Arrestati gli scafisti dello sbarco del 14 ottobre a Crotone

Nella giornata di ieri, 7 novembre 2018, il personale della Squadra Mobile della Questura di Crotone ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa in data 06.11.2018 dal Tribunale di Catanzaro, nei confronti di:

- MOVCHAN Oleksandr, nato a Viniza (Ucraina) il 24.08.1971;

- TIUKHTIN Valerii, nato in Ucraina il 19.04.1963;

entrambi indagati in concorso per i reati di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, per aver organizzato ed effettuato il trasporto, dalla Grecia fino al territorio dello Stato Italiano a bordo di una imbarcazione a vela, di 80 cittadini extracomunitari privi di cittadinanza italiana e titolo per risiedere permanente sul territorio nazionale.

Il citato provvedimento è stato notificato presso la Casa Circondariale di Crotone, dove i suddetti erano rinchiusi in quanto già sottoposti a fermo perché indiziati di delitto dal personale della medesima Squadra Mobile e dai militari dell’Unità Navale della Sezione Operativa della Guardia di Finanza di Crotone in data 15 ottobre, quali scafisti dello sbarco avvenuto in data 14 ottobre 2018 in località Gabella Grande.

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Fanno sbarcare 80 immigrati in Calabria, arrestati due scafisti ucraini

Due cittadini ucraini, M. O. e T. V., rispettivamente di 47 e 45 anni, sono stati arrestati dagli uomini della Squadra mobile e dell’Unità navale della sezione operativa della guardia di finanza di Crotone, perché ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

I due sarebbero gli scafisti dell'imbarcazione che domenica sera ha fatto sbarcare, in località “Gabella Grande” del comune di Crotone, 80 immigrati provenienti da Afghanistan, Iraq, Pakistan e Sri Lanka.

Inoltre, due cittadini iracheni sono stati deferiti in stato di libertà, per ingresso illegale in territorio italiano.

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Calabria, arrestati tre scafisti

Tre cittadini ucraini sono stati arrestati dalla Polizia di Stato, perchè accusati di essere gli scafisti della barca intercettata dalla guardia costiera al largo di Roccella Jonica nel pomeriggio del 3 marzo scorso, con a bordo 74 migranti di varie nazionalità.

Passeggeri ed equipaggio, a causa di un'avaria al motore, erano rimasti in balia delle onde per quattro giorni, prima di essere soccorsi e condotti nel porto calabrese.

Gli accertamenti effettuati dagli agenti del Commissariato di Siderno e le testimonianze fornite da alcuni migranti, hanno consentito d'identificare e fermare i tre ucraini ritenuti gli scafisti dell'imbarcazione.

I fermi sono stati convalidati dal Gip di Locri che, per i tre presunti scafisti, ha disposto la custodia cautelare in carcere.

   

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Calabria, arrestati due scafisti

A conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria la Squadra Mobile reggina, unitamente a personale della Nave “Diciotti” della Capitaneria di Porto, ha sottoposto, a fermo d’indiziato di delitto 2 cittadini extracomunitari, Issa Diallo, di 19 anni e Ibrahim Sourba, di 21 anni.

I dure, originari, rispettivamente, del Senegal e della Guinea, sono gravemente indiziati di essere stati al comando di due imbarcazioni sulle quali hanno viaggiato parte degli immigrati sbarcati al porto di Reggio Calabria nelle giornate del 4 e 5 novembre scorsi, dopo essere stati soccorsi in acque internazionali, al largo delle coste libiche.

 L’intervento degli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria ha permesso di raccogliere le testimonianze dei superstiti, i quali hanno riferito di essere stati imbarcati su un gommone sovraccarico con più di 150 persone a bordo, tutte prive di giubbotto di salvataggio.

 Ad entrambi i fermati la Procura della Repubblica ha contestato il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver condotto dalle coste libiche, verso il territorio dello Stato italiano, due imbarcazioni a bordo delle quali hanno viaggiato parte dei migranti giunti al porto di Reggio Calabria, procurando in tal modo l’ingresso illegale nel territorio dello Stato di stranieri privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale.

 Inoltre, Diallo è gravemente indiziato di aver provocato la morte di due persone, come conseguenza non voluta del delitto doloso di immigrazione clandestina.

 Al termine dell’ interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto per entrambi la misura cautelare della custodia in carcere. 

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Calabria: fermato veliero con 55 migranti a bordo, arrestati tre scafisti ucraini

Sono 55 i migranti di nazionalità iraniana ed irachena soccorsi dai mezzi navali ed aerei del Reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Vibo Valentia unitamente ai mezzi navali della Guardia Costiera di stanza a Roccella Ionica.

L’intervento di due velivoli Dash-8 impegnati nella missione “Triton 2017” sotto l’egida dell’Agenzia europea Frontex, coordinati dall’International coordiantion centre di Pratica di Mare (ente di coordinamento nazionale del dispositivo Frontex antimmigrazione)  e di un’unità navale della Sezione operativa navale della guardia di finanza di Roccella Ionica in coordinamento con un’unità della guardia costiera, ha permesso d’intercettare e fermare un veliero carico di migranti che era diretto verso Punta Stilo (RC). L’imbarcazione, denominata “Hydra”, proveniente dalla Turchia e battente bandiera americana, sembrava un normale natante da diporto.

A mettere in allarme i finanziari è stata la linea di galleggiamento del veliero particolarmente bassa, segno della presenza di numerose persone a bordo.

Una volta salite sull’imbarcazione, le fiamme gialle hanno trovato tre  presunti scafisti di nazionalità ucraina e numerosi migranti irregolari tra cui alcune donne e bambini, tutti stipati sottocoperta in condizioni disumane.

Il veliero fermato, con a bordo i 3 presunti responsabili dell’illecita attività di traffico di migranti, è stato condotto verso il porto di Roccella Ionica, unitamente ai migranti giunti in sicurezza a bordo delle unità della capitaneria di porto e della guardia di finanza.

Contestualmente gli investigatori della Sezione operativa navale della guardia di finanza di Roccella Ionica, hanno tratto in arresto i tre ucraini per il reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina. Dalle loro stesse dichiarazioni, infatti, è stato accertato che i migranti erano stati imbarcati in Turchia alla volta dell’Italia a fronte del pagamento di circa 5 mila dollari cadauno.

I tre ucraini sono stati condotti presso la casa circondariale di Locri a disposizione dell’Autorità giudiziaria che sta dirigendo e coordinando le indagini.

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Immigrazione clandestina, fermato uno scafista

Sottoposto a fermo lo scafista di un’imbarcazione soccorsa, in acque internazionali, da una Nave della Marina Militare Italiana e arrestato, in flagranza di reato, un uomo con precedenti specifici in tema di immigrazione clandestina per aver fatto reingresso nel territorio dello Stato italiano senza idonea autorizzazione.

 È questo il bilancio dell’attività investigativa condotta dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria – Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione – con il coordinamento dalla locale Procura della Repubblica.

 L’uomo sottoposto a fermo – Kamodiallo Daoudiallo di 19 anni, originario della Guinea – è gravemente indiziato di essere stato al comando di una delle imbarcazioni a bordo delle quali hanno viaggiato una parte dei cittadini extracomunitari sbarcati al porto di Reggio Calabria nella giornata del 26 maggio scorso, dopo essere stati soccorsi in mare dalla Nave della Marina Militare Italiana “Libra”.

 Al giovane, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché avrebbe condotto, dalle coste libiche verso il territorio dello Stato italiano, un’imbarcazione a bordo della quale viaggia parte dei migranti giunti al porto di Reggio Calabria. L’accusa è aggravata ulteriormente l’aver consentito l’ingresso in Italia di più di cinque persone, di aver esposto le persone trasportate a pericolo di vita, di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante e di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.

 Un secondo uomo di origine egiziana – Saber El Kot El Sayed Kamal, di 43 anni  è stato arrestato in flagranza di reato in quanto responsabile del reato di reingresso illegale nel territorio dello Stato italiano in violazione della normativa prevista dal Testo unico immigrazione, in quanto già destinatario di un provvedimento di espulsione emesso lo scorso anno dal Questore della provincia di Catania.

Dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile è emerso che i migranti che erano a bordo delle imbarcazioni, dopo aver pagato ingenti somme di denaro agli organizzatori del viaggio, sono partiti dalla Libia alla volta delle coste italiane, senza scorte di cibo e acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.

 L’ Autorità giudiziaria ha convalidato i provvedimenti ed emesso, contestualmente, ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del cittadino guineano sottoposto a fermo e nulla osta all’espulsione dal territorio nazionale nei confronti del cittadino egiziano tratto in arresto.

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Dalla Turchia alla Calabria pagando 4.000 dollari a testa: l’odissea di 70 migranti

Soccorsi 70 migranti a bordo di un veliero e arrestati in flagranza di reato tre scafisti ucraini. L’attività aeronavale è stata svolta dai mezzi navali del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia di stanza a Crotone unitamente ai mezzi navali della locale Guardia Costiera.

La scorsa notte, infatti, il coordinato intervento del velivolo portoghese “CASA”, impegnato nella missione “TRITON 2016” sotto l’egida Frontex, e di un’unità navale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, ha permesso l’intercetto e il fermo di un veliero carico di migranti diretto verso Capo Colonna. L’imbarcazione proveniente dalla Turchia, denominata “BEATA”, era difficilmente riconoscibile quale natante utilizzato  per un traffico di migranti perché facilmente mimetizzabile tra il comune traffico da diporto presente normalmente nel mar Ionio in quanto navigava a vela e batteva bandiera tedesca.

La pluriennale esperienza delle Fiamme gialle del mare, però, ha permesso di smascherare l’illecito traffico. Poco prima del fermo, infatti, i militari non si sono fatti sfuggire la linea di galleggiamento del veliero particolarmente bassa, segno della presenza di numerose persone a bordo, così come le risposte ricevute via radio dai tre scafisti ucraini, ritenute subito poco “marinaresche”.

A bordo dell’imbarcazione, infatti, oltre ai tre ucraini, erano presenti 70 migranti irregolari tra cui alcune donne e bambini, tutti stipati sottocoperta in condizioni disumane.

Il veliero, quindi, è stato condotto nel porto di Crotone dove ad accogliere i migranti era già operativo il dispositivo deputato alle procedure di accoglienza che ha visti impegnati la Polizia di Stato, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Misericordia, la Croce Rossa, il 118, il Comune, le associazioni ed altro, sotto il coordinamento della locale Prefettura.

Contestualmente gli investigatori della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone e della Squadra Mobile di Crotone, stante le inequivocabili prove a loro carico, hanno arrestato i tre ucraini, peraltro rei confessi, per il reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina. Dalle loro stesse dichiarazioni, infatti, si è potuto accertare che i migranti sono stati imbarcati in Turchia alla volta dell’Italia a fronte del pagamento di circa 4000 dollari cadauno.

I tre ucraini sono stati condotti presso la casa circondariale di Crotone a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha diretto le indagini.

Terrorismo, Dda di Catanzaro emette un provvedimento di fermo

I tentacoli del terrorismo si sono allungati fino alla Calabria. La Dda di Catanzaro ha infatti emesso un provvedimento di fermo a carico di un siriano accusato di terrorismo.

A notificarlo al soggetto, che si trovava già in carcere in quanto arrestato nel 2014 poichè ritenuto di essere lo scafista nell’ambito di uno sbarco di migranti, è stata la Guardia di Finanza.

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