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Fusione, Rosi: “Via gli steccati politici, ideologici e campanilistici”

Che non fosse facile era fin troppo evidente, che sorgessero controdeduzioni di carattere certamente non tecnico poteva essere immaginabile. E, d’altronde, “avevamo messo in preventivo le difficoltà e le obiezioni che potevano nascere”. Bruno Rosi sembra deciso ad andare avanti nel progetto di fusione anche dopo gli stop degli ultimi due giorni e si dice “contento di aver stimolato il dibattito” e di riscontrare “la consapevolezza dell’importanza, dell’attualità e dell’ineludibilità dell’argomento”. Ringrazia “i sindaci che hanno preso posizione” e spiega che “il traguardo non è utopistico e se si concretizzasse avrebbe una valenza storica e aprirebbe grandi prospettive”. E’ un’introduzione soft, forse utile a mettere in chiaro che non è il caso di creare scontri fra paesi e idonea ad agevolare il passaggio nel quale il primo cittadino di Serra San Bruno ostenta sicurezza sul fatto che se gli abitanti dell’area interessata “fossero chiamati ad esprimersi in merito mostrerebbero uno spirito positivo”. Gradualmente emerge la volontà di illustrare le proprie ragioni replicando alle schiette dichiarazioni degli omologhi. Rosi sottolinea, infatti, che “non si vedono reali motivazioni circa la perplessità sulla selezione dei futuri attori politici” e specifica che “il progetto è talmente ampio ed ambizioso da consentire la formazione di una classe dirigente innovativa e rappresentativa dell’intero territorio”. Tradotto vuol dire che i timori di una sostanziale predominanza dei politici di origini serresi nelle ipotetiche competizioni elettorali amministrative sono infondati. Più marcata è poi la successiva considerazione: “trovo alquanto strana – asserisce il capo dell’esecutivo della cittadina della Certosa – la presa di posizione di Barbara poiché in precedenza si era detto disponibile ed entusiasta su questo progetto, rammaricandosi, nel corso di una trasmissione radiofonica in cui eravamo presenti entrambi, della sua scelta sul dimensionamento scolastico”. Non manca, infine, un invito rivolto ai sindaci di Brognaturo, Spadola e Simbario “ad approfondire questo tema andando oltre gli steccati politici, ideologici e campanilistici”.

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