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ESCLUSIVO / Irto accusa Berlusconi: “Fu lui a commissariare la Sanità calabrese”

A Fabrizia ci è arrivato per l’inaugurazione dell’anno scolastico dell’Istituto comprensivo. Ma l’esperienza gli è servita per capire quali sono le reali condizioni di vita delle popolazioni locali. Abbiamo dunque colto l’occasione per entrare nel merito dei problemi che affliggono le comunità del comprensorio serrese, annotando qualche riflessione su questioni di carattere regionale. Quanto ad un ipotetico scioglimento del consiglio regionale, di cui è presidente, Nicola Irto però glissa: “l’udienza della Corte costituzionale – spiega – è riferita all’operato della passata legislatura che, a fine esperienza consiliare, ha cambiato la legge elettorale. Noi rispondiamo per quello che abbiamo fatto dal 25 novembre 2014 in poi. Da questo punto di vista siamo assolutamente tranquilli: noi rispondiamo per le cose che facciamo, non per quelle che hanno fatto gli altri”. Impossibile, dunque, una previsione perché si tratta di “cose straordinariamente tecniche, di alto livello giuridico che mi pare anche difficoltoso e complicato innescarle nel dibattito politico regionale”. Chiamato a rispondere su quale possa essere l’azione della Regione circa la precarietà della viabilità delle zone interne, l’esponente del Pd precisa che “dovrebbero essere messi immediatamente attorno ad un tavolo i responsabili tecnici e politici dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, assieme anche con il dipartimento Lavori pubblici della Regione Calabria, per capire se riusciamo a superare il conflitto di competenze e come la Regione può aiutare la Provincia e questi territori. Penso –  aggiunge – che rientrerà in quella logica di poter avere la Regione vicina alle amministrazioni comunali”. Le opportunità le potrebbe offrire l’Europa. “Il Por 2014/2020 – asserisce Irto al riguardo – è l’ultima grande occasione che ha la Calabria di riscattarsi e di uscire dal pantano nel quale si trova da troppo tempo. Adesso si parte con la fase attuativa. Ci dovrà essere una capacità progettuale delle amministrazioni comunali per saper cogliere l’offerta che viene proposta dalla programmazione comunitaria. Se si riuscisse ad unire una serie di sinergie, anche progettuali e formative, sarebbe un risultato eccezionale”. Quando viene toccato l’argomento della chiusura degli ospedali, il principale inquilino di Palazzo Campanella non esita a puntare l’indice: “Fu Berlusconi a commissariare la Sanità calabrese. Noi, purtroppo, partiamo da là. Abbiamo un gigantesco problema – è la sua tesi - che è quello di una politica eletta dai cittadini e di commissari, che si sono susseguiti negli anni, che devono far quadrare i conti. Bisogna trovare un giusto compromesso fra chi pone le esigenze dei cittadini, e cioè ne recepisce le istanze dirette, e il commissario del governo che deve far tornare i conti. Un tavolo di discussione – conclude - che pone al centro i calabresi, il diritto alla salute e l’offerta sanitaria può mettere insieme queste competenze che sono straordinariamente diverse fra loro”.

 

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