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Italicum, le indiscrezioni: "In caso di rimpasto Censore sottosegretario"

Proseguono le indiscrezioni riguardanti i parlamentari che hanno votato la fiducia al governo Renzi che l’aveva posta con riferimento alla legge elettorale Italicum, un sistema spagnolo ma modificato per adattarlo alle richieste dei partiti italiani fino quasi a stravolgerlo, forse disegnandolo “su misura” proprio per se stesso. Il giornale “La provincia” aveva svelato i retroscena di un voto che ha visto protagonista il deputato del Partito democratico, il serrese Bruno Censore: «da tutti un po’ troppo frettolosamente definito “bersaniano”di ferro, Censore, nel giorno che contava davvero, gira l’angolo e vota la partita di Renzi». Secondo il giornale cosentino, Censore sarebbe diventato “un renziano ma dell’Italicum”. La sera prima del voto, il deputato serrese, sarebbe andato a cena «con un bel gruppo altolocato di renziani tra cui, manco a dirlo, il tesoriere del partito Bonifazi. Uno degli uomini del Pd che ognuno vorrebbe sedersi a fianco». Il tesoriere del partito. Ma c’è dell’altro. Censore prima d’incontrare Bonifazi avrebbe avuto un colloquio con Luca Lotti, attuale sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’editoria nel Governo Renzi e segretario del CIPE Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Bocche cucite sull’esito dell’appuntamento ma quanto sarebbe avvenuto nelle ore consecutive non fa che confermare quanto sarebbe successivamente trapelato da ambienti democrat. Qualche bene informato sosterrebbe che in caso di rimpasto nel Governo preseduto dal premier Renzi, Bruno Censore, potrebbe trovare un incarico da sottosegretario. Questo dunque il vero oggetto dei colloqui e delle trattative della sera prima del voto con gli uomini più influenti di Renzi, certo anche la ricandidatura che «però è chiaro, da renziano dell’Italicum, è un po’ più probabile ora come ora», forse scontata. Ma sul piatto anche la “presenza” dei democrat nazionali alle elezioni comunali di Vibo, dove Censore, per le elezioni di questo mese ha un suo candidato e una partita particolare da vincere, per questo «meglio stare nel Pd che governa che in quello che sbraita, metti tutto insieme e viene fuori il Censore che non ti aspetti, o che invece si aspettava benissimo chi ha cenato con lui la sera prima».

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