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Rosi e Tassone: “Nessuno scontro su nomina Callà”

SERRA SAN BRUNO - “E’ assolutamente frutto della fantasia la ricostruzione secondo cui ci sarebbe stato uno scontro che avrebbe avuto come oggetto la composizione della giunta e, in particolare, la designazione di Raffaele Callà a vicesindaco. Ribadiamo, invece, la compattezza di questa squadra e la volontà di andare avanti nell’interesse collettivo”. Lo dichiarano il sindaco Bruno Rosi e l’assessore Adriano Tassone in riferimento ad un articolo apparso su un giornale on line. “Forse – aggiungono i due esponenti dell’esecutivo cittadino – in questi strani attacchi ci sono delle finalità politiche. Siamo dunque costretti a smentire chi vuole utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per colpirci”.

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Comune, il vicesindaco sarà Raffaele Callà

SERRA SAN BRUNO – Arrivano i crismi dell’ufficialità per la giunta comunale. Nella tarda mattinata sono stati notificati gli atti di nomina ai nuovi assessori: come anticipato, nell’esecutivo cittadino sono confermati i giovani Adriano Tassone e Cosimo Polito ed entrano Vincenzo De Caria e Raffaele Callà. Per quest’ultimo, nella giornata di domani giungerà anche la designazione a vicesindaco. Disco verde, inoltre, per l’elezione a presidente del consiglio di Giuseppe De Raffele nella seduta del prossimo civico consesso, allorquando si avranno maggiori lumi sulla posizione politica che assumerà Carmine Franzè. Restano, invece, da assegnare le deleghe, con il sindaco Bruno Rosi che dovrebbe provvedere a breve a questo adempimento. L’obiettivo degli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci è quello di rilanciare l’azione amministrativa per ottenere risultati significativi da esporre durante la campagna elettorale della primavera 2016.

 

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Tassone (Pd): Il bando per la piscina è un altro fallimento della Giunta Rosi

“Il bando sulla piscina desta preoccupazione”. A sostenerlo in una nota il componente della segreteria cittadina del Pd, Luigi Tassone, il quale, partendo dalla premessa che “la piscina comunale ricopre un elevato ruolo di importanza sportiva e sociale e che bisogna mettere in campo tutte le iniziative volte all’ immediata riapertura”, esprime forti dubbi in merito alla “deliberazione n°5 del 4 Febbraio 2015 con la quale la giunta comunale ha delineato le linee guida per l’affidamento della piscina comunale e degli impianti sportivi ad essa connessi”. Il nuovo bando, che segue quello andato deserto, farebbe saltare “subito agli occhi delle clausole che fanno avere non poche perplessità”. In particolare,”vista la delicatezza e le specifiche professionalità richieste per la gestione di una piscina, non si riesce a comprendere infatti quali siano stati i motivi che hanno indotto la giunta comunale ad inserire una precisa clausola che riconosce, potenzialmente, la possibilità di affidare la gestione della stessa ad eventuali associazioni, società e/o enti sportivi legalmente riconosciuti che non abbiano avuto esperienze pregresse in merito e, pertanto, non adeguatamente preparate nella gestione di una struttura con caratteristiche specifiche”. Una riflessione che scaturisce dalle “difficoltà che si riscontrano nella gestione degli impianti sportivi”, in generale e delle  “piscine” in particolare. Per tale ragione, aggiunge Tassone, “la giunta avrebbe dovuto elaborare  criteri molto più precisi e selettivi di quelli che oggi ritroviamo nel bando”. A ciò si aggiunga che “le linee guida contenute nel bando appaiono sbilanciate favorevolmente verso chi andrà a gestire la struttura sportiva”. Per l’esponente democratico, non minori perplessità suscita la parte del bando relativa “all’erogazione dei contributi che il comune dovrà annualmente versare a chi si aggiudicherà la gestione; sia nella quantificazione del canone annuo che potenzialmente potrà essere riscosso, che nella riconosciuta possibilità di rinuncia della gestione, chiaramente fin troppo favorevole nei confronti di chi andrà ad aggiudicarsi la gara”. “Proprio sotto quest'ultimo aspetto – prosegue la nota - considerando anche la mancata previsione di una penale da porre a carico della rinunciante, la rinuncia stessa potrebbe creare ulteriori problemi dovuti alla riapertura di una nuova procedura di affidamento e pertanto ad una nuova chiusura dell’impianto”. A destare preoccupazione, quindi, il rischio che “possa essere compromessa la funzionalità degli impianti”.  Le molteplicità criticità rilevate, inducono, Tassone a “considerare” il bando “ come un altro fallimento della giunta Rosi”.

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Reitano (PD): Da De Raffele una polemica sterile e inutile

Botta e risposta, tra il segretario cittadino del Pd ed il presidente del consiglio comunale in pectore, Giuseppe De Raffele. Oggetto del contendere gli interventi da mettere in campo per cercare di preservare gli uffici del Giudice di pace. L’invito che Reitano,  aveva rivolto, ieri, al sindaco Rosi, affinché facesse quanto in suo potere per non perdere l’opportunità offerta dal decreto Milleproroghe con il quale sono stati riaperti i termini per avviare le procedure necessarie a cercare di salvare in extremis gli uffici del Giudice di pace, era stato, immediatamente rispedito al mittente da De Raffele che in una nota, dai toni piuttosto piccati, aveva replicato che l’amministrazione “non ha bisogno delle sollecitazioni del Pd”. Non si è fatta attendere la controreplica del segretario cittadino del Partito democratico che in un comuncato scrive: “Non sono abituato a replicare a critiche sterili, polemiche inutili o a note di dubbio gusto e livello, ma la risposta alquanto nervosa formulata dal Presidente del consiglio in pectore, fa sorgere il dubbio che lo stesso non abbia letto con attenzione la nota inviata dal sottoscritto”.  Reitano, non usa il fioretto e affonda una serie di stoccate all’indirizzo di De Raffele. “Ormai dopo quattro anni di amministrazione - scrive – il sig. De Raffele, piuttosto che lanciarsi in polemiche assolutamente pleonastiche, avrebbe dovuto tracciare un bilancio della sua attività amministrativa, degli interventi realizzati per Serra e per i cittadini perché, ad onor del vero a differenza di quanto decantato nel suo comunicato, non riusciamo a vederli. Lo stesso De Raffele dovrebbe rendere edotta la cittadinanza dei progetti che lui stesso ha seguito direttamente, come ad esempio la raccolta differenziata; oltre che utilizzare i social network per fare propaganda e dire che preferisce bere acqua dal rubinetto, dovrebbe dire che tipo di attività ha posto in essere per realizzare l’autonomia del nostro sistema idrico dalla Sorical, ma, soprattutto, dovrebbe dire oggi cosa intende realizzare e quali sono i nuovi programmi”. “ Dopo quattro anni di amministrazione – prosegue la nota - non ci possono essere alibi e non si possono richiamare esperienze concluse e già valutate dagli elettori, ma si devono tracciare bilanci dove indicare gli obiettivi raggiunti. Lo scontro tutto interno alla maggioranza serrese relativo al rimpasto di giunta ha trascinato il nostro paese nell’immobilismo totale e forse dovrebbe chiarire ai cittadini anche questo. Gli argomenti sarebbero davvero tanti e numerosi gli spunti per criticare quella che passerà alla storia come la peggiore amministrazione comunale”. Messa da parte la sciabola, Reitano, precisa: “La mia, comunque, era una nota strettamente politica che ricalcava il percorso di opposizione costruttiva che, per il bene della nostra cittadina, abbiamo sempre seguito. Opposizione che, pur nello scontro proprio del dibattito politico, non ha mai avuto simili cadute di stile. Al di là della violenza verbale e dell’attacco, francamente inefficace e inutile e del linguaggio utilizzato, assolutamente inadeguato per un Presidente del Consiglio in pectore, ribadiamo la nostra disponibilità affinché si possa trovare una soluzione positiva per la vicenda. Aspettiamo fiduciosi le mosse della maggioranza forzista e l’avvio dell’iter per il mantenimento dell’Ufficio e speriamo che, almeno questa volta, vengano rispettati i termini previsti nel decreto e chiediamo che ci sia una volontà e un impegno reale”. “Per il resto – conclude Reitano - stia tranquillo De Raffele perché tra un anno, circa, saranno i serresi ad esprimere un giudizio su di lui e su questa amministrazione e sono certo che non sarà affatto positivo.

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Call center, i lavoratori pronti alle barricate

SERRA SAN BRUNO - Per ore alla cuffia, forse non al gelo ma certamente con il fantasma dello stress che aleggia sempre sulle loro teste. Non per uno stipendio da favola, ma per una cifra variabile non sufficiente in ogni caso a mandare avanti una famiglia. Disposti al sacrificio, non a vedere violata la loro dignità. I lavoratori del call center lavorano in un clima di incertezza e di tensione che si nota subito quando si viene a contatto con loro. Per come raccontano, la Abramo Customer Care è in pole position per acquistare il ramo d’azienda Infocontact che li riguarda da vicino. Sono una quarantina, propensi al dialogo e nello stesso tempo determinati a raggiungere il loro obiettivo: la reale continuità delle prestazioni. “L’acquirente – spiegano – ci ha fatto capire che non intende mantenere sedi periferiche come Serra e Stefanaconi. È disponibile a tenerci, ma spostandoci su Lamezia. Eventualità che non possiamo prendere in considerazione perché i costi e i disagi sarebbero così elevati da imporci, di fatto, una rinuncia. Semplicemente, non ci sembra giusto anche perché in quanto a produttività non ci possono rimproverare nulla”. La speranza è riposta nel tavolo tecnico di mercoledì al Mise, dove la ditta Abramo si confronterà con i sindacati. Incrociano le dita, nella peggiore delle ipotesi la trattativa potrebbe  “saltare”. Intanto, i lavoratori hanno incontrato nella tarda mattinata il sindaco Bruno Rosi ed il presidente del consiglio in pectore Giuseppe De Raffele che li hanno ascoltati promettendo il loro “impegno” e di attivarsi per quello che sarà possibile fare. Ma la strada – inutile negarlo – appare in salita e l’incubo è quello della materializzazione di un parallelismo con l’Italcementi di Vibo. Per questo, sono pronti a “proteste eclatanti”.

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Giudice di Pace: Reitano (Pd), "il Sindaco convochi un consiglio comunale e avvii l’iter per consentirne il mantenimento"

SERRA SAN BRUNO - “La notizia relativa alla riapertura dei termini entro i quali gli enti locali interessati possono chiedere il mantenimento delle sedi del Giudice di Pace deve portarci ad agire con prontezza per evitare, almeno questa volta, che si arrivi alla scadenza senza l’avvio della attività necessarie per il mantenimento della sede". Questo l'incipit di una nota con al quale il segretario cittadino del Pd, Paolo Reitano, sollecita l'amministrazione comunale ad avviare le procedure necessarie al mantenimento del Giudice di pace. " La proroga dei termini, fissata nel decreto Milleproroghe al 30 luglio 2015 - continua Reitano - dà una nuova possibilità che non può e non deve essere vanificata. Chiediamo, pertanto, al Sindaco e alla sua maggioranza di attivarsi immediatamente affinché vengano avviate tutte le procedure previste, indispensabili al mantenimento e alla riapertura di una sede giudiziaria che riveste una notevole importanza per l’intero comprensorio delle Serre Vibonesi. L’amministrazione comunale adesso dovrà assumersi una grande responsabilità, in quanto dovrà decidere se mantenere l’ufficio o non considerare l’opportunità data dal legislatore nazionale; questa sua responsabilità diretta sorge non solo perché il Comune è l’ente direttamente interessato ma, soprattutto, perché unico legittimato ad avviare le procedure per ottenere il mantenimento. L’inserimento della riapertura dei termini nel decreto Milleproroghe, dimostra come anche l’impegno del nostro deputato Bruno Censore ha prodotto i risultati sperati per una situazione che sembrava ormai irrimediabilmente compromessa. Considerata, quindi, la notevole importanza della questione e la nuova opportunità che oggi viene data, chiediamo che il Comune di Serra San Bruno, capofila dell’intero comprensorio, questa volta si attivi con celerità per individuare il personale da destinare agli uffici giudiziari, per garantire il ripristino di una sede che rappresenta un importante presidio per tutto il nostro territorio. Il partito democratico serrese è pronto, senza indugio e come già ha fatto nel recente passato, a collaborare affinché si raggiunga il risultato da tutti sperato, perché la protezione dei servizi indispensabili, della nostra comunità e la tutela dei cittadini devono prescindere dai colori politici e dalle appartenenze partitiche. Chiediamo al Sindaco, quindi, di valutare l’opportunità di convocare un consiglio comunale aperto per discutere, insieme a chi vorrà dare il proprio contributo, della questione e trovare così una soluzione definitiva e positiva, prima che la situazione assuma i caratteri dell’irrimediabilità e chiediamo che lo stesso si attivi, in qualità di Sindaco capofila, per coinvolgere tutti i Sindaci dei Comuni del comprensorio. Nel caso contrario la responsabilità politica cadrà sui di lui e sulla maggioranza forzista serrese. Dal canto nostro noi siamo pronti a condurre insieme questa lotta, a dare il nostro contributo in maniera decisa, forte e soprattutto concreta per evitare, almeno questa volta, di arrivare impreparati alla scadenza prevista per luglio. Per la maggioranza serrese è arrivata l’ora di svegliarsi e compiere quelle attività che hanno come unico obiettivo la salvaguardia e la tutela dei diritti del cittadino, per difendere un servizio fondamentale e vitale per la nostra comunità. Nel caso contrario faremo battaglia e la nostra opposizione sarà dura e intransigente.”

 

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Pisl, Rosi: “Occasione da non perdere per le imprese turistiche”

Oltre a Serra San Bruno, ne fanno parte Mongiana (capofila), Fabrizia, Nardodipace, Brognaturo, Spadola, Simbario e Vallelonga. Il Pisl “Alte Serre vibonesi” nasce dall’idea di rafforzare la coesione in una zona che sconta disagi di comunicazione e ritardi di crescita. Un’intenzione tradotta in realtà grazie all’avviso pubblico “Azioni per il potenziamento delle reti di servizi per la promozione e l’erogazione dei prodotti/servizi delle destinazioni turistiche regionali” che si concentra proprio su quello che è considerato uno dei punti di forza dell’economia calabrese. Possono partecipare le imprese che, all’interno del circondario di riferimento, sono in grado di erogare servizi per l’organizzazione di eventi e iniziative ambientali, musicali, teatrali e artistiche; servizi per la fruizione del patrimonio ambientale, architettonico e culturale; servizi di promozione e gestione di specifici prodotti o pacchetti turistici; servizi per la gestione comune dei trasporti dei turisti o degli acquisti e degli approvvigionamenti dei generi alimentari anche al fine di favorire l’integrazione e la valorizzazione delle produzioni locali; servizi per l’innovazione tecnologica e organizzativa dei processi di back office e di front office delle imprese del sistema ricettivo; servizi di promozione, prenotazione e gestione del rapporto con i tour operator e i clienti. Le agevolazioni sono concesse per il piano degli investimenti produttivi nella misura massima di contributo in conto capitale pari al 75% della spesa complessiva ritenuta ammissibile e per il piano dei servizi reali nella misura massima di contributo in conto capitale pari al 50% della spesa complessiva ritenuta ammissibile. Le domande devono essere acquisite entro il 2 marzo dal dipartimento Turismo della Regione Calabria. “Si tratta di un’occasione da non perdere per le imprese turistiche – ha spiegato il sindaco Bruno Rosi – soprattutto in un territorio come il nostro che deve superare le difficoltà tipiche di un apparato produttivo che ha bisogno di sostegno. L’amministrazione comunale – ha aggiunto il primo cittadino – ritiene centrale, nel più ampio processo di sviluppo, il rilancio delle imprese che giocano un ruolo decisivo per la crescita, anche culturale e sociale, di un’area dotata di un inestimabile patrimonio storico, naturalistico, artistico ed architettonico”.

 

 

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Rosi: “Parte il progetto HCP, Comune sensibile con i soggetti deboli”

L’obiettivo è quello di offrire una sorta di “premio” finalizzato alla cura, a domicilio, delle persone non autosufficienti. L’avviso pubblico Home Care Premium è un’iniziativa - promossa dall’Inps che ha approvato il progetto del distretto socio-sanitario n. 2 di cui Serra San Bruno è Comune capofila - che intende tradursi in un sostegno concreto per chi si trova in uno stato di bisogno derivante da precarie condizioni fisiche. Sostanzialmente, l’Inps assegna un contributo al beneficiario da utilizzare per l’assunzione di una badante che può essere scelta dalla famiglia dello stesso purché non sia parente entro il 4° grado. La domanda (scaricabile dal sito del Comune) va proposta on line entro le ore 12 del 27 febbraio dai dipendenti o dai pensionati pubblici per se stessi, per i loro coniugi conviventi, per i loro familiari di primo grado non autosufficienti. Chi usufruisce delle prestazioni deve accusare una patologia che incide sulla sua autonomia e deve essere residente in uno dei 19 comuni del distretto. Oltre all’assistenza domiciliare, vengono messe a disposizione delle prestazioni integrative relative a servizi professionali domiciliari, servizi e strutture a carattere extradomiciliare, sollievo, trasferimento dell’assistito, consegna del pasto a domicilio, supporti (fornitura ed installazione a domicilio di dotazioni e attrezzature o strumenti tecnologici di domotica per la gestione dell’ambiente domestico e delle comunicazioni, tali da ridurre il grado di non autosufficienza) e percorsi di integrazione scolastica (servizi di assistenza specialistica ad personam in favore di studenti con disabilità volti a favorire l’autonomia e la comunicazione). “Il progetto – ha dichiarato al riguardo il sindaco Bruno Rosi – dimostra la nostra sensibilità verso le categorie in difficoltà ed in particolare verso gli anziani che rappresentano una risorsa importante per la nostra comunità. Sull’aspetto sociale continueremo ad insistere – ha concluso il primo cittadino – per dare delle serie risposte alla popolazione”.

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