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"La Spallata", Centro Studi Tradizione Partecipazione: "Reggio pretende di essere risarcita"

"Da un anno, anzi tre, non si vedeva così tanta gente in piazza per partecipare con entusiasmo ad una manifestazione pubblica". Giuseppe Agliano, presidente del Centro Studi Tradizione Partecipazione giudica positivamente la risposta dei cittadini alla convocazione di sabato pomeriggio in Piazza Italia, a Reggio Calabria, richiamati dal desiderio di esprimere disappunto e delusione rispetto all'azione quotidiana dell'Amministrazione Falcomatà.  "I cittadini, ormai stanchi e disillusi, di giorno in giorno manifestano il proprio dissenso per l’attuale mala gestione della cosa pubblica cittadina. Tanti reggini si stanno ricredendo e si registra una palese e considerevole perdita di consensi per l’amministrazione comunale guidata dal  rampollo di casa Falcomatà. I cittadini che lo hanno votato avevano riposto in lui la fiducia del risveglio dal torpore e la ripresa del cammini di speranza, dopo due lunghi e scellerati anni di commissariamento, di silenzio, di disservizi, di precarietà e di sporcizia. Invece gli anni sono diventati tre". "Perché l'ultimo - sostiene il Centro Studi Tradizione Partecipazione - si somma agli altri due aggiungendo marcio e malcontento al lungo e salato conto che tutti i giorni è portato con strafottenza a tavola dei nostri concittadini. E’ trascorso quasi un anno dall’insediamento del centrosinistra alla guida del Comune, anno che sarà ricordato dalla storia cittadina non per la tanto agognata 'svolta', ma per la vergognosa vicenda del Miramare; per la scandalosa chiusura dei gazebo sul lungomare in piena estate; per gli incarichi di parenti e compagni nello staff del sindaco mai formalizzati; per le bestemmie e le votazioni a 'pugni chiusi' nelle riunioni di commissione; per le nomine di soggetti provenienti da quel “Modello Reggio” messo al bando solo quando conviene; per le proposte di liberalizzare le droghe, ripopolare i centri collinari con gli immigrati, istituire illegali registri per le unioni civili; di chi crede di potere gestire le stanze del Palazzo S. Giorgio come se fossero quelle di casa propria.  Con la manifestazione di sabato, si è delineato uno spartiacque tanto visibile quanto prevedibile: da un lato la Reggio sana e la gente perbene, dall’altra i capricci, l’arroganza e l’inadeguatezza di un’amministrazione che non ha neanche l’autorità necessaria per imporsi su vicende importanti quali la paventata chiusura dell’aeroporto; il definanziamento del Decreto Reggio; la questione delle deleghe della Città metropolitana che la Regione vuole riprendersi; l’incapacità di abbattere la pressione tributaria attraverso l’azione già avviata (e bloccata da tre anni) della vendita del patrimonio edilizio; la gravissima colpa di aver perso, senza battere ciglio, oltre 150 milioni…si avete letto bene! Centocinquantamilioni di euro!!!... di finanziamenti ritornati alla Regione e alla Comunità Europea per scelta o per ignavia. Oggi la Città non si sente difesa e salvaguardata. Questa amministrazione di centrosinistra non ha la forza né la capacità per imporsi e per proteggere ciò che è nostro e ci spetta di diritto.  Reggio e  i reggini ancora sono chiamati ad aspettare, a pazientare, per avere un sacrosanto risarcimento per aver buttato alle ortiche tre anni del suo futuro". "A noi, alla destra e al centrodestra, ancora una volta, il compito di dare speranza - conclude Agliano - e certezze alla Reggio che non si arrende".

 

"La Spallata", Fratelli d'Italia esulta: "Sabato è ripartita la Destra"

"Avevamo un obiettivo, con la manifestazione di sabato scorso l’abbiamo raggiunto: Ritornare in piazza! Era un dovere per noi di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e per tutta la Destra reggina far vedere al nostro popolo che ci siamo, che non ci nascondiamo, che ci mettiamo la faccia, che siamo sempre pronti ad ascoltare e difendere, come sempre abbiamo fatto, i reggini ed il suo territorio". Il Coordinamento Città Metropolitana di Fratelli d'Italia rivendica con orgoglio il desiderio e la necessità di essere presente a "La Spallata", l'adunata che nel pomeriggio di sabato ha trascinato davanti al portone di Palazzo San Giorgio centinaia di persone, tutte ansiose di esprimere pubblicamente il proprio dissenso nei confronti dell'Amministrazione Comunale di centrosinistra guidata da Giuseppe Falcomatà.  "Qualcuno pensava e confidava - argomenta FdI - nella definitiva sparizione della nostra Comunità Militante, nell’assenza totale della destra reggina, di quella favolosa avventura che da 45 anni, nel bene ed anche nel  male (la presunzione non ci appartiene), con pregi e difetti è stata ed è presente nella vita politica, amministrativa, culturale della nostra città. Sbagliato! Non ce lo meritavamo, ma soprattutto non potevamo permettercelo, per noi, per quelli prima di noi e per quelli che verranno, non potevamo cancellare, con un semplice colpo di spugna, la nostra storia, anni di battaglie, di lotte, di vittorie e perché no, anche di sconfitte. Abbiamo fatto i conti con il passato, abbiamo pagato le nostre colpe ed anche quelle che non ci meritavamo, addirittura hanno cercato di colpirci a tradimento per farci scomparire dalla scena politica, ma non ci sono riusciti. L’avevamo detto in conferenza stampa, da sabato riparte la Destra, con tutti gli amici e le sigle che erano presenti a piazza Italia, con tutti quelli a cui stanno a cuore i reggini e Reggio Calabria.  Grazie da parte di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a tutte le donne e gli uomini che hanno riempito la piazza, ad Enzo Vacalebre che ci ha creduto fin dall’inizio. In ultimo, anche se l’indifferenza resta la migliore arma, volevamo rispondere ad uno dei baby-dem, che siedono a palazzo San Giorgio. Apprendiamo oggi - chiaro il riferimento ironico a quanto dichiarato, con toni deliberatamente insultanti da Antonino Castorina, capogruppo PD in Consiglio Comunale - che sabato pomeriggio, giustamente vista l’età, dopo avergli fatto il bagnetto, passatagli la cremina per il rossore, appuntato il pannolino e messo sul seggiolone con la pappa, il buon baby-dem ha guardato la 'Carica dei 101' e da bambino giudizioso è andato a letto. Bravo, ma non c’era bisogno di farlo sapere a tutta la città. Scherzi a parte, da queste dichiarazioni si capisce, in modo ancora inequivocabile, in quali mani è finita la nostra città, di quale infimo spessore culturale siano depositari coloro che devono fare le scelte politiche ed amministrative per il benessere e lo sviluppo dell futura Città Metropolitana. Non abbiate paura, la Destra c’è , noi ci siamo, sabato - terminano le riflessione del Coordinamento di Fratelli d'Italia - abbiamo voluto mostrare a tutti voi un a cosa sola: Prima i Reggini!"

 

"La Spallata", le considerazioni di Iaria (PACE): "La gente è stufa dei gufi ambigui"

"Dunque è andata, ed è andata bene! Doveva piovere, infatti, e doveva venire poca gente, ma alla fine il cuore, la passione e la voglia di dire basta al brigantaggio amministrativo che impera a Palazzo San Giorgio hanno vinto e 'La Spallata',  fortissimamente voluta da Enzo Vacalebre e dai partiti e movimenti del centro-destra, ha fatto confluire a Piazza Italia persone, bandiere e palloncini, come non se ne vedevano da tempo". Sono considerazioni colme di soddisfazione quelle di Tommaso Iaria, Segretario Nazionale PACE Italia, a margine della manifestazione svoltasi sabato pomeriggio a Reggio Calabria e capace di coinvolgere l'intero panorama di centrodestra.  "I gufi casarecci - ironizza Iaria - si erano premurati nei giorni scorsi di bisbigliarci (come fa il serpente a sonagli prima di iniettare il veleno mortifero) che la gente è stufa e vuole essere lasciata in pace. E però l’equivoco in cui sono incappati questi novelli 'danzatori della pioggia',  sta tutto li: nel non capire, cioè, che la gente non ne può più di loro, delle loro ambiguità, dei loro bisbigli e degli scenari apocalittici che prefigurano ogni qualvolta vi è da metterci la faccia! Sabato sera è sceso in piazza il Centro-Destra che non ha peli sulla lingua, che non si vergogna della propria storia, che ammette i propri errori (che di errori in questi anni ne sono stati fatti e pure parecchi), che ama la città e la sua gente e che rivendica con orgoglio la grande intuizione della città metropolitana. Gli uomini e le donne che erano in piazza stanno li a dimostrare, oltre ogni più ragionevole dubbio, che Reggio ha fame di politica vera e che solo attraverso la Politica con la “P” maiuscola questa  città potrà risorgere, risollevandosi da una condizione di degrado morale e materiale sotto gli occhi di chiunque intenda vederlo.  E’ il Centro-Destra delle ottime Antonella Postorino e Alessandra Bordini ,ma è anche e soprattutto il Centro-Destra di Massimo Ripepi che da solo tira la carretta dell’opposizione in Consiglio. Reggio oggi è in ginocchio: due locali storici (il Matteotti ed il Bar Camagna) hanno chiuso; la prostituzione viene esercitata in pieno giorno per le vie del centro storico; i giovani scappano via;  molte imprese sono sull’orlo del fallimento. Continuare a difendere ad oltranza un Sindaco che ne combina di tutti i colori (Miramare, ufficio di staff, nomine, gazebo, ecc.) non giova a nessuno. Roma docet.  Giuseppe Falcomatà e la sua Giunta, infatti, hanno fallito miseramente, sprofondando ancora più in basso un città ferita a morte dallo scioglimento del Consiglio Comunale per “contiguità” con la mafia che ancora grida vendetta. E, allora, ben venga la proposta di istituire una Commissione Consiliare che quantifichi il danno che lo scioglimento ha provocato alla città. E’ un’azione di verità, oltreché di giustizia, rispetto alla quale Pace Italia non si tirerà indietro. Vedremo in questi giorni chi ha realmente a cuore le sorti di Reggio e chi invece fa solo finta". Noi, come al solito, faremo la nostra parte perché - conclude il Segretario di PACE Italia - riteniamo che, oggi più che mai, 'navigare necesse'"!

 

"La Spallata", l'orgoglio di Destra Popolare: "Popolo reggino di nuovo in piazza"

"A tre anni esatti dalla pugnalata alle spalle inferta alla Città, leggasi scioglimento del Consiglio Comunale e successivo commissariamento, il popolo reggino - scrivono in una nota Giuseppe Guarnaccia ed Antonio Virduci, rispettivamente presidente e portavoce di Destra Popolare - ha scelto di ritrovarsi di nuovo in piazza e cominciare finalmente a fare quadrato, consapevole che più in basso di così Reggio Calabria non può scendere. Uomini, donne e… bambini, è stato ironicamente sibilato da qualcuno, ma a questi personaggi, costretti a mordersi la lingua circa i numeri dei presenti in piazza, dopo le loro beffarde quanto incaute previsioni della vigilia, ampiamente smentite dal colpo d’occhio offerto, vogliamo dire che Destra Popolare in primis è orgogliosa di aver fatto accorrere le proprie famiglie sabato sera. Famiglie vere, che lottano ogni giorno in una città sempre più asfissiata da una crisi economica e morale in verità globale, ma certamente resa ancora più complicata a queste latitudini da una scellerata condotta politica di chi ci avrebbe dovuto governare secondo i principi del buon padre di famiglia, per mutuare i termini utilizzati dal sindaco pro tempore". "Di esempi, purtroppo, ne abbiamo a iosa in soli dieci mesi di governo della città da parte del Pd e molti di questi - ricordano i due rappresentanti di Destra Popolare - sono stati puntualmente sviscerati nel corso del vibrante dibattito svoltosi sabato sera in piazza. Chi ha inteso usare la cultura della Legalità come uno strumento di attacco politico piegato a logiche di parte è stato chiamato, proprio davanti a Palazzo San Giorgio, a spiegare alla Città come in un solo anno l'amministrazione comunale abbia posto in essere atti irregolari se non addirittura illegittimi, ad iniziare dalla vicenda che ha visto l'occupazione di stanze e scrivanie del Municipio da parte di chi esercita funzioni di staff del sindaco, senza averne alcun titolo all'arrogante atto di affidamento del Miramare in spregio alle più elementari regole di trasparenza ed imparzialità degli atti pubblici; tutto come se fosse cosa e casa propria. Potremmo continuare con l'elencazione di tante altre vicende, fatti che sabato le voci in piazza hanno richiamato,  ma ve n'è una che per la sua importanza meriterebbe un capitolo a sé: la nomina del comandante dei vigili urbani, vicenda iniziata con le dimissioni del dottor Romeo, indiscusso professionista nelle forze dell'ordine che ha lasciato dignitosamente un corpo di polizia municipale che pare sia divenuto panacea di diatribe e discussioni sull'agire dell'Ente; a seguire la tentata nomina del dottor Militello, già insolita nella forma visto che Falcomatà usa la radio per formalizzare volontà amministrative, e nell'immediato cassata dal Senatore Molinari, membro della commissione antimafia che la bolla subito come 'censurabile' per delle irregolarità nell'azione di polizia amministrativa che avrebbero visto coinvolto lo stesso dirigente voluto dal sindaco. Queste alcune delle grandi azioni di trasparenza che il primo cittadino dovrà spiegare alla Città. In conclusione, un doveroso ringraziamento a tutti i nostri militanti che, bandiere al vento, hanno contribuito al successo indiscusso della manifestazione, nonché ad Enzo Vacalebre, 'scintilla' di questa 'spallata'. Un’altra indiscussa verità che è uscita fuori dall’appuntamento di Piazza Italia è che gli assenti hanno sempre torto". Pertanto, - termina Destra Popolare - al netto di Lucio Dattola e Massimo Ripepi, consiglieri comunali di (presunto) centrodestra compresi!

 

"La Spallata", il commento sprezzante di Castorina (PD) tra insulti e rivendicazioni fantasiose

"Più che una spallata è sembrato un memorial di rottami della destra reggina che ha finito per accontentare solo i nostalgici e gli appassionati dell'archeologia politica. A quasi un anno dall'inizio del nostro mandato questo festival dell'ipocrisia è stato il nostro miglior sondaggio''. E' quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Antonino Castorina il giorno dopo la manifestazione organizzata dalla destra cittadina. Un mix d insulti assortiti che il giovane esponente democrat utilizza per commentare "La Spallata", il raduno dei simpatizzanti del centrodestra svoltosi sabato pomeriggio a Piazza Italia, davanti al Palazzo Comunale di Reggio Calabria. ''Se le spallate sono queste - è il giudizio sprezzante di Castorina - consiglio ai nostalgici del braccio teso, che pensano di essere ancora in trincea, di organizzarne più spesso. Neanche l'aiuto postumo dei soliti amici ha potuto salvare la faccia a questa sconclusionata carica dei 101. Le loro sono facce che i reggini hanno imparato a conoscere bene negli ultimi dieci anni e che hanno determinato lo sfacelo che la città ancora oggi sta pagando. Una chiamata alle armi, senza generali, che si è rivelata un flop nonostante tutti i big decaduti siano corsi ai ripari mettendo mano agli impolverati elenchi telefonici pur di rimpolpare le loro sgangherate truppe''. ''Facendosi vedere in giro - insiste con inusitata sicurezza il capogruppo PD a Palazzo San Giorgio- non fanno che rafforzare la bontà della nostra azione amministrativa". Castorina, interrompendo per un attimo la sfilza di offese, si lancia in una avventurosa rivendicazione dei risultati "miracolosamente" ottenuti dall'Amministrazione Falcomatà nel corso del primo anno di consiliatura. "In appena dieci mesi - argomenta - siamo già riusciti a riparare i danni che hanno causato". "Forse dimenticano - riprendendo il filo della rabbiosa reazione - lor signori lo scenario post bellico nel quale hanno ridotto Reggio, ad un passo dal default finanziario e con l'onta del commissariamento. Quella stessa piazza che ieri ha ospitato il festival della demagogia, appena un anno fa era teatro di proteste per migliaia di persone, che proprio a causa delle scelleratezze della destra, hanno rischiato seriamente di perdere il lavoro. Reggio questo lo ricorda bene, tanto da aver relegato questi signori negli scantinati più bui del museo della politica''. Con uno stop and go degno di miglior fortuna, Castorina trova lo spazio per dipingere i contorni di un quadro ispirato al surrealismo: ''Oggi che la città è libera dalle macerie, finalmente ha iniziato a respirare l'economia è uscita dal baratro, il centro come le periferie sono stati disseppelliti dai rifiuti e tornano alla normalità attraverso servizi moderni, efficienti e soprattutto economicamente sostenibili. Abbiamo inaugurato un modus amministrativo che è diventato un vanto in tutta Italia. E ce ne accorgiamo soprattutto nel rapporto instaurato con le massime istituzioni governative, con le quali finalmente la città dialoga alla pari, senza il rapporto di vassallaggio al quale i reggini erano abituati ai tempi della destra''. ''Ciò che ci preoccupa piuttosto - termina da dove aveva iniziato il rappresentante del Partito Democratico - è che il festival dei reduci ci mette di fronte ad un'opposizione fortemente divisa, fragile e disarticolata. Mentre la città lavora per la ripresa, questi signori si limitano ad inveire in piazza senza portare uno straccio di proposta. Ma d'altronde non possiamo fargliene una colpa, se in dieci anni sono riusciti a distruggere Reggio, figuriamoci se possono progettare qualcosa adesso che la nostra comunità li ha spazzati via dalla scena politica''.

"La Spallata", Destra per Reggio: "E' tempo di assumere ruoli a difesa della città"

"Nei momenti di grande difficoltà e di degrado sociale, quando la politica che ha responsabilità di Governo appare incapace e distratta da interessi di parte, la Democrazia indica nella partecipazione popolare la via maestra da percorrere a tutela della Comunità. E' il messaggio lanciato da Destra per Reggio all'indomani de "La Spallata", l'adunata di piazza che ha messo assieme tutte le realtà del centrodestra reggini. "Destra Per Reggio - si legge in una nota - ha condiviso con gli altri Movimenti politici la manifestazione in Piazza del 10 ottobre, di fronte al palazzo del Municipio, insieme ai tanti che hanno voluto testimoniare come dalla voglia di riscatto sociale e di Verità possa e debba rinascere la speranza della Comunità reggina. I due temi fondamentali rispetto ai quali, in meno di un anno, la sinistra cittadina è riuscita ad aggravare ancor di più la situazione rispetto ai commissari rimangono quelli della tassazione insostenibile che grava sulle famiglie e sulle aziende produttive e la perdita dei finanziamenti cui si associa il  blocco delle opere pubbliche. Sul fronte fiscale è stato acclarato di come bloccando la dismissione del patrimonio e la definizione dei condoni edilizi il comune abbia rinunciato a recuperare fondi per circa 90 milioni che rappresentano risorse finanziarie tali da colmare il disavanzo ed consentire di attenuare il carico fiscale per i reggini".  "A questa insipienza - scrive Destra per Reggio - si associa la supponenza di un sindaco che, pur facendo pagare profumatamente i servizi, pensa di risolvere il problema del degrado che i residenti vivono quotidianamente, con slogan ed improvvisazioni di circostanza, ignorando la mancanza completa di manutenzione e di pulizia dei quartieri che, soltanto per gentile concessione del 'dominus', raramente usufruiscono di sporadici interventi. Purtroppo sempre sulla scia di questa incapacità amministrativa e miopia politica si è consumata la perdita di oltre 100 milioni di stanziamenti pubblici destinati ad opere strategiche, un danno quello del definanziamento che ha riguardato il Decreto Reggio, le opere per il risparmio energetico il Piano della Mobilità, il progetto di avanguardia urbana di intubata della stazione ferroviaria che avrebbe consentito di restituire il fronte mare alla Città e ricongiungere il lungomare con il cantiere del Parco lineare sud, quest’ultimo fermo da tre anni. Un danno aggiunto quello dei cantieri fermi e dei progetti annullati, dalle aste del Calopinace al ponte tra Gallico e Catona, alla caserma Duca D'Aosta oggi luogo di delinquenza e rifugio dei disperati come la Caserma ex 208 opera epocale dell' amministrazione di centrodestra. Tutto fermo; in compenso il primo cittadino ha ben pensato di annunciare l’annullamento di un 'opera simbolo nell’ area del Mediterraneo: il WaterFront ed il museo del mare, già finanziati per oltre 50 milioni. Tutte azioni a danno della Città e che rischiano di pregiudicare nei fatti quella conquista del Centro Destra di governo che è la Città Metropolitana, unica vera prospettiva per quel futuro a cui la Comunità reggina non può rinunciare; si è detto senza timore di smentita che anche su questo siamo in colpevole ritardo di ben due anni, con pregiudizio di milioni di finanziamenti cui Reggio ancora non può accedere. Prenda atto chi siede in Consiglio comunale che, dopo tre anni di commissariamento politico, la misura è colma e la presenza di centinaia di cittadini, coinvolti dai movimenti militanti e non da personaggi che rappresentano il potere o le prebende, lo dimostra in modo inequivocabile". "E’ tempo per il Centro Destra - secondo Destra per Reggio - di assumere ruoli e responsabilità a difesa di Reggio, continuando sul percorso tracciato e condiviso con la testimonianza della folla in piazza che ha rivendicato quel risarcimento che il Governo nazionale deve ad una Città sofferente e penalizzata, prima da un commissariamento ed ora da un’amministrazione incapace di interpretare i bisogni e le aspettative della Comunità".  

 

"La Spallata", Marcianò: "Abbiamo dimostrato che a Reggio la Destra è viva"

"Rivendicare a gran voce la delusione di una comunità e chiedere maggiore impegno ad un’amministrazione comunale che, nel suo primo anno di attività, si è contraddistinta per inerzia, deludendo una città in crisi". Commenta così  Michele Marcianò, segretario questore del Consiglio provinciale di Reggio Calabria, l'esito de "La Spallata", la manifestazione che sabato pomeriggio ha riunito a Piazza Italia, associazioni, comitati, movimenti e partiti di centrodestra. "Ritrovarci in 700 ai piedi di Palazzo San Giorgio - afferma Marcianò - dimostra come la destra a Reggio sia viva, pronta ad interpretare le istanze prioritarie provenienti dal territorio. Quella di ieri è stata una serata importante: da un lato, infatti, ha plasticamente rappresentato la dimensione di un contenitore politico quale è il centrodestra capace, anche se all’opposizione, di aggregare, stimolare, incoraggiare.  Dall’altro, inoltre, ha fatto emergere come, in un momento storico in cui l’antipolitica rischia di dilagare, i cittadini possano ritrovarsi e sposare le iniziative di movimenti e partiti quando questi viaggiano sullo stesso binario. E’ infatti di primaria importanza poter constatare che la destra reggina rimanga sempre punto di riferimento per quella parte di comunità che non si arrende e non demorde, e che al contrario vuole contare nei processi di sviluppo. Era importante, anzi fondamentale, far sentire la voce di una cittadinanza “provata” da due anni di commissariamento e adesso sedotta e abbandonata dal centrosinistra: una cittadinanza soffocata da una tassazione esasperata e non più sostenibile, rispetto alla quale nessun provvedimento è stato assunto dall’amministrazione comunale a tutela delle famiglie reggine". "Questa amministrazione - secondo il consigliere provinciale - ha infatti l’obbligo, poiché chiamata a governare, di attuare quelle azioni, come la dismissione del patrimonio edilizio comunale avviata dalla giunta Arena, che porterebbe nelle casse comunali circa 70 milioni di euro. Così come ha il dovere di spiegare perché ingenti risorse stanziate per la nostra città siano andate perdute a causa dell’inerzia di questa amministrazione (tra tutte il definanziamento del Decreto Reggio e le opere per il risparmio energetico).  Ma quella di sabato è stata una giornata importante anche per portare alla luce le scelte sbagliate di Sindaco e Giunta, tra tutte la volontà di eliminare il progetto “Waterfront”, vera innovazione per la nostra città sulla quale Falcomatà ha deciso di non puntare, vanificando con un colpo di spugna idee e speranze per un futuro ancor più moderno nella nostra città. Un’amministrazione che non riesce a dare risposte in termini occupazionali: basti pensare ai lavoratori delle società miste, lasciate in un limbo senza risposta, o agli appalti dei lavori pubblici fermi e “congelati” che non permettono all’economia cittadina di “muoversi” liberando risorse e, dunque, offrire posti di lavoro.  Ma soprattutto è opportuno che, qualcuno da palazzo San Giorgio, dia segnali positivi sul processo di costituzione della Città Metropolitana, eredità importantissima lasciata dalla nostra coalizione politica e dall’amministrazione Scopelliti, capace di conquistare una vera e propria chance di sviluppo per la città: opportunità che ha bisogno però di essere sfruttata con professionalità e capacità e non certo affidata all’improvvisazione. Il centrosinistra ha il dovere di amministrare con una progettualità ed una programmazione che, ad oggi, stentano ad emergere". E’ invece obiettivo del centrodestra - termina il consigliere Marcianò - quello di continuare a lavorare solo ed esclusivamente con lo sguardo rivolto alle continue istanze del territorio, con caparbietà e fierezza, al fine di continuare ad essere punto di riferimento politico non solo dei nostri elettori, ma di tutta quella parte di città stanca e delusa da promesse non mantenute

 

"La Spallata", Reggio Futura: "La gente ha individuato nella Destra un punto di riferimento"

"La manifestazione di Piazza Italia assume un significato alquanto netto alla luce dell'importante partecipazione popolare che essa ha registrato in un momento in cui riempire le piazze è pura utopia a causa del diffuso senso di sfiducia - si legge in una nota diffusa da Reggio Futura - impadronitosi della gente, rimasta ormai priva di reali ed affidabili punti di riferimento. Ed assume particolare pregnanza che a Reggio Calabria la gente abbia  con atti concreti individuato nella Destra un punto di riferimento, proprio adesso che la città fa i conti con le devastazioni provocate da decisioni politiche del governo centrale rispetto alle quali non è ammissibile la svogliata ed acritica tolleranza delle istituzioni territoriali. Ed al di lá di fantomatiche svolte fatte di politiche clientelari finalizzate a premiare colleghi di studio, parenti, affini, compagni di selfie ed amici di 'apericena', in perversa continuità con la tendenza dei tempi in cui la città era dolente, ieri, davanti a Palazzo San Giorgio, la Destra, nella quale si riconosce il sentire popolare, ha posto il problema politico del risarcimento che Reggio Calabria ha tutto il diritto di vedersi riconosciuto da uno Stato patrigno". "Un messaggio, questo, forte e chiaro, ieri solo strillato con la forza della disperazione, ma che - auspica Reggio Futura - sarà costantemente alimentato per la consapevole riaffermazione di un irrinunciabile profilo identitario, oggi scalfito da pochezza, pressappochismo e autoreferenzialitá della attuale classe 'dirigente' cittadina. In un percorso ispirato dall'araba Fenice, si accenderanno nuove scintille che, in tempi brevi, ravviveranno salvifiche fiamme di rinascita!

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