Serra, verso le elezioni comunali: Liberamente in campo "contro le logiche di potere"

"Quattro anni fa, ci siamo presentati alla cittadinanza serrese con un nuovo progetto per il nostro paese, basato sulle idee ed estraneo alle logiche dei “capi” che poco hanno fatto per il bene della comunità. Oggi, nell’augurare buon lavoro al commissario Guerra che traghetterà il Comune fino alle nuove elezioni, ribadiamo con forza la nostra volontà di cambiamento. Ancora una volta, purtroppo, il destino di Serra è stato determinato dalle logiche delle postazioni di potere e non dalla volontà di un vero rilancio del territorio. Votiamo nella prossima primavera, infatti, perché uno dei “capi” non ha ottenuto la candidatura regionale e, di conseguenza, ha dovuto piazzare un suo "fedelissimo" per conservare la presenza sulla scena politica. La fortunata elezione dell’ ex sindaco Tassone è frutto di queste dinamiche, nient’altro. Oggi, come ieri, c’è chi vorrebbe nascondere con la solita retorica l’unica cosa che passerà alla storia di questa amministrazione, cioè “l’Accurduni di Verona” siglato da chi per 20 anni ha determinato le scelte amministrative di Serra. A Censore e Salerno, e i loro pochi fedeli rimasti, risponderemo ancora una volta con idee e programmi, volti a risollevare un ente che oggi si ritrova in predissesto con una passività di oltre 7 milioni di euro. È una sfida che accettiamo con passione e che condivideremo con tutti coloro che amano Serra. Una sfida che per anni ha motivato un gruppo di persone che secondo alcuni si sarebbe disciolto come neve al sole e che invece, nel corso del tempo, è diventato un punto fermo sulla scena politica locale. Sui palchi degli avversari, allora, c’erano i vari consiglieri regionali, il presidente della Regione Calabria, c’era chi ancora poteva fregiarsi del titolo di deputato. Oggi non più. Sono scomparsi, proprio come sono scomparsi altri servizi e tanti giovani che per avere dignità devono emigrare. Contro le logiche di potere, contro chi pensa ancora di potere indossare maschere e riciclarsi sotto altre spoglie, contro la politica del bisogno, Noi, liberamente, ci saremo. Più forti di quattro anni fa e ancora più motivati nel credere in un progetto che dia risposte a Serra e non sia basato sulla ricerca di trampolini di lancio per le solite carriere politiche. Il futuro è adesso, e vogliamo viverlo Liberamente".

È quanto si legge in una nota del Movimento civico "Liberamente"

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Due liste in campo per il rinnovo del Consiglio comunale di Crosia

Sono state depositate stamani (sabato 27 aprile), entro i termini stabiliti di legge, le liste dei candidati che concorreranno alle prossime elezioni amministrative di domenica 26 maggio per il rinnovo del Consiglio comunale di Crosia (Cs).

Due le liste in campo, una che fa riferimento al sindaco uscente Antonio Russo (Lista Civica Evoluzione) e una guidata da Giovanni De Vico (La Città libera che vogliamo).

Il faldone è stato depositato presso l’ufficio della Terza sotto commissione  elettorale circondariale, nominata dalla prefettura di Cosenza e insediata presso il Comune di Corigliano-Rossano.

 Queste le liste:

LISTA CIVICA EVOLUZIONE – RUSSO SINDACO

1.      Maria Teresa BOLLINI

2.      Saverio CAPRISTO

3.      Gemma CAVALLO

4.      Filomena CELESTINO

5.      Emilio CINELLI

6.      Francesco CRETELLA

7.      Serafino FORCINITI

8.      Giovanni GRECO

9.      Giuliana MORRONE

10.  Paola NIGRO

11.  Francesco RUSSO

12.  Luigi SALVINO

LISTA CIVICA LA CITTÀ LIBERA CHE VOGLIAMO – DE VICO SINDACO

1.      Maria Teresa AIELLO

2.      Domenico BERALDI

3.      Sergio BRUNO

4.      Ida CASTAGNARO

5.      Raffaella DE LUCA

6.      Francesca DE SIMONE

7.      Salvatore FILIPPELLI

8.      Saverio FORCINITI

9.      Natalino LORIA

10.  Vincenzo ROMANO

11.  Francesco SPATAFORA

12.  Caterina URSO

Elezioni: seggi aperti in due comuni del Vibonese e in uno del Reggino

Seggi aperti a Tropea, Nicotera e Rizziconi.

I cittadini dei tre comuni calabresi sciolti per infiltrazioni di tipo mafioso, sono chiamati ad eleggere il sindaco ed il nuovo consiglio comunale.

Le operazioni di voto, iniziate  alle 7,00 di oggi, si concluderanno alle 23,00 di questa sera.

Per conoscere il nome dei nuovi sindaci sarà sufficiente attendere l'esito dello spoglio. Tutti e tre i comuni hanno, infatti, una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, pertanto non è previsto il turno di ballottaggio.

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Brognaturo, iniziate le grandi manovre in vista delle comunali

Mentre a Serra San Bruno, dopo una lunga e serrata battaglia elettorale, si è arrivati ad eleggere la nuova amministrazione, nei paesi limitrofi si iniziano a muovere i primi passi in vista delle consultazioni elettorali previste per il prossimo anno. Nel 2017, infatti, saranno ben due i comuni sulle rive dell'Ancinale che dovranno eleggere i sindaci e relativi consigli comunali. Così mentre a Spadola la situazione appare avvolta nel torpore, a Brognaturo si registra una particolare attività non troppo celata.
Lo storico leader brognaturese, Cosimo Tassone, pare essere sempre più distaccato ed isolato dalla vita amministrativa locale, tanto da far crollare le quotazioni di una sua ridiscesa in campo.
Appare quindi altrettanto difficile una riconferma dell’attuale formazione che, secondo le classiche fonti ben informate, sembra non viaggiare più sulla stessa lunghezza d'onda a causa di differenze di veduta e diversità di obiettivi.
E’ proprio in questa ipotetica presa di distanza dello storico sindaco che pare trovino conferma le voci che vorrebbero una frattura, alquanto profonda ed insanabile, in seno all’attuale amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Antonio Iennarella. Si mormora infatti che in molti nell’attuale gruppo di governo hanno manifestato, apertamente, la volontà di stringere nuove alleanze.
Diversa appare la situazione in seno ai nuovi nascenti gruppi di opposizione.
Si riconferma nella futura corsa verso il palazzo municipale il gruppo “Rinnovamento e Crescita” che in questo scenario sembra avvantaggiarsi delle défaillances altrui, attirando attorno a sé giovani adepti e nuove adesioni.
Emergono inoltre “nuovi” aspiranti leader, pronti eventualmente a prendere l’eventuale posto vacante lasciato da Tassone.
In una realtà sociale dove in passato si è assistito a veri e propri plebisciti il malcontento e il malessere sociale è sempre più palese e le popolazioni dei piccoli centri sperano sempre in un riscatto sociale e politico che possa partire dal basso, dalle piccole amministrazioni locali.
Nelle zone montane, fanalino di coda della ormai ex provincia di Vibo Valentia, non a caso ultima provincia d'Italia, il disagio è sentito maggiormente e i cittadini non resta che sperare in un buon governo locale che li possa ben rappresentare presso il governo centrale che è latitante.

Il voto "personale" nelle elezioni comunali in Calabria

Dopo lo svolgimento del secondo turno, un’analisi più a freddo di quanto accaduto nelle ultime elezioni comunali in Calabria ci consente di sottolineare ciò che è stato il motivo  dominante di queste elezioni, il voto “personale”. Soprattutto la netta vittoria di Mario Occhiuto a Cosenza al primo turno ha evidenziato il suo successo “personale” e la chiara volontà espressa dai cittadini a favore di un candidato. Il voto alla persona non è certamente un fatto nuovo di queste elezioni. Infatti, da molto tempo, soprattutto nel meridione, il voto personale è una forte motivazione che spinge alla partecipazione molti cittadini che, altrimenti, delusi dai partiti e dalla politica più in generale, non si recherebbero alle urne. Ma non è solo il voto al candidato sindaco, la scelta diretta del primo cittadino, che alimenta la partecipazione. Sono i tanti candidati consiglieri che riescono a mobilitare amici, parenti e conoscenti per ricevere da loro una preferenza. Il voto ai candidati consiglieri in tutti i comuni sia grandi che piccoli è misurato attraverso l'indice di preferenza, il rapporto fra voti di preferenza espressi e voti di lista, o voti di preferenza esprimibili, pari ai voti di lista per due in quei comuni superiori ai 5.000 abitanti dove si può esprimere una differenza di genere. Questo indice per i comuni calabresi rimane altissimo. Nei comuni inferiori ai 5.000 abitanti è quasi sempre superiore al 90% mentre se riuscissimo a valutare quanti elettori abbiano espresso almeno una preferenza nei comuni superiori ai 5.000 abitanti, probabilmente avremmo la stessa percentuale dei comuni più piccoli di elettori che votano per un candidato consigliere.  A Cosenza, Mario Occhiuto grazie alle sue 15 liste e 480 candidati, è riuscito ad avere il consenso di quasi il 60% dei votanti. Anche nell’altro comune dove il sindaco è stato eletto al primo turno, Cassano all’Ionio, Giovanni Papasso ha ottenuto il 60% dei consensi con 8 liste e 122 candidati, due liste in più del suo principale avversario. Non è tanto la quantità delle liste facenti parte di una stessa coalizione che determina il successo del candidato sindaco; la quantità deve essere associata alla “qualità” delle stesse liste, qualità  che si può misurare attraverso la quantità di consensi che riescono ad ottenere i candidati consiglieri. Molti candidati che superano i 100 voti di preferenza e pochissimi a zero o pochi voti sono un valido indicatore della “qualità” delle liste. Come aveva fatto Mario Oliverio nella costruzione del suo successo elettorale alla regione, che con largo anticipo aveva preparato  le sue liste, così Mario Occhiuto ha predisposto strategicamente il suo piano, consapevole che i consensi sarebbero arrivati dai consensi personali alla sua persona e ai suoi candidati consiglieri. La capacità dei candidati sindaci di attrarre consensi solitamente viene misurata attraverso un indice - abbastanza grezzo perché non tiene conto di alcune variabili territoriali circa il comportamento elettorale - denominato di personalizzazione e pari al rapporto fra la differenza dei voti ottenuti dal candidato sindaco e i voti di lista della coalizione. Tale indice può essere sia di segno positivo che negativo. Nel calcolare l’indice riusciamo anche a registrare l’utilizzo del voto disgiunto da parte dell’elettore e stabilire quanti elettori votano esclusivamente per il candidato sindaco e non per una lista. A Cosenza l’utilizzo del voto solo al candidato sindaco è stato limitato a 978 elettori, cioè poco più del 2% di tutti i votanti; tutto il resto degli elettori ha votato anche una lista e, quasi sempre, ha espresso almeno una preferenza per un candidato consigliere. Occhiuto ha un indice positivo di 9,6% cioè ogni 100 voti ottenuti, quasi 10 sono suoi “personali”. Guccione, il principale sfidante di Occhiuto, ha un indice negativo di 27,6% cioè più di un quarto dei votanti di una lista della coalizione ha optato per un altro candidato sindaco. Un valore molto alto in positivo lo fanno registrare, invece, Valerio Formisani e Gustavo Coscarelli, entrambi in competizione con una sola lista. Formisani ottiene il 113% dei voti in più rispetto alla sua lista e Coscarelli, candidato del M5S, il 91,3% in più. Questo fenomeno è ricorrente ovunque per il M5S che segnala la bassa qualità delle liste locali secondo i parametri indicati sopra (la capacità dei candidati consiglieri di ottenere voti di preferenza). A parte il risultato di Formisani, comunque poco al di sotto del 6% dei consensi, questi numeri esprimono fondamentalmente la volontà degli elettori di votare solo per un candidato consigliere. La controprova di ciò si ha nel secondo turno quando nei contesti che esprimono molti voti di preferenza, cala visibilmente la partecipazione. E' quello che è successo anche a Crotone, Rossano e Cirò Marina, dove si sono svolti i ballottaggi. Altro corollario che possiamo desumere da questi dati è che sono soprattutto i candidati consiglieri ad alimentare la partecipazione. E a Cosenza, per esempio, con un candidato ogni  43 votanti non poteva essere diversamente. A Cassano, l’altro comune con il sindaco eletto al primo turno, Papasso pur avendo ottenuto quasi il 3% dei voti in meno rispetto alle sue liste riesce ad essere eletto. Anche in questo caso è stata premiata la capacità di allestire un efficiente, per numerosità e qualità, gruppo di liste. Nei due comuni più grandi che domenica sono andati al ballottaggio, Crotone e Rossano, probabilmente per la numerosità dei candidati sindaci in lizza capaci di ottenere consensi “personali”, i due candidati sindaci più votati hanno ottenuto meno voti delle loro coalizioni. A Crotone al ballottaggio ha prevalso ampiamente Ugo Pugliese, che partiva in svantaggio, il quale ha ottenuto oltre 3.800 voti in più rispetto al primo turno mentre la sua avversaria, Rosanna Barbieri, ne ha ottenuto circa 1.600 in meno. A Rossano prevale di misura Stefano Mascaro su Ernesto Rapani (7.121 voti per Mascaro contro i 7.109 di Rapani). Partiti da percentuali basse di voti al primo turno, entrambi i candidati hanno guadagnato numerosi consensi al secondo turno, Mascaro oltre 2.700 e Rapani oltre 3.040. A Cirò Marina, l’altro comune andato al ballottaggio, Nicodemo Parrilla, il candidato sindaco più votato non vince al primo turno perché non riesce ad ottenere il voto “congiunto” di una parte degli elettori che hanno votato le liste che lo sostenevano. Al secondo turno riesce a prevalere pur ottenendo circa 480 voti in meno rispetto al primo turno, e ciò in conseguenza del calo dei votanti. Queste misurazioni, utili per un’analisi in profondità del risultato, delineano comportamenti elettorali che non riescono però a darci molti spunti per una previsione di quanto possa accadere nel ballottaggio. Possono essere diversi i fattori che giocano a favore o sfavore dei candidati sindaci rispetto alla coalizione. E proprio per i criteri insiti nella scelta di tipo personale, è determinante il campo dei partecipanti. Può essere cosa profondamente diversa per un elettore scegliere fra 7-8 candidati sindaci rispetto a due sole persone. Né le indicazioni dei partiti possono influenzare più  di tanto gli elettori del primo turno, considerato, appunto, che gran parte di essi ha operato una scelta di una persona, candidato consigliere, e non di un partito. Viene meno il voto di appartenenza, assenza che viene attestata dalla quasi scomparsa dei partiti nazionali, e il voto di tipo personale può aprire e chiudere scenari elettorali in un breve volgere di tempo.  Il sensibile calo dei votanti al secondo turno è significativo di come l'interesse di molti elettori è solo per i candidati consiglieri, mentre la partita per il sindaco demoeletto non sembra appassionare più di tanto un numero consistente di cittadini. Questi dati confermano nei comuni calabresi la difficoltà dei partiti ad assicurare la dovuta rappresentanza di tutti i cittadini. Il voto alla persona, ingenerando una larga partecipazione di cittadini al voto, sembrerebbe un giusto rimedio per migliorare la democrazia locale, ma occorre rilevare che la politica, anche nelle istituzioni locali, è azione collettiva e che la giusta rappresentanza dovrebbe essere garantita non da singoli ma da attori che per natura svolgono, appunto, azione collettiva, cioè i partiti, nelle vecchie e nuove forme.

Roberto De Luca

Osservatorio Politico Istituzionale

Dip. Scienze Politiche e Sociali - UNICAL

 

 

Denunciato in Calabria per aver fotografato la scheda elettorale

Personale della Polizia di Stato, addetto alla vigilanza dei seggi per la tornata elettorale del ballottaggio  ha denunciato I.L., 57anni, per il reato di cui al D.L.49 dell’1.04.2008 e successivi. I.L., ricostruiscono gli agenti del Commissariato di Rossano Calabro, ha introdotto all’interno della cabina del seggio elettorale un telefono cellulare con il quale, dopo aver espresso la sua preferenza di voto, ha fotografato la scheda. La circostanza è stata segnalata da un rappresentante di lista che ne ha dato immediata notizia agli uomini della Polizia di Stato in servizio di vigilanza al seggio i quali immediatamente hanno accertato i fatti e deferito I.L. per il seguito di competenza all’Autorità Giudiziaria. 

 

Comunali in Calabria. Proiettili e minacce a candidato sindaco

Cinque cartucce da fucile, accompagnate da una lettera contenente una violenta sollecitazione ad abbandonare la corsa alla carica di Primo Cittadino. E' l'episodio di cui è rimasto vittima Nicola Marazzita, candidato a sindaco di Galatro, in provincia di Reggio Calabria, per la lista "Galatro viva". Il messaggio intimidatorio è stato scoperto dalla consorte che, vista la busta lasciata sul muro di casa, si è rivolta al marito, il quale ha immediatamente allertato i Carabinieri. Una volta arrivati sul luogo, i militari dell'Arma, aperto l'involucro, ne hanno verificato il contenuto. Il Prefetto di Reggio Calabria ha voluto convocare Marazzita che, da parte sua, ha garantito la prosecuzione della sua avventura elettorale. 

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Comunali in Calabria. Busta con proiettile spedita a un candidato

Un proiettile contenuto in una busta è stato spedito presso l'abitazione di un candidato alle ormai imminenti elezioni comunali che saranno celebrate domenica prossima. Destinatario del messaggio intimidatorio Francesco Mercurio, residente a Marano Marchesato, che fa parte della lista "Per Cosenza oltre i colori", a supporto della corsa di Carlo Guccione, aspirante Primo Cittadino per il centrosinistra. "Più tardi -sono le parole dello stesso Mercurio in un post su Facebook - mi recherò in Procura per denunciare la grave intimidazione che ho subito. E' il segnale che sto dando fastidio, è il segnale che quanto c'è di marcio e di mafioso nella politica cittadina avverte la paura, perché sa che il cambiamento che avverrà con le elezioni del 5 giugno li spazzerà via". "Credo che l'avvertimento - è il suo giudizio - non arrivi dalla criminalità, ma dalla malapolitica che ho denunciato e sto continuando a denunciare, nelle piazze come qui su Facebook. Sappiano però che io non mi arrendo, anzi metterò ancora più energia e forza in quest'ultima settimana di campagna elettorale. Sarò in tour per la città, tra i cittadini, e i cittadini saranno la mia scorta. Non mi fermeranno, non ci fermeranno".

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