Scoperti i mandanti di alcuni incendi dolosi: interessi legati ai territori di caccia

Dopo l'arresto dell’incendiario della scorsa estate, gli uomini del Corpo  Forestale dello Stato hanno deferito all’Autorità giudiziaria, per concorso in incendi boschivi dolosi, due uomini di Sant’Agata d’Esaro.

A seguito di una scrupolosa attività d’indagine si è arrivati all’individuazione dei mandanti di diversi incendi che hanno interessato il Comune di Sant’Agata di Esaro nel periodo di luglio 2015. In particolare dopo il verificarsi di ben 12 incendi in tale periodo estivo il personale Forestale, a seguito d’indagini accurate e grazie all’ausilio di videoriprese, arrestarono un boscaiolo del luogo che fu ritenuto colpevole e condannato alla pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione con sentenza datata 27 gennaio 2016. Ma l’attività d’indagine non si è fermata all'individuazione dell'esecutore materiale, in quanto ha portato all’individuazione anche dei presunti mandanti degli incendi, i quali avrebbero agito, secondo gli investigatori della Forestale  per ritorsioni, rappresaglie e vendette tra squadre rivali di cacciatori di cinghiale concorrendo a provocare la distruzione degli habitat di caccia attraverso l'incendio di aree boscate assegnate dall’ATC ad una squadra in particolare. Una volta che le fiamme hanno percorso tali zone, infatti, la legge ne impedisce per 10 anni l'attività venatoria.

Pertanto gli uomini del Corpo Forestale ricostruendo tutte le dinamiche pregresse verificatisi sui territori di caccia al cinghiale che insistono in Sant’Agata di Esaro, sono addivenuti all’individuazione dei mandanti di almeno 6 di quegli incendi, deferiti all’Autorità giudiziaria per concorso in incendi boschivi dolosi. 

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