delle indagini". Tuttavia, potrebbe prendere corpo l'ipotesi jihadista, tanto più che meno di 48 ore prima dell'attacco, il capo dei servizi di sicurezza britannici aveva lanciato l’allarme affermando che un attacco terroristico sul suolo britannico "non è questione di se, ma di quando".

Guerra in Europa, il nemico più pericoloso è l'ansia

Voglio tranquillizzare il signor presidente della Repubblica che si preoccupa dell’ansia da terrorismo; e faccio uso di alcuni esempi storici. Quando Giulio Cesare assediava Alesia e a sua volta venne assediato dai Galli, non solo non si fece prendere dall’ansia, ma, con la massima calma, attese che i Galli esterni finissero i viveri e se ne andassero; e poi prese Alesia e catturò Vercingetorige. Lo stesso gli accadde un paio d’anni dopo ad Alessandria, dove però un po’ d’ansia forse la sentì… per Cleopatra. O pensate che san Pio V e don Giovanni d’Austria nel 1571, o Giovanni Sobieski e l’imperatore Leopoldo nel 1683 abbiano sconfitto il nemico turco perché quella mattina non avevo preso l’ansiolitico? Ma no, combatterono tranquillissimi. L’ansia è dannosa, nella vita in genere, e tanto più in guerra; l’ansia non è uno stato d’animo, è una malattia e si cura – così così – con delle pillole. Io non sono minimamente in ansia per la minaccia dell’ISIS o di chi per esso. Buon conoscitore della storia universale, mi stupiscono moltissimo che l’Europa, terra delle guerre, sia in relativa pace dal 1945; e so che a lunghi periodi di pace seguono, di solito, guerre terribili: dal 1748 al 1792, e poi un massacro continuo fino al 1815; dal 1815, pace fino al 1914: e si sa cosa avvenne dopo. Non dobbiamo perciò farci prendere dall’ansia, ma con molta freddezza decidere il da farsi, e farlo presto e bene. Se c’è un luogo dove sta il califfato, attaccarlo e distruggerlo (nota tecnica: le bombe dall’alto non gli fanno nulla; serve un assalto per terra: ferro ignique vastare); se il califfo ha, come ha, dei seguaci in Europa, considerarli soldati nemici e porli di fronte all’alternativa normale in guerra: o arrendersi o essere feriti e uccisi. In guerra, è banale. Non c’è bisogno di ansia, se mai di una sana e lucida ira, come insegna Platone: thymòs, coraggio furibondo dei guerrieri; però, calma olimpica dei governanti e generali. Ve lo immaginate, a Lipsia nel 1813, lo Schwarzenberg e il Radetzky affrontare Napoleone soffrendo di ansia da prestazione? Invece, mici mici e quatti quatti gli rifilarono uno squasso di legnate; due anni dopo, il generale inglese Thomas Picton non provò nessuna ansia quando, lasciato il ballo a Bruxelles, corse a prendere il comando della sua divisione e ne morì alla testa; provò sicuramente mal di piedi, con gli scarpini eleganti, visto che era in ferie e senza divisa e scarponi. Facciamo dunque questa guerra con la massima tranquillità, possibilmente sbrigandoci e facendo il massimo nel minor tempo possibile. Ne abbiamo le armi e i soldi; e, se saputi selezionare e addestrare, anche i soldati: non ci servono nè ansia né diluvi di parole né arrampicate sugli specchi dell’ideologia. Un corollario. Bastano otto settimane di BAR (Battaglione Addestramento Reclute) come le ho passate io al V Aosta, per trasformare in un valente e spietato soldato anche il più effeminato e molliccio divertaiolo della “generazione Bataclan” e dei gessetti colorati: fidatevi. Se no, riguardatevi il bel film “Ufficiale e gentiluomo”. Vale anche per le signorine.

  • Published in Diorama
Subscribe to this RSS feed