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Adottato dall’Asp il nuovo Atto aziendale. Ecco il futuro dell’ospedale di Serra

Con l’adozione del nuovo Atto aziendale da parte dell’Asp di Vibo Valentia, diventa ancor più chiaro il destino dell’ospedale “San Bruno”. Al di là degli aspetti tecnici contenuti nel Decreto n. 64/2016 adottato dal Commissario per il Piano di rientro Massimo Scura, la terminologia usata in questo nuovo provvedimento sembra essere inequivocabile ed indica le funzioni riservate a ciascuna struttura ricadente nel territorio provinciale. “Le funzioni ospedaliere dell’emergenza-urgenza – viene specificato all’articolo 40 dell’Atto aziendale - sono articolate in:

• Funzioni di Ospedale Spoke – P.O. di Vibo Valentia: svolge funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, di osservazione breve intensiva e di medicina di urgenza e, ove necessario, trasferisce in continuità di assistenza al DEA di II Livello (Hub) per livello superiore di cura.

• Funzioni di Pronto Soccorso semplice nell’Ospedale Generale – P.O. di Tropea: effettua in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricovero oppure trasferimento urgente al DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza, secondo protocolli concordati per patologia (es. reti assistenziali ad alta complessità).

• Funzione di Ospedale di Zona Disagiata – Ospedale di Serra San Bruno: Pronto soccorso di base con interventi diagnostico terapeutici di stabilizzazione e cura del paziente, di ricovero o di trasferimento urgente al Centro SPOKE o HUB.

• Punto di Primo Intervento (h/12) – C.A.P.T. di Soriano Calabro affidato alla gestione diretta del SUEM 118. Per questa funzione sono necessari unicamente ambienti e dotazioni tecnologiche atti al trattamento delle urgenze minori e a una prima stabilizzazione del paziente ad alta complessità, al fine di consentirne il trasporto nel Pronto Soccorso più appropriato”.

Ciò è sufficiente per rendersi conto che il nosocomio serrese dovrà essere considerato come un qualcosa di diverso rispetto all’accezione corrente di ospedale ed il suo nuovo ruolo pare essere decisamente quello di una struttura secondaria adibita ai trattamenti successivi rispetto agli interventi effettuati nei presidi principali. Ed è l’articolo 41 a rendere palese questo intendimento. “La rete ospedaliera dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia – viene infatti puntualizzato - è articolata, in conformità al modello indicato nel D.C.A. n. 64 del 5.07.2016, su tre presidi ospedalieri come di seguito riportato.

• Presidio Ospedaliero di Vibo Valentia - Centro Spoke - Presidio ospedaliero con elevata presenza di specialità ad ampia diffusione sul territorio, sede di DEA di primo livello.

• Presidio Ospedaliero di Tropea - Ospedale generale - Presidio ospedaliero sede di pronto soccorso, con la presenza di un numero limitato di specialità e servizi di supporto.

• Presidio Ospedaliero di Serra San Bruno - Ospedale di Zona Disagiata – Presidio ospedaliero sede di pronto soccorso. Il P.O. garantisce, a livello aziendale, l’offerta pubblica dei posti letto per sub-acuzie (lungodegenza e riabilitazione intensiva)”. 

In altre parole, non è in discussione il mantenimento dell’ospedale in quanto edificio fisico dotato di personale. Ma se si parla dei compiti che dovranno essere svolti al suo interno, allora non si può dar torto a quanti, sin dai tempi della chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia, prefiguravano scenari poco rassicuranti per un comprensorio montano che, con il passare degli anni, ha subito un depauperamento di servizi devastante.

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