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Serra: Iniziano i riti della Settimana Santa

Con il Mercoledì della Settimana Santa, a Serra hanno inizio le sacre funzioni in preparazione alla solennità di Pasqua. La messa vespertina non verrà celebrata in nessuna delle due parrocchie serresi, dal momento che tutti i sacerdoti, alle 17:30, si ritroveranno nella Cattedrale di Catanzaro per concelebrare la Messa Crismale con mons. Arcivescovo. Durante questa messa, presieduta appunto dal Pastore della Chiesa locale, vengono benedetti gli olii che serviranno per l’impartizione dei Sacramenti: battesimo, cresima, ordine sacro e unzione degli infermi. I serresi, invece, dalle ore 20, attenderanno l’uscita dei Santi dalla chiesa Addolorata, per la piccola processione che li accompagnerà nella chiesa Matrice. La statua della Vergine, seguita da Giovanni e Maddalena, varca il portone della principale chiesa del paese accompagnata dal suono delle campane a festa. L’uscita dei Santi è preceduta dal suono delle “Tre Ave Maria”: le campane di tutte le chiese suonano a festa “rispondendosi” per tre volte; lo stesso si ripeterà per il Pater Noster (ore 7) e il Mezzogiorno del dì seguente. Poiché le campane verranno “legate”, vengono suonate in una sola volta i momenti principali della preghiera del Triduo Pasquale, durante il quale la liturgia vieta il suono delle campane. Nel pomeriggio del Giovedì Santo, nella chiesa Addolorata i confratelli cantano l’Ufficio del SS. Sacramento. Poi ha inizio la vestizione in tutte le congreghe. Alle 19, nelle due chiese parrocchiali ha inizio la solenne Messa in coena Domini. I confratelli vi prendono parte in abito: 12 di essi, designati dai rispettivi seggi, impersonano gli Apostoli, ai quali verranno lavati i piedi dal sacerdote, che imiterà dunque il gesto compiuto da Gesù prima dell’Ultima Cena. Durante il canto del Gloria le campane suonano a festa per l’ultima volta, poi vengono “legate” in segno di lutto. Alla fine della celebrazione, il SS. Sacramento viene solennemente reposto nel cosiddetto “sepolcro”. Poi hanno inizio i cortei delle confraternite che, in processione, si recano a visitare il “sepolcro” dell’altra parrocchia. Alle 22, nella chiesa Matrice, le due congreghe di Terravecchia cantano l’Ufficio del Sacramento. Il Santissimo viene vegliato dai fedeli nel corso della notte, durante la quale si ricorda l’arresto di Gesù e le angherie da Lui subite dalle guardie del Tempio. Dopo la messa, gli altari vengono spogliati, il tabernacolo è vuoto e aperto, al suono lieto delle campane si sostituisce quello tetro della traccola, in dialetto tocca. v Alle 09 del Venerdì, l’ora in cui Gesù venne crocifisso, in entrambe le parrocchie vengono celebrati l’Ufficio delle Letture e le Lodi presso l’Altare della Reposizione. Nel pomeriggio si svolge la Liturgia in Passione Domini, ancora erroneamente nota a Serra come Missa alla storta. Non è propriamente una Messa: infatti, non viene consacrato il Pane Eucaristico, ma si consuma quello consacrato nella sera precedente. In questa celebrazione i momenti salienti sono tre: la Liturgia della Parola culminante nella lettura del Passio secondo Giovanni e completata dalla bellissima Preghiera Universale; l’Adorazione della Croce e la Comunione. Ha poi luogo la paraliturgia della Schiovazziuoni, in cui si fa memoria della deposizione del corpo di Cristo dalla croce; poi, la processione con il liettu martuoru. La mattinata del Sabato Santo è tutta impegnata dalla processione della Naca, rinomata in tutta la Regione per l’afflusso di fedeli che accorrono ad ammirare il letto artisticamente decorato e rivestito di preziosi drappi che ospita la settecentesca statua del Cristo. Il corteo, tra due ali di confratelli dell’Addolorata in abito, si snoda lungo lo stradone principale del paese; giunge al Calvario e ripercorre l’itinerario inverso, facendo però sosta nella chiesa di Spinetto dove vengono cantati inni all’Addolorata. Poi la processione, invece di scendere sempre lungo il Corso, svolta in piazza S. Giovanni, percorre via Roma e si immette in via Sette Dolori, lungo la quale i passi lenti dei portatori sono scanditi dalla marcia funebre. Al termine della processione, l’ultima esortazione del sacerdote e l’invito a prendere parte alla solenne liturgia della notte, la Beatissima Notte che Cristo inonda di luce con la sua Risurrezione

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