Nota congiunta dei Garanti dell'Infanzia di Calabria e Lombardia contro la dieta Lemme

Il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ed il suo omologo lombardo, Massimo Pagani, hanno inviato stamani una segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato​, all'Istituto Autodisciplina Pubblicitaria​ e all'Autorità Garante Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, evidenziando quanto segue:

“Durante l'edizione di Domenica Live, andata in onda il 9 aprile, condotta da Barbara D'Urso, presente in studio il Garante Antonio Marziale, è stato trasmesso per pochi istanti un filmato prodotto e postato sul proprio profilo social dal farmacista Alberico Lemme, esaltante la forma fisica di una tredicenne, di fatto testimonial della discussa dieta inventata dal farmacista. Nonostante l'autorizzazione della madre della minorenne, presente in studio, ravvisiamo - spiegano Marziale e Pagani - evidenti lesioni della tutela dei Minori sia in chiave comunicativa che pubblicitaria, stridenti con la delicata trattazione alimentare riguardante lo stile di vita ed il benessere psicofisico dei bambini e degli adolescenti".

Così prosegue la nota congiunta dei Garanti: "Non è concesso a nessuno liquidare un argomento che coinvolge centinaia di migliaia di adolescenti in così poche battute allo scopo di promuovere una dieta, senza che alla base vi sia una diretta educazione alimentare. Il filmato potrebbe incoraggiare i più giovani ad inoltrarsi in percorsi dannosi per la loro salute. D'altro canto, nel nostro Paese esistono molteplici normative protocollari e legislative volte a tutelare i Minori da stimoli al consumo e promozioni di stili di vita errati e, soprattutto, non controllati caso per caso da specialisti".

 

Per Marziale e Pagani, “anche il modo di rivolgersi del Lemme agli astanti e a chi da casa assiste al programma è da sottoporre al vaglio delle autorità preposte, perché non è possibile continuare ad apostrofare gli obesi, ma soprattutto e con enfasi le obese, con epiteti che psicologicamente possono ferire le persone più fragili che ne sono affette. Pertanto - concludono i Garanti - si invita anche la direzione Mediaset a volersi responsabilizzare in tale direzione e non permettere che i propri canali si trasformino in un circo dell'insulto che offende indiscutibilmente la dignità delle persone". 

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