Fusione fra Comuni, la I Commissione discute sull’abolizione del quorum del referendum consultivo

Avranno luogo lunedì le audizioni disposte dalla I Commissione relative alla proposta di Legge n. 90/10^ di iniziativa della giunta regionale con ad oggetto: “Modifiche ed integrazioni all’art. 44 della legge regionale 5 aprile 1983, n. 13, recante: ‘Norme di attuazione dello Statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum’ ”. A prendere parte alla seduta dell’organismo, presieduto dal consigliere Franco Sergio, saranno i presidente di Anci e Uncem Calabria ed il coordinatore “Piccoli Comuni” dell’Anci Calabria. In sostanza, al fine di agevolare la fusione fra i Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta, viene proposta l’abolizione del quorum relativo alla partecipazione della metà più uno degli aventi diritto al referendum consultivo.

Greco e Sergio: "Valorizzare la dieta mediterranea di Nicotera"

Nell’ambito della due giorni dedicati dalla Calabria al tema della  Dieta Mediterranea, i consiglieri del gruppo “Oliverio Presidente” Orlandino Greco e Franco Sergio, firmatari dell’organico progetto di legge “Valorizzazione dieta mediterranea di riferimento di Nicotera”, hanno voluto ribadire la valenza sociale, culturale ed economica di un patrimonio calabrese riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. “Le iniziative svolte in questi giorni dalla Regione e dall’Unical sono importantissime per diffondere la cultura dell’alimentazione e del benessere legate alla dieta mediterranea – hanno affermato Greco e Sergio – e in questa ottica, riteniamo che una strategia regionale sulla dieta mediterranea debba avere come riferimento lo studio del Seven Countries Study (SCS) che Ancel Keys e Paul White insieme ad altri illustri scienziati svolsero a Nicotera, a partire dal 1957.  Lo studio pilota, realizzato a Nicotera, guarda con particolare attenzione, per le implicazioni di carattere scientifico e pratico, all’indice di adeguatezza della dieta mediterranea, che fu definito nella città calabrese e a Creta sulla base delle ricerche scientifiche svolte sull’argomento. E’ utile, inoltre, ricordare che a Pollica e nel Cilento, Ancel Keys, Paul White e gli altri scienziati del Scs non svolsero alcuna ricerca, come testimoniano alcuni tra gli scienziati più importanti sul tema in oggetto, solo per citarne alcuni, Alessandro Menotti, Mario Mancini e Alberta Adalberti Fidanza, moglie di Flaminio Fidanza, che fu il principal investigar in Italia del Seven Countries Study”. “Noi – hanno aggiunto - sosterremo tutte le iniziative volte a far crescere la consapevolezza, come sottolineato anche dall’Oms, che la dieta mediterranea, per come scientificamente codificata a Nicotera, rappresenta la via maestra da seguire per la valorizzazione di un patrimonio culturale ed economico strettamente connesso con il benessere delle popolazioni. La legge proposta ha l’obiettivo, appunto, di sottrarre da speculazioni  di sorta il modello della dieta mediterranea di Nicotera, garantendo un adeguato livello di governance e di trasparenza nel quadro normativo di riferimento per tutte le iniziative e i progetti che possono essere messi in campo sotto la regia della Regione Calabria. In questa direzione – hanno ribadito Greco e Sergio - c’è bisogno di un ampio programma di promozione dei contenuti della legge che coinvolga tutti i soggetti interessati, con particolare riferimento al mondo delle produzioni agricole e agroalimentari di qualità, anche al fine di contrastare le azioni di disinformazione che spesso sono messe in atto da soggetti interessati solo al perseguimento di obiettivi privatistici e poco trasparenti”. Per Greco e Sergio “la mancata valorizzazione della dieta mediterranea italiana di  riferimento di Nicotera incide negativamente sulla salute delle persone, genera problemi ai sistemi sociosanitari regionali e nazionali e comporta, come impatto, la distruzione delle produzioni di qualità dei territori della Calabria e del Mediterraneo.   In conclusione – hanno sottolineato - auspichiamo che il dibattito aperto in ambito  accademico e politico si collochi nell’alveo della valorizzazione di uno dei brand più importanti e caratterizzanti per la Calabria: la dieta mediterranea di riferimento di Nicotera”.

Regione, la I Commissione ha approvato due proposte di legge

La prima Commissione "Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento", presieduta da Franco Sergio, ha approvato all’unanimità, nel corso della seduta odierna, due proposte di legge.  La prima, d’iniziativa della Giunta regionale, detta modifiche alla legge 16 maggio 2013, n. 24 sul riordino degli enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità. La ratio della proposta è stata oggetto di un confronto tra i commissari ed individuata dall’assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno, che ha partecipato ai lavori (presente anche il dottor Iiritano in rappresentanza del direttore generale Lavori Pubblici Pallaria), "nell’urgenza di accelerare e snellire i tempi e le procedure legati all’istituzione dell’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale".   La proposta è passata  con l’accoglimento favorevole da parte dell’organismo consiliare dell’emendamento introdotto dal presidente Sergio, con la finalità anche di conferire maggiore chiarezza al testo normativo.  "In particolare- ha spiegato Sergio- ho voluto ripristinare il parere della Commissione competente in ordine all’approvazione dello Statuto dell’Aterp alla luce dell’accorpamento, dal momento che escludere il sindacato del Consiglio regionale anche dalla predisposizione di quest’atto fondamentale solo con riferimento all’istituzione dell’Aterp regionale, significava determinare una differenza di disciplina rispetto alla legge regionale precedente per gli altri Enti oggetto di riordino".  Disco verde anche per la proposta di iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano, che concerne la disciplina sulla trasparenza dell’attività politica e amministrativa della Regione Calabria e dei suoi enti strumentali e sull’attività di rappresentanza di interessi particolari.

 

"Indispensabile proteggere l'olio extravergine calabrese"

E’ stata depositata nei giorni scorsi, presso la segreteria del Consiglio regionale della Calabria, una mozione sulla "protezione dell’olio extravergine di oliva", a firma dei consiglieri regionali del gruppo Oliverio Presidente Orlandino Greco, Mauro D’Acri e Franco Sergio. "La ratio della mozione - spiegano - è quella di tutelare l’olio extravergine calabrese ed in generale italiano, visti anche gli ultimi scandali dai quali emerge la costituzione di un 'cartello' che gestisce la grande commercializzazione di un presunto 'olio extravergine italo spagnolo' commercializzato con marchio 'made in Italy', allo scopo di screditare l’olio extravergine d’oliva italiano. Non esiste infatti un cosiddetto 'metodo italiano' come preparativo di olio extravergine, bensì esistono le olive italiane, ed in particolare calabresi, che contengono proprietà nutrizionali superiori a qualsiasi altre olive provenienti da altri Paesi. Con la mozione depositata - continuano gli esponenti politici - si chiede che la Regione Calabria, insieme ad altre regioni meridionali, avvii un’azione di forza per contrastare questo 'cartello' , onde evitare la distruzione dell’intero comparto della olivicoltura meridionale, vera e propria ricchezza per il benessere delle nostre popolazioni e per l’economia del Meridione. Se invece dovesse prevalere la logica del cartello internazionale, le aziende olivicole meridionali saranno costrette a dismettere gli impianti poiché sarà per loro impossibile produrre olio al costo di tre euro al chilogrammo. Purtroppo, allo stato attuale, solo una minima parte dell’olio extravergine di oliva prodotto in Calabria è imbottigliato e commercializzato da imprese calabresi e soprattutto non ne viene certificata la superiore qualità. Pertanto, con la mozione depositata - evidenziano i consiglieri regionali Greco, D’Acri e Sergio - si impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale a promuovere un incontro con il ministro delle Politiche Agricole, possibilmente in accordo con i presidenti delle Regioni del Mezzogiorno - Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia - al fine di procedere alla revoca immediata, in via cautelativa, dell’utilizzo del marchio 'made in Italy' ai soggetti denunciati dall’intelligence dell’agenzia delle Dogane; a non concedere ad altri l’utilizzo del marchio 'made in Italy' per la commercializzazione di olio extravergine di oliva che non sia prodotto 100% italiano; ad elaborare un regolamento che preveda sulle etichette la qualità e la provenienza territoriale dell’olio extravergine italiano sull’esempio di quanto avviene per i vini italiani; a porre in essere tutti gli atti conseguenti e necessari a certificare gli oli extravergine di oliva prodotti dai diversi cultivar presenti nella Regione secondo la qualità e la provenienza". "La mozione presentata - concludono - assume grande rilevanza soprattutto a seguito dell’inchiesta avviata dalla procura di Torino, e condotta proprio in queste ore dai Nas, che vede coinvolte 7 aziende italiane leader nel settore. Secondo l’accusa tali aziende vendevano olio d’oliva come extravergine quando in realtà non lo era, scrivendolo addirittura sulle confezioni. Anche su questa vicenda chiederemo che la Regione Calabria, in accordo con le altre Regioni meridionali, si costituisca parte civile nel procedimento per tutelare le aziende olivicole calabresi". 

 

Regione, disposizioni incompatibilità incarichi: ok della I Commissione

Via libera alla proposta di legge n. 78/10^, d’iniziativa della Giunta, che ha l’obiettivo di adeguare l’ordinamento regionale della Calabria alle disposizioni dettate dal decreto legislativo n. 39 del 2013 recante "Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50,dellaa legge 6 novembre 2012, n. 190”. Il parere favorevole sul testo è stato espresso dalla Prima Commissione consiliare "Affari istituzionali e Affari generali", presieduta dal consigliere Franco Sergio. "Con tale provvedimento - ha spiegato Sergio - si colma un vuoto normativo, ottemperando anche alle indicazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha espressamente sollecitato le amministrazioni regionali, provinciali e comunali a dare tempestiva attuazione a queste disposizioni. La Calabria, grazie a queste norme su cui oggi si pronuncerà l’Aula - conclude il presidente della Prima Commissione - adegua il proprio ordinamento alla normativa nazionale mediante l’individuazione delle singole fattispecie, delle procedure interne di accertamento e contestazione delle nullità degli incarichi e del soggetto competente a dichiararle, sia per la Giunta che per il Consiglio regionale; individua, inoltre, gli organi ed i componenti degli organi da sostituire nonché gli organi che, in via sostitutiva, possono procedere al conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione degli organi titolari".  La proposta di legge, con un emendamento a firma del consigliere Battaglia, ulteriormente riformulato in sede di dibattito, è stata licenziata all’unanimità dei presenti (i consiglieri Esposito, Battaglia, Bova e Sculco). Non ha preso parte alla votazione e si è allontanato dall’Aula il consigliere Nazzareno Salerno.

 

Parità di genere, ok alla doppia preferenza in I Commissione

Approvata all’unanimità dalla prima Commissione “Affari istituzionali e Affari Generali” presieduta da Franco Sergio, la proposta  di legge sulla promozione “della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali” presentata dalla consigliera regionale Flora Sculco.  La proposta di legge è passata con l’emendamento del presidente Sergio per cui “in ciascuna lista, a pena di inammissibilità della stessa, nessun genere può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati”. “L’obiettivo è di evitare, inserendo una percentuale di rappresentanza minima e neutra in lista, che la doppia preferenza di genere si riveli misura di facciata non efficace nei fatti, mancando a monte un minino di candidati da votare”, ha spiegato il presidente Sergio, parlando di “decisione importante assunta dalla Commissione che va nella direzione di garantire, nel sistema elettivo regionale, l’equilibrio di entrambi i generi e di raccogliere un principio ormai consolidato nella giurisprudenza europea e costituzionale”. “Siamo ad una svolta” hanno rilanciato Sergio e Flora Sculco. “Dopo quella 'storica', unica Regione in Italia ad averla prevista nello Statuto, che impone  la presenza obbligatoria di donne in Giunta regionale nella misura minima del 30 per cento – hanno affermato - da qui a breve rimuoveremo un altro ostacolo che impedisce alle donne di partecipare ai processi decisionali e politici. L’impegno assunto all’inizio della legislatura ora si traduce in provvedimento di legge. La più incisiva presenza femminile nelle Istituzioni consentirà alla Calabria di fare quel salto di qualità che finora è mancato. Lo sguardo delle donne, il loro pragmatismo e la loro sensibilità dentro le Istituzioni sono indispensabili.  Senza alcun onere finanziario a carico del bilancio regionale – hanno concluso - progetto si muove in attuazione di principi costituzionali e di principi statutari”. La proposta di legge (che ora deve passare al vaglio dell’Aula)  riforma  la legge regionale 1/2005, in modo che anche la Regione Calabria assicuri ‘pari opportunità tra donne e uomini’ (art. 51 Cost.) e che il sistema elettorale calabrese promuova ‘la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive’ (art. 117, settimo comma, Cost).  Si tratta di una facoltà aggiuntiva, che introduce una norma riequilibriatrice volta ad ottenere, indirettamente ed eventualmente, il risultato di un’azione positiva. Alla discussione hanno partecipato i commissari Bova, Esposito e Mirabello. 

 

Personale della Regione: proposta di legge approvata in Commissione

La Prima Commissione consiliare “Affari istituzionali  e affari generali”, presieduta da Franco Sergio, ha approvato all’unanimità nella sua riunione odierna la proposta di legge che prevede disposizioni in materia di personale della Regione Calabria.  Il progetto di legge, d’iniziativa del consigliere Giovanni Nucera, ricalca, nei due articoli che lo compongono, lo spirito della legge n.34/2010 che aveva introdotto nell’ordinamento regionale l’istituto della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per quei dipendenti  a ridosso della maturazione dei requisiti per accedervi.  “Sono diversi gli obiettivi che si vogliono realizzare e che la Commissione ha condiviso, approvando il testo di legge – ha spiegato Nucera-: riorganizzare il personale secondo scelte funzionali e razionali; alleggerire l’inasprimento della legge Fornero; assicurare alle casse regionali un risparmio di circa otto milioni di euro e rinnovare e ringiovanire il parco dei dipendenti”.  Sulla proposta, si è sviluppata una proficua discussione (presente il dirigente del settore giuridico del Dipartimento del Personale della Giunta Sergio Tassone), nell’ambito della quale la Commissione ha approvato l’emendamento di Arruzzolo ed Esposito che estende gli effetti al personale trasferito alle Province in seguito alla legge regionale n.34 del 2002 ed individuato sulla base del protocollo d’intesa Regione-Province del 27 marzo 2006.  La seduta si è aperta con l’esame abbinato della  legge “promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali”, illustrata dal consigliere Flora Sculco, e quella d’iniziativa popolare  che introduce la doppia preferenza di genere. Alla fine, l’organismo consiliare ha assunto quale testo base quello della Sculco sul quale potranno essere prodotti eventuali emendamenti fino al giorno prima della prossima seduta e ciò in seguito anche alla proposta del presidente Sergio, condivisa dalla Commissione, di inserire, tra le possibili modifiche, l’indicazione della percentuale di genere nella predisposizione delle liste.  La Commissione ha inoltre incardinato la proposta di legge finalizzata ad istituire la figura del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale. E’ stato il proponente Nicola Irto ad illustrare i contenuti e lo spirito dell’iniziativa legislativa e la necessità di coprire il vuoto normativo che vede la Calabria unica regione priva di tale figura. “E’ stata una riunione produttiva, caratterizzata da un dialogo e da un confronto costruttivi che hanno portato anche all’approvazione di una legge sicuramente attesa quale quella del personale della Regione Calabria. In quest’ottica, anche la scelta di approfondire i progetti di legge dei colleghi Sculco ed Irto, che condividiamo nel merito, in vista di una approvazione che sia la più condivisa possibile per offrire risposte più adeguate ai tanti bisogni del territorio”, ha detto il presidente Franco Sergio, riprendendo le osservazioni della sezione regionale della Corte dei Conti per cui “qualsiasi proposta di legge non deve generare oneri finanziari aggiuntivi al Bilancio regionale”.  Hanno partecipato ai lavori i consiglieri: Bova, Esposito, Mirabello, Salerno e Sculco.     

 

Catonateatro, Sergio: "Premiamo chi punta sulla qualità"

“Conosco Lillo Chilà, presidente della Polis Cultura, dal 1981 e con lui ho condiviso  lo spirito sindacale di tante battaglie a difesa dei diritti dei lavoratori. Ma c’è una scommessa che lui ha perseguito con certosina pazienza e passione e che gli fa particolarmente onore: Catonateatro”. E’ quanto afferma il presidente della prima Commissione regionale Franco Sergio che ha visitato l’Arena “Alberto Neri” che ospita il festival. “Sono rimasto colpito da questo teatro all’aperto, una struttura imponente che contiene circa 1200 posti, curata in ogni particolare. Il colpo d’occhio è particolarmente suggestivo grazie anche ad un grande palcoscenico all’avanguardia dal punto di vista  tecnologico. Catonateatro rappresenta un progetto culturale  che ha saputo talmente tenere alta la programmazione degli eventi da tagliare, tra difficoltà di non poco conto, il traguardo dei trent’anni di attività, diventando patrimonio artistico dell’intera regione. Pertanto - dice Sergio- ho sentito il bisogno, da uomo delle Istituzioni, di esprimere l’apprezzamento ad una realtà che tiene insieme sensibilità culturale, turismo ed accoglienza di qualità, con la stima che si deve a chi ha saputo arricchire un contenitore culturale con i valori dell’aggregazione e dell’identità di un territorio capace di affascinare migliaia di persone stagione dopo stagione. Elementi che insieme danno forza e connotano una programmazione che si è dimostrata sempre più sostenibile, caratterizzandosi rispetto ad altre esperienze che invece non hanno retto l’urto con il tempo e con la crisi, per il senso di appartenenza che fa crescere una comunità”. Aggiunge Franco Sergio: “Il fatto che il Festival si avvicini al  traguardo così significativo dei trent’anni di vita non può essere frutto del caso, bensì di una strategia promozionale basata su competenza, cura organizzativa e scelte di prim’ordine che pagano sempre.   Ed è proprio a realtà come Catonateatro che danno affidabilità, stabilità, lustro al territorio calabrese, veicolandone un’immagine positiva ed autentica, che la Regione deve guardare in modo concreto, sostenendole pur nella difficoltà di questi tempi dove è spesso la cultura a subire le più forti ristrettezze nella consapevolezza che sia giusto premiare chi ha saputo alzare l’asticella della qualità rispetto alla miriade di episodicità di eventi di tale genere, esaltando i beni immateriali che qualificano un territorio e ne caratterizzano l’attrattività turistica e commerciale. E’ difficile – conclude Sergio - perdere una scommessa legata ad una formula che è riuscita, per tre decenni, a coniugare cultura, sociale e turismo, contribuendo così a fare crescere la fragile economia della nostra regione”. 

 

 

 

 

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