Mangialavori a Oliverio: “Amministrazione regionale mai nata”

Il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori ha inviato una missiva al presidente del Giunta regionale Mario Oliverio per sottolineare tutte le criticità esistenti. DI seguito, pubblichiamo il testo integrale della lettera:

 

Egregio presidente,

Tra pochi giorni gli americani voteranno per eleggere il presidente di una nazione controversa, più volte criticata da opposti punti di vista e soggetta a continue “revisioni” storiche.

Certamente non me ne vorrà se alle dichiarazioni politically correct dell’attuale presidente preferisco quella del candidato repubblicano del 1964, Barry Goldwater. A suo parere, nel perseguimento di una causa giusta, la moderazione non è una virtù e l’estremismo non è un vizio.

La compagine da Lei allestita per risollevare le sorti della Calabria avrebbe dovuto fare fuoco e fiamme, attraverso riforme incisive unite a una efficace azione amministrazione. Ad oggi, però, si registra un freddo polare che ha congelato ogni prospettiva di crescita.

Insomma, la moderazione si è trasformata in moderatismo e l’estremismo in rappresentazione fittizia segnata da confusione e incertezza. La sensazione, pertanto, è che questa amministrazione non sia mai nata davvero.

Il perseguimento delle cause giuste, infatti, è rimasto confinato nell’alveo delle buone intenzioni, sebbene sempre ammantato dalla Sua retorica d'antan, probabilmente utilizzata per far battere il cuore politico ed emotivo (ormai quasi fermo) dei calabresi.

A questo punto sarebbe opportuno fare l’elenco degli obiettivi dichiarati e puntualmente disattesi: immobilismo amministrativo senza precedenti; mancata riforma della burocrazia; elusione di tutti i nodi che legano la regione all’arretratezza; inadeguatezza di strutture e infrastrutture; degrado marino; depauperamento dei servizi; mancanza di progettualità culturale; assenza di una politica di promozione turistica.

La politica del j'accuse non appartiene alla cultura politica del mio schieramento, meno che mai il piagnisteo fine a se stesso. È però innegabile che sullo scacchiere politico regionale aleggia un metaforico e potente gas soporifero che spegne la passione civile, ovvero l’elemento principale della politica. In Calabria soffia forte il vento dell’apatia, mentre la rassegnazione ha preso il posto allo spirito d’iniziativa, perfino nel Suo schieramento.

Insomma, l’attuale compagine di governo regionale non stimola la dialettica politica e, per giunta, non riscalda i cuori. L’omologazione al “mini-pensiero” che orienta lo spirito dell’attuale esecutivo sembra aver preso il sopravvento su tutto, con i rischi connaturati all’originalità ormai morti e sepolti.

Non possiamo che porci delle domande: il centrosinistra regionale è capace di offrire un minimo di prospettiva politica alla Calabria? Fino a quando i calabresi dovranno attendere per rendersi conto che c’è una guida della Regione impegnata per il cambiamento, capace di procedere secondo una programmazione ben definita e non episodica? Noi siamo pronti a valutare positivamente proposte e risultati oggettivi nel segno dello sviluppo e del progresso di questa regione.

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