Cosenza, il Pd attacca il sindaco Occhiuto: "fa cassa con multe ai cosentini"

Riceviamo e pubblichiamo
 
"Ben 5 milioni e 400 mila euro. È questa la cifra che il Comune incassa dalle multe fatte agli automobilisti e che viene riportata nella delibera di variazione del Bilancio del Comune di Cosenza, già approvata dalla Giunta e inserita in uno dei punti all’ordine del giorno del consiglio comunale che si terrà domani, 19 novembre.
Il sindaco Mario Occhiuto continua spregiudicatamente a fare cassa ricorrendo alle multe, chiudendo le strade cittadine con varchi Ztl poco visibili e ingannevoli. Già nell’ottobre del 2017 ci siamo opposti alle nuove Ztl e il primo cittadino, lo scorso mese di gennaio, dopo aver difeso fino all’ultimo le decisioni portate avanti sull’attivazione della Ztl e ribadito che le multe non potevano essere annullate, ha dovuto ammettere che erano stati commessi degli errori, confermando così la bontà della nostra battaglia. 
Dopo tutto questo però, ancora oggi, il Comune continua a usare questo escamotage per rimpinguare le casse comunali, colmare i debiti accumulati da una gestione dissennata. 
Con la chiusura di viale Mancini, le sanzioni sono aumentate in maniera esorbitante. Il nostro obiettivo non è quello di difendere gli automobilisti indisciplinati, ma abbiamo il dovere di tutelare chi, esasperato, spesso si trova costretto, magari a sua insaputa, a incorrere in errore. Cosenza è allo sbando, la città è invivibile, il traffico è diventato insopportabile, soprattutto nella zona di via Popilia, via Roma e via XIV Maggio. I lavori del Parco Urbano sono iniziati ma la viabilità alternativa che sarebbe servita a snellire il traffico non è stata realizzata, così come avevamo chiesto più volte insieme alla riapertura dei varchi Ztl per rendere più fluida la circolazione veicolare e colmare i disagi degli automobilisti.
Nel frattempo il sindaco Occhiuto applica una vera e propria “mattanza” nei confronti dei cosentini, con il solo obiettivo di fare cassa. Questo modo di amministrare la città non ci piace, e domani in consiglio comunale ci opporremo alla ratifica di questa delibera. Cosenza merita un altro modello di Governo che non può essere quello di mettere le mani nelle tasche dei cosentini, ma piuttosto avere una visione della città nel suo insieme, capace di essere motore di sviluppo e di traino per l’area urbana e l’intera provincia". 
 
Gruppo Pd – Comune Cosenza
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Il libro di Gianni Pittella (Pd) presentato a Reggio Calabria

Europa, valori, giovani, risorse ed elezioni: sono stati questi gli argomenti principali della presentazione, avvenuta a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria, del libro “Il più bello dei mari è quello che non navigammo” del senatore Gianni Pittella; presenti all’evento, oltre all’ autore, il deputato al Parlamento europeo Giosi Ferrandino.

“I valori non sono scomparsi, sono ancora presenti e vivi - ha dichiarato Pittella - Se non fossero ancora vivi i valori, non ci sarebbero i giovani che scendono in piazza per rivendicare il diritto allo studio e all’educazione e nella società dominerebbero solamente mali come l’ignoranza, il razzismo e la xenofobia”.

“Se non ci fossero più valori – ha proseguito Pittella - non ci sarebbe più neppure la democrazia per questo bisogna continuare a lottare nel segno dell’uguaglianza e dell’equità.”

“Bisogna ascoltare più attentamente le giovani generazioni- ha affermato l’eurodeputato Ferrandino – altrimenti ne va del loro futuro e di quello dell’intera Unione.”

“Non possiamo mai allontanarci, neanche per un momento, dal cuore della gente – ha concluso Ferrandino - Il Sud ha più bisogno dell’Ue rispetto al resto della Penisola: l’unica possibilità di sviluppo risiede in un corretto utilizzo dei fondi strutturali europei unito ad una grande competenza tecnica dei funzionari pubblici, altrimenti si continueranno a perdere soldi che potrebbero essere spesi per progetti molto importanti e per la cosa pubblica”.

A portare i saluti istituzionali per il comune di Reggio Calabria è stata il consigliere del Pd Paola Serranò, che ha rimarcato l’importanza del sentimento europeista nell’azione quotidiana degli amministratori locali.

A dare un contributo c’è stato anche Jamie Gonzales Molina, consigliere comunale di Sant’Agata del Bianco, unico consigliere comunale straniero a sedere in un civico consesso italiano.

All’incontro moderato dal presidente della commissione politiche giovanili della Metro city, Adele Briganti, hanno preso parte tra gli altri anche il dirigente del settore Politiche comunitarie della Città metropolitana, Francesco Macheda che ha sottolineato la necessità di una più corretta e concreta visione di impegno sui fondi comunitari e il consigliere metropolitano Antonino Castorina, che ha portato i saluti istituzionali per la Città metropolitana.

 

 

 

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Callipo replica a Oliverio: «Al Pd serviva una scossa, si affrontino nel merito le questioni che ho sollevato»

«Le parole del presidente Oliverio confermano la bontà della scelta che ho fatto». Il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, replica al governatore della Calabria che ieri ha commentato duramente la sua decisione di sostenere il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, qualora venga candidato alle regionali del 2019. Qui le dichiarazione del Presidente Oliverio
 
«Al Pd calabrese serviva uno shock per scuotersi dal torpore autoreferenziale nel quale si è adagiato da troppo tempo - afferma Callipo -. Qualcuno doveva dire che il re è nudo e io l’ho fatto, a viso aperto e senza nascondermi. Nonostante ciò, Oliverio, nel suo commento alla mia decisione, non è mai entrato nel merito dei problemi che ho sollevato, non ha speso una parola sullo scollamento totale del Partito democratico dai suoi iscritti e dai suoi elettori. Si è limitato ad accusarmi di mancanza di “coerenza e lealtà” verso il partito. Al contrario, io credo che in questi anni sia stato il partito a non essere coerente con i propri principi democratici e leale verso i suoi militanti. I giovani sono stati tenuti a distanza privandoli di qualsiasi capacità di incidere sulle dinamiche decisionali, i confronti pubblici sono stati evitati come la peste preferendo la confortevole intimità dei caminetti, le aree di potere sono state consolidate con tesseramenti che hanno dopato tutti (comunque pochissimi) gli appuntamenti congressuale. Ultima spallata alla credibilità già fiaccata del partito è stata l’autocandidatura dello stesso presidente Oliverio, proposta con oltre un anno di anticipo sulla scadenza elettorale». 
 
A questo proposito, Callipo replica anche alle critiche mosse nei suoi confronti dal governatore con riferimento alla carica che ricopre in Anci Calabria.
«Mi si dice che essendo il presidente di Anci Calabria non dovrei esprimere giudizi sull’operato del governo regionale, né puntare su chi ritengo che abbia fatto meglio come amministratore - sottolinea -. Ma è singolare che questa affermazione venga dal presidente della Regione, cioè colui che in teoria dovrebbe essere il presidente di tutti, che usa la sua postazione di vertice istituzionale per imporsi come candidato del Pd senza che nel partito ci sia stato un solo minuto di confronto. Se questa è la premessa, non vedo come possa pretendere di essere preso sul serio quando critica me».
 
Due pesi e due misure, secondo Callipo, anche quando Oliverio censura la sua scelta civica.
«Lo ribadisco – precisa – io non ho aderito al centrodestra. Resto coerente alle mie idee ed ho applicato lo stesso approccio tanto caro a Oliverio. Il presidente ha ragione quando invita a guardare oltre i partiti puntando sulle persone. Ed è proprio quello che ho fatto. Non si può esaltare il civismo soltanto in una direzione, da destra a sinistra. Mario Occhiuto è un amministratore in gamba che ha fatto della sua città un esempio di buongoverno in Italia. Non mi interessa altro, né mi interessa più di tanto di che partito sia. È facendo leva su questo principio che cercherò di dare il mio contributo alla sua elezione, qualora venga candidato».
Infine, il sindaco di Pizzo bolla come pretestuoso l’accenno di Oliverio al presunto rancore che nutrirebbe nei suoi confronti per l’esito delle primarie nel 2014.
 
«Accusa risibile che appare come un semplice pretesto per controbattere senza entrare nel merito delle questioni che ho posto con la mia scelta - conclude -. Sono passati 4 anni da allora e sono cambiate tante cose. L’unica cosa che non è cambiata è l’immobilismo del Pd calabrese. Più che preoccuparsi del mio rancore, che non c’è mai stato, neanche all’indomani della sconfitta alle primarie, il candidato del Pd alle Regionali si preoccupasse delle promesse tradite verso coloro che, con il 42% di consensi che mi attribuirono, chiedevano un cambiamento che non c’è stato. Oliverio e il partito hanno completamente ignorato quelle istanze di rinnovamento che venivano da quasi la metà del popolo delle primarie, eppure nessuno mai, me compreso, si è azzardato a mettere in discussione la sua leadership politica e di governo. Ma ora che ha scelto di candidarsi, ignorando per l’ennesima volta la base del partito ed evitando un confronto aperto su questa ipotesi, non c’era altra alternativa che dire basta».
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Il presidente Oliverio commenta il passaggio di Callipo al centrodestra: "è per lui civismo l’inciucio più bieco e il trasformismo più inquietante"

“Francamente c’è poco da dire o da commentare nella scelta di Gianluca Callipo – con queste parole Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria, commenta il passaggio del sindaco napatino al centrodestra.

“Egli sceglie di collocarsi come gregario del Centrodestra in Calabria -continua Oliverio- a sostegno di una ipotesi di candidatura a Presidente che, a quanto risulta, non è stata neanche formalizzata in quella coalizione. È stupefacente, poi, la interpretazione che Callipo dá del civismo. Il suo è un artificio: è per lui civismo l’inciucio più bieco e il trasformismo più inquietante.

Nei giorni scorsi, in occasione dell’appello che la maggioranza dei sindaci calabresi mi ha rivolto per una mia ricandidatura, si era dichiarato neutrale come presidente dell’ANCI. Abbiamo scoperto oggi che il suo star sopra le parti vale solo a giorni alterni. Nel suo atteggiamento emerge una questione etica. Lui smentisce la sua terzietà dichiarata qualche giorno addietro, ma anche le dichiarazioni fatte al momento della sua elezione alla presidenza ANCI. Ha ingannato, dunque, prima di tutto i sindaci.

Per quanto riguarda la sua mancanza di coerenza e lealtà verso il PD non vorrei fosse stato condizionato da un sopito e tardivo sentimento ritorsivo per aver subito la sconfitta alle primarie del 2014 o, ancor peggio, dalla così detta sindrome rancorosa del beneficato per essere stato votato a presidente ANCI esclusivamente da circa 200 sindaci che solo un anno fa hanno condiviso i giudizi politici che lui dava su Abramo e Mario Occhiuto. Il suo gesto è, comunque, anche un gesto che fa chiarezza. 

Non è più sopportabile la grande melassa delle ambiguità che da tempo implodono il PD ed il campo progressista. Sotto questo aspetto -conclude il Presidente- si può forse dire che Callipo oggi abbia rivelato la sua collocazione naturale. Ciò è fattore di serenità per lui ma anche per tutti i cittadini che ancora vogliono avere fiducia nella sinistra e nelle forze democratiche e progressiste”.

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Pd Calabria aderisce a mobilitazione contro ddl Pillon

Il Pd Calabria aderisce alla mobilitazione nazionale, promossa dalla Rete dei Centri antiviolenza e da diverse realtà associazionistiche, contro il decreto Pillon. Di seguito la nota stampa diramata.

Ci siamo espressi nelle aule parlamentari e ora scenderemo in piazza per manifestare la nostra contrarietà a un provvedimento che rappresenta una regressione normativa e culturale nel delicato campo dell'affido condiviso.

Il provvedimento, infatti, rischia di riportare l'Italia indietro nel tempo e mina la tutela dei diritti dei minori e soprattutto delle donne in situazioni di abusi e violenza. Inoltre, le spese per la mediazione familiare e altre disposizioni contenute nel ddl (ad esempio l'obbligo per il genitore a cui viene assegnata la casa coniugale di corrispondere all'altro coniuge "un indennizzo pari al canone di locazione computato sulla base dei concorrenti prezzi di mercato") rischiano di gravare dal punto di vista economico al punto da scoraggiare il coniuge dall'intraprendere la separazione, con pesanti conseguenze nelle situazioni in cui sono presenti abusi e violenze.

Si tratta, dunque, di un'impostazione irricevibile, contro cui ci batteremo in tutte le sedi possibili, a partire dalle piazze calabresi che il 10 si mobiliteranno contro il decreto.

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Alecci:"Incomprensibile la scelta di Callipo di abbandonare il Pd e schierarsi con Occhiuto"

"Sono rimasto molto sorpreso dalla decisione del sindaco di Pizzo Gianluca Callipo di abbandonare il Pd e schierarsi con Mario Occhiuto. Ho avuto modo di conoscere Callipo nella sua funzione di sindaco e di presidente dell'Anci Calabria ed ecco perché la sua scelta mi appare incomprensibile. Da amministratore a diretto contatto con i problemi e i disagi del territorio non può non riconoscere l'oggettivo impegno del presidente della Regione, Mario Oliverio, nel sostegno alle amministrazioni locali in molti settori nevralgici per la vita dei comuni. Mi riferisco, solo per citarne alcuni, alla gestione dei rifiuti, all'edilizia scolastica, alla riqualificazione dei borghi, alla Protezione civile. La mano della Regione in questi anni si è avvertita in positivo e Callipo stesso ne ha dato atto in diverse occasioni pubbliche.
La contrarietà che oggi manifesta mi lascia molto perplesso e non la condivido, soprattutto perché accompagnata dalla scelta di transitare in un altro schieramento.
Quando in un partito ci sono battaglie da affrontare, diversità di vedute da rappresentare; ciò deve avvenire all'interno, rimboccandosi le maniche, spendendosi per le proprie idee e non cambiando squadra o campo da gioco".

Ad affermarlo in una nota, è il sindaco di Soverato Ernesto Alecci

 

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Gianluca Callipo molla Oliverio per passare al centrodestra: le reazioni del mondo polito calabrese

Dopo la notizia di Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo Calabro e presidente dell'Anci Calabria, che ha abbandonato il centrosinistra del presidente Oliverio per passare tra le fila del centrodestra di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e papabile, futuro, candidato alla guida della regione, non tardano ad arrivare i primi commenti del mondo politico calabrese.

Da Giuseppe Mangialavori, Consigliere Regionale e componente dell’ufficio di presidenza Forza Italia Calabria, al consigliere regionale Vincenzo Pasqua il coro è unanime: "grande acquisto che accresce la forza del centrodestra e ci avvicina alla vittoria".

Secondo i ben informati, quello di Callipo potrebbe non essere l'unico cambio di bandiera in vista delle regionali. Tanti sarebbero infatti gli scontenti del centrosinistra che lamentano la poca coesione e l'ancor meno condivisione che al momento vive il partito di maggioranza alla guida della regione Calabria.

 

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LSU-LPU Calabria, Bruno Bossio: per raggiungere la stabilizzazione c'è bisogno dell'impegno di tutti.

"Lungo il percorso che porterà alla stabilizzazione degli LSU-LPU calabresi dobbiamo essere tutti dalla stessa parte". E' quanto afferma Enza Bruno Bossio, parlamentare tra le fila del PD.

"Questo è il messaggio che ho voluto portare oggi all’Assemblea ANCI di Lamezia -continua la parlamentare-. Quella per i diritti degli LSU/LPU è sempre stata ed è ancora una battaglia parlamentare prima che politica, di giustizia sociale e mai elettorale".

"Per questo è molto incoraggiante la disponibilità dei colleghi Tucci e Cannizzaro a portare avanti una iniziativa comune per raggiungere il risultato finale della stabilizzazione per tutti i 4500 lavoratori. E se questo risultato dovesse passare attraverso un emendamento della maggioranza di governo sarò ben felice di votarlo. Il percorso iniziato dal Presidente Oliverio appena eletto e portato avanti da noi parlamentari PD tra mille difficoltà insieme ai precedenti governi e grazie alla disponibilità dei sindaci calabresi, non può interrompersi perché la tutela dei diritti dei lavoratori calabresi vengono sempre prima (ora come allora) degli schieramenti politici".

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